Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

lunedì 12 ottobre 2009

Il mio primo libro

Il ragazzino era molto goloso così, appena riusciva a racimolare dieci lire, (era quasi sempre sua nonna a darglieli) correva 'nda putia ra Burzamata ad acquistare uno di quei cioccolatini triangolari rivestiti di stagnola colorata, dei quali era assai ghiotto. Appena fuori ra putia, sebbene morisse dalla voglia di mangiarselo, lo scartava con estrema calma, attento a non farne cadere nemmeno una scaglia. Poi, finito di scartarlo, lo assaporava con gusto, a piccoli morsi, cercando di farlo durare il più a lungo possibile e si leccava persino le dita con quello che inevitabilmente, squagliandosi, si attaccava ai polpastrelli. Erano squisiti quei cioccolatini ripieni di pezzi di nocciole e il ragazzino, finito di mangiarli, già pensava a come procurarsi le dieci lire per acquistarsi il prossimo.
Ovviamente ci rimase assai male quando la volta dopo, recatosi alla putia a comprarsi il solito cioccolatino, a Burzamata gli disse che di quelli non ne aveva più, però, se voleva, sempre con dieci lire, poteva dargliene un altro, di forma quadrata ma, poteva fidarsi, altrettanto buono.
Un po’ deluso, il ragazzino, si fece dare il nuovo cioccolatino e, non del tutto convinto, uscì dalla putia. Nello scartarlo si accorse con sorpresa che sul retro vi era incollata una figurina. La guardò incuriosito e vide che vi era disegnata una barca piena di uomini che remavano e in piedi, a prua, un marinaio nell’atto di lanciare un arpione ad una balena bianca, sotto un breve racconto spiegava la scena, rimandando con la scritta (continua…) alla figurina successiva. Il ragazzino mangiò il cioccolatino e, come immaginava, non lo trovo buono come l’altro, ma la curiosità di come sarebbe continuata la storia, fu più forte del suo essere goloso.
Così, da quella volta, quando si recava alla putia, alla Burzamata, invece di quello triangolare, chiedeva espressamente il cioccolatino quadrato e, figurina dopo figurina, la storia della balena bianca (Moby Dick scoprì si chiamava) e del suo acerrimo nemico, il capitano Achab, che le aveva giurato vendetta dopo che questa gli aveva tranciato e divorato una gamba, cominciò a delinearsi con chiarezza.
Non riuscì a completare tutte le figurine, erano ben cento, ma anche con qualche buco, ebbe comprensibile lo stesso tutta la storia, l’inizio e il suo tragico epilogo.
Grazie ai cioccolatini e alla Burzamata, Moby Dick è stato il primo libro che, forzando il termine, posso dire di aver letto, d’allora la mia voglia di leggere e la mia sete di sapere, non si sono mai esaurite.

6 commenti:

arcade fire ha detto...

come primo libro mi pare eccellente e pare pure che la cioccolata ti abbia giovato

peppa ha detto...

spusy, mi hai fatto ricordare a quando ero piccola e vivevo nel mio paese nativo , ero molto viziata e i soldi per comprare le cioccolate a triangolo rivestite con la carta stagnola gialla non mi mancavano.ne ho mangiate così tante ,che ancora sento il sapore della nocciola in bocca.

u'longu ha detto...

Bella Spusidda, però per quanto istruttivo Melville con il suo Moby Dick, non ci ha mai restituito il sapore del triangolo di cioccolato.
Infatti le cioccolate rettangolari facevano semplicemente schifo, nonostante la storia della Balena Bianca.
Mi sembra, non sono sicuro, che subito dopo ci sia stata la storia del Risorgimento con le battaglie di Garibaldi, e nonostante il patriottismo, le cioccolate rettangolari facevano sempre schifo
Meno male che non abbiamo fatto l'equazione sapore|cultura, se no restevano ignoranti

Malumbra ha detto...

Spusidda fusti sempri omu i testa e no di panza!

Spusiddha ha detto...

Concordo caro Longo, le cioccolate rettangolari facevano proprio schifo, ma tra una figurina e l'altra, ci scappava pure quella triangolare, insuperabile.
Va be la cultura, ma la gola....

peppa ha detto...

non dite che le cioccolate facevano schifo,ai miei tempi erano buone.forse perchè non avevano le figurine.