Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

martedì 6 gennaio 2009

Varda cu l'occhi

C'era il Corsaro Nero ormeggiato sulla spiaggia e la sua ombra notturna, che fosse lunare o no, offriva ricovero e riparo; là ci s'imboscava e là si erano imboscati P*** un ragazzo del paese e L*** una ragazza forestiera. Intantu nto paisi nu cristianu nirbusu, agitatu, iava giriandu chi pariva nu palorgiu. "Fermiti, chi hai? si pigghiatu ri pulici?" gli fa Cicciu del Grecu. "Non la trovo, ho girato mezzo paese, L*** non si vede e non so dove sia andata." Cicciu si gira verso il nostro gruppetto, ci guarda indagatore e forse a causa del nostro silenzio egli capisce, si rivolge all'esagitato pure cognato e gli dice: "Varda nta marina." L'uomo attraversa la rimembranza velocemente, si assenta una decina di minuti e poi rieccolo: "Non c'è, in spiaggia non c'è nessuno." Cicciu si spazientisce, si piazza davanti al padre di L*** e guardandolo negli occhi gli intima: "Ora tu torni nta marina, varda sutta e barchi e VARDA CU L'OCCHI!" La scena successiva osservata dal muretto ru cunduttu fu una figlia che si divincolava e tentava di scappare verso casa, un padre sbraitante ca ssicutava e nci ndi riciva i tutti i culuri finchè non sparirono alla nostra vista. Poco dopo dal buio marino emerge la figura di P***che viene verso di noi con passo lento e incerto, chiede una sigaretta e mentri si mpuzza ma dduma gli vediamo una chiazza rossa stampata sulla guancia sinistra, segno inequivocabile di un'energica scorcia di coddu a parmu chinu. Ci venne spontaneo il gioco di parole che da lì in poi gli ripetemmo per tutta l'estate: "Ahi quanto mi duole!" di cui do la versione italiana in quanto con quella in favazzinotu violeremmo la privacy.

8 commenti:

Olivia ha detto...

nci crriru che gli duole zio mario...!!!
un bacio....da oly

arcade fire ha detto...

bacio Oli, mi sei mancata. Non farlo più...o meglio assentati poco quando ti devi assentare

u'longu ha detto...

Bella Mario, ho un vago sospetto di chi sia P..., non ricordo L...
Il maestro degli imboscamenti era un certo N..., si mmucciava che era na meraviglia

arcade fire ha detto...

Ti confermo il vago sospetto

mariuzza ha detto...

si' pero' cu tutti sti nomi puntati non si capisci nenti.
non soddisfate la mia curiosità scimmiesca.

arcade fire ha detto...

Beh, il maschio da come ha parlato u longu lo puoi intuire: è familiare diciamo così. L è una cugina del grecu, penso tu non l'abbia mai vista

u Grecu ha detto...

Arcade... è bellissima, mi hai fatto morire dal ridere. Ce lo vedo molto mio padre dire a mio zio "varda cu ll'occhi" e poi mia cugina... ma perchè a quell'epoca mi mandavano a dormire alle nove e menza!?!?

georgie ha detto...

ziu mi facisti viniri n'infartu, pinzava che L*** era ieu.
VARDA CU L'OCCHI è stupendo. chista è pu ferrovieri: posulu u binoculu e varda cu ll'occhi