Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

sabato 10 luglio 2010

'A Liva

Oggi mi è venuta in mente un'altra storia che integra la sezione dedicata al mitico Pelè. Per scelta narrativa esporrò il racconto con le modalità da me usata nei primi tempi del blog. Prego tutti i blogger di pubblicare le loro storie sui vari personaggi mitici in modo che non vadano perse nel dimenticatoio.


Piazza di Favazzina. Ore 03,45. Cerchio di persone intorno a Pelè. Sigarette accese. Qualcuno beve una birra. "Ecco, ecco, zitti zutti chi Pelè comunicia a cuntari...."

'A liva
Era candu travagghiava all'Ulissi. Stava servendo l'antipastu a nu signuri. U stortareddu non riusciva mi zzicca a'liva c'a furchetta e 'a liva ci fuiva ru piatto. A'n certo puntu s'incazzo e circau mi nfila a'liva i forza.
All'altra perti ru tavulu c'era 'na signura rossa! C'un paru i minni raaaaaannnnnnddddddiiiii. U signuri i prima n'filò 'a liva e 'a liva schicciò..... 'nto menzu ri minnazzi ra signura!

Tutti rimaniru zitti, a signura si vardava 'ntorno. Ieu nci rissi "Aspetta lorda chi n'ci pensu ieu!". Nci scacciaia i minni, 'a liva satò 'ntu piattu e idda mi rissi grazie e sa mangiau!

L'uliva
Il fatto accadde nel periodo in cui lavoravo all'Ulisse (NDR celebre ristorante di Scilla). Ero in procinto di servire l'antipasto ad un signore. lo stortareddu (NDR intraducibile) non riusciva ad infilare l'uliva con la forchetta che tendeva ad uscire dal piatto. Tutt'un tratto (il signore) perse la pazienza e cerco di infilare l'uliva di forza. Nel frattempo, era seduta dalla parte opposta del tavolo, una signora abbastanza in carne, dal seno prosperoso.
Il signore di prima (ormai esasperato, finalmente) infilò l'uliva che volò.... tra i seni della signora!

La sala rimase in silenzio, la signora (in evidente stato di imbarazzo) si guardava intorno. Ie le dissi "Un attimo, mi appresto a risolvere la spiacevole situazione". Le compressi il seno e l'uliva saltò nel piatto. La signora, ringraziandomi, se la mangiò!

Pelè! Quanto ci mancano i tuoi racconti....e anche se sono tutti parti della tua mente... è comunque bello crederci.

2 commenti:

trilly ha detto...

Questo racconto era un classico di Pelè.Il suo evergreen. Ciao Greco.
Che bello leggere le tue storie. Quasi quasi mi torna la voglia di scrivere nel blog...

u Grecu ha detto...

Ciao Trillyna, dai, devi tornare a scrivere. Il blog è da un po' che soffre di mancanza di interazione (anche per colpa mia, ma tra un po' vi spiegherò questa mia latitanza) e mi piacerebbe tornare ai tempi dove c'erano decine di post alla settimana. Mi rivolgo a tutti, Malumbra, Mbù, U Negretto ecc. dai figghioli, scrivete. Ho voglia di sentirvi