Ho sempre pensato a Favazzina come ad una casa,
ho sempre vissuto dentro di lei.
Non c’era bisogno che fosse grande,
neanche che fosse bella,
bastava che fosse mia,
sono diventato quello che dovevo essere,
mi sono costruito una vita,
mi sono costruito una casa ….
ogni volta che s’infrange un’onda, sento qualcosa adesso,
prima non stavo mai a sentire ….
sono su una scogliera e sento, ho quasi finito,
se tu fossi una casa e qui che vorresti essere costruita,
su una roccia, di fronte al mare, a sentire…. a sentire….
Liberamente tratto da “L’ULTIMO SOGNO”
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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Salutamu!
UGRECU
lunedì 15 giugno 2009
FAVAZZINA LA MIA CASA
U scriviu: Spusiddha u iornu: lunedì, giugno 15, 2009
Argomento: Riflessioni
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8 commenti:
l'ultimo sogno di chi?
dico, l'ultimo sogno di chi?
delicata e evocativa. bella, Mimmo
bella a tratti molto bella
Bella Spusidda.
Purtroppo con il passare degli anni comincio a non sentire, solo qualche volta, vagamente, come un rumore lontano.
Ma tu sei un poeta, ti basta la sensibilità
molto, molto bella.
Grazie per la dolcezza che mi regali sempre con queste poesie.
Sono con te Spusy, anch'io sento l'onda infrangersi. Quel desiderio ancestrale di appartenere alla terra,un legame biologico, con il luogo dove si nasce e si cresce.Ciao
Ogni volta che sparisce una parte di Favazzina alla quale erano legati i miei ricordi di bambino, è come se si aprisse un vuoto dentro di me, è come se mi sfrattassero da casa mia.
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