Il rito di invocazione di Pelè: questa singolare cerimonia, la cui pratica è testimoniata fin dai tardi anni settanta, va eseguita pronunciando il nome di Pelè rigorosamente in sua assenza e ad alta voce (pochi decibel sotto il livello della Bagnarota delle spatole), mentre si percuote ritmicamente con il taglio della mano il pomo d'adamo (il che rende difficile che ad invocarlo correttamente siano delle donne, come l'esperienza ci ha mostrato). Il risultato sarà un bramito di richiamo, udibile pressappoco fino alla SNAM, cui spesso rispondono grugnendo i maiali i' Pinu L* (altro personaggio prossimamente sul blog): PEEEELE-E-E-E-E-E-E-E-E
martedì 4 settembre 2007
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3 commenti:
Mitico Magù!!!!
Lo sapevo che avresti subito scritto un post! L'argomento poi è..... toccante.
A proposito, il tuo post mi ha ispirato una nuova sezione "Riti e usanze favazzinote".
Spero che gli altri caiella seguano presto il tuo esempio!
Altro rito: " Eccomi a te......Estremo Oniricooooooh"..........rigorosamente polifonico!
PELE-E-E-E-E-E... è stato anche un tormentone a favazzina... così come tutti gli anni ne usciva fuori unonuovo e per tutta l'estate risuonava tra tutti noi. Io naturalmente ne ricordo solo qualcuno, cioè pochi, ma se volete rammentate con me. Io personalmente ricordo 1) AIU PIRA, 2) ORA I PORTUNU 3)GNE GNE 4)PELE-E-E-E (appunto)... e poi non ne ricordo altri ma sono sicura che voi ne ricorderete più di me vero???
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