Era l'estate del 1992, come ogni anno, vicino al molo dell'allora unico lido si svolgevano interessanti ed avvincenti incontri di pallavolo, la regola per giocare era semplice la squadra che vinceva rimaneva e chi perdeva salutava. Si giocava al meglio dei tre set. La mia squadra quel giorno era in camp da più di un'ora, con me c'erano il negretto, u ferroviere, i gemelli ru pilu e boem. Dall'altra parte della rete si era schiwerata la squadra dei fighetti soprannominati foconsgi, in onore a nino. Oltra ai due ficonsgi c'erano ilpompiere, jovanotti, la manu e l'avvocato Marco. Il primo set va avanti molto combattuto, tra schiacciate di roberto u ficonsgi pompiere e jovanotti da una parte e gemelli ru pilu, ferroviere e boem dall'altra. Da un lato e dall'altro si combatteva su ogni palla perchè in quel campo no si giocava per un'oro olimpico o un premio in denaro, su quel rettangolo di spiaggia ci si giocava la faccia e chiperdeva era costretto a subire gli sfottò per tutta la sera e doveva aspettare 24 lunghissime ore prima di poter avere l'occasone di rivalsa. Dopo un estanuante tie-brek (19 a 17) riusciamo a portare a casa il primo set. Ilsecondo set inizia bene per noi e la grande difesa mia, del ferroviere e del negretto ci fa prendere il largo. I ficonsgi, spinti da un orgoglioso nino riescono ad avvicinarsi nel punteggio fino ad un 13 a 11 con mileto alla battuta per noi. In prima linea loro hanno i due ficonsgi a fianco di manu, noi invece il ferroviere davanti al fratello e boem dall'altro lato con il negretto in mezzo. Abbiamo appena fatto un punto dopo che roberto ilficonsgi ha sbagliato una schiacciata, o neglio ha subito un muro da boem degno del miglior mastro. Gia i muri erano l'onta più grande per chi schiacciava, vedere la palla che ribatteva sul tuo campo non si poteva sopportare, viceversa fare ilmuro era un gesto memorabile che ti riempiva d'orgoglio e ognivolta che ne facevamo uno iniziavano risa sommese e le note di the wall dei pink floid. Ma ritorniamo alla partita... Nino u ficonsgi incita i compagni all'iltimo sforzo: Forza chi su cotti, se facimu chistu vincimu e mentre die ste parole fa un cenno alla manu, voleva essere lui a fare il cambio palla decisivo. Batte mileto, bagher del pompiere e alzata di manu degna del miglior tofoli, la palla invece che su roberto va verso nino, il quale dopo una breve rincorsa spicca un salto e vola in cielo come un'aquila (qualcuno disse invece un'ocu, ma pirchi????) davanti a lui si levano le braccia infinite del ferroviere affiancate da quelle del negretto, un muro quasi impossibile da superare, ma il ficonsgi è li in aria e mentre copisce ilpallone pensa : Michia se mimurunu fazzu na figura i merda e ore chi cumbinu?. Già che combina ora il ficonsgi? Era partito per schiacciare, n onvoleva saperne di fare un pallonetto inutile così tira forte e basta, ma la paura del muro gli fa alzare leggermente la traiettoria, lui cade in terra, ferroviere e negretto si girano verso il pallone che vola forte e compie ilprimo rimbalzo dentro il cancello del cortile di casa del ficonsgi. Noi esultiamo per il punto i compagni di squadra del ficonsgi iniziano a dirgliene di tutti i colori e lui tenta una timida difesa:A tuccau me frati, sapendo di mentire. U ferroviere prima guarda lui e poi si gira verso casa suae alza il braccio per farsi notare dalla mamma, quando lei se ne accorge, u ferroviere ietta ne buci cu sentunu i sutta a frunti: MAMMA CALA I SERRANDI SENNO TO FIGGHIU TI RUMPI TUTTI I VITRA. Inutile dire che la partita fu sospesa per farci riprendere tutti dalle risate. Per la cronaca abbiamo vinto noi 15 a 11 e furu pigghiati pu culu pi tutta a sira
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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UGRECU
sabato 24 ottobre 2009
A PARTITA I PALLAVVOLU
U scriviu: mbù u iornu: sabato, ottobre 24, 2009
Argomento: Storie 'ì favazzina
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9 commenti:
Nooooo, questa partita me la sono persa!!!
Ero sempre in prima linea sul molo a guardarvi. Mamma,mamma.
Quelle partite erano questione di vita o di morte per tutti voi!
Alle femmine poi era inibito rigorosamente l'accesso,tranne, forse, Valeria la Romana.
Bella mbu', con dovizia di particolari.
Mbu sono rimasta col fiato sospeso fino alla fine che manco per la nazionale di Velasco alle olimpiadi. Il mio compare è sempre il migliore. Melo tornaaaaa!!
Ninu chi sbaglia i tantu
non mi veni mu criru se na tuccau Melu fu refulu di ventu.
Bella Mbù
Minchia quanto ridere quel giorno, con le lacrime...Roberto, Crocè, Manu, Marco mi curriaru pi tutta a spiaggia..Ziu si quella volta ho fatto cilecca...:-) Mbù troppo bella mi lori u sciancu i quantu staiu ridendu....Mia mamma da quel giorno ogni volta che mi vedeva scendere in spiaggia mi diceva: Nino i chiuru i persiani??????....un saluto e un abbrac a mio fratello Melo....e a tutti voi, ovviamente
ciao quanti ricordi il campo di beach volley.....mbù se non ricordo male il "mago dei pallonetti" o delle palle piazzate eri proprio tu.
saluti a tutti
grazie per i commenti, le uniche ragazze che mi ricordi giocassero con noi erano manu, lisa e due ragazze toscane. In effetti ero bravo a piazzare la palla, visto che difficilmente superavo la rete per schiacciare, ma il negretto era diventato più bravo di me.
Divertente storia caro Mbù, che mi fa tornare in mente i tempi pioneristici della pallavolo, quando pur di giocare, costriuvo io stesso la rete con lo spago, perchè d'estate a Favazzina se non c'era la pallavolo non era vera estate.
lo so spusiddha, non dirlo a me che ero il primo a fare il campo ogni anno. Fissare i pali atterra, togliere le pietre dal terreno, sistemare la rete. Il primo ano che non è stato fatto il campo di pallavolo è stata l'estate del 1997, guarda caso la prima in cui io ero via per lavoro
Minchia Mbù e ki culu "ano" hai, ti capi nu campu i pallavolu....Forza Inter pecuruni...:-)
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