Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 15 dicembre 2010

I cazi appesi

Raccolgo un po' in ritardo l'invito di Olivia e racconto uno storia favazzinota natalizia.
La storia risale al Natale del 1990. Forse era uno degli ultimi Natale con il fuoco in Piazza, ma il primo che io riuscissi a vedere.

Qualche giorno prima della Vigilia, la popolazione favazzinota era intenta alla raccolta dei famosi cippi natalizi. La sera si pazzeggiava allegramente 'nta Piazza commentando l'andamento della raccolta. Il capo combriccola era un noto personaggio favazzinoto, un po' abbondante, con vistosi baffetti neri, celebre per la sua simpatia e la battuta sempre pronta. In subordine c'erano il sottoscritto, Pelè e il nostro gruppetto di ragazzi.

L'animata conversazione era inframmezzata dalle esplosioni ri bumbuni che allegramente ci facevamo esplodere tra i piedi. La nostra attenzione fu attirata da un'altro famoso personaggio che si avvicinava nel buio della sera. Look di festa, capello biondo al vento. Era lui, il mitico Gianni B****a.

Il nuovo arrivato fu immediatamente accolto da una dirompente scarica di bumbuni lanciati all'unisono. Tra i colpi inferti ce ne fu uno particolarmente vivace che colpì inesorabilmente i pantaloni del nostro provocando diverse bruciature.

Come buona tradizione favazzinota vuole, si diede subito avvio alla contrattazione tra il nuovo arrivato e il capocombriccola di prima. Il motivo del contendere era sull'eventuale risarcimento monetario del pantalone bruciato. Considerato il livello di usura, l'ammoratamento, il concorso di colpa, la rivalutazione ISTAT, sentiti autorevoli pareri di esperti, dopo ampia e proficua discussione fu avanzata la richiesta di risarcimento di lire settantamila dicando SETTANTAMILA!

L'altro protagonista, dopo attenta riflessione, con un malcelato sorriso, accettò la richiesta aggiungendo però una clausola "i sordi ti ramu, ma i cazi restanu a nui". Detto fatto, dopo una rapida colletta fino a raggiungere la cifra pattuita, il danno fu risarcito e i pantaloni bruciati furono ceduti.

Qui si denota il genio. La notte di Natale, oltre al fuoco 'nta Chiazza, troneggiavano, appesi al filo elettrico dell'illuminazione della piazza, un paio di pantaloni bruciati ri bumbuni.

Vedere i pantaloni appesi non ha prezzo, per tutto il resto c'è MasterCard.

6 commenti:

olivia ha detto...

Dio quanto ho riso questa non la sapevo...hai un repertorio ricchissimo Greco...complimenti!!!
''cado dalle nubi''

arcade fire ha detto...

questo post mi piace molto per vari motivi e nonostante.
Perchè c'è il ricordo della piazza, dei ccippi e delle bombe; perchè c'è l'immarcescibile Giuanni con la sua peculiarità: penso che riuscirebbe a vendere granite pure agli eschimesi spacciandogliele per punch al limone.
E nonostante ortodossia preveda "i cazi mpinduti" il titolo mi piace lo stesso a misura dell'italo-favazzinoto caratteristico del Grecu.
Ciao Grecu, bella.

u'longu ha detto...

Bravo Greco, "i cazi 'mpinduti" fa rivivere i tempi di Natale favazzinoto con leggerezza e profonda nostalgia.
A distanza di tempo non riesco ancora a spiegarmi quella maledetta voglia di bruciare le caviglie di qualcuno a colpi di bombe.
Eppure il Natale doveva essere un momento di pace e serenità.
Chi cazzi, bumbi a leva a leva.
Chi paisi di pacci.

u Grecu ha detto...

Felice che la storia vi sia piaciuta, nonostante la gaffe dialettale, ma sapete, a volte la mia metà umbra affiora forte. Comincio ad essere un po' a corto di storie, ovvero, ne avrei ancora molte da raccontare, ma vivo nell'illusione che i protagonisti stessi le raccontino nel blog. Di prima mano. Un forte abbraccio a voi che ancora ci siete e tenete in vita questo progetto.

trilly ha detto...

E pure questa non la sapevo!!!
Meravigliosa, come sempre.
Il mio ultimo Natale a Favazzina con i cippi accesi risale al 1992 quando poi è pure nevicato.Che ricordi e che nostalgia.
Comunque,per rassicurarti, mio caro Greco papà,leggo sempre il blog ma non ho una grande verve dialettica nè romanzesca in questo periodo.Sono in altre faccende affaccendata (come tu ben sai).
Prometto che tornerò alla scrittura quanto prima.

Spusiddha ha detto...

Anche se in ritardo (problemi di connessione) ti faccio i ccomplimenti per la tua storia e per avermi fatto rivivere l'atmosfera di quei meravigliosi Natale trascorsi con i miei amici a Favazzina.