Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 13 maggio 2010

BAGAGLI

La valigia in mano e lo zaino in spalle. Via, per un breve viaggio,
quattro giorni al sole e all’aria pura, assoluto riposo e noia fino alla nausea.
In quei pochi bagagli, ci metto di tutto: indumenti, e anche cose che non servono, cerco di non dimenticare niente.
Infilo dentro la valigia me stesso e quello di cui vorrei liberarmi, sogni e speranze
che non ho mai potuto realizzare: I bagagli sono più che contenitori, e lo specchio di viaggia.
Così l’avventura diventa una dimensione, una condizione naturale intrapresa per riflettere e magari rimpiangere i sogni rimasti alla porta.
Vieni fuori dal tuo essere statico, per intraprendere una via con l’assoluto bisogno di liberarti di tutte le cose monotone e inutili che ogni giorno affettano la tua esistenza.
Il ritorno si consuma senza traumi, niente lacrime, nessuno addio, solo un affettuoso abbraccio.
Un arrivederci alla prossima volta

5 commenti:

arcade fire ha detto...

è sempre un andare e venire, Nino. Le valige, meglio non disfarle mai. E non perdere la tessera di circolazione.
Malinconica, forse. Va bene lo stesso.

u'longu ha detto...

A bonanima i Scheccia era n'autru chi priparava sempri a baligia.
Ma erano altri tempi, si andava a cercare il pane quotidiano, non c'era tempo per annoiarsi.
Personalmente non riesco ancora ad accostare la valigia all'avventura, piuttosto ad un grandissimo rumpimentu di palli.

Spusiddha ha detto...

Na vota turnandu cu Scheccia, quandu ruammu a Milanu, iaviva tanti i ddi bagagli supra e spaddhi e nte nani, chi l'operatote i RAI 3 rassau a tutti e si mintiu mi ripigna sulu a iddhu, e Scheccia, sicconu chiddu si mintiu ravanti e no rassava camminari u ssicutau a mali paroli, in dialettu.
Na scesa indimenticabile!

chinnurastazioni ha detto...

Durante i miei viaggi in treno ho portato di tutto, dalle lattine di olio da 20 l., ai bidoni di di plastica di 25 l. di vino, alle borse frigo pieni di pesce, fino ai pacchi di cartone pieni di bottiglie di salsa, limuni, rangi, mandarini e pani casa, una varietta di prodotti da fare invidia al migliore emigrante che partiva per la germania. Due volte consecutive ho portato dei pacchi per Nino scheggia, il contenuto lo potete immaginare, olive salate, agrumi, vinu , biscottu ecc.... Altro che valige, ero un "asino da soma".

u'longu ha detto...

Nino è una cosa che ci accomuna,
prima di partire si presentava sempre qualcuno che con molta gentilezza ti chiedeva il favore.
Aggiungo nespole, piselli, fave,
spase di torrone, spase di susamelle, spase di pittipì, e poi spatuli, alici salati, tonno sott'olio.
Mi fermo per stanchezza.
A dimenticavo, tutto questo senza prenotazione, a volu.
E non ho mai perso un pacco, mi vergognavo molto a Milano con il tassista.