Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 31 dicembre 2009

U fochista i capillannu

I botti i capillannu si schiumbaru
surfalora di purbiri bagnata
partunu i dda n'terra mi nchianunu pall'aria
restunu dda n'terra e nchianunu li cazzi
a botta av'a fari bum ambeci faci pif
nu piriteddu senza rumuru e senza fetu
e mancu puzza u surfuru ru scoppiu
na nuvulata i fumu senz'arrostu

U fochista chi si chiama Ferdinandu
artista premiatu e spertu fin'a tandu
iava pirdendu tempu e puru a faccia
non si dduma sta coppula di miccia
e shrica cendiri e sciuca tricchitracchi
iastima a santuroccu cu cani e cu bastuni
preia a santabarbara facitimi na grazia
sparatimi na bumba a scangiu i na candila

Esti menzanotti menu vinti menu reci
dduma pigghia non pigghia si stuta
menu cincu e Ferdinandu non ncia faci
u focu non nci ntisa e mancu u razzu
ora cu li senti a chisti ora comu fazzu
nci vulissi nu miraculu u tempu ncurcia
l'urtimu minutu ra me vita eccu comu
m'incudduriu e scianchi carta e cartoccia

Benzina e focu e tri e dui e unu
satu allancallaria a tempu zeru
nto culu all'annu vecchiu e puru o novu



mercoledì 30 dicembre 2009

Attenti al Blog

Ho appena finito di leggere "La strada delle croci" di Jeffery Deaver, scrittore divenuto celebre con il romanzo "Il collezionista di ossa" dal quale è stato tratto anche un film con Denzel Washington e Angelina Jolie.
Per noi che navighiamo in internet e che scriviamo post su un blog, credo che leggere questo libro sia davvero molto interessante, o se preferite inquietante.
Scoprirete così, perchè alcuni blogger (sarà stato cosi anche per il Greco?) decidono di creare un blog.
Ah, dimenticavo, "La strada delle croci" è un ottimo thriller!

U fochista ra vigilia

Sugnu nu fochista chi dduma micci e spara razzi bumbi e trictrac. Sugnu nu fochista fu fochista e di Vicenzina vivente anni novantadui tantu pi diri c'aimu u misteri nto sangu me patri sparava da Gioiosa a Rosarnu artificiere ri du mari u maru su stutau na malatia u focu i santantoniu chi pi giustu non si mori ma cusì fu non sacciu non sugnu dottori. Sparu pi tutta la Calabria e limitrofa sparu pi festi patrunali menzaustu trionfini e capillanni. Apposta staiu parrandu chi ieu parru pocu mi chiamaru a Favazzina mi nci conzu u salutu all'annu novu nta chiazza rimembranza. Staiu priparandu bellu bellu puru se chiovi vogghiu fari n'opera d'arti nta du scuru nci disegnu na funtana nu zampillu nu serpenti e focu di milli culuri e rumuru di bumbi atomichi; nta du scuru nci spaccu u cielu an quattru e nci scutolu tutti i limunari ru comuni i Scilla. Stavota fazzu danni. Mi ndi futtu mi nasiaia i tuttu stu burdellu sugnu puru nu pocu ntronatu se vaia a ddiri dintra di mia sempri mi piaciu u silenziu quandu tuttu finisci a quieti ropu ra tempesta. Basta. Ora basta parrari basta sparari ndi virimu rumani sira vi spettu ammenzu o focu o infernu o paravisu potendu. Vi salutu. Ferdinandu.

lunedì 28 dicembre 2009

La scarpa

Avrò avuto dieci o undici anni.
Mia madre mi aveva comprato un paio di scarpe nuove fiammanti, tipo scarponcino, per chi si ricorda, erano quelle che s'allacciavano con dei ganci laterali, almeno sei per lato, bisognava stare attenti a non saltarne qualcuno altrimenti si scioglievano facilmente.
Ed io da ragazzino ero molto distratto, anche adesso.
Era il mese di febbraio, passeggiavo da solo in riva al mare, sul bagnasciuga, portato dalle onde, un pallone bucato di gomma si prestava invitante al calcio liberatorio.
Presi la rincorsa e calciai con violenza, insieme al pallone volò anche la mia scarpa destra che, dopo un'angosciosa parabola, ammarò ad oltre venti metri dalla riva, quasi al largo.
Galleggiava.
La scarpa orfana aspettava trepidante che il moto ondoso riportasse a riva la gemella, ma come diceva un mio amico " 'nta vita 'nci voli culu ".
Infatti la scarpa fuggita, dopo il galleggiamento iniziale, affondò inesorabilmente.
Avete presente il filmato dove si vede il Titanic affondare ? quella sensazione di tragedia, di angoscia, che pervade l'animo umano ? ebbene, anche se in scala ridotta, sentì quelle emozioni.
Come facevo a tornare a casa con una scarpa sola ? allora non c'era il telefono azzurro, mancu giallu o viola, c'era l'incognita delle botte o del grande cazziatone.
Non avevo paura delle botte, anche se mia madre non disdegnava, ma del ricatto morale di tutti i parenti, già li sentivo :
:- Tuo padre lavora lontano per guadagnare i soldi e tu perdi le scarpe nuove, disgraziatu -
Non faceva ne freddo ne caldo, era una giornata mite e senza sole, mi spogliai restando in mutande, deciso di recuperare quella maledetta scarpa.
Il mare invece era ghiacciato, friddu, ma friddu friddu, non avevo il coraggio di entrare in acqua, ma sentivo le voci "disgraziatu, disgraziatu".
Fu una cosa veramente veloce, tuffo, quattro bracciate, calata e recupero scarpa, altre quattro bracciate, a riva.
Mai più sentito un freddo così forte, tremavo come una foglia, non sapevo come asciugarmi, ero sporco di sabbia bagnata.
Nessuno s'accorse di niente, non presi neanche il raffreddore, ma credo che la mia anima, il mio modo di essere, subì una variante che dura tutt'oggi.
Non sento più le voci, neanche e purtroppo, quelle che vengono da molto in Alto.
Adesso, quando mio figlio perde l'ennesimo cellulare e lo dice come se non potesse fottersene di meno, tendo ad incazzarmi, poi ricordando la scarpa, gliene compro un'altro più bello.

Favazzina

Da un canto un rivo di pietre asciutte e d'immondizia varia.
Dall'altro canto un masso con due corni che van su a penetrare l'aria.
Nel mezzo giace un local gentil, una cittadina:
E' il paese dei miei padri, e' Favazzina.

La stazione, il ponte, i vicoli, la filanda,
La "Rimembranza", gli orti, gli scogli e la marina.
Essi son posti belli e la' il cor, coi miei ricordi, si sollazza,
E con la mente vaga sugli scalini sacri della piazza.

L'acqua della Fiumara e' ora rara, come gli amici miei di gioventu',
L'acqua del mare bagna ancor quel famoso scoglio, ma i corni non ci son piu'.
Sebben i miei ricordi son come grani di calda sabbia della marina,
Le mie tenere emozioni mai potran morir fintantoche' esiste Favazzina.

sabato 26 dicembre 2009

26 Dicembre Santo Stefano

Un racconto di Natale è meglio scriverlo il giorno dopo. Anche per non far torto a Santo Stefano protomartire che già di suo è ben sfortunato: il primo a morire lapidato, e lo vanno a collocare il giorno dopo la Nascita. Un'ironia di cui avrebbe fatto volentieri a meno, forse avrebbe fatto volentieri a meno anche di qualche pietra ma non si può giurare sui santi, hanno la vocazione al martirio. L'avete già capito che giro e giro e non so dove andare a parare. Nemmeno nella squadra del Mister mi prenderebbero portiere. Allora meglio portinaio di questa casupola mediorientale. Non fa il freddo che t'aspettavi: forse ieri. La porta è socchiusa, riesco a vedere la signora Madre di profilo: è bella, il puerperio giova. Quello che fa la parte del padre è anziano ma pare contento di questa insperata adozione che gli è capitata in vecchiaia. Ci sono tre ospiti ben vestiti che fanno le pose di andar via, hanno lasciato i regali di Natale ai piedi di una culla. Asini, bovi o altri quadrupedi non ne vedo e mi avevano detto che c'erano. Quello che vedo è un bellissimo bambino, biondo, rosa e vermiglio nelle varie parti del corpo nudo -ve lo dicevo che non fa freddo-; c'è anche un uomo che credo di riconoscere in S.C. di Solano, un quasi paesano. Si avvicina al pargolo in culla e ammirato congiunge le mani e dice:
-Ti vitti aieri ma oj ti facisti chiù grandi. Grandi quantu a nu Gesù.

Questo è tutto.
Ora mi lestu mu postu masannò tra pochi minuti diventa 27 e non saprei a che santo votarmi

giovedì 24 dicembre 2009

I CEPPI

Ardono i ceppi
sulla piazza accesi,
tradizione antica
al mio paese,
la vigilia di Natale.
Si levano in alto
vibranti le fiamme
e sprizzano vivaci
le scintille,
nel buio svolazzanti.
Accanto al fuoco
si scaldano i vecchi,
e i fanciulli festanti
si rincorrono intorno,
coi visi illuminati
dal forte chiarore.
I giovani a turno
alimentano il fuoco
e lo tengono vivo,
aspettando pazienti
che nasca il Bambino.
E il prete
che esca di chiesa
a scaldare a quel fuoco
il Cristo rinato.
Dopo il rito le donne
tireran su le braci
a riempire i bracieri
per scaldare le case.
E la pira arderà
fino all'alba,
e al viandante
che un attimo sosta
darà un po’ di calore.
E quando il giorno
sul paese s'avanza,
rimarrà sulla piazza
dei ceppi la cenere,
a ricordare che oggi
è ancora Natale.

I migliori auguri di buone feste a tutti gli amici del blog.

Felices Fiestas

Os deseamos una Feliz Navidad y que el 2010 sea un anno de paz y felicidad........Un beso Nino

martedì 22 dicembre 2009

Per gli Amministratori

Una domanda a Malumbra e U Grecu:
Non che me ne freghi piu' di tanto, ma ho notato che nella rubrica "Cu simu", inizialmente il mio nome aleggiava nel mezzo della lista, ora sono prima dell'ultimo... Come mai??? Non ditemi che qualcuno si e' lamentato di avermi vicino!!!

lunedì 21 dicembre 2009

I LOVE FAVAZZINA...

UNIAMOCI TUTTI AL GRIDO DI:




L'ultimo esemplare del famosissimo limone di Favazzina! Questo però non se lo mangia nessuno e rimarrà per sempre!


L' ho ritrovato dopo quasi 20 anni, se devo dire la verità mi sono pure emozionato. Dedicato a tutti quelli che anno vissuto quei momenti indimenticabili conosciuti come "Estate favazzinese"!

Buon Natale a tutti!




PS. Galanti qui ci vuole un tuo commento...

buone feste....

A.C. FAVAZZINA BEACH


Augura a tutti un felice natale eun felice anno nuovo a tutti i blogger... lettori ecc...
abbiamo chiuso a quota 9 punti vincendo l'ultima partita per 4 a 2 cuntra na squadra scigghitana!!!

Auguri ancora a tutti e ci si sente a gennaio....

IL MISTER.

sabato 19 dicembre 2009

Neve, neve e ancora neve!

Favazzina e il look serale

Correva l'anno domini 1983. Il cambiamento si sentiva nell'aria. Non riuscivamo ad
ammetterlo, ma le partite a pallone, il nascondino, i giochi in spiaggia non ci davano più tutto quello che ci avevano sempre dato. Avevamo raggiunto il punto di non ritorno e, d'ora in poi le nostre vite sarebbero state condizionate inesorabilmente, implacabilmente, impietosamente dal sempre più forte e irresistibile RICHIAMO RU NACCHERU!
Io, U Bambinu e Hugo decidemmo di riunirci in assemblea e, dopo lunga e proficua discussione decidemmo che era ora di iniziare a praticare la nobile arte del ceddiamento. All'unanimità fu eletto il modello da seguire come riferimento (nostro cugino Mario) al quale rompemmo le palle per circa una settimana seguendolo come tre ombre.
Acquisita l'esperienza necessaria si passò ad ordinare le priorità:
1. Identificare una preda. Facile, non una preda, ma LA PREDA. La più desiderata di tutte (l'ottimismo non mancava)!
2. Ceddiarla.
3. Futtiri.
Ad un'attenta analisi retrospettiva delle priorità si decise di riassumere i punti 2 e 3 nel più casto e realizzabile "conoscerla"!
Per fare tutto questo bisognava trasformare tre pre-adolescenti sfigati, poco più che bambini in tre assatanati mastini sciupafemmine. Come fare? La domanda ci fece notare un particolare che fino a quel momento avevamo sempre sottovalutato: a Favazzina vigeva un tratto distintivo, una linea di demarcazione netta che ti faceva assurgere al rango di soggetto sessualmente attivo o ti sprofondava nell'inferno dell'infanzia. METTERE I PANTALONI LUNGHI LA SERA!
Cosa volete, Erano gli anni '80, il look era fondamentale. Un vero ceddiatore non si sarebbe mai fatto vedere con i pantaloncini dopo le 20,00 anche a costo di morire di caldo e noi VOLEVAMO essere VERI CEDDIATORI!
Premetto che a casa mia, invece, l'idea mi ti menti i casi lunghi a Favazzina appariva come una bestemmia. Mia madre mi avrebbe visto sempre con i pantaloncini corti "che ci stai tanto comodo", la canottierina a righe orizzontali "che ti sta tanto bene con l'abbronzatura" e quegli orridi ranfuli di plastica con le strisce marroni e il fondo bianco "che te le infili e togli quando vuoi e non ti entra la sabbia" o al massimo le espadrillas blu alla Julo Iglesias!
Al dramma del cambiamento si aggiungeva l'incomprensione familiare! UNA TRAGEDIA! Ma eravamo adulti, i problemi andavano affrontati e superati e il problema più grosso era la probabile irrisione familiare, ma compatti e al grido di "stasira niscimu cu i casi longhi" andammo a cena per rivederci alle 21,00 trasformati con il nuovo look.
Finita la cena mi sentivo emozionato, andai in camera, e iniziai a vestirmi. In un impeto di coraggio scesi la scala a chiocciola di corsa con il piglio di Simon le Bon che canta Wild Boys, come Rocky Balboa che chiama Adriana, come Tardelli dopo il goal contro la Germania. Insomma... affrontai i miei con l'imbarazzo di un improbabile look "da rimorchio".
"Ma..... chi ti mintisti, non hai caddu?" fu l'inevitabile domanda. Avrei voluto rispondere "Non è questione i caddu, haiu a ciddiari, per chisto mi mintia i casi longhi", ma invece blaterai qualcosa a proposito dell'improbabile freddo della serata e uscii di corsa in preda all'imbarazzo.

Per la cronaca il look da rimorchio era il seguente:

IO: scarpa da ginnastica Canguro, jeans Carrera rigorosamente lunghi (gli unici portati per il viaggio), t-shirt gialla con l'uomo ragno e la scritta "I love Spiderman"

BAMBINU: polo da tennis adidas, pantalone classico verde rammarro con pences, RANFULI di plastica blu tenebra

HUGO: Jeans non meglio identificato, scarpa da ginnastica, t-shirt e giubbino di jeans senza manica (modello guerrieri della notte)

Da annotare che la serata fu un fallimento, ma fu la prima di tante altre (alcune pure fruttuose) di ceddiamento selvaggio.

PS: la sera successiva in realtà riuscimmo a conoscere la tanto agognata preda solo grazie all'intervento di Donato u Paccio che, a distanza di anni, mi sento ancora di ringraziare!

giovedì 17 dicembre 2009

U Giubbocs Ru Magu

HO APPENA SCOLTATO "RIKKIUNAZZU" DAL GIUBBOCS RU MAGU.... E' BELLISSIMA!!!!

martedì 15 dicembre 2009

Bracchetto





Non a tutti interesserà, ma anche Anita, come Antonio, ha i suoi fan. E soprattutto c'è da salvare la reputazione e l'onore di un allevatore coi fiocchi che m'ha mandato il cane più bello del mondo.

Lou Monte: Pepino the Italian mouse

EVVIVA LA CALABRIA E I CALABRESI!


venerdì 11 dicembre 2009

MITE DICEMBRE

Mite ricordo dicembre
quando adolescente,
coi compagni,
con le piastre
per strada giocavo.
E come, prima del gioco
alla marina si scendeva
a cercare tra la sabbia
le più lisce,
quelle che il mare
meglio aveva levigato.
Quante speranze
ognuno riponeva
in quella pietra,
come se fosse lei
l'artefice di gioie
o delusioni.
Guida al bersaglio
e non dalla mano guidata,
custodita con cura
o dalla rabbia spezzata.
Un timido sole
lieve accarezzava
sui davanzali
i gerani ancora in fiore,
e le giovani donne
al balcone.
E così, lieto,
un'altro giorno
veloce andava.
Quanto tempo
è già passato
mite dicembre.

mercoledì 9 dicembre 2009

POKER DI NATALE Parte Seconda

Eccomi di nuovo qua a raccontare la fine di quella serata, o meglio altri due piccoli episodi che quella sera ci hanno fatto ridere parecchio.
La serata scorreva liscia tranquilla tra puntate e rilanci e incazzature per poker mancati o scale non realizzate. Naturalmente il tutto contornato da racconti e ricordi di un pò di tutti noi.
Durante un giro di puntate il gioco si bloccò per un paio di secondi, toccava o pacciu a puntare o passare e lui con lo sguardo assorto nel vuoto e un dito infilato nel naso si dimenticò di tutti e rimase li per un paio di secondi, quando finalmente u liuni lo fece ritornare tra di noi "Pacciu a finisti i circari tartufi e ti movi mi punti?". Inuitle dire che tutti ci mettevo a ridere u pacciu per primo e a seguire tempesta suo cugino nino io e gli altri.
Sarà stata la serata in compagnia, la novità della partita a casa di carota, che mi ricordi qella fu l'unica serata passata a giocare in quella casa, sarà stata l'insalata di limoni condita con una bottiglia di BALLANTINES portata da Fa..u u frati i malumbra per capirci, fatto sta che dopo poco anche u liuni rimase colpito da alcuni di libri rilegati e messi in esposizione sul mobile dietro le spalle di carota, che accorgendosi della curiosità ru liuni si voltò verso i libri e poi avendo capito cosa avesse colpito l'attenzione disse "Chidda è na Bibbia, a cattau me mamma na pocu i anni fà, custau un milioni e menzu (ricordo che allora si contava in lire, ma un miloni era un milioni)". U liuni colpito dal costo disse di rimando "E aundi cazzu a cattau a Betlemme?". A quel punto la partita fu sospesa e non ricordo se ricomincio più, perchè io per il resto della serata no feci altro che ridere.
Purtroppo solo i presenti alla serata hanno potuto sentire il tono e sopratutto il modo inconfondibile di parlare, tipicamente pacato, con il quale u liuni disse queste due frasi che di per se non sono niente di particolare. Spero, in queste feste, di incontrare un paio di amici a favazzina per avere nuovi e pisodi da raccontare, a proposito io sono già in vacanza al sud, tra sicilia e calabria (minchia che caldo che fa)

L’amico, il compagno, il fratello…. L’artista



Dopo il trionfo ottenuto quest’estate con la serata dedicata a Mino Reitano, il nostro caro amico Peppe Maciste, ha continuato a mietere successi e sempre più numerosi sono gli inviti e le richieste che gli vengono fatte a partecipare a serate nei vari locali della zona, per cantare le canzoni di Reitano.
La comparsa di un suo video su youtube poi, ha contribuito a renderlo ancora più famoso e farlo conoscere al grande pubblico.
La consacrazione Maciste l’ha avuta dalla moglie e dai fratelli di Reitano che, dopo aver visto il video, si sono complimentati con lui per la sua magistrale interpretazione delle canzoni del cantante calabrese, riuscendo, a loro dire, a farlo rivivere ad ogni sua esibizione.
Cosa dobbiamo aspettarci ancora da Maciste, da questo fantastico showman?
Riuscirà il nostro amico a soddisfare la sua voglia di apparire in televisione a cantare le canzoni di Reitano in un programma a lui dedicato?
Noi glielo auguriamo con tutto il cuore e siamo certi che, nonostante il crescente successo, lui saprà rimanere con i piedi per terra e continuare ad essere il nostro amico di sempre, con il quale abbiamo condiviso, insieme all’adolescenza, momenti di gioia, ma anche di dolore.
Certo che rimarrà un ragazzo di paese, uno con un cuore che amava e che ama ancora tanto e sul quale sai di poter sempre contare, a lui voglio dedicare una poesia di Salvatore Quasimodo, non per rompere, ma per rafforzare la grande amicizia che mi lega a lui e che, consentitemi di dire, fa si che Peppe Maciste più che un amico, sia per me un fratello.

COMPAGNO

Non so che luce mi dèsti:
nuziale ellisse di bianco e di celeste
precipita in me frana.
Tu sei, beata nascita a toccarmi
e nei silenzi aduni figure dell’infanzia:
mitissimi occhi di pecora trafitta,
un cane che m’uccisero,
e fu un compagno brutto e aspro
dalle scapole secche.

E quel fanciullo io amavo
sopra gli altri; destro
nel gioco della lippa e delle piastre
e tacito sempre e senza riso.

Si cresceva in vista d’alti cieli
correndo terre e vapori di pianeti:
misteriosi viaggi a luce di lucerna,
e il sonno tardo mi chiudeva assorto
nei canti dei pollai, sereni,
nel primo zoccolar vicino ai forni
delle serve discinte.

M’hai dato pianto
e il nome tuo la luce non mi schiara,
ma quello bianco d’agnello
del cuore che ho sepolto.

domenica 6 dicembre 2009

La quartè di Pelè

Una sera d' agosto di parecchi anni fa ci sentiamo con Giuseppe (ou non chiamatelo Pelè chi s'incazza e rici chi se na finimu partunu denunci) per una serata in compagnia. Gli propongo di andare all'ippodromo.
-E chi cazzu facimu all'ippodrumu? Ndavi lordi?-
-Ndavi, ndavi, ma ci andiamo per vedere le corse e magari ci facciamo qualche scommessa.-
-Tu ti ndi ntendi i cavaddi? -No-
-E allura?Iamanindi in discoteca, o Pineta a Milanu Marittima.-
O insomma, ubi maior, la spuntai e me lo trascinai all'ippodromo di Cesena. Se non lo sapete vi dico che all'ingresso vi danno un opuscolo che illustra il programma di tutte le corse della serata, nomi dei cavalli, ultime corse, favoriti, pronostici, c'è tutto per permettervi una minima competenza di quello che andrete a vedere. Veramente Giuseppe per il momento propendeva per le cavalle bipedi che in buona quantità galoppavano su e giù per la tribuna, verso il bar e i botteghini delle giocate. Partono le corse, la prima e poi le altre, cominciamo a giocare, alla quarta azzecchiamo un'accoppiata primo-secondo da cinquantamilalire contro cinque giocate. Va tenulu a Pelè!(idem:io posso) -E chi nci voli? Mariu rammi stu quadernu chi stasira i spugghiamu!
Alla sesta corsa era prevista la quartè: in un lotto di sedici cavalli partenti bisogna indovinare i primi quattro arrivati, una combinazione veramente difficile e che paga molto. Giuseppe con la mia discreta collaborazione -ero diventato il minor, ormai- gira e vota l'opusculu, varda i ccà, varda i dda, propone 1-7-9-14. Concordo, c'aiva a fari? ormai era preso dal sacro fuoco. Si parte coi nastri, due partenze false poi buona la terza. Primo giro, dei nostri solo il numero 1 era piazzato bene, primo alla corda e guidava bene la corsa, al secondo giro il numero 7 si accoda all'1, all'uscita dell'ultima curva due o tre cavalli in rottura spaccano il gruppone, in dirittura finale 1 e 7 solitari se la stanno giocando, nel gruppo ci pare di vedere che anche il 14 e il 9 sono ben piazzati. Arrivo senza storia per il numero 1 che vince, secondo il 7, due lunghezze dopo uno sprint di mandria dentro una nuvola di fiato equino, manco si vedevano i numeri, sulla striscia del finish li vediamo. Sono loro, il 9 e il 14. Un boato enorme dalle tribune, pareva un gol della nazionale di calcio: ero contento e perplesso. Va pigghiti a Pelè (ibidem: posso ancora per poco).
-Vincimmu, tu riciva ieu? Vincimmu! Mariu quantu si vinci cu na quartè?-
-Dipende dal totalizzatore delle giocate, in genere con 16 cavalli più di un milione forse anche due.
-Minchia, ndi iamu o Pineta e pigghiamu sciampagni e lordi.-
-Aspetta-
-A cu haiu a spittari? Iamu e pigghiamundi i sordi.

ORDINE DI ARRIVO DELLA SESTA CORSA
Numeri 1-7-9-14
Quote del totalizzatore
Vincente 12, accoppiata 16, tris 3 mila 200 lire, QUARTE' 11.700 lire

Avevano motivo di esultare, eh già, tutta Cesena e forse i dintorni.

-Mariu chi cazzu succiriu? Aundi sunnu i miliuni?
-Giuseppi, rrivaru i primi quattru favoriti e tutti ficimu a stessa iucata. Spindimmu cincu mila liri e vincimmu undicimila e setticentu liri per 5, quasi sessantamila liri. Megghiu i nenti, ropu iamu e ndi mangiamu na pizza.
-Tu riciva ieu ch'era megghiu mi ndi iamu o Pineta!

Concludo dicendo agli amici di Giuseppe che qualora vi dovesse raccontare questo fatto, credetegli perchè è assolutamente (quasi) vero.

sabato 5 dicembre 2009

....rito vincente!

Come sempre eccovi i convocati e la formazione di domani.

CONVOCATI:
U LOSCO in porta,
U MARZIANU , BELLUEPOSSIBILI, U MARISCIALLU , IL FIORE, IL TAVY, BY SULANU , U FERROVIERI, U NEGRETTU,UMISTER,U SCUNCHIURUTU e forse IL MALA.

Per via di voci attendibili , che dicono, che le altre squadre leggono il blog e sono a conoscenza di come scenderemo in campo, oggi la formazione di come incominceremo non ve la dico!!!!!
Dubbi e misteri fino alla fine!!!!!

BY. il mister.

venerdì 4 dicembre 2009

Natale anni '80. Attentato al Mago

Dato il periodo vorrei essere il primo a pubblicare il primo racconto natalizio

Era un Natale della fine degli anni '80. Stranamente quell'anno mi trovai a festeggiarlo a Favazzina. L'approccio con la realtà natalizia favazzinota mi colse abbastanza impreparato. Ero abituato al sole, ai gelati, alle fimminedde cu i custumini, ma invece mi trovai accolto dagli amici favazzinoti che simpaticamente mi bombardarono con un lancio a tappeto di raudi, manco fossero state le contraeree della guerra del golfo!
Ripresomi dallo shock, dietro consiglio del mitico Pelè andai subito dallo spacciatore di armi ufficiale (L*llo) che mi rifornì di una scatola da 50 raudi con inclusi i fiammiferi minerva per l'accensione.
Durante la sera c'era un atmosfera di festa. Eravamo andati a fare i ceppi per il fuoco in piazza e, noi ragazzi, si cazzeggiava allegramente in prossimità della "sala giochi" del Mago aperta per l'occasione.
Il divertimento consisteva nel lanciarsi i suddetti raudi e farceli scoppiare tra i piedi, ma qualcuno di noi ebbe un'idea meravigliosa.
Uno strano personaggio di qualche anno più grande notò una piccola fenditura sulla porta della sala giochi. Un piccolo buco nel quale poteva entrare giusto giusto un raudo.... "magari megghiu 'ddumatu... cu sapi chi succedi? ..... chista m'a vogghio provare ..... fazzu schiantari tutti!!!!"
In men che non si dica il nostro amico estrae la scatola di minerva, struscia il raudo con vigore, lo infila a forza nella porta.

MOVIOLA
Il raudo scende tra il legno della porta, si ode il sibilo che precede l'esplosione, qualcuno di noi guarda incuriosito, altri continuano a giocare con i viedeogames....

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMMMMMMMMMM

Il potenziale del raudo, fortemente amplificato dalla compressione del legno provoca un tonfo sordo e un'esplosione fortissima!
"maaaaannnnnnaaaaajjjjjjaaaaa..... cu cazzzzzzzuuuuuu yeeeeeee.... mintiru a BBBBOOOOOMMMMBBBAAAA!!!!".

Mi giro e vedo la porta del Mago completamente divelta penzolare dai cardini!

Nel freddo inverno paesano imperversa il silenzio. Noi figghioli ci guardiamo in preda al panico a bocca aperta ".....e ura?"

Ecco che si ode uno scalpiccio 'i tappini che si avvicinano (mi sembra improbabile che il Mago avesse portato i zocculeddi di inverno, ma mi sembra di ricordare così).
"A finiti i fari burdellu? Ma.... chi cumbinastu?? ...A POOOORRRRTTAAAAAA!?!?!?!" Il Mago ci guardò con forte aria di rimprovero e piazzatosi sull'uscio in modo di evitare eventuali fughe iniziò un interrogatorio da F.B.I. al quale si contrappose un nostro sguardo di omertosa intesa
Mago "Fusti tu????"
Figghiolu "NOOOOOOOOO"
Mago "Allora CU FU??????"
Figghiolu "Nu saccio, ieu non c'era/non vardava/non sintia/non era natu"
L'interrogatorio continuò per almeno 20 minuti, ma il colpevole non si autodenunciò né venne tradito anzi, a distanza di anni forse pochi oltre me lo ricordano, ma vorrei proporre un quiz: commentate con i vostri ricordi e.... cercate di indovinare chi fosse il colpevole!

giovedì 3 dicembre 2009

L'ippica (darsi a )

Devo ringraziare la signora Elvira per il disinteressato consiglio, parimenti sento di dover ringraziare madame Ciaponno per la disinteressata accoglienza oltre ogni ritorno economico, infine le ringrazio congiuntamente per avermi fatto capire ognuna a modo suo la vocazione mia.
La Premiata Selleria Musumeci in Palermo sta in piena Vucciria, accanto a Ficara venditore di panini imbottiti con milza e dirimpetto a Bumbaca drogheria salsamenteria dolciumi. Selle per tutte le occasioni, ne ho presa una in cuoio primo fiore, adatta per tutte le stagioni, ideale per i principianti. I finimenti mi sono stati sconsigliati, generalmente li porta in dote la cavalcatura.
Me lo presentarono come anglo-arabo-sardo, doveva essere vero a giudicare dalla faccia cavallina tipica di certe donne inglesi, dalla bassa statura araba, moro come un sardo o viceversa o entrambe le cose. Dovrei chiedere a un amico genetista per quale motivo da un siffatto triplo corredo cromosomico debba venir fuori uno sceccazzo di testa dura calabrese. Tale si rivelò. Non tanto per il fatto che non andava mai dove volevo io, che era una cosa poco importante se vogliamo, ma perchè tirava sempre verso un'unica direzione, col paraocchi. Se lo sentivo io l'umidore delle brume normanne, il sapore dolce del calvados, la fragranza prè salè della verzura marittima, come poteva non sentirlo lui, lo sceccazzo, il profumo della rossa giumenta di Normandia? E tirava, per e verso la francese che si chiamava Une de mai.
Il mio calabrese lo chiamai Roccu McPalamara pensando di far cosa gradita nel regalargli lignaggio e blasone, mi ringraziò adottando un'andatura relativamente mansueta ma il cavallo galoppa se non trotta, non si ferma mai, dello scendere per il momento imparai un'unica tecnica, cadere al volo. Era un giorno di maggio, Une de mai era nel suo, le sbocciavano rose odorose attorno, fluttuanti molecole chimiche raggiunsero le nasche dello sceccazzo. Roccu scecchignu scattò furente, in un fotofinish fu sulla demoiselle a cingerle i fianchi, impennandosi maestoso sulle zampe posteriori nitrendo alto a coprire le mie urla "Roccu chi cazzu fai, non viri chi sugnu supra i tia?" Da quell'altezza percepivo il movimento tellurico sottostante, le scosse di assestamento e il nitrito finale di lei dopo l'ultima imperniata di lui. Caddi dal terzo piano. Svenni. Rinvenni sentendo il fiato di Roccu, mi guardava, pure la francesina mi guardava. Occhi grati e felici ma io provai dolore, lancinante e profondo.
Frattura scomposta del femore destro.

mercoledì 2 dicembre 2009

Penna Bianca

Qualche anno fa, Capitaneria di Porto di Messina, ultimi mesi di un lungo servizio di leva, 24 mesi, due anni, una vita.
La Capitaneria era dotata di una radio potentissima, un'antenna di oltre trenta metri, serviva a contattare le navi che attraversavano lo stretto e regolarne il traffico e per captare eventuali SOS di navi o piccole imbarcazione in difficoltà, nel mediterraneo meridionale.
In quegli anni andavano di moda i radio amatori, precursori dei vari blog e facebook,che si mettevano in contatto tra di loro con delle radio potenti, che chiamavano baracchini, scambiandosi notizie, conoscenze, amori.
Insomma si poteva cuccare.
L'ascolto radio della Marina Militare era di 24 ore su 24, e a turni di quattro ore, si alternavano i vari marinai, ufficiali, sottufficiali, perchè bisognava essere preparati per sapere regolamentare il traffico delle navi.
Naturalmente c'erano dei tempi morti, nel senso che non c'erano navi da contattare, e allora si usciva dai canali della Marina e si andava in quelli civili, a la recherche du pilo.
Io non c'entravo niente con la radio, ero un sottufficiale amministrativo, però avevo un amico, un certo Nino da Tropea, nocchiere di porto, che mi voleva fare partecipe delle sue conquiste.
Nel gergo dei radio amatori si faceva chiamare Penna Bianca, perchè anche se giovanissimo, in mezzo a dei capelli nerissimi, aveva una piccola ciocca di capelli bianchi, alla Aldo Moro, buonanima.
Cercava girando una manopola, in mezzo ad un fottìo di canali, e dopo voci in tutte le lingue, pernacchie, disturbi di ogni genere, finalmente una voce femminile, bellissima, squillante, si fece avanti.
:- La conosco - disse il mio amico - è Falce di Luna, presentati come Penna Bianca, tanto non ci siamo visti mai -
Cominciò così una lunga frequentazione radio amatoriale tra il vostro, alias Penna Bianca, e Falce di Luna, voce melodiosa dell'etere.
In Marina, non sempre si andava d'accordo, botti ra Madonna, ma c'era una forte solidarietà per le conquiste, un fronte unico, e quando Falce di Luna mi cercava alla radio, mi venivano a chiamare.
La storia stava diventando pubblica e m'infastidiva, praticamente u sapivunu tutti in Capitaneria, per questo motivo accorciai il corteggiamento proponendo un'appuntamento.
Alla sua risposta immediatamente positiva mi venne qualche dubbio e chiesi :
:- Senti, giusto per riconoscerci, io sono alto e magro, tu come sei ? -
:- Sarà una sorpresa - rispose ridendo, mi fidai
L'appuntamento era nella sala d'attesa della stazione marittima di Messina, sala con doppia entrata e uscita.
M'iva piazzatu i tubu, naturalmente in borghese, perfettamente rasato, rayban scuri, maxi impermeabile come si usavano allora, sembravo una SS.
Dal mio angolo di osservazione guardavo tutte le ragazze che passavano e quando ne vedevo qualcuna particolarmente carina, pensavo - Speriamo sia questa - ma niente, quella passava indifferente ai miei sguardi ed ai miei desideri.
In mezzo a quel via vai di belle ragazze,(Messina ne abbondava) ce n'era una, l'unica, che somigliava non tanto vagamente ad una quartara, era già passata un paio di volte e mi guardava.
Insospettito pensai - Se mi chiede se sono Penna bianca, rispondo che non conosco Penne Bianche -
Mi prese alle spalle - Penna Bianca ? - d'istinto rispossi - Si - Era la quartara, alias Falce di Luna
Ero fottuto
Autru chi Faci i Luna, era Luna China
Oltre essere una quartara era brutta comu a malanova, ma non potevo essere scortese ed andarmene su due piedi.
Allora, anche per evitare incontri con gente che mi conosceva, l'invitai al cinema.
Il film era già incominciato ed al buio trovammo due posti, io cercavo per quanto possibile di mantenere le distanze facendo il gentiluomo, ma lei era invadente, in tutti i sensi.
Alla fine del primo tempo, quando si accesero le luci, il dramma.
Qualche fila dietro, tutti i marinai della Capitaneria, avevano deciso di vedersi lo stesso film nella stessa ora, maledetti.
Scivolai tra i sedili nella speranza che nessuno mi riconoscesse, speranza vana.
Nel buio del secondo tempo incominciarono le batture del tipo - Attia lupu, aundi a truvasti ? - oppure - Quanti biglietti pagasti ? - o peggio - Stai attento che ti scaccia - e giù risate a crepapelle con lancio di cappelli in aria.
Un cinema nel cinema
Approfittando di una scena particolarmente buia, scappai via come un ladro, inventando scuse veramente improbabili, ma non potevo sopportare oltre.
Dopo un certo tempo il mio amico nocchiere di Tropea, amareggiato della mia disavventura, mi propose gentilmente un'altra conoscenza radioamatoriale, ed io altrettanto gentilmente, lo mandai a fare in culo.


P.S. - chiedo scusa per la lunghezza del racconto, nella realtà era molto più lungo, ma non volevo annoiarvi ulteriormente.
Chiedo scusa anche alle lettrici leggermente...in carne, allora ero un giovanotto

martedì 1 dicembre 2009

Il calabrese 2°

Che fossi calabrese e che portavo il coltello, come aveva detto quel tizio che mi aveva fatto la spia, l’avevano sentito tutti quelli della mia compagnia. Ma se era indubbio che fossi calabrese, era altrettanto falso che portassi il coltello, ma va glielo a spiegare.
In ogni caso, aver affrontato a viso aperto un tizio molto più grande di me per un torto subito, mi ero valso il rispetto dei miei commilitoni e credo che in qualcuno, il dubbio che io portassi il coltello, probabilmente rimase.
Qualche giorno dopo io e tutta la mia compagnia eravamo nel cortile della caserma a pulire e oliare le armi, insieme a me c’era un ragazzo emiliano, un tipo grande e grosso.
Era alto quasi due metri e pesava sul quintale, ma era un bamboccione, uno come si dice a Milano, grande, grosso e ciula.
Seguitava a infastidirmi e a farmi i dispetti come un bambino. In quel momento io stavo pulendo la baionetta e, stanco di sopportarlo, mi girai di scatto e inavvertitamente gliela puntai al petto e parecchio incazzato gli dissi «La vuoi finire si o no?».
Quello nonostante la mole sbiancò e si mise a balbettare e a chiedermi scusa.
Io in un primo momento non ci feci caso, ma poi vedendolo così intimorito, capì che si era spaventato del mio gesto, del fatto che ero calabrese.
Ci rimasi molto più male di lui e immediatamente gli chiesi scusa, «Minchia, pensai, ma siamo considerati così male noi calabresi? Possibile che tutti ci credano dei delinquenti?»
Certo, io non avevo fatto un bel gesto, ma arrivare a pensare che l’avrei accoltellato ne passava.
Purtroppo quando si ha una certa nomea è difficile togliersela di dosso ed io, nei due episodi che ho raccontato, ho potuto constatarlo di persona.

lunedì 30 novembre 2009

Spusey 4,.....l'epilogo

Quella notte altre due belle signore furono leggermente macellate.
In presenza del capo di Scotland Yard e di un funzionario di Downing Street, si svolse a casa di Miss Marple una riunione di emergenza.
Madonna quantu parrava Sherlok, diceva tutto ed il contrario di tutto, sospettava anche delle ombre, addirittura di membri della famiglia reale, ma alla "conclusa" non tirava fuori un ragno dal buco.
Poi parlò Miss Marple, spiegando all'allibita platea (non il pesce favazzinotu) che era tutta una questione di sesso, di frustazioni sessuali, menzionò Freud, Jung, ed un certo Salvatore sconosciuto a tutti tranne che a Le Long, per sentito dire.
Poi prese la parola Spusey, il tempo di dire due parole e fu interrotto da Sherlok :
:- Elementare Spusey -
:- Elementare sta minchia - s'incazzò Spusey e continuò il suo intervento
Parlò del cameriere, ex macellaio, delle sue strane abitudini, del fatto che gli omicidi avvenivano sempre vicino al ristorante dove lavorava, insomma metteva sul piatto numerosi fatti probatori.
Gli inglesi lo guardavano affascinati perchè aveva raccolto più indizi lui in un giorno, che tutta la polizia britannica in mesi di ricerche.
Poi parlò il capo di Scotland Yard:
:- Non è possibile quanto sostiene mister Spusey, bisogna indagare su quanto sostengono i nostri investigatori -
Allora Spusey capì, fu costretto a capire, che quel caso era troppo famoso per avere una conclusione logica, che non poteva essere risolto da un investigatore straniero, un italiano, per giunta meridionale, non poteva passare ai posteri come un affaire tutto italiano, assassino e detective, non volevano fare la figura delle comparse.
Nel frattempo Le Long ed il dottore stavano curando nei dovuti dettagli le movenze delle due cameriere che servivano il the, belle ragazze bionde con gli occhi azzurri, che ammiccavano sorridendo.
Si ritrovarono in cucina, e mentre gli altri discutevano sui massimi sistemi d'indagine, loro indagavano tra le gonne della servitù, addirittura con scambi d'indagini, per conoscere meglio l'arcano perenne femminino.
:- Domani torniamo a casa - disse Spusey mentre andavano a cenare dal Mago - Le Long come mai non ti lamenti più, tu ed il tuo compagno di merende ? -
:- Perchè mi dispiace per te, sei tanto bravo, ma questi inglesi non capiscono un cazzo - sorrise Le Long
:- Comunque una bella esperienza, molto approfondita - aggiunse il dottore, sorridendo ancora di più
Spusey non capiva, era stato tutto un fallimento, erano stati snobbati, e quelli sorridevano.
Al risotrante il cameriere Giacumu u bucceri, non c'era.
Spusey chiese lumi direttamente al Mago :- Aund'è Giacumu ? -
:- Partiu stamatina, aviva fretta, non si pigghiau mancu a liquidazioni -
Spusey sorrise amaro, avevavo nelle mani l'assassino e se l'erano fatti scappare, per puro sciovinismo, per vanagloria, pi cazzunaggini.
Però una cosa l'aveva capita bene, che Sherlok Holmes era nu buccazzaru, Watson nu mezzu ricchiuni, e Miss Marple na vecchia licenziosa vittoriana, e per ultimo a Scotland Yard erunu sceccazzi, con buona pace sia di Agata che di Conan.
L'ultima notte Le Long ed il dottore sorrisero molto, fecero indagini straordinarie, mentre Spusey per ricambiare l'ospitalità aprì la porta a Miss Marple e più dell'onor potè il digiuno, anche se per consolarsi continuava a pensare ad una mulatta brasiliana, per fare sparire quel cataplasma.
Il caso rimase irrisolto, ma noi sappiamo come sono andate realmente le cose, questa è la vera storia di Jack (Giacumu) lo Squartatore (u bucceri)

Il calabrese

Il video della Romanaccia sul fatto di essere calabresi, orgogliosamente calabresi, mi ha fatto ricordare una vicenda capitatami quando ero militare e che riguarda appunto le mie origini.
Chi mi conosce bene, sa che sono un mangione di frutta esagerato, uno credo, di non avere rivali.
A casa mia la frutta non mancava mai e con tutte le vigne che avevamo, c’è n’era sempre in abbondanza per cui, per uno come me che si mangiava chili di frutta, una misera mela a pranzo e a cena, che da militare ci davano, era veramente poco.
Avevo preso perciò l’abitudine, quando vedevo che la fila era quasi terminata, di rimettermi in coda per prendermi una seconda mela. Con tutti i militari che c’erano era impossibile che chi distribuiva i pasti si ricordasse che avevo già fatto la fila, ed anche se a qualcuno fosse venuto il dubbio, potevo sempre dire che si era sbagliato.
Quel giorno, di servizio mensa, vi erano alcuni della mia compagnia, per cui a maggior ragione mi rimisi in fila, certo che mai e poi mai mi avrebbero tradito. Tra questi vi era un tizio di trent’anni, uno che da piccolo era emigrato in Svizzera con la su famiglia e che, per poter rientrare in Italia, si era deciso finalmente a fare il servizio militare.
Mentre mi stavo avvicinando, vidi il tizio accostarsi al sergente e sussurrargli qualcosa all’orecchio.
L’istinto mi suggerì di tornare al mio posto, ma mi pareva impossibile che, avendomi riconosciuto, gli avesse detto che stavo rifacendo la fila, inoltre la voglia della mela, mi fecero andare avanti.
Appena arrivai davanti a loro il sergente mi punto l’indice minaccioso ed esplodendo come una furia (non parlavano mai in modo normale) mi urlò «Vuoi fare il furbo eh! Ho visto che hai già fatto la fila. Stai punito!»
Io rimasi senza parole e mogio, mogio tornai al mio posto, ancora incredulo che quello stronzo avesse potuto tradirmi.
La distribuzione era intanto terminata e il tizio venne a sedersi nei tavoli vicino al mio. Incazzato come una iena mi alzai e guardandolo dritto negli occhi gli dissi «Non ti vergogni a fare la spia? Da tutti me lo sarei potuto aspettare, ma da uno che ha trent’anni mai!».
Lui cercò di difendersi e mi rispose che non era vero, che non aveva detto niente al sergente, ma io l’avevo visto mentre gli parlava all’orecchio e glielo dissi e gli diedi pure del bugiardo, aggiungendo «Ti meritavi una faccia così!»
«Non pensare che ho paura di te che sei calabrese e porti il coltello» rispose alle mie minacce.
Rimasi interdetto, primo perché non sapevo come facesse a sapere che ero calabrese e poi, ovviamente non era vero, che portassi il coltello.
Incazzato ancora di più, non per il coltello, ma perché mi aveva dato del calabrese (scherzo naturalmente), gli risposi che per uno come lui non avevo bisogno del coltello, mi bastavano le mani per menarlo, e feci il gesto di buttarmi addosso a lui (meno male che i miei amici mi trattennero, altrimenti quello, che era il doppio di me, mi avrebbe lui riempito di botte).
Ma lui vedendomi così risoluto o forse pensando davvero che avessi il coltello, rimase dov’era e la cosa, dopo ancora un po’ di insulti da parte mia, fini lì.
Per la cronaca fui punito per una settimana a fare lo sguattero in cucina, ma a parte pulire pentoloni e casseruole varie, grazie ai cuochi che erano militari come noi, potei mangiare di tutto e di più e, soprattutto, abbuffarmi di mele.

sabato 28 novembre 2009

Dialogo con una signora (casa editrice)

-Penso che sia passato con gli altri
-Maledetto
-Gli hanno offerto il triplo e un set di canne con manico d'oro. Si dice
-Pareva serio, forse non molto puntuale ma che ridere che gran ridere
-E' insostituibile, potremmo con Antonio
-Antonio è ganzo tamugno come Schwarzenegger
-Fra repubblicani
-Chi io?
-No, loro, cu east e cu west
-Non faccio politica nella casa editrice
-Sì capo, neutrali come Raiuno
-Spusidda, almeno lui, resta
-Resta, l'ho visto da Bompiani. Mi è sembrato soddisfatto.
-Evvorreivede', con quello che gli passo. Da Bompiani?
-Per tre anche lui, capo. E una vigna lunga da Rusticu a Samperi.
-Opporca ma che ci ho scrittori o bruti che m'accoltellano?
-Potresti, se posso dire, sostituirlo con A.L.A.
-Storie d'ufo, ghost, horror? Non è genere per Ciaponno
-Vado capo
-Dove vai, te ne vai pure tu?
-No no io fedele fino alla morte
-Uh chi catastroficu, la vita può essere inutilmente lunga a volte
-Mah, io qui ci sto bene
-Sai il detto, non c'è due
-Che, mi licenzi capo?
-Ou senti, a te t'avevo preso nello stock
-E allora?
-Vedi se fanno per tre pure con te. Cia-ao
-Ma come?
-Aria nuova, vita nova e puru D.A. ciapoti a Ciaponno

venerdì 27 novembre 2009

Rito vincente...... ?

...Darvi la formazione e i convocati l'ultima volta ha portato bene!!!!! ci riprovo!!!

U LOSCU in porta.
U MARZIANU - BELLUEPOSSIBILI - U MARISCIALLU-IL FIORE-IL MALA-IL TAVY- l ' EX RIBELLE- IL NEGRETTO- BY MULIA - BY SULANU e a BRUTTA COPIA I IBRAIMOVIC.
...Vi domanderete????? e U MISTER???? U MISTER pi na vota e pi comi è giustu faci u turnover e faci u mister!!!!
Detti i convocati vi comunico come dovremmo iniziare...

U LOSCU
U MARZIANU-BELLUEPOSSIBILI-U MARISCIALLU in difesa
U NEGRETTU E BY SULANU o centrucampu
IL TAVY E BY MULIA in attacco!!

3-2-2 schema sperimentale che ha portato 7 goals la partita scorsa!!!
cmq .... u signuri mi nda manda bbona!!!!!

U Stoppi e la foto di me

L'unico stoppi che io conosco e' il segnale stradale sutta u punti. Probabimente l'unico stop che e' rispettato semplicemente perche' la forza di gravita' tira la macchina, o l'Api ch'i zipanguli, indietro.
La mia ignoranza settentrionale dei vari passatempi cartacei meridionali e' profonda cosi' non posso apprezzare in pieno il "dolore e la rabbia" di mio cugino quando perse a partita i stoppi cu riggitanu. Tuttavia, leggendo i commenti mi sono reso conto del seguente:

1. Non c'e' alcuna cosa che Mario Arcade non sappia: bracchi italiani, giochi di carte, detti favazzinoti o latini, medicina, e cazzi vari. La sua conoscenza e' enciclopedica e la sua memoria elefantina.

2.Longu e' il saggio del paese. Se ne esce sempre con quelle massime piene di semplice saggezza come "contro il cul onor non vale"...beautiful! Inoltre, lui condivide con mio cugino il titolo di narratore di scene favazzinote. Mimmo dovrebbe scrivere un libricino col titolo: Il Lungo e il mare, o Il Lungo e il molo.

3.Mio cugino e' il narratore di scorci di vita favazzinota. Quando leggo le sue poesie o i suoi brani letterari mi ritrovo nel mezzo di un vico o sulla spiaggia o nella Rimembranza partecipe, con la memoria del posto, delle vicende raccontate. Sebbene io non ricordi molti dei caratteri, mi posso immaginare la scena come se fossi in un teatro.

A proposito della foto di me pubblicata da Arcade, vorrei apportare chiarimenti ritenuti necessari dopo aver letto i commenti degli amici.
L'abbondanza americana ha fatto si' che io, partecipe di essa, divenissi un ambasciatore di benessere. Ovviamente la foto non mi fa totalmente credito perche' non risalta l'immensa massa muscolare che e' modestamente nascosta dai necessari indumenti. Infine, la macchina fotografica di Mario non aveva abbastanza pixels per dare una autentica rendizione della mia figura.
Ma non vi preoccupate, con il presidente che abbiamo adesso, il benessere americano svanira' nel giro di un anno o due e tutti gli americani, io compreso, diventeranno magrini come gli europei.

1964

Terapie sperimentali



Mister mi hai chiesto un consiglio per la convergenza, ti posso accontentare. La dottoressa Li Ping del dipartimento di Neurologia Pedatoria ha messo a punto un trattamento per "gollofagie e disturbi comportamentali del colpitore di traversa". E' una seria, garantisco. Ciao

giovedì 26 novembre 2009

Il c… del riggitano

Periodo dell’Immacolata, come sempre quando mia madre non veniva a Milano, ero a Favazzina a passare qualche giorno con lei.
Bar ru magu, Enzo G. , Mario P., Birrittedda e un tizio di Reggio, mi invitano a giocare a stop con loro.
Il riggitano ha un culo mai visto e vince continuamente.
Ultima mano, Birrittedda che stranamente sta perdendo, propone un piatto ricchissimo con una puntata molto alta, chi lo vince, tra di noi, si rifà.
Otto carte, io ho in mano tre dei quattro sette e cinquantuno a un palo, nel palo mancante ho il sei, sono di mano, quindi per battermi, solo uno può avere un cinquantadue nel palo dove ho il sei.
Faccio una puntata minima sicuro di vincere, (possibile che su quattro giocatori restanti solo uno ha le tre carte per fare cinquantadue?) tutti passano e, con mia grande meraviglia, il riggitano rilancia.
Stento a crederci e per un attimo credo voglia bleffare, ma visto com’ era andata la partita fino a quel momento, il dubbio si insinua e non mi stupisco che quel culo rotto abbia il cinquantadue.
A quel punto non posso tirarmi indietro e vado a vedere.
Sono di mano e dichiaro il mio punteggio, lui rimane un attimo in silenzio poi, con un sorriso beffardo, posa sul tavolo le tre carte, cinquantadue, come nel peggiore dei miei incubi.
Era la prima volta che lo vedevo, perciò non avevo la confidenza sufficiente per mandarlo a fan culo, quindi schiumando rabbia feci buon viso e rimarcai solamente che era stato molto fortunato, mentre lui tutto soddisfatto intascava la vincita, ma dentro di me gliene dissi, oh se gliene dissi.
Quella è stata la peggiore beffa che ho avuto giocando a carte e, ancora oggi, quando sento parlare di stop, rivedo con rabbia il sorriso beffardo del riggitano e non posso fare a meno di ricordare la fortuna che ha avuto e, ovviamente, rimandarlo come allora a fan culo.

mercoledì 25 novembre 2009

777

I
Te lo leggo negli occhi
da petto a petto so;
quello che vuoi è quello che ho
e ti ritornerò. solo aspetta,
Solo lascia che stia a me
vale la pena. Aspetta, senza fare motto.
È la partita perfetta. È un cappotto.

II
le risorse ben ripartite, in campo
le forze equamente divise.
All’ultima giocata, sul cinque pari
potrei, se solo ricordassi,
se avessi tenuto il conto,
potrei fare l’ultimo punto

III
Anime in attesa, di una sola
un’unica presa. Pregano
sono prime di mano.

Tre soldi per comprare la salvezza
un’aquila che la porti a straordinaria altezza.
Ascendono due anime giubilanti
salgono al cielo dei vincitori;
si chiamano fuori.

*tre spade per la vittoria
un angelo per portarla in gloria (nella versione per carte piacentine)

martedì 24 novembre 2009

POKER DI NATALE parte prima

Tra qualche giorno si inizierà, come tutti gli anni, ad organizzarsi a casa di questo o di quello per farsi la classica "stoppiata" o magari un pokerino tra amici. Questo pensiero mi ha fatto venire in mente un episodio accaduto tanti anni fa, durante le feste natalizie. Comew dicevo eravamo in piazza a parlare e pino carota, disse che la serata saremmo andati a gocare a carte da lui. Ci presentammo dopo cena in sei o sette, troppi anche per una stoppata, così alcuni di noi ci mettemmo da parte e lasciammo gli altri giocare. In queste occasioni era bello comunque partecipare anche come spettatore per stare insieme agli altri. Ricordo che fabio m. si presentò da carota con una bottiglia di ballantines che usammo pre condire un'insalataq di limoni appena colti dal giardino di carota. dopo aver magiato, si sedettero a tavola per il poker:U pacciu, fabio m., carota, tempesta e francesco u liuni. Io mi sedetti tra quest'ultimo e u pacciu, anmche perchè u liuni a suo dire no era molto bravo e voleva che gli consigliassi le scelte. Di quella serata ci fu una giocata ru liuni che va citata. Carota da le carte e u liuni si trova un poker d'assi servito. io non dico niente e quando tocca a lui cambia una carta. I giocatori e u longu lo può confermare spesso fanno questi giochetti per trare in inganno gli altri. U liuni fece anche una faccia non proprio soddisfatta quando spizzicò la quinta carta e io pensai che stava ancora bleffando con gli altri. Fatte le puntate con i relativi rilanci, u liuni vinse la mano. Naturalmente una volta girato il punto si fecero i soliti commenti: "Ti nchianau u quartu asu, ti tinisti u jack pu full, eri sirbutu e ndi pigghiasti pu culu scangianduti a carta ecc ecc.". U liuni di risposta "Veramenti quandu mi nchianu u jeck mi incazzaia pirchì speravu chi mi viniva nautru asu!" E la tutti iniziammo a ridere, anche chi in quel giro ci perse un pò di lire.
FINE PRIMA PARTE
Dò la possibilità di raccontare le altre due battute ru liuni a chi ebbe il piacere di vivere quella serata con me.
Metto questo post tra i personaggi mitologici perchè u liuni si nmerita un posto di riguardo anche se non tutti u sannu cu è.

To Antonio the doctor.

Hi Antonio!!
This is Alessandro, (son of your cousin Enza)...
I was impressed to see how cute and how much your daughter reminds me of your wife Carol (you think I was too young but I remember!).
Do you know I live in L.A., Ca. Right????
I'm so glad I found you on here!
Hopefully we will speak soon and by the way:
Happy Thanksgiving to you and all of your family.
Ciao
Ale!!

PER SPUSIDDHA

Caro Mimmo, ho parlato con mio zio Silvio (tuo cugino Silvio che vive in Spagna) e gli ho accennato che tu gradiresti avere/rivedere i video della "Strafavazzina", mi ha detto che li ha tutti, quindi, se vi contattate e' possibile recuperarli!

L'orologio di Antonio

Antonio e sua figlia Emily




Lo so che ai più non gliene fotte niente, fatto sta che Antonio ha i suoi ammiratori e vogliono sapere. Antonio è un grande medico, sempre preciso, ma avi nu cazzu i viziu mi si sperdi u rulogiu peri peri e a voi tocca rispedirglielo. Il fatto che egli si trovi dall'altra parte dell'oceano non vi deve preoccupare, spedite e tenete la ricevuta.


Situazione della spedizione: ZC005792510IT
Data Stato della spedizione Localita'
mar, 24-11-2009 IN ATTESA DI SDOGANAMENTO Stati Uniti d'America
mar, 24-11-2009 IN DOGANA Stati Uniti d'America
mar, 24-11-2009 RICEVUTO FILIALE Germania
mar, 24-11-2009 RICEVUTO FILIALE Germania
lun, 23-11-2009 LETTURA EXPORT Italia
lun, 23-11-2009 PARTENZA DAL GATEWAY INTERNAZIONALE ORIGINE Italia
lun, 23-11-2009 ARRIVO AL GATEWAY ROMA GATEWAY
ven, 20-11-2009 ACCETTAZIONE UFFICIO POSTALE

lunedì 23 novembre 2009

Edizione Straordinaria

Riridedicato

sì il gol era quello del post precedente e il rigore sbagliato è questo


Dedicato 3



O era questo?

Ridedicato

ha sbagliato il rigore ma ha realizzato il gol più difficile (e più bello)



domenica 22 novembre 2009

Dedicato

Non è possibili !!!!!!...... ANCORA......

..Non è possibile!!!!!
DOTT. Arcade mi devi dare un appuntamento da te! a circari mi mi giusti npocu a convergenza!!!! su 7 palle goal ne ho realizzato solo uno!!! guarda caso quello piu difficile!!! e in piu ho calciato un rigore sul palo... portiere da un lato e palla sul palo!!!!!!!!!! C......00000000000!!!!!! hehehehe..... tranquilli tranquilli per fortuna il risultato era ampiamente in cassaforte!!!!
Favazzina beach batte Quiper per 7 a 0 !
prova superba della squadra!!!
MARCATORI : tripletta del TAVY , 1 EX RIBELLE , 1 U MISTER, 1 U MARISCIALLU e primo goal anche di BY SOLANO all'esordio stagionale !!!!
Voluto fortemente dal MISTER , BY SOLANO mi ha ripagato alla grande !!!!!
speriamo in rilancio!!!!! vaiu e mangiu!!!!

L'assalto degli spammer

Cari blogger, volevo mettervi a parte di quanto sta accedendo da un po' di tempo. Sembra che siamo diventati vittima di qualche spammer che si diverte a prendere di mira blog come il nostro. In pratica vengono inviati giornalmente una quantità infinita di commenti anonimi (oggi 394). Tali commenti sono filtrati dal blog e non vengono resi visibili. La rottura di palle è che "qualcuno" con le sue manine deve mettersi a cancellarli. E già questo è una bella rottura, ma fatto molto più grave è che google (che fornisce gratuitamente blogspot), vedendo questa enorme mole di commenti, pensa che questo sia un blog di spam e propone di ELIMINARLO! Già una volta ho dovuto inviare diverse email per convincere San Google che il blog è regolare, temo che il problema si presenti ancora. Ma io dico, ma questi non hanno proprio un cazzo da fare? Mi scuso con gli eventuali neo-blogger se qualche loro commento è stato cancellato, ma purtroppo non ho tempo per leggerli tutti e distinguere quelli veri da quelli creati da qualche cazzo di computer!

sabato 21 novembre 2009

i convocati...

Arcade e company....
per la prima volta ecco svelati i convocati del mister per domenica contro il "Quiper" .
In porta U GRECU (chi non è l'amministratore)
Belluepossibili;u marisciallu;U marzianu; il Fiordy; Il Ringhio favazzinoto;il Mala;Il Tavy;U Negrettu; l' EX ribelle; BY sulanu e U Mister.

Formazione tipo:

Grecu
U Marzianu Belluepossibili U marisciallu

Il Tavy U Negrettu L' Ex Ribelle

U Mister

Al 90 % partiremo cosi.
Da oggi si va in ritiro!!!! il prossimo collegamento domenica pomerg. o notte.
Salutamu a tutti e che la fortuna sia con noi!!!

venerdì 20 novembre 2009

Bernard, Ursula e Favazzina

Nell’estate del 1976, Bernard un mio collega tedesco e sua moglie Ursula, mentre erano diretti in Sicilia, dove avevano intenzione di fare le ferie, giunti a Favazzina decisero di fermarsi a salutarmi e passare qualche giorno con me. Dato che andavano in campeggio erano provvisti di tenda e dopo aver chiesto a Carmine, il padre di Nino, il permesso, montammo la tenda davanti casa sua, sulla spiaggia, proprio sotto la baracca di legno che c’era a ridosso del muro di cinta. Ovviamente, come capita a tutti quelli che vengono a Favazzina, sia lui che la moglie si innamorarono del posto e si fermarono tutto il tempo da noi.
Ursula, la moglie di Bernard, era una donna bellissima e, cosa assai rara per una donna bella, non se la tirava affatto ed era molto alla mano. Come qualcuno di voi ricorderà, portava dei bikini ridottissimi che lasciavano assai poco di coperto, ma, per la gioia di tutti i ragazzi, lasciavano molto, davvero molto, all’immaginazione. Non era particolarmente alta, ma ben fatta e aveva un corpo così perfetto, da rimanere a bocca aperta davanti a tanto ben di Dio, e non vi era ragazzo sulla spiaggia, che non si fosse soffermato, almeno un attimo, o anche più, a fissarla con bramosia. E’ inutile dire che portò lo scompiglio nel paese e che non ho mai avuto tanti amici come quell’estate.
Si divertirono tantissimo insieme a noi e tra partite di pallone, Bernard faceva il portiere, cene la sera nei ristoranti a Scilla o a ballare alla Costa Viola, passarono, come poi mi dissero, un’estate indimenticabile.
La sera di Ferragosto io e Bernard organizzammo una grigliata in spiaggia e invitammo u Longu e due nostri amici di Agropoli, Bruno e sua moglie. Comprammo un bel po’ di pesce e inoltre peperoni e melanzane per fare alla griglia. Io portai da casa cinque bottiglie di vino da un litro e Bernard comprò due bottiglie di spumante e una di Ballantine's.
L’atmosfera era allegra e mangiammo e bevemmo a sazietà, vi è però da precisare che la moglie di Bruno era astemia e Ursula bevve si e no due bicchieri, tutto il resto c’è lo scolammo noi quattro uomini.
Ovviamente eravamo tutti un po’ brilli, ma mentre io e u Longu lo lasciavamo abbastanza vedere, gli altri due un po’ meno. U Longu aveva la ciucca politica e con Bernard e Bruno discutevano animatamente, della situazione italiana del momento. La mia invece era una sbronza amorosa e dato che da poco avevo avuto un rifiuto da una ragazza della quale ero invaghito, cercavo di farmi consolare dalle due donne, alle quali, grazie anche ai fumi dell'alcol, avevo aperto il mio cuore.
Ad un tratto Bruno, che fino a quel momento non aveva avuto alcun segno di cedimento, si alzò per andare a fare un bisogno. Fatti una decina di metri si fermò, tirò giù la cerniera dei pantaloni e contemporaneamente stramazzò a terra. In un primo momento credemmo volesse farci uno scherzo e rimanemmo tutti seduti, ma poi vedendo che non si alzava ci avvicinammo. Era steso bocconi sulla sabbia e non dava segni di vita, cercammo allora di scuoterlo, ma ci accorgemmo che era svenuto. Per fortuna dopo un po’ si riprese e insieme alla moglie, ovviamente parecchio preoccupata, lo accompagnammo a casa.
Il giorno dopo passai da casa sua per sapere come stava, e suo padre mi disse che non si era ancora del tutto ripreso e che era a letto. Aggiunse che era stato un incosciente poiché, non ricordo bene il motivo, non poteva bere alcolici, altrimenti come era avvenuto stava molto male.
L’unico che non ebbe alcun problema fu Bernard e, come ebbi poi modo di conoscerlo, ancora meglio, ci voleva ben altro per farlo ubriacare.
Ma questa è un’altra storia che, sperando di non annoiarvi, vi racconterò in seguito.

La presa della traversa

Mister, a mia mi pari chi Malumbra ti sta rumpendu nu pocu i cugghiuni ma, sgomberato il campo dalle vaghe sensazioni, una cosa mi rimane oscura giusto per amor di matematica: 6-7-8-9-10 persone sono testimoni della tua presa della traversa. Si gioca 8 contro 8 quindi 16, almeno un arbitro quindi 17, qualche riserva, teniamoci scarsi ma a 20 si arriva; ora sottraiamo la tua persona che sebbene abbia visto non può testimoniare 19 ma aggiungiamo il custode del campo 20, i conti sono questi: minimo venti persone erano presenti all'evento. Vogliamo darci all' eccesso e diciamo 10? tu dici che dieci persone sono testimoni, io dico: e gli altri? Che cazzo devo pensare mister? che ci sono dei non vedenti che giocano a calcio? Nella nostra squadra?! Forse è questa la ragione di tante sconfitte, del centravanti che tira fuori da un passo e del portiere che prende gol su corner? Mister se questa è la verità io non ho niente da rimproverarti: hai due strade, uno, prendi giocatori da dieci/decimi, torneremo a vincere e viva Favazzina beach; due, lasci le cose come stanno, le sconfitte saranno medaglie e urleremo doppioviva per Favazzina blind.

giovedì 19 novembre 2009

Spusey..............3

La porta della camera di Le Long era chiusa a chiave, cominciarono a bussare leggermente, nesswsuna risposta, allora piccola carcagnata, Le Long, si decise ad aprire.
:- Comu mai ti chiudisti a chiavi ? - chiese Spusey
:- Avi na nuttata chi sta vecchiazza viene a trovarmi, na vota pu cuscinu, na vota per rimboccare le coperte, na vota pirchì avi friddu, è viziusa forti -
:- Ma chi voli ? - chiese il dottore, facendu u sceccu 'nto linzolu
:- Dice che assomiglio ad un certo Salvatore che faceva l'amore a tutte l'ore -
:- Minchia da conquista - si divertiva il dottore
:- Ridici sta filarata i buttuni, cu tia Spusey, 'ndi facimu i cunti in patria -

Il taxi li lasciò nel miglior ristorante italiano a Londra, il famoso Mago's Restaurant, specializzato in arancini, pizzette, filej ca 'nduja, piscistoccu a ghiotta, alla fine granita puru se faciva friddu.

Mangiavano a leva leva, chiacchierando fitto fitto

Diceva il dottore :- No supportu a Watson, ogni cosa che dico risponde "Yes, of course", 'nci dicu cu sceccu vola, risponde "Yes of course", se 'nci dicu chi avi i corna sugnu sicuru chi rispundi sempri "Yes, of course", sicundu mia non è mancu infermeri, autru chi dottori -

Anche Spusey si lamentava :- Sherloh dice sempre "elementare Spusey", ogni cosa che dico è sempre "elementare", sicundu mia ha avuto problemi all'elementari, troppi bacchettati -

Le long si sfogò - Miss Marple è na puttanuna, appena vi girate, mi fa gesti con la lingua e ca dentera ch'inci balla è uno spettacolo penoso, Spusey aundi cazzu 'ndi purtasti ? -

Il dottore stava fissando il cameriere, gli fece segno di avvicinarsi

:- Scusa mi sembri una faccia conosciuta, da dove vieni ? -
:- Sono di Favazzina, vi conosco, mi ricordo specialmente quello lungo, era sempre sul molo a pescare -
:- Pure io mi ricordo di te, tu dovresti essere Giacomo, u figghiu i Roccu u bucceri, quando eri piccolo ti curavo -
:- Ora mi chiamano Jack, scusate devo andare, se mi fermo il Mago mi licenzia -

:- Ma cu era ? - chiese Spusey
:- Un figghiu i Roccu u bucceri, lavorava con suo padre, poi è stato costretto ad andare via ed è venuto qua all'estero -
:- E comu mai il padre l'ha mandato via ? - chiese le Long
:- Perchè macellava sempre, anche quando non ce n'era bisogno, quando finivano i buoi, le capre, le pecore, i maiali, lui macellava cani, gatti, lucertole, insomma un fissato del macello e del sangue, gli piaceva squartare.....

Si guardarono in faccia, che culo, il caso era forse risolto


fine 3° episodio


a presto l'ultimo, sperando che m'aggiustano il computer, se no, ve lo lascio immaginare

L'ACQUA

La Fontanella dell'acqua sul terreno comunale non c'è più. C'è stata per anni, sicuramente fin da quando furono fatte le strade. Quando c'era la gente, la fontana era là. Adesso, dei vandali l'hanno ribaltata, hanno rotto i tubi, e rubato il rubinetto. Al suo posto è rimasto un buco pieno di acqua sporca, erba e cartacce.

lunedì 16 novembre 2009

CHI E' COSTUI?


Anzi.. chi era costui? oggi non è più così


Spusey e La vera storia di Jack lo Squartatore 2

Scusate il ritardo, e per colpa dell'analogico, adesso ci vuole il digitale terrestre

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Fu un viaggio lungo e pieno di sogni
Spusey sognava alto, indagini mirabolanti, aiutato dai famosi colleghi d'Oltre Manica, riconoscimenti, consensi e per finire, premiazione diretta dalla regina, baronetto della corona, Sir Spusey non suonava male.
Anche il nostro dottore sognava alto, l'antropologia criminale era il suo pane quotidiano, aiutato dal collega Watson, possibilmente anche da qualche collega con le gonne (naturalmente non scozzese), la vedeva pronta la sua nomination al Nobel per la medicina.
Le Long invece sognava basso, o meglio a mezza altezza, voleva semplicemente trombarsi miss Marple, che a detta di Spusey era un pezzu i cunnu mondiali.
Alla stazione di Londra l'aspettavano due giganteschi sergenti di Scotland Yard
:- Mister Spusey, please.. - salirono in macchina diretti alla villa di miss Marple.
Le Long era impaziente, s'iva paratu i giacca e cravatta, cosa rara per lui, e si ripassava le quattro parole in inglese che conosceva, il Kamasutra invece lo sapeva a memoria nella lingua madre, specialmente le figure.
Venne ad aprire direttamente miss Marple:
:- Good morning, I'm miss Marple, quale onore mister Spusey - disse rivolgendosi a Le Long
Le Long era sbalordito, miss Marple somigliava in maniera terrificante alla nonna di Cappuccetto Rosso, autru chi cunnu, era na vecchia con una camicetta color ciclamino che la faceva sembrare ancora più vecchia
:- Veramente non sono Spusey, sono suo cugino, ancora per poco - rispose incazzato Le Long
;- Mister Spusey, allow me to introduce you sir Sherlok Holmes and his friend, the doctor Watson -
Baci, abbracci, pacche sulle spalle, le presentazioni furono lunghe, in disparte Le Long meditava sulla assoluta necessità del cuginicidio.
Spusey era preoccupato, il caso che gli avevano esposto era veramente difficile, si trattava di omicidi seriali, l'assassino aveva già ammazzato squartandole diverse donne, tutte prostitute, lo chiamavano per questo Jack lo squartatore.
Ma più che Jack lo preoccupava suo cugino, lo guardava in maniera strana, stai a vedere che s'era incazzato per quella ingenua palla che gli aveva raccontato su miss Marple, sapeva che era negli anni, ma addirittura una vecchia, sti cazzi d'inglesi come invecchiavano velocemente.
Per non parlare di Sherloh Holmes, comu cazzu faciva mi vai in giru ca mantellina, come i bambini del collegio, poi quel cappellino a doppia visiera, a pipa chi si stutava sempri.
Più che un detective gli pareva un cazzuni paratu a dritta.
Il nostro dottore sì era appartato con Watson e parrava strittu strittu.
:- Naturalmente siete tutti miei ospiti, per lei mister Le Long, la camera vicino alla mia - disse miss Marple facendo gli occhi languidi a Le Long
:- Preferisco l'albergo se non le dispiace non... miss Marple - disse Le Long
:- Ma quali albergu - intervenne Spusey - stiamo qua tutti uniti -
Pallumaru e tirchiu
Dentro la villa immersa nella nebbia, due ombre si aggiravano furtive nel buio, a caccia entrambe del frigorifero. Erano Spusey ed il dottore
Contemporaneamente allungarono le mani per aprirlo, toccandosi urlarono spaventati.
Alla luce fioca dell'elettrodomestico si riconobbero
:- Minchia, non c'è nenti, sulu the, ma non mangia mai sta cristiana ? - disse Spusey
:- Staiu murendu i fami - disse il dottore - darei la tua vita per un panino col il salame -
:- Chiamamu Le Long e andiamo a mangiare fuori in qualche ristorante italiano - suggeri Spusey

Fine del 2° episodio

domenica 15 novembre 2009

...Ancora 2 - 1 !!!! UHMMMA!!!!

Inizia l'ennesima partita...
oggi giochiamo contro il "REALPOMPERO" primo in classifica.
Favazzina beach per la prima volta al completo di uomini... (incredibili eravamu 3 in panchina).
Inizia la partita...
Grecu in porta,difesa composta da BELLOEIMPOSSIBILE , U FERROVIERI e U MARZIANU
Centrocampo diretto dal NEGRETTO centrale TAVY e l' EX RIBELLE sulle fasce e per ultimo l'attaccante... U MISTER .
Partita bellissima per i primi dieci minuti si vede solo il FAVAZZINA BEACH in campo. Propio al decimo minuto dopo una palla recuperata da BELLOEIMPOSSIBILE e passata al NEGRETTO che ispira le doti funamboliche del TAVY, dopo un bel movimento fatto dal MISTER il TAVY passa la palla al MISTER che spalle alla porta stoppa la palla di petto e cn una splendida rovesciata calcia a colpo sicuro,........ portiere battutooooooooo la palla si infrange sulla traversa!!!!! Arriva di gran carriera il TAVY a porta sguarnita colpo di testaaaaa fuori !!!!! ... e va bhò ncuminciamo ca sfortuna!!!!!
dopo questo il Mister esce.... punizione per il REALPOMPERO tiro... GOAL!!! 1 - 0 .
Finisce il primo tempo con questo risultato! Nel secondo temppo girandola di cambi per il FAVAZZINA BEACH... la partita continua ad essere bellissima.. l'ultima della classifica (noi) che mette sotto la prima... la palla non vuole entrare... BY MULIA il nostro attaccante ci prova prima di testa e poi cerca di imitare il MISTER con una rovesciata ma non pigghia mancu a palla!!!quando all'improvviso bella azione corale... da serie A.. il FERROVIERE recupera palla , la passa al centro per MALA, MALA allarga sulla destra al TAVY,il TAVY crossa ancora per il MALA, marcatississimo in piena aria di rigore, e li lampo di genio dell' EX RIBBELLE che sfrutta il movimento del MALA e insacca il GOAL del pareggio... 1 - 1 . GOALLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL
pareggio meritato..... la partita volge verso il termine... l'arbitro chiama 2 minuti di recupero...
quando ormai sembra tutto finito... l'arbitro pronto con il fischietto in bocca per fischiare... ultima azione del REALPOMPERO... calcio d'angolo... L'incaricato del REALPOMPERO a battare il calcio d'angolo si appresta a lanciare la palla in aria di rigore per l'ultimo tentativo...
eeee non è possibile... segna direttamente dal calcio d'angolo... 2 - 1 per loro... finisce la partita!!!!
Inutile dire , parlare... quando non è destino non è destino!!!!
I miei ragazzi ancora una volta ci hanno messo anima e cori !!!! non gli si puo dire niente....
sono orgoglioso di loro!prima o poi STA CAZZA I VITTORIA ARRIVERA!!!!!
Grazie a tutti per il tifo.
...il MISTER.

sabato 14 novembre 2009

.... Eccoti la traduzione...

Notti di luna piena
dall'altra parte della fiumara
ci sono dieci malumbre inpiedi che formano un cerchio che gira lentamente alla rovescia
al centro dello stesso cerchio si trova la sventura a faccia in giu e il culo all'aria come alla pecorina.
Malumbre o alle tre o alle nove vi sposto con un tale calcio nel didietro preciso dentro al buco del culo.
A quel punto le malumbre con voci solenni e un inno melodioso,iniziano a cantare contro il mal di spurtosata e la sventura :

"hai hai chi brigghiu,
fora jabbu e fora maravigghia,
cutra contro della mia famiglia scappa,
prima che io mi risvegli,
ombre prima che la luce risplenda
apritemi la via della fortuna..
CAPITO."

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Notti di luna piena
Dall'altra parte della fiumara *
(avi na vita che per indicare la fiumare si dice appunto "addanda a sciumara" dall'altra parte della fiumara, traduzione letterale.)
ci sono dieci malumbre inpiedi che formando un cerchio che gira lentamente alla rovescia.*
(per essere preciso il testo dice "duodieci" percio 2 o 10 )
Al centro dello stesso cerchio si trova la sventura a faccia rivolta verso il basso e il culo all'aria come alla pecorina.*
(ancora oggi qualcuno usa dire... mentiti... o amintia... "a pecurumbè" !!! )
Malumbre o alle tre o alle nove vi sposto con un tale calcio nel didietro preciso dentro al buco del culo .*
(anche il termine "carcaniata" si usa ancora appunto per dire... "si non nti di vai i ccà t tiru na carcagniata!!! " )
A quel punto le malumbre con voci solenni e un melodioso inno iniziano a cantare contro il mal di spurtusata* e la sventura :
( spurtusata = ..dopo aver preso il calcio nel buco del culo . )

" hai hai chi brigghiu" *
fora jabbu e fora maravigghia
cutra * contro della mia famiglia scappa, prima che io mi risvegli, ombre prima che la luce risplenda apritemi la via della fortuna CAPITO "
( "brigghiu" hai hai che calcio/colpo... )
( "cutra" = Sfiga )

Longu spero ti sia bastato!!!!!
...e ricordati che i DOC ci sono pure ora!!!!!!

SAN MARTINO

Era la sera di san martino di tanti anni fa (1997) e io ed alcuni colleghi fummo invitati da un'amica in comune a passare una serata a catania con la prospettiva di conoscere alcune sue amiche e coinquiline. Partimmo in sei con due macchine, tra di noi c'era anche il vice comandante della caserma (un tenente che più babbo non si può). Dopòo ritardi vari, arriviamo sotto casa dell'amica a Catania. Io e un collega ci attardiamo per trovare parcheggio e saliamo dopo gli altri. Quando entro in casa dopo essermi intrattenuto per scambiare 2 battute con la mia amica, mi avvicino verso la cucina. Una lunga tavolata di ragazzi a me sconosciuti mi si prospettò davanti e sul tavolo tanmte bottiglie di vino locale appena imbottigliato e stuzzichini vari, tre piattoni di peperonata e pane. I miei colleghi in pieno imbarazzo erano rimasti in piedi all'ingresso della cucina, la mia amica ci disse di fare noi le presentazioni che lei si sarebbe sistemata per uscire con noi. Io vedendo quella tavola già piangevo al pensiero di dovermene andare, visto che gli altri non si muovevano, spinto da un solitario bicchiere di vino, mi avvicini agli altri e mi presentai: "Ciao a tutti, io mi chiamo Andrea, quel bicchiere è per me? Grazie!" Mi sedetti a tavola con loro e cominciai a parlare con loro come se fossimo vecchi amici, i colleghi dietro di me iniziarono a scambiare qualche battuta. Una ragazza si avvicinò verso il tenente e gli disse: "Scusa mi faresti un favore?" e lui con l'occhio languido da play boy:"Certo dimmi pure", la ragazza:"Prendi quella padella e dagli una lavata altrimenti si incorsta tutta". Noi colleghi iniziammo a ridere sotto i baffi sapendo che i tenente si sentiva un'autorità, e io che ero già al 4° bicchiere di vino, dissi: "Chiddu non è bonu mancu mi si lava a faccia a matina figuriti se sapi lavari na paredda." Nessuno si tratte dal ridere, pèurtroppo subito dopo arrivò la mia amica pronta per uscire e gli altri mi invitarono ad alzarmi e uscire con loro. Mio malgrado e nonostante le insistenza dei ragazzi che erano stati invitai dalle coinquiline della mia amica dovetti abbandonare quella tavolata ed andare fuori con loro, sicuro che non mi sarei divertito affatto quella sera. Per fortuna andammo a prendere una ragazza che si dimostrò molto simpatica e con la quale ho passato una bella serata senza avere a che fare più di tanto con i colleghi.

venerdì 13 novembre 2009

La rotatoria


Avvertiamo i gentili telespettatori che il previsto secondo episodio della serie "Spusey e Jack lo squartatore", per motivi tecnici, questa sera non andrà in onda. In sostituzione trasmettiamo il documentario "La rotatoria". Ci scusiamo con gli utenti.


La rotatoria

Chiamala come vuoi, rotonda rondeau rondò, in gergo tecnico la chiamano rotatoria alla francese. Ora, vorrei dire che i francesi hanno altri meriti di cui potersi gloriare ma poi le cose che restano sono queste, l'orologio a cucù svizzero, l'hamburger americano, il piscistocco mammolese. Le rotatorie nascono come funghi ferlenghi, migliori dei sopravvalutati porcini, dentro piani regolatori fantasiosi e bizzarri. Quando ne hai costruita una la devi decorare, chissà perché: enormi bumbuli di terracotta, ulivi querce e alberi senza nome, figure bronzee, figure lignee, altre figure, emergono dal montarozzo circolare interno. Da queste parti di Romagna hanno messo perfino una balena a tutto diametro e una bambina che la tira con una corda (foto), tutto di un materiale incomprensibile: un'opera d'arte, come il materiale. Nei dintorni, verso Forlì, ce n'è una così bella che quando la imbocchi non usciresti più, affatato da cerchi che si intersecano, quadrati inscritti e triangoli circoscritti; non usciresti più se non fosse che finalmente svolti alla prima che viene e te ne fotti, tanto, ti sei perso in questa futuristica geometria che pure Euclide socc! (gergo locale, ndr) e vorresti librarti a volo d'uccello e vederlo, ne hai sentito parlare, il frattale. La sto tirando per le lunghe e in tondo per un motivo: sono cose confidenziali, ho tema di parlarne davanti a cotanto pubblico. Notizia riservata e delicata, pur sempre uno scoop: a Favazzina si vorrebbe costruire una rotatoria all'incrocio via marina via aspromonte piazza S. Croce. Si farà se si metteranno d'accordo. La rotatoria serve, non se ne può più di tutto quel casino. "Cu avi a precedenza? don Mimì chi nchiana ra via marina in quanto industriale, Santinu chi veni ra filanda in quanto servizio pubblico, il signor Aurelio chi veni ra villa in quanto funzionario statale, aiu pira puma nucidda chi scindi da largo Caratozzolo in quanto commerciante? servi, eccomu se servi!" (opinioni di P. u continu, ndr). Lo spazio esistente non basta, bisogna allargare. Dal primo sopralluogo risultò che la chiesa è la chiesa pamuriddiu noli me tangere, l'angolo Lilla è distante e va bene così, ci sono quei due palazzi agli altri due angoli, dirimpettai, quelli sì farebbero al caso.

Mbù s'affacciò all'ashricu :-Non sei di Roma e vabbonu ma mancu i Favazzina, a casa a sposti tu!-
-Che sposto e sposto, che ciò le rote? Vedi d'annà più ndietro.-
-Chista è casa favazzinota di favazzinoti qui nasciuti crisciuti e muruti.
-Qua ce stava mi nonno quando doveva ancora nascere la cicogna africana tua.
-Ora scindu e tu cuntu ieu u fattu.
-Nun ce provà, varda chi gadduriu comu a nu masculu.
Duellarono, nessuno ebbe il sopravvento. Quando Mbù disse: -sta casa non si tocca, nzamaddiu m' incateno al palo del campo di pallavolo- aRmon replicò: -manco questa se tocca dovessi stare in mare pe' tre giorni de fila, anche sotto il temporale, anche cor costume-
Si voltarono, quasi per caso, a guardare la bella chiesa di Santa Croce.
Quella notte caddero pezzi di cornicione sugli scaluni ra cresia. Il sindaco si fece il segno di croce allungando di molto verso il basso, poi rassegnò le dimissioni. Il progetto, piccamora, giace accantonato.


...e poi rici chi non pavunu u canoni.

mercoledì 11 novembre 2009

Il Rituale

Lo sapevo che l'avremmo trovato, se ne parlava nella nostra inquieta infanzia favazzinota, il manoscritto che tutti conoscevano ma nessuno aveva mai visto. Scaternando solai cantine ripostigli vari, nel fondo di una vecchia cascia appartenuta a cummari Furtunata (a chi sennò?) è stato trovato il foglio del rituale autentico favazzinoto contro tutte le sfortune e le malesorti. Ho fatto una fotocopia, la posto così com'è venuta. Aggiungo: Mister credo che possa fare al caso tuo per la squadra ma non mi chiedere il significato del testo; mi pare di capire, alla buona, che bisognerebbe che qualcuno della squadra si immolasse per allontanare la cutra, meglio forse il mister che rappresenta la squadra tutta. Per la comprensione del testo (io non ho capito manco che lingua sia) mi affido alla Ciaponno, al capo in persona, filologo di indiscusso prestigio, per fare luce in questo bosco buio.


Notti di luna china


abbandaillasciumara

havvi duodeci malumbre in

circulo lentopedi

firriandu a manu manca.


Nello medio di lo stisso circulo

loca

lo sbinturato mpigna interra e

culallaria

tanquantu lo pecurumbè.


Malumbre hora terza et hora

nona

movere cum talus carcaniata ne

lo deretro

precisu intra di lo pertuso.


Malumbre li autre cum buci

sulenni

et melodiusa hynno cuntra

malus

di lo spurtusato ex sbinturato

cantare:

"Agghiu et ogghiu de brigghiu

fora de jabbu fora de

maravigghia

cutra cuntra di la mia

famigghia

fuggitilla prima di lu mei

risbigghiu

umbre de lo lucus a non

lucendo

apritimi la via, di la furtuna

intendo"


Abracadabra


Hocus pocus


Ubù curuc ulù




Spusey e La vera storia di Jack lo Squartatore

Dalla sua villetta, nei sobborghi nebbiosi di Londra, miss Marple stava scrivendo una lettera ad uno sconosciuto, un investigatore dell'Italia meridionale, un certo mister Spusey.
Ne aveva sentito parlare molto bene dal suo amico Hercule Poirot e voleva invitarlo a Londra per farsi aiutare a risolvere un caso veramente difficile.
Aveva chiesto il permesso a Scotland Yard ed avevano acconsentito, solo quel fanatico di Sherlok Holmes aveva creato qualche problema, ma era solo gelosia professionale.
A dire il vero aveva invitato pure Maigret, ma il francese, grande cafone, l'aveva seppur gentilmente, mandata a cagare.
:- Mi accompagni a Londra ? - chiese all'improvviso Spusey
:- Mancu se cala a Madonna - rispose secco Le Long mentre tirava l'ennesimo cefalo
:- M'invitaru e mi pari bruttu, lo sai che non parlo bene l'inglese -
:- Sbagli se pensi che me ne fotto, me ne strafotto -
:- Mi ha invitato miss Marple, un pezzu i cunnu mondiali -
:- Preparo la valigia - sorrise Le Long
Nel suo studio il dottor Smilzo, stava visitando cummari Giuvanna che non stava bene, non riusciva a digerire, eppure aveva mangiato solo un quarto di vitello, dui iaddini bugnuti, tri cordi i satizzi e na spigula.
Dopo aver prescritto un vaunu di citratu, il dottore ricevette Spusey
Stessa scena
:- Non posso venire, devo curare i miei maia.., scusa, malati - andava dicendo il dottore
:- Pensa Smilzo, ci sarà pure il dottor Watson, l'amico di Sherlok Holmes, un tuo collega, ti potresti confrontare, sarebbe bello e istruttivo - rispose Spusey
:- Allura vegnu - si convinse il dottore
Partirono all'alba, in treno, uno per il trionfo della giustizia, un'altro per il trionfo della scienza e uno alla ricerca ru pilu.

(fine del primo episodio)