Al Charles de Gaulle ho aiutato il pilota a frenare durante l'atterraggio, che paura ragazzi, me la facevo sotto.
Ho frenato solo stringendo i denti, comu fici Vicenzu u Muzzu prima di tamponare la macchina da bonanima i Cicciu u Piloru.
Un favazzinotu a Parigi perchè io le distanze le calcolavo come se fossi a Favazzina.
Ad esempio, per andare dalla Place de la Concorde a l'Arc du Triomphe attraverso le Champs Elysees, è come andare da Favazzina a Bagnara a piedi.
Alla Tour Eiffel, sbagliando fila, siamo capitati dalla parte dove si sale a piedi, come da Favazzina a Solano Inferiore senza l'ausilio dei pianori, tutta 'nchianata.
Il primo giorno siamo andati a piedi dall'hotel vicino alla Gare de l'Est fino a Notre Dame, comu i Favazzina a Villa S.Giovanni.
Non ci crederete, ma pur di sedermi, mi sono ascoltato la messa in francese, poi dicono che le chiese non servono.
Ho avuto solo qualche problema con l'acqua santa, bruciava, per mia moglie invece era normale.
Al Sacre Coeur a Montmartre, n'autra 'nchianata, come andare a Micuni, altra messa in francese, stavolta non mi sono avvicinato all'acqua santa.
Al Louvre e al Musèe d'Orsay quello che ricordo con gioia, erano i sedili molto comodi che ogni tanto s'incontravano, sembravano divani.
La metropolitana parigina ce l'aveva con me, abbonamento giornaliero e mia moglie passava, io no, il mio si smagnetizzava all'istante e non potevo passare.
O mali viruti, i francisi pinzavuni chi vuliva 'mbrugghiari.
Con la lingua, lo sapete, non avevo problemi, quando ne sorgeva qualcuno parlavo il gramelot, formato di favazzinotu strittu, italiano, milanese, bagnarotu ra marinedda, e na spolverata di palmisanu con sfumature chianote.
Ho arrichito il mio calendario, specialmente quando mia moglie, nei vari boulevards, si fermava ad ogni vetrina.
Vuoi mettere S. Germain, S. Lazare, S. Michel, S. Martin, S. Apollinaire, le Sacre Coeur e via dicendo, un altro mondo, altra classe.
Comunque, cari lettori, Parigi è bellissima, vale la pena sia di fare tanti chilometri sia di calarsi tutto il calendario
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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UGRECU
venerdì 26 febbraio 2010
UN FAVAZZINOTU A PARIGI
U scriviu: u'longu u iornu: venerdì, febbraio 26, 2010
Argomento: Storie 'i Favazzina (in trasferta)
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6 commenti:
Longu amico mio, ora che sei rientrato te lo posso dire che ho vissuto la tua trasferta in maniera empatica, simpatetica o comu cazzu si rici. Venerdì sera si è staccato un angioletto dal muro e si è rotto in vari pezzi.-O maronna chi esti u terromutu disse la suocera in romagnolo stretto. -Non è nenti, è u Longu chi iastima nci rissi. Poi cadde un presepe di ceramica da una mensola, tranquillizzai la famiglia dicendo che tua moglie stava guardando le vetrine. Domenica il televisore si è staccato dal muro spandendo plasma paru paru e non fu possibile continuare ad ascoltare la messa intanto che tu facevi la fila alla cassa di Vuitton.
Ma cosa vuoi che siano questi piccoli disguidi, io ti vedo bene anche nei confronti della chiesa anglicana. Quando a Londra?
Sarei disposto a finanziare almeno metà della cifra necessaria, l'altra metà mi serve per riparare i danni.
Scusatemi la suocera ma ancora non nsu mparau bonu u favazzinotu, vuliva riri terremotu
I termini di paragone sono talmente semplici e familiari, che a parte quei luoghi così importanti, mi pare di essere da sempre vissuto a Paris
minchia longu du voti a missa nta quanti iorna? chistu è nu record. Passeggiando sul lungosenna a voglia mi cali du lenzi non ti vinni?
Comu rissi Enrico IV -"Parigi val bene una messa"- ieu m'indi sintia dui, piccatu chi non c'è cchiu a monarchia, se no m'ivinu a fari minimu marchese.
Ho provato mi calu nu conzu nella Senna, un casino, troppi bateaux, i pisci sunnu schiantati.
Mario, amico mio, se le mie calate di calendario ti provocano danni materiali per simpatia, o comu cazzu si rici, a prossima vota iastimu fischiandu.
Longu sei un cittadino del mondo e parli un linguaggio universale. Papa ti dovrebbero fare.
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