Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

domenica 23 agosto 2009

Raffaeli i Genova

Ricevo e volentieri pubblico.

Cari amici infavazzinati e affavazzinatori, favazzinesi autoctoni o per elezione, di rito o di passaggio, emigrati con solide radici e nordiche fronde o smigrati virtuali, ritornanti o recalcitranti, viaggianti o residuali, A tutti gli amici e colleghi del favazzinese zoo litoraneo, qui è un favazzinaro di secondo grado che parla, della nobile casata dei Galanti, e che vorrebbe, umilmente, fare la sua parte.

Io non so se qualcuno, tra gli abbondanti contenuti di questo mirabile blog, ne abbia già fatto menzione, nel caso imperdonabile in cui ciò non fosse, vorrei fornire il mio personale ritratto di uno dei personaggi più bizzarri che si sia mai spellato le ginocchia o fracassato i gomiti sul duro suolo favazzinoto: il suo nome è Raffaelle, e la sua abbacinante circolazione a Little raw Fava si colloca nel fiore degli anni '80. Io non so che fine abbia fatto, se si sia più fatto rivedere in quèldi, o se, come me, si sia in qualche modo dileguato, ma sono certo che i più antichi di noi se lo ricorderanno come uno dei 'bbuccazzari più fecondi, imprevedibili, e accreditati delle nostre aspre estati favazzinare.

Raffaele di Genova compariva al principiar di luglio, armato di comune ciabatta da mare blu con tomaia bianca, pantaloncino scuro tipo "sport" fluorescente, che più spesso non portava, limitandosi, come molti di noi, all'essenzialità di un anonimo costumino (altri tempi, altra modestia), polo gialla o rossa d'ordinanza e una faccia che pareva ti stesse prendendo per il culo qualunque cosa ti dicesse e in qualunque modo ti guardasse. Il tutto su tonalità biondo albino, capello liscio semilungo con pendulo ciuffo sulla fronte martoriata, e un corpo un po' grassoccio, non esattamente da atleta, ma capace di fare cose impensabili.

Qualunque cosa tu avessi fatto, Raffaele la aveva già fatta e correndo molti più rischi mortali di te. Se tu andavi sott'acqua per 1 minuto, lui ci andava, legato mani e piedi, per 10.
Se tu sapevi saltare il muretto della stazione, lui lo sapeva saltare all'indietro e fischiettando la cucaracha.
Se tu ti tuffavi dagli scogli del molo infilando l'interstizio in mezzo a due massi, Raffaele prima lanciava nuovi massi, con la sua forza potentissima, e poi si tuffava ad occhi chiusi col salto mortale, perché riusciva a percepire le distanze e gli spazi con una specie di sonar, come i pipistrelli, caratteristica genetica che aveva solo lui, nella sua originalità di essere umano unico al mondo.

Tutto ciò ci porta ad una seconda, e ancora più strabiliante, caratteristica di Raffaele: la sua capacità, davvero ineguagliabile, di massacrarsi fisicamente, di 'cciuncarsi della madonna, se volete, e, nonostante questo, di sopravvivere, più o meno integro, e ripetersi come niente fosse.
Si sa che quello dei ragazzini è un mondo severo, dove per quanto alte siano le capacità di convincimento di un pregevole 'bbuccazzaro, sarà comunque atteso alla prova, pena la condanna, e volte le maschiate, dei suoi cinici coetanei. Questo faceva sì che Raffaele, onde dimostrare sul campo quanto proferito di eccellente e superaggettante le comuni prestazioni di noi bambini normali, di volta in volta rischiasse di morire per annegamento, soffocamento, svenimento, traumi cranici e contusioni varie. Fatto è che Raffaele, una volta emessa la cazzata, ci credeva! Era la realtà che si doveva adeguare a come lui la raccontava e non lui ad adeguarsi ai limiti, fisicamente invalicabili, della realtà. Quel ragazzo, per me, era una meraviglia, un artista vero, completo, totale della 'bbuccazzata.

Accanto poi alle cose di cui giustamente si chiedeva dimostrazione, ve ne era una gran quantità su cui avere prova certa era impossibile. Ed anzi io sono convinto che Raffaele abbia rischiato più volte di morire in così tenera età giusto per darsi l'autorevolezza di raccontare, creduto, che lui, da piccolo, era stato sulla luna, e ci era appena tornato perché vi aveva dimenticato l'orologio che gli aveva regalato Pertini; di notte poteva contattare i defunti e chiedergli delle ricette eccezionali con cui cucinare la spigola; era un maestro avanzatissimo di arti marziali ma non poteva usarle perché aveva giurato al suo maestro di non uccidere più nessuno; aveva fatto parte della squadra giovanile del Genova, ed era pronto per entrare nei professionisti, ma siccome suo padre lo aveva iscritto al liceo alla Sorbona, non poteva allenarsi con gli altri ragazzini, ma Dino Zoff, avendolo visto giocare una volta, andava tutti i fine settimana a Parigi, ad allenarlo e ad imparare come parare i rigori; Raffaele aveva insegnato a Jimi Hendrix come si suona la chitarra; Raffaele pescava i pescespada con la katana; Raffaele andava a nuoto fino a Messina, si prendeva la granita e tornava in mattinata per andare a funghi in montagna; io non ricordo più quante cose sapesse fare Raffaele, ma so che era disposto a morire sul serio pur di dimostrare che era un essere fuori dal normale, e che per questo, passato oggi lo sconcerto dell'infanzia, mi pare degno di ogni stima.


Gianluca Galante

7 commenti:

romanaccia ha detto...

sempiterno onore e gloria all'illustrissima schiatta dei Galante e di riflesso anche a Raffaele

mario bross ha detto...

grandissimo e simpaticissimo Raffaele, al pari della celebre sorella che ha continuato a tornare a Favazzina. Ciao

u Grecu ha detto...

Gianluca???????? Saranno 15 anni che non ti vedo! Mandami subito la tua email che ti voglio assolutamente iscrivere al blog! (puoi postare un commento anonimo con la tua email). Poi fantastico il post su R*******. Benché su questo blog ci sia stata ampia letteratura sul personaggio, hai ricordato dei dettagli che erano stati sepolti dal tempo!
Ciao Gianlu, fatti sentire presto!

Malumbra ha detto...

ciao mitico gianluca, benvenuto! il tuo linguaggio disegna in modo impeccabile il personaggio!
io ricordo, tra le tantissime storie, una breve scena di Raf.... Era appena tornato da un'immersione (lui si considerava un eccezionale pescatore di pruppi) e noi subito, vedendolo a mani vuote gli domandammo: "Raf.... non hai preso niente?" e lui, dapprima un pò impacciato, trovò subito la risposta! Con aria convincente ci disse: "guardate, stavo per prendere un polpo enorme, avrà avuto sui 10 kg! Sono sceso giu, l'ho guardato negli occhi e mentre stavo per sparare ho notato che accanto a lui c'erano tanti polipetti! Ho pensato che quella grossa fosse la mamma, mi è dispiaciuto e l'ho lasciata vivere!"
E' INCREDIBILE.. ma ti veniva da crederci

Alessandro L.A. ha detto...

Raffaele l'ho visto il 17 Agosto 2009 (11 giorni fa) a Favazzina... Avevo gia' incontrato la grandiosa Fabrizia ed il giorno pprima che tornassi in quel di Los Angeles, camminavo nel vicolo del "Loich", quando intravidi un personaggio dalla chioma bionda che sistemava una sedia nel vicolo.... Era lui! Al che lo chiamai: "Raffaele!!".... parlammo per un bel po', (daltronde, era piu' di un decennio che non lo vedevo), parlammo della mitica "sciarra" con Pietrino e dell'elicottero che (sempre a Pietrino) "ci fece 'u sciampu!, il tutto seguito da delle grasse risate!
E' stato emozionante rivederlo di nuovo, senza parlare dell'immenso piacere di aver reincontrato una grandissima persona!

Spusiddha ha detto...

Bellissima descrizione del personaggio e bellissimo post.
Complimenti Gianluca e scrivi ancora!

arcade fire ha detto...

Galanti è marchio di qualità. Bellissimo post. Complimenti ma viri nommi scumpari puru tu. Ciao