Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 14 gennaio 2009

MISSIONI (IM)POSSIBILI 2 - Zambrone atto primo

Era una delle solite estati favazzinote, la giornata trascorreva tranquilla, quando, qualcuno di noi, non ricordo bene chi, propose:”Figghioli, pirchì un iornu i chisti non di iamu a zambroni? Ndi facimu 4 risati, ci su i scivoli e autri così, tantu pi passari na iurnata diversa”. Allora pochi di noi sapevano l’esistenza dell’Aquapark e la proposta fu subito accettata. Qualche giorno dopo, alle sei di mattina, iniziammo la prima di una serie di gite (da noi ribattezzate “spedizioni”) dirette all’Aquapark. Naturalmente l’inizio fu subito preoccupante visto che il ferroviere arrivò a prendere il treno all’ultimo secondo. A questa spedizione partecipò un gruppetto composto da: Mbù, negretto, ferroviere, i gemelli ru pilu, Maurizio , so cuginu Alessandro, Riccardo, che in pochi ricordano. Arrivati alla stazione di zambrone ci guardammo un po’ spaesati:”E ora aundi iamu?”. Una signora che vendeva cipolle sulla strada, ci disse che c’era il pulmino che portava i clienti dell’ aquapark fino all’ingresso, ma noi no volendo perdere tempo ad aspettare il pulmino ci incamminammo a piedi. Arrivati nel parcheggio antistante l’ingresso, camminavamo divertiti e spensierati quando un assordante fischio rapì la nostra attenzione, Alessandro disse subito”Ma che hanno fischiato un rigore?” e ci mettemmo a ridere, contemporaneamente si avvicinò un addetto dell’aquapark che ci disse che non dovevamo camminare in quella strada, ma dall’altra parte, perché da là dovevano passare le auto. Io dissi “Ancora mancu trasimmu e già ndi rumpunu i palli!”. Dopo una lunga fila al botteghino, riusciamo ad entrare e per noi si apri un mondo nuovo, un grande parco giochi, dove divertirsi. Posati gli zaini, iniziammo ad usufruire delle strutture (scivoli di gomma, kamikaze, piscina ad onde), naturalmente, abituati a trascorrere le giornate in piena libertà sulla spiaggia di favazzina, abbiamo dato un po’ di lavoro ai bagnini……
Tutti insieme facemmo un tuffo nella piscina ad onde e subito i bagnini iniziarono le ramanzine, indicando i cartelli che vietavano i tuffi, poi il gruppo si divise, alcuni salirono sugli scivoli altri si stesero un po’ al sole, io feci un giro per vedere tutto il posto e ad un tratto non resistetti alla tentazione, mi girai a destra e sinistra per vedere se ci fossero bagnini e mi sparai un tuffo con rincorsa in una piscina, dove c’era l’idromassaggio, percorsi un breve tratto in apnea e sentivo il fischio del bagnino ovattato, riemerso subii un altro cazziatone e io mi giustificai dicendo che non c’erano cartelli che vietavano i tuffi, ma lui mi fece girare le spalle e mi minacciò che la prossima volta mi avrebbe fatto uscire dall’aquapark. Sugli scivoli la situazione non era molto diversa. I bagnini davano delle disposizioni sul come scivolare, ma noi le disattendevamo puntualmente, come puntuali erano le ramanzine degli addetti. Praticamente se avevamo bisogno di incontrare qualcuno del nostro gruppo, bastava seguire il richiamo dei fischietti dei bagnini. Nel pomeriggio venne Stefano a dirmi che tre bagnini stavano inseguendo suo fratello e nessuno di noi sapeva più dove Maurizio fosse. Durante la ricerca da Maurizio, vidi un ciambellone che galleggiava solitario, ad un tratto questo ciambellone si mosse e dal suo interno apparve la sua testa che si girava come un periscopio alla ricerca delle navi (bagnini) nemiche. Ci mettemmo in un angolo e lui mi raccontò cosa fece infuriare i bagnini: Maurizio si trovava sul bordo della piscina ad onde e chiese gentilmente al bagnino se poteva farsi un tuffo, ma il bagnino gli negò il permesso, Maurizio vedendo che nella piscina in quel momento non c’era gente, pensò bene di esibirsi in un tuffo ugualmente e questo fece scattare la reazione dei bagnini. Io riuscii a placare le loro ire, dicendo che mio cugino se ne sarebbe uscito dall’aquapark (ormai per noi era anche giunta ora di prendere il treno di ritorno) in cambio della sua incolumità fisica (erano veramente incazzati quelli). Fuori dal cancello, stanchi morti per la giornata di divertimenti trascorsa, visto che per arrivare alla stazione si doveva fare una lunga salita, decidemmo di aspettare il pulmino. Alla fermata c’era un addetto, praticamente era un bagnino che organizzava la salita dei clienti, quando arrivò Maurizio che esclamò “Bhe allora quando arriva sto pulmino, per fare un po’ di bordello?” l’addetto avendolo riconosciuto chiamò via radio l’autista del pulmino e gli disse di non scendere a prenderci, m apoi colto da compassione fece si che potessimo usufruire del passaggio, ad eccezione di Maurizio che dovette farsi tutta la strada a piedi.
Questa è stata solo la prima di alcune giornate memorabili trascorse a zambrone, mi vengono in mente altri episodi, che vedrò di postare successivamente.

3 commenti:

trilly ha detto...

Ogni spedizione favazzinota era fonte di incredibile esasperazione per quei poveri bagnini! Abituati ai mega tuffi dagli scogli di Fvazzina la tentazione di ripetere gli show anche all'acquapark era troppo forte per tutti!
Vabbè, voi poi eravate proprio scatenati!

pinna i piscicani ha detto...

in una di queste escursioni a zmabrone ricordo un 14enne, tale fr... cuccom....., cugino di viv...., and... e mau.. che in una giornata all'acqua"pork" si fece circa 20 volte il kamikaze diventando l'idolo di giornata e riscuotendo la simpatia di tutti, anke perchè nessuno riusciva a capacitarsi di come riuscisse sempre a "tuffarsi" da lì su nonostante le file chilometriche di gente che magari aspettava di farlo per la prima volta

u'longu ha detto...

Sapiva a scorciatoia