La tribù dei Bonavita vive in una riserva che guarda il mare e sente gli ultimi rivoli esausti del Saltolavecchia lambirne il fianco sinistro prima che possa disegnare l'ipotetico estuario. I Bonavita sono numerosi e con vari rami collaterali; le frequenti commistioni hanno prodotto elementi eterogenei nella conformazione fisica e nella predisposizione mentale. Nonostante questo coacervo mantengono una sostanziale uniformità per due caratteristiche: sono simpatici e sono fuori dall'ordinario. E vanno d'accordo tra di loro. Non ho mai capito come possano mantenere l'armonia dentro quella riserva: evidentemente per merito di un sapiente gioco di scambio, tra chi arriva e chi parte, organizzato da un geniale amministratore di condominio. Penso che siano stati gli inventori della multiproprietà. Aumentavano di numero, ogni anno c'era qualcuno che non avevi mai visto e questo poteva essere naturale, frutto di riproduzione sessuata. Si restava sorpresi però quando comparivano elementi collaterali spuri generati da una sorta di gemmazione parentale: zii, cugini,cognati in una gamma che andava dal più lasso grado di parentela fino alla totale estraneità genetica.
Il personaggio che vorrei ricordare non so come c'entrasse con i Bonavita, tuttavia Giancarlo e Maria Stella (ramo campano) lo chiamavano zio e tale fu finché non lo chiamammo Fittipaldi: Emerson, due volte campione del mondo di Formula uno. Identico! Stesso naso e stessa chiostra di denti sovraffollati e malocclusi, stesso taglio di capelli con basettoni disordinatamente folti, stessa valutazione estetica: brutticeddu, menu mali chi è simpaticu. Dopo averlo battezzato rimanemmo di stucco quando disse con accento campano patinato milanese: -Song' pilota pure io, neh!- A faccia ru cascu! Era vero, un vero pilota di formula tremila e gareggiava spesso al Mugello, Vallelunga e Misano. Venne a Favazzina per qualche anno poi lo perdemmo di vista.
Una sera, credo verso la fine degli anni ottanta, guardando alla televisione una trasmissione di Chiambretti che parodiava il festival di Sanremo vidi un personaggio che Piero pensava di lanciare nel mondo della canzone. Jeans e maglietta, cantava accompagnandola con un ballo a saltelli "zumpa filici" una canzone che faceva il verso a quelle di un certo Scialpi, un supposto cantante più noto come boy friend di una certa Sabrina Salerno showgirl, supposta. Portava i capelli neri, corti e "ngellati" e lo chiamavano Sciampi. Aveva un naso fuori misura e quando, alla fine della prestazione canora, esibì una generosa risata strapiena di denti non ebbi dubbi: -E' Fittipaldi, minchia chi cazzu, chiddu è Fittipaldi!- Nessuno di quelli attorno a me potè confermare, più probabile abbiano pensato che m'ero rincoglionito.
L' estate successiva Giancarlo mi confermò che Sciampi era proprio suo zio Fittipaldi. Nonostante il prodigarsi di Chiambretti la notorietà finì repentina e del cantante Sciampi non se ne seppe più nulla.
Non so se quanto ho scritto possa essere ricordato da qualcuno del blog (Longu, Spusidda magari) per cui chiedo al nostro Antonio della Florida (ramo milanese dei Bonavita) se gli è possibile fornirci notizie di Sciampi, già Fittipaldi.
Buona domenica.
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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Salutamu!
UGRECU
domenica 7 giugno 2009
Sciampi, già Fittipaldi
U scriviu: arcade fire u iornu: domenica, giugno 07, 2009
Argomento: personaggi mitologici
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3 commenti:
Ciao Mario, non ci crederai ma incontro Giancarlo con una certa frequenza, facciamo la spesa nello stesso supermercato perchè viviamo in due quartieri vicini di Milano.
Lui scende quasi sempre ai primi di luglio per accompagnare i figli e fare qualche giorno di ferie, è molto legato a Favazzina e si ricorda molto bene di tutti.
Quando c'incontriamo, invece di fare la spesa, parliamo di Favazzina.
Hai ragione, somiglia terribilmente a Fittipaldi.
Quando vedi Giancarlo fatti dire che fine ha fatto quel suo zio pilota-cantante, Mimmo.
Caro Mario mi ricordo benissimo di Giancarlo e di sua sorella, e per un certo periodo ci siamo pure frequentati dato che avevamo i cugini in comune (Antonio e Rossana).
Anch'io conosco Sciampi per averlo visto qualche volta in televisione mi pare dalla Ventura a "Quelli che il calcio" ma non sapevo fosse della tribù dei Bonavita, o almeno non riesco a ricordarmelo a Favazzina.
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