Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 21 gennaio 2010


IL PRIMO LANCIO

Io credo che sia una vera e propria follia, ma allora non la pensavo così, anzi, ero molto convinto che dovessi provarci. Una cosa è il brivido di paura piacevole e una cosa è di lanciarsi da un aereo militare con il paracadute, comunque ti rendi conto che la tua è una paura che puoi tranquillamente vincere. E’ Venne il giorno dell’imbarco, all’Aeroporto San Giusto di Pisa, ci attendeva un Ercules C130 grigio metallizzato. Quasi subito ci siamo imbarcati, nel giro di pochi minuti eravamo in volo, diretti verso la zona di lancio. Descrivere cosa si prova la prima volta, quando ci si lancia da un aereo, non è semplice, è' un misto di emozioni e di sentimenti, una scarica di adrenalina pura che raggiunge il suo apice quando si è davanti alla porta in attesa della luce verde. Una volta usciti non si possono più tornare indietro sei da solo con te stesso ad affrontare il salto nel vuoto. In lontananza senti ancora il rumore dell'aereo che si allontana, mentre la fune di vincolo che va in trazione, apre la sacca porta-paracadute. Lo schiocco di apertura significa che tutto sta procedendo bene, ma non è finita, solo dopo aver controllato la calotta e le funicelle del paracadute, inizi a tranquillizzarti e ad avere silenzio e del vuoto totale intorno a te. E' la parte più bella ed emozionante del lancio. La discesa non dura molto, durante una giornata serena circa quarantacinque secondi. Giunto a terra torni alla realtà. E' un'emozione unica

8 commenti:

romanaccia ha detto...

Ma è esperienza vissuta di amici?

chinnurastazioni ha detto...

No, questa volta si tratta di me. Ciao

chinnurastazioni ha detto...

Ciao Roman, ho fatto il servizio militare nei paracadutisti della Folgore. Pisa e Livorno 1978-'79

arcade fire ha detto...

Ero a conoscenza. Certo ci vuole coraggio, non è da tutti. La penso come te, ora non ce la farei ma forse nemmeno a vent'anni. O forse sì, ra rocca randi mi ittava.

u'longu ha detto...

Io me la sarei fatta addosso a vent'anni, adesso nemmeno a pensarci.
Però hai ragione Nino, sono esperienze che uno deve provare, anche se si deve tenere pronto il ricambio.
A Favazzina siamo al completo, fanti, aviatori, marinai, ci mancava solo il paracadutista, sono fiero per te.

romanaccia ha detto...

Mi informavo prima di complimentarmi. Ci vuole un gran coraggio.

Spusiddha ha detto...

Credo che seppur in minima parte è lo stesso brivido che si prova quando ci si tuffa in mare da uno scoglio, magari ra Rocca Randi.
Comunque buttarsi da un'aereo anche se con il paracadute ci vuole davvero un bel coraggio.

Alessandro L.A. ha detto...

Mio papa' voleva andare nei paracadutisti (anno1959 credo), pero' lo hanno segato perche portava degli occhiali tipo Rag. Filini e quindi e' poi andato nei carristi...
Io ho fatto l'Obiettore di Coscienza in un "Centro Psico-Sociale", assistevo i pazienti schizofrenici.
Un'esperienza che suona inusuale ma ricca di bellisiimi ricordi!