Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
(P. Neruda)
N.B. Nulla togliere al mio caro amico Mimmo spusidda...ma questa poesia di Plabo e' un inno alla vita per ogni cammino da percorrere...consapevoli del fatto che ogni passo e' costituito dalla forza che abbiamo dentro e che non va' mai sottomessa mai sotterrata... per niente e per nessuno...non bisogna esiste...ma vivere...questa e' la nostra liberta'...questo e' quello che dobbiamo per dovere...a chi ce' l'ha donata...non restare mai nell'ombra ma arricchirci e arricchire
ogni istante del nostro cammino con la nostra esistenza...
dedicata a tutti gli amici del blog!!!
14 commenti:
U putivi scriviri chiu randi, chi pirdia a vista, ti nesciunu dal profondo del........cuore? :-)
Noi favazzinoti siamo cittadini del mondo e come tali spaziamo tra letteratura e poesia, comu se nenti fussi.
Siamo scienziati e filosofi, previtari e senza Diu, russi e niri, marroni mai.
La bellezza della vita è viverla, prima mi ti rumpi i cugghiuni
(anonimo longu favazzinoto)
Ciao Olivia.
Gusti personali: meglio tu di Neruda.
Kiss
Goliardici amici ormai negli anni ma sempre ricchi di criterio e di sapienza...vogliamo andare avanti a commenti e slogan sui favazzinoti o e' il caso di postare due tre righe...capisco che avete dato..ma cosi mi sento coprotagonista con il blog....un monologo a senso unico...fatevi avanti spiriti di questo blog che ce' ancora spazio per le vostre ricchezze!!!
io continuo ad aspettare;-)
Dopo che ho letto questa poesia ho deciso di dare una svolta alla mia vita, cambiare abitudini, primu: rumani pignu u bus; cambio strada, vado a sinistra, anzi, drittu, drittu n'ta vinedda, comincio a fumare, mando a'ffanculu chiddi chi fannu finta chi sunnu solidali con l'extracomunitario e poi dietro dicono tornatene al tuo paese a lavorare; dui: vado a mare pirchì a muntagna mi deprimi, cambio, vogghjiu parlare in dialetto anche se gli altri non mi capisciunu cambiu i lenzi pirchì cu chisti non piju nenti.... Ciao Oly, sei grande.
Chi ha la forza di cambiare incrementa la propia conoscenza...quello e' sicuro...chi resta fermo e' solamente perduto...un abbraccio Chinnu..ecc...ecc...;-)
Oly mi dispiace, ma è solo un'illusione è tutto apparenza, le cose non cambiano, non vediamo la realtà com'è davvero, quello che cambia dopo un pò diventa abitudine, quello che ci gira intorno non è altro che quello che noi rappresentiamo. Secondo me, cambia perchè cambiano le nostre idee su quello che ci circonda. Che pur cambiando, rimane sempre lo stesso. Ciao Oly.
Non dirlo a me...che quando spero e credo di aver oltrepassato la linea di confine per un po' di serenita'...improvvisamente mi rirovo in un burrone come da prassi...la vita e' un'attesa di illusioni come hai ben detto tu e ''la felicita''' e' un'incognita a me ormai sconosciua...bisogna solo sapersi accontenare del quotidiano che il signore ci offre ogni giorno...ed e' gia' tanto...non sono pessimisa ma realizzo dagli spunti che mi ha offerto la vita sino ad oggi...meno male che ce' il blog...;-)
La malinconia a volte ti avvolge come un manto, ti strugge dentro.
Non puoi farci niente, aspetta che passi.
Per questo odio il Natale, naturalmente non per la festa cristiana e nemmeno per il suo consumismo sfrenato.
Odio il Natale
perchè mi fa venire la malinconia, mi fa ricordare un mondo che ormai non esiste più e quello che è più grave, non riesco ad inventarmene uno che almeno gli assomigli.
Ma io ho quasi sessant'anni, Olivia, tu no, sei una ragazza.
Hai l'unica colpa di essere sensibile, molto sensibile,quindi la malinconia ti avvolge.
Fottetene e mangiati un chilo di torrone bagnaroto all'ostia, un chilo di susamelle, nuciddi a quantità, lupini salati con birra gelata.
Te lo puoi permettere, sei magra
Nel bagaglio della mia vita ho solo vestiti vecchi e pieni di macchie indelebili...talmente indelebili che nemmeno il miogliore detersivo in commercio riuscirebbe a rimetterli a nuovo...il passato che indossiamo serve a far fronte al nostro presente...ma a parte qualche calzino bucato, del resto ne farei volentieri a meno...e tutte le volte che provo a fare shopping...guardando le vetrine piene di abiti incantevoli provo a misurane qulcuno e per un attimo guardandomi allo specchio mi sento rinnovata ...ma e' l'illusione dell'attimo prima di girare il cartellino del prezzo che ahime'e' sempre troppo caro...forse non riusciro' mai ad indossare il mio abito...forse non sapro' mai cosa si prova a sentirdi vestiti a nuovo...e vero che ho la meta' dei tuoi anni...ma quando la monotonia fa' compagnia al tempo diventa tutto un'attesa nell'attesa... a volte vorrei ritornare bambina per non distinguere piu' il bene dal male...per fare di tutto una fantasia e del niente un capriccio...ma l'unica cosa che mi resta del mio essere bambina sono le ossa fragili...mi manca l'esperienza dei tuoi anni quella capace di farmi accettare che ogni abito che indossiamo ha pur sempre il suo valore...forse il natale anche a me mette troppa tristezza...ma spero e mi auguro che quest'anno babbo natale ci conceda almeno il dono della pace e della salute e magari ci regali anche un kg di torrone e du nuciddi...io ancora ci credo...un abbraccio
Oly non ti deprimere, concentra e aumenta il tuo dialogo affettivo con i tuoi cari e amici che ti stanno vicino, vedrai che la malinconia natalizia tenderà a diminuire. Scusami, ma io ti posso consigliare solo questo. Ciao
Ti ringrazio del consiglio..ieri ero un po' seccata...diciamo che era un mio sfogo a certe mancanze...e comunque oggi per campare si deve essere un po' egoisti e skaltri...forse a me manca questo...noi siamo cresciuti a pane e rispetto diciamo che adesso la gente ha cambiato gusti...adesso si va' avanti a pane ed egoismo...sara' anche il lavoro che faccio che mi porta a leggere lo spartito di una commedia stile pirandello...a mille facce...ahahahha ''chiu scuru ra menzanotti non poti siri''...quindi restiamo in attesa di tempi migliori...ciao
E' già troppo solo che mi accosti a Neruda, questa poesia è bellissima e da davvero il senso di come una vita andrebbe goduta veramente.
Quante volte ognuno di noi, quando c'è l'ha girate, vorrebbe mandare tutto a fanculo e ricominciae un'altra vita, purtroppo non è sempre facile e talvolta si sopporta oltre il lecito.
Un bacione grosso, grosso
Spusy...ho visto ora il tuo commento...questa poesia di Pablo e' il mio motto alla vita per alcune cose...e poi come non paragonarti...io le tue poesie le conosco molto bene anzi ora e' un po' che non le leggo ma ne ho un libricino che tengo sul comodino se ti puo'far felice...le tue sono di origine Favzzinota doc ineguagliabili...un abbraccio
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