Ponente e libeccio si sposavano e generavano onde alte e piene che sommergevano il primo molo da una parte all'altra, non si poteva pescare.
O meglio, si poteva pescare alla base del molo, adottando la tattica della fuga, quando arrivava l'onda forte, si scappava con la canna in mano altrimenti si rischiava di essere scaraventati in mezzo ai massi.
Un peccato perchè era il mare ideale per la pesca al sarago, ma prima le onde e poi la risacca, facevano scomparire il galleggiante sbattendolo contro gli scogli.
Stanchi di scappare, io, il Maestro e mio zio Bruno, seduti all'asciutto in prossimità del molo, parlavamo del più e del meno in attesa che la furia delle onde si attenuasse.
Lo snob arrivò con un fuoristrada, antenato dei SUV, sbarcò canne, cascitti, esche, coppi, e con nostro grande stupore, una seggia da pesca, mai vista a quei tempi, completa di poggia canna, schienale, braccioli, quasi una poltrona da pesca.
Anche mio zio Bruno, ormai anziano, aveva una seggia da pesca, ma era quella rubata in cucina, mezza spundata e riadattata alla bisogna.
Lo snob ci passò accanto senza degnarci di uno sguardo e si diresse verso la punta del molo, occupando il posto migliore.
:- M'aundi cazzu vai chistu ? è pacciu ? - chiesi agli astanti
:- Fatti i cazzi toi - mi risposero in coro
Il mare, grandissimo ruffiano e traditore, di fronte ad un professionista così equipaggiato, s'era lisciato, mancu un cavalluni, calmeria, bonaccia.
Lo snob aprì la sedia quasi poltrona, tirò fuori dal portacanne una delle tante, aggiunse la lenza, preparò le esche, allungo il coppo, poi si sedette e si mise tranquillamente a pescare, rivolto verso riva, lato caserma.
Snobbava pure il mare dandogli le spalle, s'interessava solo al suo galleggiante color rosso Tiziano.
Ma puttanazza ra palazza, era mai possibile ? na matinata i fuitini a scappazoccola, cumbinati micciu, arriva chistu si pigghia u megghiu postu e pisca ?
Il mare non sopporta gli snob
La prima onda si portò via l'attrezzatura compreso il coppo, la seconda si portò pure lui compresa a seggia, la terza lo sciacquò a riva ancora seduto.
Poi gli restituì quasi tutta l'attrezzatura.
Il malcapitato si rimise sul fuoristrada e andò via.
Vi chiederete :- Perchè non l'avevate avvisato del pericolo ? -
Non ce l'aveva chiesto
E poi, un bravo pescatore, quandu c'è punenti e libici, non varda sulu u galleggianti, mancu se è color rosso Tiziano, mancu se a postu ru galleggianti c'era Ornella Muti e so tempi, chi si faciva u bagnu, nuda.
Lo sanno bene i marinai, il mare piazza sempre trappole per divertirsi, poi ti lascia andare, si deve prima divertire un pò, diventa cattivo quando non si diverte più.
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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UGRECU
venerdì 28 maggio 2010
Lo snob
U scriviu: u'longu u iornu: venerdì, maggio 28, 2010
Argomento: Storie 'i Favazzina
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6 commenti:
Un'altra bella storia raccontata da par tuo, Mimmo.
Favazzina ha questo di positivo, almeno questo, smaschera. Se unu esti cazzuni, qua si rivela in tutta la sua autenticità, senza infingimenti.
Mi accodo. è una bella storia dell'essenza di F. Non mi sono mai spiegata, ma c'è veramente a un certo punto un discrimine, un confine per cui necessariamente se uno è cazzone si vede. Per forza.
La superbia accoppiata alla cazzonaggine è veramente deleteria, ma il mare insegna, il mare educa.
E poi, quanto è affascinante in quello stato..
Bella Longu.
A cavallo degli anni 70-80 ci furone delle forti restrizioni sulla caccia.
Il mondo numeroso dei cacciatori si riversò sulla pesca, molti di loro credevano fosse sufficiente comprare l'attrezzatura.
Comparvero barche,canne,e tante altre cose.
Alcuni erano già pescatori, altri il mare l'avevano visto dalle colline.
Purtroppo ci furono diversi incidenti per annegamento.
Spesso non erano mancu cazzuni, semplicemente ignoravano la pericolosità del mare
Bella Mimmo, dopo tanti anni di gavetta e apprendistato arrivano sti cazzi snob e pretendono di fare i maestri.
Hanno il coraggio di sfidare il mare, sinceramente mi pare un po’ troppo, ma c'è dell'altro sti tipi sunnu puru prepotenti, qualche anno fa, uno snob che veniva da Reggio, un tipo pieno di sé, si pazzava sul quarto molo" branca lato Bagnara" e fra canni, paioli e retone per mantenere i pesci vivi, si appropriava di tutta la branca. Favazzina nonostante tutto è sempre aperto a tutti, dopotutto è un bene. Ciao
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