Come spesso accade da noi in Italia, un personaggio che da vivo è sempre stato contestato, da morto si cerca poi di riabilitarlo, quello che in questi giorni sta accadendo con Mino Reitano. L’avrete visto e sentito nelle varie trasmissioni televisive che gli hanno dedicato e in parecchie riviste specializzate.
Premetto che non mi è mai piaciuto il genere musicale di Reitano e non sono mai stato un suo fan, anche se sono sempre stato orgoglioso che un calabrese fosse riuscito a sfondare nella canzone e a diventare un personaggio famoso.
Visto che ora tutti dicono che oltre ad essere un bravo cantante era anche una brava persona, voglio raccontarvi un episodio che mi è capitato parecchi anni fa.
Nell’estate del ’81 io e mia moglie eravamo andati in campeggio a Marina di Camerota, un posto davvero stupendo. Il santo patrono di quella cittadina è san Domenico, il 4 agosto, e in occasione della festa del paese, avevano invitato Reitano a tenere un concerto in piazza.
Dopo cena io e mia moglie andavamo sempre in paese a passeggiare, quella sera però vi era una moltitudine di gente che aspettava Reitano e visto che non si riusciva nemmeno a camminare, dopo un pò ci sedemmo su un muretto, poco lontano dal palco, ad aspettare che arrivasse e iniziasse a cantare.
Il concerto era previsto per le 21 ma alle 21,30 Reitano non era ancora arrivato. La gente si agitava e si udiva un brusio farsi sempre più forte. Quando la tensione era ormai alle stelle si udirono delle voci correre per la piazza «Reitano! E’ arrivato Reitano». Tutti ci voltammo a guardare e vedemmo in lontananza una Mercedes bianca avanzare lentamente in mezzo a quel mare di folla. L’autista procedeva con cautela e molte volte era costretto a fermarsi per evitare di mettere sotto qualcuno. Quando la macchina arrivò vicino a noi, la prima cosa che notai fu la targa MI * N0….. e mi venne da sorridere all’idea che Reitano aveva avuto.
Ancora una volta la macchina fu costretta a fermarsi ed io e mia moglie ci venimmo a trovare a meno di due metri da Reitano, seduto sul sedile posteriore. Mi rivolsi a lui e cercando di fare lo spiritoso gli dissi «Mino è più di un’ora che ti stiamo aspettando! Dov’eri finito? Ormai pensavamo non arrivassi più!».
Poteva ignorarmi, far finta di non aver sentito, mandarmi a quel paese, invece tirò giù il finestrino e quasi scusandosi mi rispose «Mi dispiace, ma sulla strada davanti a noi c’era un TIR e abbiamo perso più di un’ora. Adesso cominciamo subito!»
Rimasi sorpreso per la sua cordialità e cercando di essere almeno un pò gentile gli dissi «Mi raccomando Mino, facci divertire!»
«Ci puoi contare!» mi rispose con un sorriso, mentre la macchina lentamente si allontanava verso il palco.
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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UGRECU
giovedì 12 febbraio 2009
Aveva un cuore che ti amava tanto
U scriviu: Spusiddha u iornu: giovedì, febbraio 12, 2009
Argomento: Ricordi
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2 commenti:
Credo che sia stata una persona seria, quello che ha avuto se l'è guadagnato con fatica.
Bel ricordo, Mimmo.
Anch'io non ero un suo fan, ma in televisione sembrava una persona cordiale e alla mano con tutti.
Negli ultimi tempi addirittura mi piaceva, perchè avevo notato che quando andava in televisione, lo prendevano un pò giro, proprio per il suo modo di essere calabrese.
Bella Spusidda
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