Vi scrivo con l'animo pieno di indignazione e dispiacere, quell'indignazione che ti farebbe urlare, battere i pugni, quel dispiacere talmente forte e profondo che ti fa letteralmente perdere le forze.
Tutto questo è dato dall'ennesima deturpazione, l'ennesima prova del poco rispetto che si ha per Favazzina, per ciò che è e soprattutto ciò che è stata. In alcuni vecchi post si cercava di risalire alle origini di Favazzina, si cercava di dare un'identità attraverso la storia... ebbene, uno che secondo me era un tassello molto importante per la ricostruzione dell'identità di questo paese, è stato cancellato per sempre, è stato abbattuto parte dell'antico mulino-pastificio! Una delle due saette infatti non c'è più. Quello che era davvero un bene storico, un mulino risalente al '700 che appartenne alla famiglia Ruffo e sul quale non tutti sanno (proprio nella saetta ormai scomparsa) vi era un graffito recante l'anno e la raffigurazione di un altro forte simbolo del paese, la Santa Croce, è ormai mutilato.
Mutilato non solo architettonicamente parlando, ma nella sua essenza, nella sua storia indissolubilmente legata tramite varie anastomosi alla storia di Favazzina e delle sue genti.
Sono tanti i pensieri che affollano la mia testa in questo momento, tante le cose che vorrei scrivere ancora, ma sono soffocate dalla fine di una speranza di riqualificazione del sito che meritava la giusta importanza.
Se ne va un altro pezzo di storia di Favazzina, se ne va nell'assordante silenzio dei suoi abitanti.
Tutto questo è dato dall'ennesima deturpazione, l'ennesima prova del poco rispetto che si ha per Favazzina, per ciò che è e soprattutto ciò che è stata. In alcuni vecchi post si cercava di risalire alle origini di Favazzina, si cercava di dare un'identità attraverso la storia... ebbene, uno che secondo me era un tassello molto importante per la ricostruzione dell'identità di questo paese, è stato cancellato per sempre, è stato abbattuto parte dell'antico mulino-pastificio! Una delle due saette infatti non c'è più. Quello che era davvero un bene storico, un mulino risalente al '700 che appartenne alla famiglia Ruffo e sul quale non tutti sanno (proprio nella saetta ormai scomparsa) vi era un graffito recante l'anno e la raffigurazione di un altro forte simbolo del paese, la Santa Croce, è ormai mutilato.
Mutilato non solo architettonicamente parlando, ma nella sua essenza, nella sua storia indissolubilmente legata tramite varie anastomosi alla storia di Favazzina e delle sue genti.
Sono tanti i pensieri che affollano la mia testa in questo momento, tante le cose che vorrei scrivere ancora, ma sono soffocate dalla fine di una speranza di riqualificazione del sito che meritava la giusta importanza.
Se ne va un altro pezzo di storia di Favazzina, se ne va nell'assordante silenzio dei suoi abitanti.
33 commenti:
Non riesco a crederci. E' l'ennesimo esempio di speculazione edilizia e di politiche miopi. Invece di dare una destinazione d'uso al "pastificio" e annesso mulino, magari conservandone la struttura e il valore storico, si procede con la costruzione selvaggia. Mi piacerebbe sapere se la cosa è stata fatta in regola ovvero se c'è stato un permesso per l'abbattimento di parte del vecchio mulino.
Bello Statua, ti chiamerei bronzo se non richiamasse brutte rime.
Comunque si vede che ci tieni al paese per come t'indigni e per come dici le cose.
Ho capito chi sei e mi piaci, in senso letterario naturalmente.
Due cose soltanto,la prima, Statua A, ma chi nomi ti mintisti ? la seconda è più importante: chi cazzu è l'anastomosi ?
Scherzo caro amico, io scherzo sempre.
Ma porca ma che hanno fabbricato dietro casa mia l'empire state building? Ma perchè la parte di dietro è intonacata di bel nuovo? Ma che è la continuazione del post precedente? E soprattutto ma non mi posso più fare la doccia in Comunque la versione originale sarebbe Statua A, ma chi cazzu i nomi ti mintisti?
io dico che la saetta è caduta per l'influsso cromatico di quel vicino rosso mancopompeiano. Statua fai bene a indignarti,ché sei ancora giovane, ma non ti stupire, ché sei non più tanto giovane. Purtroppo le cose da noi cambiano quando cambiano molto lentamente, quando è già tardi.
Bella prima prova, complimenti.
in terrazza. la doccia in terrazza. buttanazza della miseria
ragguagliatemi sulla prospettiva, ma quell'Empire dove sorge, sulla strada della stazione?
Secondo me lo pitturano giallo, animo capo.
Ragguaglio: l'Empire detto pure "il palazzo dei guardoni del capo" ha il suo ingresso i latu da ex putia i Marina, nella curva da strada da stazione salendo subitu a destra.
Prima c'era na mandarinara chi valiva cchiù i l'Empire comprese le ex Torri Gemelle, buttanazza ra miseria latra e tragediatura.
Chimmi 'nci viniva a sciorta a tutti chiddi ca manicula.
Mimmo, conosciamo qualcuno in quel palazzo? così, per fare i portoghesi come quando andavamo a vedere la Reggina dalle terrazze dei palazzi adiacenti allo stadio.Da Reggina a Regina.
E poco più sotto pure una bananara, no Mimmo?
Grecu, un vecchio detto dice: "U pisci feti ra testa". Il comune avrebbe dovuto prima capire (e ha fatto finta di non capire)il valore storico del bene in questione, dunque interessarsi all'acquisto dello stesso (e mi pare ovvio che non sussistendo la prima voce, non ha avuto vita la seconda)ma nulla da fare allorquando uno sperduto manipolo di guerrieri miei simili chiese a chi di competenza una tale blasfemia, la risposta fu,ieri come oggi, oggi come ieri: "..mancano i fondi.. ma forse... tramite qualche proggetto... forse.."
Dunque si evince da ciò che, non avendo il comune inserito quel sito tra i beni culturali, più precisamente rurali, e restando di proprietà privata... beh.. il dado è tratto.
Almeno questa è l'ipotesi che io ne deduco, se poi qualcosa non sia stata fatta in modo regolare non lo so.. cercherò di appurare meglio.
Grazie Longu, ci tengo si! So che scherzi non ti preoccupare, Arcade è a conoscenza del mio stare al gioco e pure della derivazione del mio nome(vedi post di presentazione);per la seconda domanda, visto il campo a noi comune, ti può rispondere sempre Arcade, ma sicuramente, al contrario di Socrate, so che tu sai il significato.
Romanaccia, ok sdrammatizzare, non fa mai male, ma io lo direi a mammina e N. per vedere se, come dice Grecu, le cose siano state fatte correttamente.. cmq salutala.
Grazie Arcade, niente di più vero in ciò che dici, ma impersonificando il nick ti dico che un guerriero(Es. Leonida) lotta comunque sapendo che vi è l'eventualità di una sconfitta, in questo caso continuerò a lottare anche se qualcuno mi ha depredato di scudo e lancia.
Ottimo il tuo senso della prospettiva.
Mario purtroppo non conosco nessuno del nuovo palazzo, che sicuramente sarà verde smeraldo.
Troveremo il modo, ho già un'idea, da Micuni con il binocolo, potremo sempre dire che vardamu ceddi i passu.
Statua, se sei figlio di chi penso io, l'ironia c'è l'hai sicuramente nel sangue, come ti poni e scrivi mi fai riconciliare con la gioventù
attuale.
Capo, dopo tanto interesse, farei la doccia in terrazza anche d'inverno, sarebbe un collegamento unico con il satellite.
A parte “chi cazzu i nomi ti mintisti” e affettuosamente “cu cazzu si?” mi fa piacere che ti indigni, per l’ennesimo scempio perpetrato ai danni di Favazzina, ma che tu ti stupisca mi sembra quanto meno strano.
In un post non tanto vecchio “Favazzinlandia” ho scritto che a Favazzina tutto è possibile e niente a nessuno è precluso e, anche se mi duole ammetterlo, è la triste verità. Ancora non abbiamo visto niente!
A Scilla hanno grandi idee su Favazzina e dobbiamo aspettarci il peggio, e già scomparso parecchio della storia del paese , i limoni, i vigneti, la strada di Solano antichissima cementata e presto sparirà ogni traccia, lo vogliamo o no, poiché non c’è nessuno che si possa opporre, nessuna forza politica o di altro tipo, per lo più siamo tutti al nord e quelli rimasti sono solo quattro vecchi, il silenzio non è assordante, è di rassegnazione.
Cito testualmente da “Il rock di capitano Uncino” di Edoardo Bennato : “Ma lo capite o no? Ve lo rispiegherò! Per scuotere la gente, non bastano i discorsi ci vogliono le bombe!”
Comunque la vera tragedia è l’intimità violata ra Romanaccia, “a doccia nta terrazza, puttanazza ra miseria”
Ciao Statua, io spero che quel che rimane del mulino resti in piedi ancora per molto tempo. Però quando si inizia a demolire anzichè conservare, andiamo irreparabilmente verso il declino. A questo punto si deve fare il possibile per custodire quel che resta e che rappresenta la più antica costruzione di Favazzina. Tra le altre cose, sarebbe da conservare e da trasformare in museo lo stanzone della Cereria con tutti i suoi macchinari, magari da tenere aperto nel periodo estivo. ciao nino
Longu, non so chi tu abbia in mente, ma sono il figlio di un capitano, colui che fu uno dei protagonisti di una vicenda accaduta nelle acque favazzinote, magistralmente narrata da te in un tuo vecchio post..
Spusiddha, avevo letto il bello quanto veritiero post "Favazzinlandia".
Vedi, sia tu che Arcade avete detto di non stupirmi, ma io non vorrei mai si confondesse il mio stupore, con la non percezione della realtà.
Sono perfettamente cosciente di un sistema non corretto, quindi daccordo con te, ma solo relativamente.
Lo stupore in questo caso, va inteso nel senso più ampio del termine, quasi filosofico, perchè proprio questo termine potrebbe essere la chiave per comprendere la mia "ribellione" e non, come dici tu, "rassegnazione";perchè vedi, c'è un sottilissimo confine, proprio tra stupore e rassegnazione, quasi impercettibile, dove finito il primo, si entra quasi senza accorgesene, nel secondo.
Ed è proprio questo il punto, rifacendomi al commento di Arcade sul lento cambiamento, non si ha un passaggio repentino, netto, che ti dia la giusta percezione e peso di ciò che sta accadendo con un tangibile passaggio da una cosa ad un'altra, ma ci si abitua piano piano, per inerzia, a tutto ciò che lentamente ma inesorabilmente avanza.
Detto ciò, il mio punto di vista è, non smettere mai di stupirsi, perchè nel momento in cui dovesse accadere, si scivola irrimediabilmente nell'accettare indolentemente ogni genere di cose, anche le più assurde ed ingiuste; e bada bene, questa "conditio" porta in se un'altro problema, il fatto che ci si convince di non poter far nulla per cambiare lo "status quo", e questo può essere davvero il punto di non ritorno.
Queste non vogliono essere solo parole, ma una spiegazione su come la vedo io; in realta il mio pensiero è supportato da proposte concrete da mettere in campo, ma di queste potremo parlare in seguito, visto che ci sarebbe da fare un lungo discorso e non vorrei annoiarvi più di quanto abbia già fatto.
Caro Chinnurastazioni spero anche io che si possano limitare i danni, ma a questo punto si tratta di scongiurare il classico "effetto domino".
Per quel che riguarda la Cereria, beh mi pare una buona idea, anche se la difficoltà sta nel fatto che mi pare sia anche quella proprietà privata e allora... la storia si potrebbe ripetere.
Non facciamo ripetere la storia, bisogna iniziare adesso a curare i proprietari e invogliarli a trasformare la loro proprietà in un piccolo museo.
"Trasformeremo la vostra piccola isoletta di pescatori in una colonia marina per i figli della Lupa!"
Caro Statua,
mi capita di leggere in questi giorni il nostro Favazzina Blog e ho letto con molto piacere anche i tuoi interventi ma questa volta ti posso dire che non mi tange assolutamente la questione del mulino-pastificio, la cura delle cose antiche, non c’è più la Favazzina di una volta, non c’è più nessuno che possa difendere i diritti di Favazzina, ecc. ecc.?
Scusate, sono volutamente provocatoria per dire semplicemente che non si tratta, e oggi come non mai, di questioni nord e sud, di civiltà e di amore per il bene comune e quant’altro possa riguardare il Meridione d’Italia
Sono avvilita da tutto quello che accade intorno a noi e constato che l’opinione pubblica è pressoché silente, in tantissime situazioni addirittura morta!
L’opinione pubblica cari amici non c’è né a Favazzina, né a Scilla, né a Roma né a Milano
Ogni giorno ce n’è una e non sappiamo più qual'è la cosa più grave.
Sono nauseata del male dilagante, dovendo alla fine accettare il male minore.
E’ vero che siamo tutti sviliti,
disillusi, c’è bisogno però di persone intelligenti, colte, sensibili che si rimettono in moto per contrastare lo scempio.
Hanno appiattito a colpi di maria de filippi e grande fratello l'animo umano e il pensiero civile.
E’ probabile che corra il rischio di essere banale ma è urgente che da ogni parte del Paese si sollevi un NO deciso.
L’altra sera ho partecipato a un dibattito, riguardo a stili di vita sostenibili diversi da quelli che ci propinano e ho sentito dire: dov’è finita l’intellighenzia che a Milano nel 75 faceva vibrare e
faceva sentire vivi?
io non lo so, voi sapete dirmi dove caspita è andata a finire?
ieri ho letto l’intervista a Carlo Azeglio Ciampi su Repubblica della quale riporto un brevissimo stralcio:
“Di nuovo, assistiamo sgomenti al graduale svuotamento delle istituzioni, all' integrale oblio dei valori, al totale svilimento delle regole: questo è il male oscuro e profondo che sta corrodendo l' Italia”.
(Statua ma cu sì e soprattuttu chi nomi ti mintisti?)
ciao mariella
La rassegnazione di cui parlavo è dei vecchi rimasti a Favazzina, io posso assicurarti che non mi rassegno e mai smetterò di lottare per Favazzina, non per niente, ma solo per provocare, ho citato le parole di Bennato.
Statua avevo capito chi eri, adesso ne ho la conferma.
Sono contento
Mariella sei la nostra pasionaria. Non puoi mancare a questo blog.
Condivido molto, forse tutto.
Spusiddha, non ho il minimo dubbio su ciò che dici, so quanto tieni a Favazzina e sono con te, ma gli anziani di cui tu parli, anche se in maggioranza, non costituiscono la totalità degli abitanti.
Sono contento di leggere diversi commenti su questo spiacevole evento, che esprimono il dispiacere, il malcontento e buoni propositi, ma facendo un'analisi molto spicciola ci si rende conto che proprio i giovani, che dovrebbero incazzarsi, sobbalzare davanti a cose non corrette e fare gruppo, perchè come dice U Longu "servono forze fresche", sono invece latitanti.
Eppure ce ne sono, anche iscritti al blog,abitanti nel paese, nelle vicinanze, o anche a Reggio stessa.
Sicuramente la distanza può essere un problema, ma solo per certi versi, non può certo essere un limite al cercare di salvaguardare ciò a cui si tiene.
Ho delle riflessioni e delle domande su determinate cose, ma per adesso le terrò per me... fino al prossimo post, che in qualche modo ripercorre il filone di questo.
Solito scempio, solita incuria, solito menefreghismo dilagante.
Ciao Mariuzza, quello che scrivi non è sbagliato, conferma infatti questo sistema astruso quanto sbagliato che non consente,attraverso un perverso circolo vizioso, di risalire la china.
Ma come accenni tu stessa, prima o poi, qualcuno dovrà spezzare questo circolo, ma questo qualcuno,(e questa è una domanda che rivolgo a tutti voi), chi è?
Io ho una mia precisa idea, ma mi piacerebbe capire il vostro pensiero e la vostra posizione a riguardo.
Spusidda ma lo sai che stanno recuperando un sacco di vigneti a favazzina, allora non sono l'unico pazzo!? sarà l'effetto crisi?
faccio un appello: chi si sente altrettanto pazzo recuperi un pezzo di vigneto così si fa insieme una cooperativa e si produce un bel vinello doc. Male che va ce lo possiamo sempre bere noi.. (guardate, se il vino sono riuscito a farlo io lo possono fare tutti).
Con questa sparata colgo l'occasione per dire quale, secondo me, è il male del sud e del nostro paesello, ovvero: non sappiamo stare insieme in un progetto positivo. Individualismo e relativismo sono l'inganno del secolo che si riveste di un presunto benessere che mira a consumare o, nel nostro caso, abbandonare il mondo.
Per esperienza, gli unici momenti in cui ho visto "movimento" (generato tra l'altro dall'impegno di due o tre persone) è stato solo quando c'era da lottare contro qualcosa o qualcuno. Ovviamente è durato davvero poco..
La storia di favazzina parla chiaro, ogni qual volta c'era da stare uniti per costruire il futuro del paese si è pensato ognuno al proprio orticello.
Se penso a come potevano lavorare tutti i giovani con gli agriturismi immersi nei limoneti.., il mare, i prodotti tipici, la montagna, il cosiddeto turismo di qualità oggi tanto richiesto. I limoneti invece sono morti e al loro posto sorgono villette che non hanno niente a che fare con il turismo, anzi lo compromettono per sempre.
Meno male che non si pùò costruire sui vigneti!
Questa è la dura realtà! prima di pensare al paese pensiamo a ricostruire noi stessi, il male che vediamo in giro è lo stesso che ci portiamo dentro. L'unica via per risanare le nostre ferite è il perdono, quello Cristiano però, il nostro serve a poco. Il perdono genera Amore e l'Amore fa nuova ogni cosa. Sembra moralismo ma da che mondo è mondo è sempre stato così, semplice semplice.
Io spero vinca l'Amore, magari anche in quei quattru iatti 'mmussati unu cu l'autru che siamo noi favazzinoti
Favazzina e dintorni
Favazzina è troppo lontana da Reggio, per i favazzinoti. E' troppo vicina a Reggio, per i reggini.
Con Scilla è andata peggio, troppo vicini gli uni e gli altri.
Bagnara poteva andare, se si capisse come parlano.
A Catanzaru canuscimu a nuddu?
A Roma c'è un amico di mio compare che è onorevole.
A Milano abbiamo vinto l'asta d'appalto in busta chiusa.
A New York stiamo preparando la festa di San Rocco.
Sentimenti
Malumbra, dev'essere per forza amore? Può bastare un ti voglio bene?
Ma perdono equivale a condono? Nel caso si fosse abusato.
Sergio, il partito dell'amore c'è già. Ci tocca arrivare secondi anche quando mettiamo in campo il più Grande.
Però ti seguo e sono disposto a bere il vino con te, anche il tuo che notoriamente esti citu.
Concordo su tutto, cooperative, amore, individualismo favazzinoto.
Ma specialmente concordo sul fatto cu vinu chi faci Malumbra è citu o come mimimu va allo spunto.
Pronto a ricredermi, ma sarà difficile.
Un sincero ti voglio bene sarebbe una grande cosa. Certo, se bisogna dirglielo all'odioso vicino diventa più difficile. U Signuri ndi iuta però, se vulimu. Tu perdona che ai condoni ci pensa Dio quandu è ura
Longu ti lascio una bottiglia così poi mi dici (spero solo che fino a quest'estate non vada davvero allo spunto). Ad arcade nci rassu chiddu chi è notoriamenti citu, magari mi condona a mala mbivuta cu sentimentalismu e brindamu tutti al partito dell'amore.
Malumbra condivido la tua analisi sul male del nostro paese e trovo ottima l'idea di riprendere i vigneti e della cooperativa.
A dire il vero "uno dei miei simili"(vedi sopra) anni fa aveva proposto a tutti i possidenti di vigneti il recupero degli stessi tramite dei finanziamenti e un progetto completo che vedeva poi appunto la creazione di una cooperativa, si erano fatte pure delle riunioni alla ex-scuola.
Ma come al solito nulla da fare... a Scilla invece hanno aderito all'iniziativa ed è così che poi è nato un vino, di cui tu sarai sicuramente a conoscenza, con tanto di denominazione ed etichetta.
Che questa sia la volta buona? Lo spero... se poi resta qualche bicchierino sarei onorato di alzare i calici assieme a tutti voi.
cos'è, l'eco?
Ciao Arcade, come scrisse una volta Malumbra:"Mi fuiu u iritu".
E ancora non mbivia... viri tu.
Statua ancora non capiscia cu si, ma va bene lo stesso.
non vorrei interrompere la soave promozione del vino "che va allo spunto quasi cito" di Malumbra...ma che siccome mi è stata fatta una domanda e che siccome notoriamente sono una brava figghiola giudiziusa e timorata...rispondo a Statua.
alla tua domanda cosa potrebbe essere fatto, penso che bisogna tornare a fare gruppo e in qualche modo cambiare stile di vita. Tornare alla terra, da dove siamo venuti, ritornare A PARLARSI DAVVERO. Uscire, incontrarsi, rinnovarsi ma soprattutto NON MOLLARE!
per me solidarietà, democrazia, nuova linfa creativa che punti alla salvaguardia dell'ambiente, della cultura e della civiltà sono le parole chiave per cambiare.
un progetto (si fa per dire) preciso non ce l'ho nè per Favazzina nè per Milano, la città che mi ospita, ma intanto mi guardo intorno e cerco di percorrere strade che mi aiutano a capire. Salutamu
Mariuzza mi sei piaciuta!
In tutto ciò che hai detto mi trovi daccordo, hai letteralmente citato ciò che ho detto in un uno dei commenti:"FARE GRUPPO".Quando parlo di quel qualcuno che dovrebbe spezzare il circolo vizioso intendo infatti non una singola persona, ma NOI! Senza demandare, senza astrattismi, anche con piccoli ma significativi gesti che alla fine risulteranno efficaci.
Ma ancora di più condivido il "PARLARSI DAVVERO...INCONTRARSI..."
Mi è passata più volte per la testa l'idea di incontrarci realmente, quanti più possibili noi blogger, magari quando molti di voi scendono qui in paese per le vacanze. Credo sarebbe carino organizzare una serata nella quale raccontare, raccontarsi e discutere delle questioni importanti. Che ne dite?
Malumbra, come il titolo di un post di Spusiddha, io sono semplicemente "Un innamorato di Favazzina". Aggiungi un bicchiere di vino per Mariuzza, ma i chiddu bbonu però, se lo merita, esti 'na brava figghiola.
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