A proposito del fatto che non cambia nulla mai, dopo qualche giorno di pioggia, eccovi l'ennesimo evento franoso nelle montagne tra la nostra Favazzina e Scilla.
Quante volte abbiamo assistito a tali eventi e quante volte ci è stato detto che si sarebbe intervenuti per mettere in sicurezza il territorio?
E pensare che proprio a Marzo erano stati ultimati gli interventi di messa in sicurezza per un investimento complessivo di 4 milioni 500mila euro....
La storiella si ripete....
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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Salutamu!
UGRECU
martedì 19 aprile 2011
Aria di Cambiamento, Solito Smottamento
U scriviu: Statua A u iornu: martedì, aprile 19, 2011
Argomento: Attualità, Favazzina e l'ambiente
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9 commenti:
Il problema è molto serio, i soldi li hanno spesi per le reti. Il problema invece è a monte, quando piove le acque si canalizzano spontaneamente e creano smottamenti. O si fanno le gallerie oppure ritorniamo a zappare le montagne abbandonate.
Caro Malumbra ciò che dici è corretto.
"Il problema è a monte", inteso e dal punto di vista strettamente orografico, e da un punto di vista più ampio, indirettamente citato da te con la soluzione numero due, che ritengo sia da preferirsi in modo assoluto.
La coltivazione è fondamentale, in quanto richiama consequenzialmente eventi positivi, a partire dall'effetto inibente gli smottamenti, passando inevitabilmente per la nascita di prodotti che fungerebbero da starter per l'economia del paese, qunidi lavoro, quindi turismo ecosostenibile, quindi ricchezza e non solo economica, una sorta di ritorno ai tempi che videro Favazzina paese fiorente con vari tipi di attività ricavate dall'utilizzo sapiente del territorio atte al tempo stesso a preservarlo.
Adesso questo stesso territorio, non più lo stesso, sappiamo solo martoriarlo con attentati dinamitardi per la costruzione di insoddisfacenti reti viarie e, tra non molto, elettriche, con colate di cemento in nome di improbabili aspettative pseudoturistiche.
"Il problema è molto serio" e dovremmo ricordarci di tutti gli eventi franosi accaduti negli anni, per prendere coscienza del grave rischio a cui andiamo incontro e che fino ad ora per grazia di Dio non ha visto vittime.
"Il problema è a monte" dove per monte si intende coloro che ci governano, i primi a dover prendere coscienza di quanto su detto, coloro che si sono proposti e si propongono sempre con slogan che inneggiano al miglioramento, al futuro, al cambiamento;
ma tutti coloro che si sono avvicendati hanno sempre lasciato irrisolti i soliti noti problemi,
Aria di Cambiamento,
Solito Smottamento.
Non confondete la mitologia con la realtà, la Favazzina fiorente era poggiata su schiene che non si sono mai raddrizzate, come quella di mio padre e di tutti i proprietari di vigne.
Una cosa è coltivare qualche centinaio di metri, come fa saggiamente Malumbra, altra cosa è coltivarne ettari senza guadagnarci un cazzo, anzi.
Nella società moderna, purtroppo, prima di pensare all'ecosostenibile
bisogna guardare al mercato.
Cosa dice il mercato ? dice che per rendere produttive le nostre colline bisognerebbe vendere il vino almeno a venti euro al litro.
Dalle parti nostre preferiscono il Tavernello, costa poco e non diventa mai aceto.
Ultims cosa, le frane ci sono state sempre anche quando coltivavano le rocce, è vero però quanto dice Statua, ad un terreno già friabile, franoso, hanno dato il colpo fatale.
Al primo geometra già si studia che non si possono fare opere in certi tipi di terreni, da noi fior di ingegneri (fior ?) hanno permesso tutto e lo permetterano ancora.
Credetemi, simu futtuti
Longu perchè alle cinque terre in liguria coltivano i terrazzamenti e vivono di turismo? e non mi sembra abbiano la schiena curva.
Perchè i loro prodotti hanno un mercato, sono organizzati come cooperative, non permettono che il loro lavoro arricchisca i soliti commercianti che la fanno da padroni.
Malumbra conosci il problema di avere venti botti di vino e non sapere a chi venderlo ?
Conosci il problema di avere un giardino carico di limoni e subire il ricatto del sensale che vuole comprare facendo una stima a vista ?
Tu sei bravo nella musica, nella pittura, sei ricco di fede, accontentati, lascia fottere problematiche che non hai mai vissuto.
Naturalmente apprezzo il tuo sforzo, la tua buona fede, ma credi che se fosse stato così facile avrei passato la mia vita a Milano ?
Questo vale per le centinaia di migliaia di calabresi sparsi per il mondo
In poche parole sanno stare insieme e diventare una forza. Noi invece ci scanniamo in tutti i sensi l'uno con l'altro da una vita. E' questo il nostro vero problema. Ovviamente se un popolo è diviso prima o poi scompare, e lo fa passando anche da quei problemi che tu hai elencato.
Se devi fare una attenta analisi della nostra storia devi anche uscire dal punto di vista personale (che tra l'altro comprendo e rispetto profondamente). Non può essere solo colpa di un padrone che sfrutta, ma anche di un popolo diviso e, quindi, debole che si lascia sfruttare. E poi che significa "accontentati e lascia fottere le problematiche che non ho mai vissuto?" Noi abbiamo il dovere di affrontare i problemi della nostra terra, sia quelli vissuti che quelli non vissuti in prima persona. Questo che ti dico nasce dal grande rispetto che ho verso il faticoso lavoro dei nostri antenati.
Malumbra non guardo i problemi sotto l'aspetto personale, quello era un esempio, ma la diaspora del nostro popolo è dovuta proprio a quel tipo di problemi mai risolti.
Per discuterne le colpe non basta un trattato, figuriamoci un blog.
Per quanto concerne "l'accontentati", non volevo sminuirti o non dare peso alle tue rivendicazioni, volevo dirti in maniera garbata( molto difficile per me) che affrontavi i problemi con una angolatura diversa.
Una volta avrei detto che non capivi un cazzo.
Sono diventato un buono è forse è peggio.
tu sei sempre stato un buono
ormai IL buono
http://www.youtube.com/watch?v=k6KvqUI8Uio
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