Si chiamava Massimo ed era un ragazzo di Milano. Era venuto a Favazzina un’estate con mio cugino Silvio, ed era divenuto subito uno di noi. Aveva imparato molte parole del nostro dialetto e le infilava sempre tra una parola in italiano e l’altra, inoltre anziché col nome chiamava tutti simpaticamente “cuginu”.
Era sempre allegro e scherzava sovente con noi ragazzi, talvolta ci caricava tutti sulla sua macchina, una decapottabile, e tra lo schiamazzo generale ci portava in giro per il paese a farci divertire.
La sua passione era la pesca subacquea che praticava con le bombole a grande profondità in tutta la zona. Era molto bravo e prendeva sempre pesci molto grossi, come murene e saraghi, i più grandi che ricordo di avere mai visto. Una volta prese una cernia di quindici chili e la sera, parenti e amici, la mangiammo a casa da mia zia Grazia, la madre di Silvio.
Tornò anche l’estate successiva, insieme ad una ragazza, con il gommone e il compressore per gonfiare le bombole e si piazzò con la tenda in una delle spiagge che vi sono nella costiera di Palmi, facendo il naturalista insieme alla sua ragazza.
I pescatori bagnaroti rimasero scandalizzati vedendoli aggirarsi nudi sulla spiaggia, ma gli perdonarono presto questa sua stranezza, conquistati come noi dalla sua simpatia.
Dedicava tutto il suo tempo alla pesca, la sua grande passione, e il pesce che pescava lo vendeva alle pescherie e con i soldi che guadagnava faceva il brillante con tutti.
Dopo quell’estate non si fece più vedere, preferendo le coste della Sardegna alle nostre.
Passarono diversi anni e, a dire il vero, di Massimo ci eravamo quasi dimenticati, quando un triste giorno Silvio ci raccontò che era morto.
Rimanemmo di sasso, stentando a credere a quanto ci stava dicendo, ma purtroppo era la verità.
La sua grande passione per la pesca subacquea l’aveva tradito e mentre cercava di stanare una grossa cernia, fidandosi troppo delle sue capacità, non era più risalito.
Lo ritrovarono il giorno dopo sul fondo, col respiratore di riserva, e capirono cosa era successo.
Massimo, uno che aveva amato Favazzina e che è morto in mare come, serenamente diceva sempre, avrebbe preferito.
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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Salutamu!
UGRECU
lunedì 1 febbraio 2010
Si chiamava Massimo
U scriviu: Spusiddha u iornu: lunedì, febbraio 01, 2010
Argomento: Storie 'i Favazzina
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4 commenti:
Grande Spusidda bel ritratto, me lo ricordo molto bene. Aggiungerei solo una piccola cosa, era un grande dello sci nautico e ricordo che l'insegnò a vari ragazzi del paese.
E' vero Mario anche con me ci provò, ma io ero negato e cadevo sempre!
Bella Spusidda, bella storia, bel personaggio.
Lo ricordo anch'io volentieri, era uno spasso Massimo.
Peccato se ne sia andato
Bella Spusidda, bella storia, bel personaggio.
Lo ricordo anch'io volentieri, era uno spasso Massimo.
Peccato se ne sia andato
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