Era una sera d'autunno inoltrato, a Messina, al porto, una pioggia sottile bagnava i tre giovani compari, che aspettavano sul molo, il bastimento per l'Argentina.
Il primo era una alto, allampanato, un cinico sempri incazzatu cu mundu interu, si stringeva in un cappottino insufficiente e pinzava.
- M'aundi cazzu vaiu cu stu tempu ? e poi se è veru cu mundu gira, l'Argentina prima o poi passa i ccà -
Il fascino della pampa sconfinata e del tango (sua segreta passione) attenuava il suo malcontento, e fumando silenzioso, guardava il mare.
Il secondo era più giovane, quasi un ragazzo, smilzo, leggermente più basso del primo, scrutava l'orizzonte pinzando:
:- Quandu arrivu all'Argentina, vogghiu studiari pi medicu e poi (Che Guevara anti-litteram) vogghiu lottari cuntra a tutti i patruni, pa democrazia, pa libertà, pi nu mundu senza puntini -
Nascondeva dentro l'ideologia, la sua paura verso l'ignoto
Il terzo era più piccolo, con una montagna di capelli ricci che si toccava continuamente, ed era sensibile, molto sensibile, un poeta.
Lui non pensava, faceva poesie
:- Addio paese mio, addio sciumara, limunara, castaniti, livari, vigni, armacie, mari, spiagge, muru i Santuni, ranatari, Macisti ( non partiva pirchì era zitu)
Le lacrime rigavono il suo volto, confondendosi con la pioggia, lo confortava solo l'idea che sarebbe andato nel vicino Cile a conoscere un suo collega, Pablo Neruda.
Arrivò il bastimento
Ma cu 'nciu rissi a De Gregori che in terza classe non si viaggia male, si viaggia malissimu inveci, e tra figghioli chi ciangivunu, mammi chi allattavunu, robba stinduta, genti chi si sciarriava,u bastimentu chi s'annacava, i tri compari si preparavano allo sbarco.
Il cinico sgranchiva le gambe per il futuro tango, lo smilzo indossava il basco, il poeta piangeva.
Il cinico disse al poeta :
:- Ancora ciangi ? penza a n'argentina chi minni grossi e viri chi ti passa -
Potere dell'evocazione, il poeta smise di piangere, perchè la sua sensibilità si estendeva finu o pilu.
Fu all'Avenida Santa Fè, in un locale fumoso di tangueros, che il cinico la vide la prima volta.
Bellissima, occhi neri come i capelli, bianca come una notte di luna, con un vestito rosso, aderente, leggermente scollato, tacchi grossi per il ballo.
Si chiamava Giorgina, solo una leggera peluria sopra il labbro, ricordava le sue origini calabresi (ragazze ricordate che sto sognando, senza mi vi incazzati)
Aiutato dalle prime note di un tango struggente di Piazzolla, il cinico trovò il coraggio di avvicinarsi e chiese :
:- Abballi ?
:- Si, abballo
E si alzò sorridente, sinuosa, dirigendosi verso la pista di ballo
Il cinico voleva celebrare il suo trionfo e cercava con lo sguardo il poeta, che in quel momento cercava l'oblio immergendo la faccia tra le protuberanze di una bella tanguera.
Smarrito, il cinico, cercò lo sguardo dello smilzo, che con il basco in mano, ballava strittu strittu, attento alle variazioni di passo.
Allora il cinico raggiunse la bella, si sorrisero, allargarono le braccia per stringersi nel peccato del tango.....
Sunau a sveglia
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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UGRECU
giovedì 13 novembre 2008
Sogno di una notte di mezzo autunno
U scriviu: u'longu u iornu: giovedì, novembre 13, 2008
Argomento: CAZZATE VARIE
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16 commenti:
Grazie longu, mi regalasti spassu, allegria e armenu chindici cantimetri.
Iettici na marteddata a da buttana ra sveglia.
cantimetri= centimetri.In lingua gallega di Baires
Bravo Longo.
Mi è piaciuta molto.
Grazie perchè ho sognato un po' pure io in questo pomeriggio piovosissimo d'autunno.
longu,non perchè sono tua figlia,nè perchè ti ho dedicato un post che è come una dichiarazione d'amore,ma semplicemente perchè mi piaciu..bravo!!!!A prossima vota chi ti viru moviri mentri dormi nun ti russigghiu perchè so che balli con georgie!Ti dirò di più..ti levo il gatto se ti si addormenta tra i piedi così nel sogno non inciampi e non mi m'patichi a georgina..bacio ;)
Longu ora, ora arruai, giustu in tempu mi leggiu u to post prima mi mindivaiu pa casa. Ormai non aia chiù mi ti ricu nenti, si nu romanzieri natu.
Sta storia faci ririri, però sutta sutta, faci riflettiri, non ti nascundu chi mi vinni u pilu iatu pinsandu a to patri e o zi Peppinu, comunque lassamu iari a tristezza e mballamu (mi pari a scena ru film i Sordi, Bello, onesto, immigrato Australia,.......)
Longu,
mi ggiustasti na jurnata chi aiva cuminciatu mali.
Grazi
La vida es sueño. Ma quanto mi piaci stu blog!
zio Longo..
continua a sognare perche' e il piu' bel post
che io abbia mai letto!!!
mi hai fatto salire sulla nave per l'argentina e vivere questo viaggio in terza classe dove e' vero...
de gregori non chianau mai!!!
grandissimo sei un bagaglio di fantasia e d' esperienza...
credimi sono orgogliosa di conoscerti e di aver imparato a scoprirti ogni giorno sotto una veste nuova che lascia un pizzico di te da raccogliere...e io lo faccio!!!
Sei un mito!!!
Grazie signore e signori, sono contento vi sia piaciuto, alla prossima.
ahahahaha, Lungo sei un tanguero stupendo.
certo che abballo. ti immagino con la rosa fra i denti e ieu chi pila supra o labbru. che ridere. u smilzu e u ricciulinu mballavunu?
grazie koki, pensi alla mia incolumità
figurati georgie!certo che ci penso..viri chi u longu pisa!! :)
un bacio
longu bella, mi sembra di leggere la pagina di un romanzo latino americano con un intercalare favazzinotu soprattutto l'addio del poeta che si congeda ri limunari, ru mari e i l'armacie.
Amici vi vorrei dire un sacco di cose, ma ancora mi sentu nu pocu comu ncroccata, nu pocu timida nta l'espressioni ri sentimenti ma piu' passano i giorni e piu' mi sento di far parte di questa compagnia. scopro bella gente, diretta, vera. la cosa che mi piace di piu'? diverse generazioni che si riuniscono, che si parlano e che si confrontano.
mi scialu insomma.
duci mariuzza. ti saluta la mia mamma e tu salutami Enza
Mariuzza sgranchisciti e sparandi nu post terrificanti.
Tantu simu i casa
Grazie per il commento
MARIUZZA....
E SE NON SI I CASA TU!!!!
QUALI TIMIDEZZA!!!
NDI SCRIVU TANTI CAZZATI IEU...
DAI ASPETTO CON ANSIA I TUOI POST...UN BACIO!!!
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