L'argomento è per me di difficile trattazione perchè non ho le competenze adeguate per poter suggerire soluzioni a chicchessia, non conoscendo i numeri statistici che descrivano la reale consistenza del problema, il suo andamento nel tempo e l'efficacia delle soluzioni che si stanno adottando parlerei a vanvera così come quando parlo di calcio al bar della stazione. Quello che ha scritto Valentina mi pare sensato e condivisibile soprattutto perchè fornisce una dimensione numerica (come i media non fanno) di questi crimini, fa dei distinguo necessari sgombrando il campo da facili equazioni accusatorie riferite genericamente a questo o a quell'altro popolo e propone una presa di coscienza che parta dalla scuola e coinvolga la famiglia nella speranza di fornire ai giovani gli strumenti per formarsi una personalità che li aiuti a capire quali sono le cose che si possono o non possono fare. Concludendo questa parte ribadisco di sentirmi in sintonia con quanto scritto da questa ragazza (complimenti Vale) e non aggiungo altro.
Sulle linee generali invece vorrei dire quanto segue. Il ricorso a soluzioni del tipo giustizia personale altro non sono che forme di vendetta che quando non innescano conseguenze che sfociano nelle faide nella migliore delle ipotesi aggiungono assassinio ad assassinio: non è tollerabile.
Una giustizia che sia rapida, efficace e puntuale nel punire i criminali effettivamente è quello che tutti dovremmo sperare. Purtroppo in Italia questo non accade per la farraginosità e forse per l'impostazione generale del nostro sistema giudiziario che appare ipergarantista ma è materia per tecnici e sono questi a dover apporre rimedio.
Il razzismo che può derivare dalla semplificazione con cui si etichettano i criminali è pericoloso
in quanto dal crimine di uno non può nascere l'anatema verso un popolo e capisco un rumeno, un albanese, un laqualunque che s'incazza per questo così come m'incazzo io quando sento al tg: Calabrese ammazza la moglie in un raptus di gelosia. Che bisogno c'è di specificare la provenienza? Ovviamente non mi nascondo che ci sono flussi di stranieri in Italia tra clandestini e no che bisognerebbe governare meglio ma appunto è materia di governo; probabilmente la soluzione non è facile e bloccare l'esodo di disperati che mettono la loro vita su un barcone arrugginito o dentro le celle frigorifere di un tir se non si risolvono i problemi dei paesi di origine appare una battaglia persa in partenza.
Sulla pena di morte direi che lo scopo principale sia la deterrenza ma pare che non abbia funzionato e seppur lentamente quasi tutti i paesi cosiddetti civili e democratici la stanno abbandonando. Io sono contrario: non mi piace la cultura della morte come forma di giustizia.
Ho lasciato per ultimo il crimine "stupro" perchè ho come l'impressione che quello che scriverò possa urtare suscettibilità e provocare "offese". Non è mia intenzione offendere nessuno, esprimo solo la mia opinione così come si è formata negli anni. Lo stupro è un crimine orrendo e bestiale che fa riprecipitare la donna ad epoche e a concetti di derivazione perlopiù religiosa che si sperava non avessero più ragione di esistere. Contesto l'affermazione della Bibbia che pretende di far nascere la donna dalla costola di un uomo e benché questo sia un libro "umano troppo umano"* che altro non fa che parlar per metafore gli autori avrebbero ben potuto trovare una miglior metafora per colei che è artefice della vita più di chiunque altro. Contesto pure che il Corano possa dare alibi supposti divini ai soprusi a cui vengono sottoposte le donne, mogli in consorzio per un solo signore, lapidate se adultere e Urì nel paradiso a fornir piacere ai lor padroni. Non sono cose fuori tema: la coscienza dei popoli si forma anche attraverso insegnamenti di questo tipo e dopo secoli di maltrattamenti dovuti a cattivi insegnamenti non bisogna stupirsi che ci siano ancora uomini che si sentono quasi autorizzati ad abusare spalleggiati da una concezione di superiorità fisica e morale. Sono cose dure a morire. Donna come strumento del diavolo, donna strega da bruciare, donna puttana per lo stesso motivo per cui l' uomo è cacciatore, donna che quando è in gamba ha le palle. Ne vogliamo aggiungere altre di queste definizioni?
Questi insegnamenti bisogna combattere perchè non si tratta solo di una questione di ormoni.
*definizione di Bento de Espinoza
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
sabato 14 marzo 2009
Violenza, stupri e criminalità
U scriviu: arcade fire u iornu: sabato, marzo 14, 2009
Argomento: rubrica settimanale
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Cari amici sono andato fuori tema: capisco ora che l'argomento settimanale era "Ma u longu e u negretto si metteranno d'accordo entro il cinquantesimo commento?"
Volevo inoltre dire che, come non volevasi dimostrare, la chat i scaluni ra cresia e là che aspetta senza togliere nessuno spazio ai post del blog per cui, se volete, partecipate per scambiare opinioni. Ci potete trovare spesso me, u longu, Mariuzza, Chinnu, Romanaccia,
a volte Antonio, U grecu e persino l'ingegner Caratozzolo chi cerca fotografii.
E, dimenticavo, amministrazione permettendo, Mbù e special guest U Pacciu
Ho apprezzato moltissimo alla stessa maniera di come apprezzo te, per la sensibilità, la profondità del pensiero e non ultimo l'alto rispetto che manifesti per la donna. Sei un grande.
Posta un commento