-La prima Comunione
-Le calle (i gigghj)
-Le camelie nell’orto a Favareca
-Le fragole a Fermo e Brancatò
-Le violette a Brancatò
-Il profumo intenso della ginestra a l’Ariedda
-Il profumo delle rose negli orti e nelle vigne
-I mureddhi a Samperi e a l’officina
-Le nespole rubate negli orti
-Le fave rubate negli orti (soprattutto a Sena)
-Le ciliegie rubate nell’orto i Pino F. (non è riuscito mai a mangiarne una)
-I primi bagni Suttafrunti
-Le sere in chiesa per la novena della Madonna, le vecchiette a cantare (...Bella tu sei qual sole, bianca più della luna, e le stelle, le più belle, non son belle al par di te. ),noi per guardare le ragazze.
-Le gare coi legnetti nto cunduttu.
-Le ... quanti ricordi!
Questa era Favazzina a maggio!
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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Salutamu!
UGRECU
mercoledì 18 maggio 2011
Maggio e Favazzina
U scriviu: Spusiddha u iornu: mercoledì, maggio 18, 2011
Argomento: Storie 'i Favazzina
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9 commenti:
Condivido i ricordi caro Spusidda, aggiungo soltanto le pampalanei (lucciole)
bei ricordi Spusy proprio belli..qualcosa (non tutto vista l'età :-)) ricordo anch'io soprattutto l'arieddha
Spusidda, si megghiu i Proust!
a la recherche della vinedda perduta
Spusidda maledetto, la seconda parte del giallo quando la pubblichi ?
Aggiungo, le gardenie ru pisciatu e i fraguli i maccaferru. Bellissimu
Oh si le lucciole, mio padre ricorda, ma forse non in maniera precisa, una filastrocca che si usava pronunciare alla sera quasi ad invocare la loro comparsa:
"Pampilanei calati calati chi va 'ncuntrunu li frati, li frati e li fratelli quattru e cinqu li pagliarelli".
Allora l'illuminazione del paese era minore rispetto a quella attuale e nel buio si poteva vederle brillare, tantissime, si accendevano e si spegnevano, alcune in gruppi posate tra la vegetazione, altre in volo, ricreando un'atmosfera particolare, quasi surreale.
Adesso, vuoi la sempre più crescente cementificazione, vuoi l'utilizzo smodato di insetticidi e chissà per quali altri motivi, non se ne vedono più.
Che peccato mi sarebbe piaciuto vederle..
Bravo Spusidda, i vostri ricordi, questa è la vostra immensa ricchezza, noi possiamo solo goderne di riflessa luce.
Bravo Statua, mi hai fatto ricordare la filastrocca che più o meno recitava in quel modo.
Credo che il killer delle lucciole sia stato l'insetticida, sempre più sofisticato e velenoso.
Ricordo un altro insetto bellissimo, il Santo Antonio, perchè era nero come il saio del frate e con due strisce dorate sull'addome.
Aveva un volo lento e noi bambini lo catturavamo con facilità, non dico cosa ne facevamo, ho i rimorsi ancora oggi.
Spusidda te lo ricordi ?
L'odore inebriante della zagara non se l'è ricordato nessuno. D'altronde dove sono rimasti aramai i limoni?
Mi ricordo caro Longu dei Sant'Antonio e di quello che gli facevamo, come mi ricordo purtroppo di quello che facevamo alle lucciole, ma eravamo ragazzini e pensavamo solo a giocare, anche se in realtà il nostro era un gioco crudele.
Noi caro Statua che eravamo più italianizzati, recitavamo questa filastrocca "Lucciola, lucciola vieni da me che ti darò il pane del re, il pane del re e della regina lucciola, lucciola vieni vicina
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