Esistono due tipi di sciarra, la sciarra dove si arriva alle vie di fatto, ossia pugna, cazzotti, lignati, storica quella di Palmi all'inizio del secolo scorso durante i festeggiamenti di San Rocco, ancora oggi, nel nostro dialetto, per indicare un immenso casino si dice "e chi succiriu a sciarra i Parmi"
La sciarra verbale invece è composta da minacce, insulti, ingiurie, dubbi sulla moralità della parentela femminile e conseguente deduzione, limite massimo qualche sputazzata.
Io non ho mai partecipato alla sciarra di primo tipo, odio la violenza anche se sono fumantino, mentre per la seconda ho una certa predisposizione, serve a creare i giusti confini su quanto si è disposti a sopportare nell'arco di una giornata o di una vita intera, serve anche a far capire come la pensi a chi, purtroppo per lui, la pensa diversamente, pe nu sciarreri ha poco importanza se abbia ragione o torto, si sciarria e basta. Diciamo che la sciarra manca di una base democratica, e per quelli che ritengono la democrazia sovrana, è l'unica occasione per sfogarsi, rimanendo logicamente entro certi limiti.
Per farvi capire, nell'ambiente di lavoro la mattina mi evitano in blocco, cominciano a parlarmi dopo le dieci.
Qualche tempo fa, per risparmiare, presi una macchina a chilometri 0, un'Alfa Romeo già intestata a qualcuno, probabilmente della provincia di Varese perchè la macchina era targata VA, comunque una bella macchina, andava che era una meraviglia, unica pecca quel VA, non mi entusiasmava molto.
Ad un incrocio, un mattino mentre andavo al lavoro, ebbi da ridire per una questione di precedenza, con un'altro automobilista, quasi una sciarra, verbale naturalmente, e dopo tante parole poco gentili, fui apostrofato dall'infame milanese:
:- Pirla di un varesotto -
Di solito le sciarre a Milano durano quanto un semaforo, poi ognuno per la sua strada, non c'è tempo per litigare, bisogna lavurà, quella volta invece inseguì il
contendente per mezza Milano, ed ad ogni semaforo accostandomi a finestrino aperto inveivo:
:- Testa i cazzu, cosa fitusa, arrusu (prestito palermitano), sceccu, stortu....
Quello incominciava a preoccuparsi e all'ennesimo accostamento mi disse:
:- Ma dai, cu sa l'è, in fondo cosa ho detto ? Mucchela lì -
:- Mucchela lì, mi hai detto scemo e va bene, pirla e lasciamo stare, ma varesotto....Minchia varesotto a mia ?????
:- Va bene ritiro il varesotto -
Poi al verde scattò via gridandomi :- Teruuuuuunnnn
Mi misi a ridere e tornai indietro, comunque molto meglio terun che varesotto, e poi, cosa fondamentale, erano passate le dieci.
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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UGRECU
giovedì 2 aprile 2009
Analisi della sciarra
U scriviu: u'longu u iornu: giovedì, aprile 02, 2009
Argomento: argomento settimanale
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4 commenti:
Ma puru tu Mimmu ti vai circandu. Na machina targata VA comu a chidda ru sulanotu: na murra i numira e nu TO.
Sei propriu un varesott..., pardon terun.
Mi scialaia, grande Longu.
bellissima Longu. mi scialaja rirendu.
quanti sciarri, a volerne fare, potrebbero nascere tra automobilisti.
Brau longu facisti bonu, varesottu propriu non era cosa, megghiu a centu voti terruni!
miii, varesottu a tiaa
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