A voi, voi che siete passati per gli anni '80 con le sue vostre ciabattone di plastica fluorescenti o con zoccoli di legno, voi che non avete disdegnato le ciabattine infradito manco foste stati ninja provetti.
Voi che negli anni '90 avete calzato quegli assurdi ciabattoni in pelle con improbabili sistemi di ancoraggio al pollicione che facevano tanto gay della prima ora.
Voi che ormai seguite la tendenza della ciabatta griffata magari abbinata al vestito.
A tutti voi eccolo. Direttamente dagli anni '70.... il vero e unico ranfulo estivo!
Che dire di questa meraviglia? Simbolo della Favazzina estiva di un tempo, anteposto solo ai peri nudi, dovrebbe essere esposto in qualche museo e, invece, me lo trovo in vendita in un negozio di scarpe nella zona delle grandi occasioni! Non so per quale motivo mi sono astenuto dal comprarlo, ma me ne sono pentito amaramente. Penso che tutti voi, almeno una volta nella vita, abbiate calzato tale elegante accessorio! No???? Parlatene nei vostri commenti.
7 commenti:
fanno tenerezza ma sono state le più brutte ranfule di tutti i tempi. E scomode, si riempivano di sabbia e petruliddi e dopo pesavano il doppio, na fatica portarsele dietro.
Usate pochissimo pertanto non ho rimorsi o rimpianti.
Megghiu chi ne cattasti, Grecu.
...e affondavano pure.
Erano tutte dello stesso colore, le lasciavamo sutta o muru i Marina per poi fare il bagno.
L'ultimo che andava via era rovinatu.
Una volta mi son ritrovato con due ranfule sinistre,una 39 e una 45
A volte tornano, ma non abbiate paura. Non erano altro che contenitori di sabbia e quando i bagnavi schicciavunu acqua finu nte natiche. Le mie preferite "Infradito con chiodo". ciao Grecu
Horribile Visu!
Mai adoperati, ne mai mi sfiorerà l'idea di farlo.
Però hai ragione Grecu, sono così tanto entrati a far parte della storia che credo siano poche le persone che non li ricordano, anche chi non li ha mai calzati..
tra l'altro sono immortalati in una foto di gruppo postata sul blog... mi pare ci sia Spusiddha, Maciste etc.
I miei mi durarono solo un giorno, il martedì mia madre me li comprò al mercato a Bagnara e il giorno dopo li persi, sempre a Bagnara, affondati miseramente quando Maciste rovesciò il canotto, come ho raccontato nel mio libro "La casa bianca".
Oltre che brutte erano pure indistruttibili, e ci hanno accompagnato per diverse estati.
non le ho mai avute, eranu i ranfuli i me nonnu!
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