Sono quello dei matrimoni. Un talento sbocciato nell'infanzia e coltivato nel corso degli anni.
Mi considero un vero esperto e quando arriva l'invito mi metto all'opera per decidere se sia opportuno partecipare. Valuto ogni cosa, il cartoncino coi nomi dei promessi sposi, la chiesa dove si svolgerà la funzione religiosa, il ristorante. Ho elaborato una serie di scuse convincenti per non andare, dal cimurro che m'ha colpito il cane all'idraulico che non mi trova il guasto nella casa allagata. Se vado so cosa indossare, un vestito blu dignitoso e anonimo che non faccia ombra allo sposo e gli rubi la scena. Se hanno fatto la lista dei regali ne approfitto altrimenti preparo la busta defalcando cento euro dalla prima cifra che mi è venuta in mente: non bisogna esagerare, mi hanno invitato per principio non per i soldi. Domenica scorsa, matrimonio al nord Italia quasi Svizzera. Siccome ho simpatia per la sposa, cugina alla lontana, ho scelto di andare imbucandomi nel Mercedes blu di mio fratello. Mi sono lasciato trasportare senza nemmeno dargli il cambio alla guida -seicentocinquanta km A/R- , ho solo cercato di fargli sbagliare strada con il mio navigatore satellitare.
-Stuta stu burdellu, scindi e spia- ha intimato.
A navigatore spento, siamo arrivati a casa della sposa in anticipo. In chiesa un profluvio di rose rosse e gigli della Madonna -così ha detto la signora del banco davanti, io non me ne intendo-. Cerimonia breve ma completa, allegra, anche agli sposi veniva da ridere per quello che si erano decisi a fare dopo ventun anni di fidanzamento, siccome lo dicevano tutti anche loro dissero "era ora" al posto del canonico sì.
Al ristorante i posti erano stati assegnati in anticipo dopo una rigorosa valutazione gerarchica delle parentele. Sapevo, la sposa mi aveva preavvisato, che avremmo dovuto sederci vicino a due suore. Tenni per me questa notizia riservata cercando di dirigere mio fratello verso il tavolo con indifferenza cainesca. Quello capisce la manovra, con una finta di corpo degna di Maradona si blocca improvvisamente e si siede lasciando libera la sedia vicino alla suora.
-Non ti ssetti, chi fai addritta?- mi chiede.
Occupo il posto accanto alla suora imprecando sommessamente sulle primogeniture, evito qualsiasi gesto scaramantico visibile e mi predispongo a un sano pomeriggio di passione.
Passano gli antipasti, passano i primi, passa il nostro pane quotidiano, le suore gradiscono assai dei doni del Signore. Quella accanto a me si chiama Massima, ottant'anni, quasi napoletana, di fronte a lei la consorella suor Rosa ottantottenne, lombarda. Il paragone non appaia irriverente, giusto per farmi capire, mi sembrano frà Cristoforo e don Abbondio. Austerità, orgoglio e spiritualità la lombarda, giovialità e furbizia la napoletana. Quasi, è di Nola e del compaesano Giordano Bruno dice che è stato perdonato, il tempo lenisce le ferite, fratello e cicatrizza le ustioni, sorella. Nonostante le discordanze filosofiche con questa suora scatta il feeling, è uno spasso. Quando fra i tavoli passa l'operatore per la ripresa video facciamo la scenetta dell'acqua della salute, la suora e Del Piero.
La suora lombarda è di poche parole, ha una specie di burbera simpatia nei confronti della più giovane sodale della quale dice che è una vera meridionale, tutto un lamentarsi degli acciacchi eppure sempre a spasso a far ammuina con tutti.
-Eppeforza, je sò bionica. Ci ho due protesi di titanio alle ginocchia- dice e fa per andare in bagno, temendo di perdere il giro della torta mi si raccomanda:
-Stipatammilla!
Io la torta gliel'ho conservata e con l'ultimo brindisi alle sette della sera abbiamo suggellato questa bella conoscenza.
Ho provveduto a modificare il mio personale decalogo sugli sposalizi. Ho inserito la domanda: ci sono suore tra gli invitati? Sai come, a vederlo da vicino il diavolo non è così brutto come lo dipingono.
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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Salutamu!
UGRECU
giovedì 22 aprile 2010
Invito a nozze (con suora)
U scriviu: arcade fire u iornu: giovedì, aprile 22, 2010
Argomento: Varie
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8 commenti:
Bella Mario
Sono le situazioni che ci conciliano con la vita,poter dire ogni tanto, "ma in fondo quando bella gente che ci circonda", anche quando non te l'aspetti.
Il saper vivere rende meno amaro il quotidiano, e tu, caro amico, sei uno che sa.
Grazie Mimmo. Rettifico il matrimonio è stato di sabato. mi sono sbagliato.
nei matrimoni spesso si fanno incontri con gente inaspettata e divertente. Di cose così particolari onestamente non mi ricordo, ma fino a pochi anni fa con mio fratello ridevamo ricordando chi era seduto con noi al tavolo al matrimonio di mia cugina anna
Bella Mario. Le vie del Signore sono imperscrutabili ed infiniti. Un risultato straordinario!
Infatti Nino. Eccone un altro che si converte.
Ma alla fine avete fatto plin plin ?
Si muore pompieri, capo e Nino lo sapete.
Plin plin altrochè, con tutto quello che ci siamo bevuti oltre all'acqua.Pinot superiore
Mbù, perchè non ci fai sapere di quel tavolo?
ok arcae la prossima faccio un post, ma prima devo chiedere di smuovere qualche ricordo anche mio fratello
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