Tutti gli anni all’Arena di Milano si svolge, in primavera, un meeting d’atletica leggera “Pasqua dell’Atletica”.
Sono sempre stato un grande appassionato di atletica e quando ero giovane e abitavo a Milano, talvolta, andavo ad assistere alla manifestazione.
Anche quell’anno, era il 1980, l’11 maggio per la precisione, avevano preso parte alla manifestazione parecchi atleti famosi, ma la star della serata era Marcello Fiasconaro ex primatista degli 800 metri. La gente era corsa numerosa a vederlo e pure io e mio fratello andammo ad assistere alla gara che si preannunciava spettacolare, poiché il suo avversario era Boit, un atleta africano molto forte ed altrettanto famoso.
Le gare si svolgevano regolarmente e la manifestazione stava volgendo al termine. Ultima gara della serata era il salto con l’asta e gli atleti a turno si esibivano nel tentativo di superare l’asticella posta a misure sempre superiori.
Ad uno, ad uno tutti gli atleti vennero eliminati, tranne il polacco Wladislaw Kozakiewicz .
Avendo ormai vinto la gara chiese, avendone la facoltà, che l’asticella fosse messa a 5,72 metri un centimetro sopra il record del mondo d’allora, nel tentativo di superarlo.
Dopo i primi due tentativi falliti al terzo, a sorpresa, superò l’asticella e stabilì il nuovo record del mondo. Vi fu un subbuglio generale e dato che era l’ultima gara, buona parte degli spettatori scesero in pista per festeggiarlo e chiedergli l’autografo.
Pure io e mio fratello, insieme agli altri ragazzi, scendemmo sulla pista nel tentativo di avvicinare il saltatore polacco, ma questi oltre che da un mucchio di ragazzi, era circondato da fotografi e giornalisti e dagli operatori della Rai che lo intervistavano e scattavano fotografie.
Poco distante, vicino alla pedana del salto con l’asta, i giudici di gara felici per il record al quale avevano assistito da protagonisti, commentavano la gara sorridenti.
Mio fratello, prima che io mi rendessi conto, si avvicinò ai giudici e come se fosse la cosa più naturale del mondo gli chiese «Come fate ad essere sicuri che la misura fosse giusta? Per me era più bassa»
I giudici lo guardarono interdetti, poi appena si ripresero gli dissero «Guarda che abbiamo gli strumenti per verificare, e poi come ti permetti di mettere in dubbio il nostro operato?»
E lui insistendo «Sarà ma io non sono lo stesso convinto. Voi dite che la misura è quella, in realtà può essere un’altra. Chi è che lo può controllare?».
Vidi che stavano perdendo la pazienza e iniziavano a farsi minacciosi, ma prima che potessero passare ai fatti, presi mio fratello per un braccio e lo tirai via, e chiedendogli che cazzo gli era venuto in mente di dire ci allontanammo velocemente.
Mi rispose che voleva fare lo spiritoso, prenderli un po’ in giro, anche se era convinto che i giudici, se volevano, potevano davvero imbrogliare sulla misura.
Non so come gli era venuta in mente una cosa simile, ma ad ogni modo quello che è certo, a parte il record del mondo che venne ovviamente omologato, è che se non lo portavo via i giudici, a mio fratello, sicuramente gli avrebbero fatto stabilire più di un record mondiale.
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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UGRECU
lunedì 16 febbraio 2009
Il record del mondo contestato
U scriviu: Spusiddha u iornu: lunedì, febbraio 16, 2009
Argomento: Varie
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3 commenti:
Antonio s'iva a chiamari Tommaso.
A distanza di anni mi veni un dubbiu.
E se aviva ragiuni ?
Bella Spusidda, sei veramente bravo
quando si dice: la forza e il coraggio della contestazione.
Io la scena me l'immagino e m'immagino Ntoni con la sua faccia da Pierino impunito.Ci credo che si erano incazzati i giudici.
Bella Spusidda
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