Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 27 settembre 2007

U BAMBINU E LE PULIZIE DI CASA

Nelle lunghe estati Favazzinote degli anni 90' il nostro caro Bambinu spesso si trovava a passare diverse settimane in casa da solo ( successivamente in compagnia ru Scibbalocchiu). Questa condizione lo portava a semplificare e ridurre considerevolmente tutti i movimenti domestici a lui meno graditi. Ad esempio: la massima espressione della sfera alimentare (nonché specialità per gli ospiti) erano i 4 SALTI IN PADELLA. La sfera del Sonno rappresentava invece la parte predominante della sua giornata, appunto perché riusciva a crogiolarsi nelle lenzuola multiuso, assieme al compare scibbalocchio, fino alle due e mezza del pomeriggio! Infine, tutto quello che aveva a che fare con le pulizie della casa si concretizzava fissando il manico della scopa con il suo sguardo magnetico e, praticando con la mente una dubbia capacità ipnotica (quella stessa che utilizza tutt'ora nel raccontare delle lunghe storie senza fine che lui chiama barzellette), si concentrava sull'oggetto ripetendo: "muoviti scopa, muoviti..".
Tutto ciò, dobbiamo ammettere, implicava un notevole dispendio di energie...

E fu così che, in uno dei tanti pomeriggi passati da noi grezzi nel cortile del Greco (sutta 'o ficu), si sentì all'improvviso un gran fracasso proveniente da casa ru Bambinu.. Erano le 15:00 circa, più o meno l'ora del risveglio! Neanche il tempo di chiederci che cosa fosse successo e la mole ru Bambinu spuntò dal cancello. Era disperato, afflitto, non aveva parole per dirci che lo stipetto della cucina (quello appeso in alto) si era staccato dal muro ed era caduto a terra con tutto il carico di piatti, bicchieri, recipienti vari e........ una damigiana di olio!
Potete immaginare in che condizioni fosse la cucina del nostro caro compare...
U Bambinu, però, non si perdette d'animo e, contrariamente a quanto noi potessimo pensare (cioè che lasciasse tutto li fino all'arrivo di un'impresa di pulizie), partì in macchina pì Bagnara alla ricerca di prodotti specifici al caso!
Ecco che, dopo circa un'oretta, lo vedemmo spuntare con la sua macchina. Parcheggiata la Bambinumobil si avvicinò a noi con passo vellutato, mano dietro la schiena e sorriso sulla bocca. Aprì il cancello, ci fissò compiaciuto e.. con movimento fulmineo distese il braccio sulla destra e con la mano portò in alto con fierezza, come fosse una spada, lo strumento della sua vittoria....................:
Si può benissimo immaginare la nostra reazione... Venne deriso e ridicolizzato da noi tutti e qualcuno (ma non ricordo chi..) si sbilanciò affermando: "io sgrasso???........ Io Grasso!!!"
Bene... u Bambinu girò dolcemente il beccuccio del flacone e cominciò a spruzzare tutti concentrando poi la mira sul povero individuo che lo aveva paragonato all'allora sconosciuto prodotto!
Viva u Bambinu e chi l'ha inventato, come faremmo senza di lui.........

TRAMONTI A FAVAZZINA



Questa è la pagina dedicata ai tramonti favazzinoti!

Figghioli.............















Che poesia...........



martedì 25 settembre 2007

IL PAESE INVISIBILE...

Favazzina, si sà, è un paese piccolo. Fino al momento, però, non è ancora sparito...
Da queste immagini possiamo forse capire meglio il perchè di queste affermazioni:














A chi non conoscesse Favazzina possiamo dire che è un piccolo paese con un'unica via di uscita che si immette sulla statale 18. Arrivati qui si p
resentano due opzioni: andare a destra (pì Bagnara) oppure a sinistra (pì Scilla).
Dopo le numerose frane che hanno interessato sia il paese che tutto il tratto della ss 18 che va da Scilla a Bagnara, l'ANAS ha pensato bene di "chiudere" la strada al traffico per circa 8-9 mesi (fino a giugno 2007)!

E FAVAZZINA?? E I FAVAZZINOTI?? COMU SI MOVUNU 'CA BARCA? E CU NON L'AVI? VA A NUOTO? Questi erano i discorsi che animavano il paese! Incredibile ma vero...

In reltà, però, era una strada semi-chiusa, dove si passava sotto propria responsabilità (della serie se mini ca machina non ti pava nuddu, un modo come un altro per lavarsene le mani..) alla moderata velocità di 20 km h, così diceva e continua ad indicare tutt'ora la segnaletica stradale. Provate ad andare a 20 km h.. dopo 50 m ti cala u sonnu, sempre se prima non si spegne la macchina! Cioè, tu paghi l'assicurazione, il bollo e poi se abiti a Favazzina non puoi usare l'auto! e se la usi è meglio non avere incidenti perchè non ti pagano, però.................... si raccomanda.....................




E' possibile che L'ANAS non si sia accorta che nel bel mezzo di quegli 8 km di ss 18 chiusi al traffico esiste un paese? un paese...????? ....FAVAZZINA!!!!!

Aggiungiamo, dunque, alla lunga lista delle curiosità favazzinote questa peculiarità: il dono dell' INVISIBILITA'!!!

lunedì 24 settembre 2007

Il knock out di Fabrizia

Nei primi anni '90 un gruppo di casertani si era insediato a Favazzina affittando un piccolo appartamento posto su più piani (tre se non erro). Spesso si passava il primo pomeriggio a casa loro prendendo il caffè... difatti un giorno, avendo come solito invaso la casa dei casertani (saremo stati almeno una quindicina di ragazzi) e dopo aver preso il caffè, eravamo alla spasmodica ricerca di sigarette (in quel periodo nel paese c'era una grande penuria di sigarette in quanto l'unica pseudo tabaccheria ne era sempre sprovvista!).
Io e Fabrizia ci eravamo appostati sul terrazzino dell'ultimo piano con Lisa, Alessandra, Nino tempesta (se ben ricordo). Fabrizia. dal terrazzino vide nella strada sottostante dei miti del paese: RC e 'U Francisi. Subito, rivolgendosi a 'U Francisi "Francisi, avresti mica una sigaretta?". Non ricordo cosa rispose l'interpellato, ma si inserì RC dicendo "chi ti ndai a fari ra sigaretta che puzzi ancora i latte!". Fabrizia, con la solita grazia e leggiadria, disse "ma lei di cosa si impiccia... non le ho mica chiesto niente!" e continuò ad inveire sempre in modo più pesante. Notai subito che anche R.C. iniziava ad alterarsi aumentando il volume della voce e rispondendo in modo sempre più animato! Al quel punto mi si accese un campanello di allarme e pensai, nonostante la giovane età, "qui finisce male!". Praticamente trascinai Fabrizia di peso all'interno della casa e poi, uscendo di nuovo sul terrazzino e rivolgendomi a RC "la scusi!!!!" picchiettandomi la tempia con l'indice nel tipico gesto che sta a significare "questa è un po' matta" quindi rientrai anch'io all'interno.
Fabrizia, al centro del suo entourage, continuava "ma che cazzo vuole quello li! ma chi lo ha mai considerato!" Io di fronte il pericolo scampato mi misi seduto vicino a Nino tempesta che mi diede un altro caffè.
Mi sbagliavo!!! Dopo pochi attimi si sentì dal basso un grande rumore di colpi alla porta, ma nessuno si preoccupò pensando a qualcuno dei nostri che volesse fare il cretino (e non ne mancavano!), si sentirono anche frasi concitate, ma era normale, poi..... un sinistro rumore di passi risuonò per la scala a chiocciola e.... RC emerse in tutto il suo splendore!

azione alla moviola
RC proferisce frasi minacciose alla volta di Fabrizia che, di rimando sbeffeggia alcune sue particolarità fisiche. RC parte di destro e schiaffeggia, Fabrizia che barcolla vistosamente, gli occhiali volano, accenna al pianto, aggrotta le ciglia in un moto d'ira e...... inaspettatamente CONTRATTACCA e si scaglia con tutto il corpo, volando a mezz'aria contro RC che, piantato sui piedi, si esibisce in un secondo colossale manrovescio che, interrompendo il volo d'angelo, la scaglia rovinosamente contro il muro! Poi, senza dire una parola, imbocca la scala a chiocciola e se ne va!!!

A distanza di anni molti mi hanno chiesto come mai, in quel frangente, nessuno intervenne... in realtà rimanemmo tutti esterrefatti! Nino tempesta rimase con la tazzina di caffè in mano per ancora due minuti dopo l'accaduto poi l'azione si svolse in modo così veloce, ma la verità e che nessuno di noi avrebbe osato contrapporsi a RC (data la stazza del soggetto) e men che mai in difesa della nostra che in fin dei conti se l'era cercata!!
Fonte: testimonianza diretta

DOMENICA 27 Aprile 2007

Ecco un'altra perla da aggiungere alle curiosità di Favazzina!
Il paese, servendosi ancora una volta del dono dell'invisibilità, si sveglia così Domenica 27 Aprile 2007:






INCREDIBILE!!!!!!!!!!



Nessuno ci voleva credere ma la realtà parlava chiaramente... Favazzina si era ancora una volta smaterializzata, tant'é che i poveri operai (e, principalmente, coloro che li hanno mandati) non si sono potuti accorgere della sua esistenza ed hanno bloccato tutto il giorno la statale 18 per scavarci sù una mega buca in direzione Scilla!
Tutto questo:

.... SENZA NESSUN AVVERTIMENTO!!!!

Che sò... si poteva dire anche la sera prima: Dumani si vai sulu pì Bagnara! oppure: Dumani Scilla non c'è, stativi a casa!

E se in quella Domenica, nel paese invisibile, un uomo invisibile si fosse sentito male?
beh.. qualcuno potrebbe obbiettare: meglio invisibili che finire visibili all'ospedale di Scilla!

Concludendo: ma è mai possibile che sto paese diventa visibile solo quando ci si deve costruire una Centrale del metano? un Elettrodotto? una Sottostazione elettrica FS? un Depuratore???

MEDITIAMO... FAVAZZINOTI......... MEDITIAMO!!!




venerdì 21 settembre 2007

Intorno Favazzina


Pur essendo Favazzina il centro di attrazione principale della Calabria centromeridionale, dobbiamo ammettere che anche paesini minori nei dintorni presentano spunti di un qualche interesse. Ad esempio Solano Inferiore, Runci, Melia. Da citare, in fondo alla lista, il piccolo borgo di Scilla, tappa frettolosa di pochi turisti di passaggio lungo la via per Favazzina. Pochi di loro trovano Scilla degna di nota. Il - mai abbastanza lodato - fondatore di questo blog insieme ai suoi degni compari, proprio per la natura un pò appartata e antimondana del paesello, ne hanno fatto la meta delle loro gite culturali e di meditazione, solitamente nelle comode ore tra le 2 e le 5 di mattina. I componenti del suddetto cenacolo di intellettuali non potevano saperlo ma prima di loro, molti anni prima (fine anni '20 circa), era passato di lì - ovviamente nella completa indifferenza degli indigeni, che non ne conservano memoria alcuna- il grandissimo Maurits Cornelis Escher (quello delle illusioni ottiche e delle prospettive impossibili, tanto pè capisse, dai, almeno un puzzle di Escher l'avrete fatto da ragazzi) il quale, tra una fetta di zipangolo ed un panino al satizzo, ha anche realizzato due dipinti, uno realista ed un altro di fantasia ma ispirato ad uno scorcio che tutti voi sicuramente riconoscerete.



La domanda è: cosa avrà trovato Escher di così speciale in quel piccolo borgo, e quale capolavoro avrebbe potuto creare se si fosse spinto appena un pò più in là verso Favazzina, a quell'epoca ancora prive di molte delle superfetazioni architettoniche che ne appesantiscono un pò il - sempre splendido - skyline.


Immaginate....


No, forse non ce n'è bisogno, ormai Favazzina assomiglia già ad un quadro di Escher

lunedì 17 settembre 2007

CORSO DI DIALETTO??

Figghioli... ma si può scrivere: CARI, SOGNU ARRIVATO PURE IEU....?????
Fermate U Bambinu per favore! dopo 36 anni di favazzina non si può accettare......

domenica 16 settembre 2007

U campione i biliardo

Continuando l'ormai storica serie "Le avventure di Raffaele" vorrei narrare un evento che forse pochi ricordano!

Primi anni '90
Una sera me ne stavo seduto tranquillo al Bar ru magu. Sembrava una serata come tante... al bar c'era poca gente perché erano andati tutti ad assistere ad una recitina che si teneva all'asilo. Non sapevo che da li a poco avrei assistito ad un serie di eventi che avrei ricordato per sempre piegandomi dalle risate!
Colsi l'occasione per fare due chiacchiere con Raffaele e Walter u Melanisi che erano seduti poco distanti e stavano osservando alcuni avventori che giocavano a biliardo.
Raffaele: "Belin come giocano male! In questo paese non sanno giocare a biliardo... noi a G* si che giochiamo, mica come questi... poi io sono un campione, ho vinto diversi tornei, anche regionali... poi mi sono classificato...".
A Walter non servì altro: "Minchia Raffaele, sempre il solito contaballe! ma cos'hai vinto pirla di un campione!"
Raffaele sentendosi punto nell'orgoglio (e quando mai) millantantò chissà quali e quanti titoli sportivi. Walter lanciò al sfida: "Va bene, grande campione allora giochiamo all'americana, io sono in squadra con il greco!". Fu inutile dirgli che non sapevo manco tenere la stecca in mano e che giocando con me avrebbe fatto una figura pessima... ormai il guanto della sfida era tratto e non potevo tirarmi indietro.
Raffaele intanto si era alleato con il fido Marcello (sua spalla comica per anni). Ormai tutto era pronto... la tenzone stava per cominciare! Quota in palio, oltre l'umiliazione del perdente, il pagamento dell'uso del biliardo.
Già dopo i primi dieci minuti di gioco io e Walter eravamo clamorosamente sotto! Tra l'altro mi ero reso conto che, se io non sapevo tenere la stecca in mano, Walter, se possibile, era ancora più scarso di me! Raffaele se la ridacchiava sotto i baffi... la sconfitta era inevitabile. Walter era inaspettatamente tranquillo anche perché stava per sfoderare una arma sottile e implacabile... LA GUERRA PSICOLOGICA!
Ogni volta che Raffaele si apprestava al tiro cominciava: "Forza Pirla di un campione... facci vedere come la sbagli.... vedi di non strappare il panno pirlone! Dai non metterci due ore che altre persone vogliono giocare..." Raffaele iniziò prima ad innervosirsi, poi ad incazzarsi quindi a SBAGLIARE CLAMOROSAMENTE anche i tiri più facili! Intanto io e Walter usando la tecnica di tentare solo i tiri facili e, nel contempo, di cercare di coprire le bilie a Raffaele rimontavamo sempre di più lo svantaggio riportandoci in una situazione di parità.
Nell'ordine Raffaele, per giustificare gli errori, portò le seguenti argomentazione: il biliardo pende (non come quelli di G*), le stecche sono storte, le sponde non rispondono bene, il panno non è riscaldato, il gessetto non.... gessetta e quant'altro!
Nel frattempo nel paese si era sparsa la voce della tenzone e, complice anche la fine della recita, il bar si era riempito di pubblico non pagante che incitava vigorosamente i contendenti e che si ammazzava dalle risate di fronte ai punzecchiamenti di Walter e agli errori di Raffaele che, nel frattempo, si era messo a litigare anche con il pubblico!
Dopo una mezz'ora di gioco eravamo rimasti con solo due bilie, palla in mano a Raffaele, sua bilia, a causa di un nostro errore, piazzata davanti alla buca.... il tiro della vittoria... praticamente un calcio di rigore!
Raffaele si sdraia sul biliardo, si rialza, usa il gessetto, controlla con un occhio chiuso che la stecca sia dritta, fà il giro del biliardo in ginocchio con lo sguardo rasente al panno.
Walter: "Ma ti vuoi muovere! minchia... un campione di biliardo che fa tutte 'ste cose... dai la metterebbe in buca anche un bambino... cazzo stiam' facendo notte!".
Moviola
Raffaele si piega, si rialza, si ripiega, si rialza, usa il gessetto, poi si ripiega, stringe un po' gli occhi, trattiene il fiato, suda, diventa rosso, dovrebbe piazzare delicatamente la palla in buca... basterebbe una leggera spintarella... invece.... LANCIA UNA BORDATA PAZZESCA! Le palle rimbalzano nel biliardo e escono fuori. La prima rotea nell'aria, piroetta e si deposita 'nti cugghiuni i Roccu ra Palasia che inizia a saltellare a piedi uniti emettendo mugugni e facendo scompisciare tutti gli avventori. L'altra va dritta dritta sul bancone del Mago delle granite che inizia a inveire rumorosamente contro Raffaele: "Raffaele, si sempre tu chi fai burdello!!!". Nel trambusto generale Walter raccoglie le palle, le posiziona, manda la nostra in buca, con un sorrisino si avvicina a Raffaele e dice: "Uè, campione di biliardo! abbiamo vinto, c'è il conto da pagare!".
Raffaele rosso in faccia e prossimo ad una crisi isterica butta la stecca dicendo "giocate voi!" e se ne va, ovviamente senza pagare!
Walter con aria di sufficienza paga il conto rivolgendo epiteti a Raffaele quale Pirla, Barbone e... campione di biliardo.

sabato 15 settembre 2007

U GUARDIANU RA MACHINA

Chi di voi può aver dimenticato il misterioso personaggio che, dopo aver fatto da autista a moglie e figli ed averle accompagnate al mare, parcheggiava la sua splendida (???) Fiat Tempra 'ntà Chiazza Rimembranza e rimaneva tutto il giorno ( e dico TUTTO il giorno) impalato davanti la sua fuoriserie a farle da guardia????

I primi giorni, osservando questa strana presenza, per noi favazzinoti una fù la domanda: MA CU CAZZU E'?? Prendemmo inizialmente informazioni e, studiando questi strani rituali, capimmo che stava per nascere un nuovo PERSONAGGIO favazzinoto!!
Questa presenza costante aveva scatenato la curiosità di tutti! Sì, la curiosità.. ma anche quello che era diventato ormai un irrefrenabile senso del proibito! quell'uomo posto a difesa della sua auto aveva fatto sì che quella Tempra diventasse una Ferrari ultimo modello.
Tanti furono i tentativi per avvicinarsi al frutto proibito: c'era chi, giocando a pallone, riservava sempre una "casuale" pallonata alla macchina, chi, invece, passando col motorino sgommava sul terriccio della vecchia piazza alzando un polverone o chi si azzardava a tirare di nascosto una pietrolina suscitando una timida reazione dell'ignoto personaggio.
Solo uno ebbe una genialata, il nostro Scibbalocchiu!!! questa consisteva in una costante pratica intimidatoria... U Scibbalocchiu passava lentamente con la sua Clio bianca (Ei fù..) davanti a quello che lui stesso aveva ormai innalzato a Cunno dell'estate e, con il gomito fuori dal finestrino, sussurrava: 'ta spaccu a machina!
Il povero cunno dopo aver subìto per un paio di giorni queste intimidazioni iniziò a preoccuparsi.

E venne il giorno in cui u Scibbalocchiu, sulle ali dell'euforia per via di una battuta che aveva appena partorito (che non si aprano commenti su questa ormai celebre battuta...), tornando da scilla con la sua Clio bianca impuntò i freni davanti 'a Chiazza Rimembranza, abbassò il finestrino, mirò il Cunno con lo sguardo, lo indicò col braccio proteso e, entrando nelle vesti di un celebre bagnino.., con voce squillante Gridò: 'TA SPAAAAAAACCU A MAAACHINAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.........
Pochi secondi e, sgommando, partì!

Da allora non si ebbero più notizie dell'ignoto personaggio che accompagnava moglie e figli al mare e poi rimaneva tutto il giorno impalato davanti la macchina a fare la guardia.

sabato 8 settembre 2007

U Bar ru Cicaluni

Fino ai primi anni '80, a Favazzina c'era un unico bar.... bè definirlo tale non è proprio corretto. Il Bar ru Cicaluni era situato nei fatiscenti locali del vecchio m*. Tra vecchie botti e surici si vendeva vino, ortaggi, gassose (al caffè e al limone) e gelati. Visto che nel frigo dei gelati venivano conservato di tutto (angurie aperte, pranzo del gestore, pesce) spesso capitava di comprare un ghiacciolo al gusto i piscistoccu o al gusto i muluni! La sezione ludica era rappresentata da un vecchio biliardino posto nel cortile del bar (che era veramente bello e proprio nel "centro storico" del paese) e, per i più esigenti, l'ultimo ritrovato della tecnologia: un flipper posto all'interno del locale. Se non erro una partita a biliardino costava 100 lire (ma spesso si giocava "'cu stuppagghiu", ovvero mettendo un tappo nel meccanismo di espulsione delle palline... praticamente gratis) mentre il flipper 200 lire (essendo un dispositivo più avveniristico e più richiesto). Le usanze del Bar volevano che, nel caso in cui il flipper fosse andato in "tilt" per le troppe spinte (manco fosse un difetto), il gestore offrisse una nuova partita!
Le frasi con le quali si veniva accolti erano: "Ciao beddu....chi bboi?" o anche "...beddu... tu di buttigghi non di porti!" riferendosi al vuoto a rendere delle gassose.
Il Bar ru Cicaluni era costantemente pieno di avventori, perlopiù noi ragazzini che tra gelati, gassose e partite spendevamo un patrimonio!
Nei primi anni '80 u Bar ru Cicaluni venne schiacciato dalla concorrenza del nascente Mago delle Granite e, dopo un paio d'anni di lotta di mercato, fu costretto a chiudere.
Attualmente il vecchio m* fatiscente c'è ancora e... non è ridotto molto peggio di quando c'era il bar! Manca il casino dei ragazzini e il rumore della pallina del biliardino che non si fermava mai!
Fonte: testimonianza diretta

venerdì 7 settembre 2007

In autunno cadono le montagne- Pino L*

I precedenti post mi hanno fatto ricordare un mitico personaggio che risponde al nome di Pino L* per cui mi sembra opportuno citare alcune delle sue avventure. Pino era un ragazzotto della nostra età; fisicamente abbastanza piazzato, moro con i capelli ricci. Ancora adolescente si occupava di piccoli lavoretti manuali per il paese e della gestione delle terre ra so famigghia. E' ricordato per un paio di episodi scolastici che sono rimasti nella storia del paese:

Nella piccola scuola elementare di Favazzina, la maestra chiese ai ragazzi, come compito da fare a casa, di trovare dieci parole che finissero con l'accento sulla e, ad es: tè, caffè, ecc..
il giorno dopo nessuno riuscì a trovare le dieci parole, solo Pino le trovò e alzandosi in piedi le elencò: "tè, caffè, salamè, provolè, mortadellè.. ecc ecc."

Sempre nella stessa scuola la maestra diede un tema: "Viene l'autunno"
Maestra: "Pino vuoi leggere il tuo tema?"
Pino: "Certo... svolgimento... in autunno cadono le montagne."
Maestra: "Ma... in autunno cadono le foglie, non le montagne.... che vuol dire?"
Pino: "Maestra.... a canusciti a strada i Bagnara? Quandu è autunnu chiovi e ra muntagna caruno i petri e caruno i muntagni!"
Raccontate da Mario u Merico, Fonte: cultura popolare di Favazzina, Revisione: Malumbra

La rissa tra Raffaele e Luigi

Caro Greco, la memoria recede con l'età ed i capelli...
Luigi era una specie di gorilla con il corpo e la testa a forma di pera, guance rubiconde, veniva da un paese in provincia di CS ed era amico di Pino L.
Lui e Raffaele, dato l'abisso che li divideva, non si sopportavano e si beccavano spesso. A dire il vero, come al solito, era Raffaele a punzecchiare e cercare ogni pretesto per litigare, mentre Luigi lo guardava con aria bovina, come un elefante guarderebbe un moscerino. Una sera in piazza (eravamo piccoli, avremmo avuto si e no 13 anni) da una cazzata, non mi ricordo cosa, Raffaele è partito con una raffica di "faccia di merda" a ripetizione, mentre Luigi gli diceva Raffaeeele, varda ca ti minu, e Raffaele faccia di merda, sei una faccia di merda, una faccia di me... TUMP, cartone in faccia di Luigi e Raffaele va al tappeto perdendo sangue dal naso, contorcendosi come un tarantolato per il dolore - Raffaele ha sempre esagerato un tantino - e urlando per attirare l'attenzione (Luigi nel frattempo lo guardava e diceva viri ca nun ti fici nenti, malanova stortu). Dopo un'ora di sceneggiata io e te prendemmo una tavola da un cantiere là vicino, ci piazzammo Raffaele sopra e lo portammo in direzione di casa sua, ma arrivati a un certo punto non mi ricordo, mi pare che arrivò addirittura un'ambulanza chiamata da qualcuno.
Che tempi, quando bastava Raffaele a farci sfangare la serata...

Raffaele

Da anni oramai una domanda angosciante attanaglia il cuore di noi rozzi e di tutti gli aficionados di Favazzina: che fine ha fatto Raffaele?
Le ultime notizie ottenute - ormai anni fa - dalla di lui sorella F*, che meriterebbe un post a sè, lo danno nell'ordine: padre/metallaro/cantante lirico. Data l'evidente propensione familiare a raccontare palle mostruose, siamo ormai tutti rassegnati all'idea che non riusciremo a sapere più nulla di lui.
A parte l'episodio "elicottero assassino" postato dal mai abbastanza lodato fondatore del blog, che presenta inquietanti similitudini con un episodio del "Secondo Tragico Fantozzi" (sarà un caso che Villaggio è di Genova? A chi si sarà ispirato?), come non ricordarlo stazionare per ore a mezz'acqua come un alligatore scrutando con la maschera le cosce dell'amore della sua vita, tragicamente mai corrisposto (Cinzia), mentre faceva linguetta e sbavava copiosamente!
Ricordo ancora distintamente l'estate in cui arrivò con la sua Uno nuova, di cui andava fiero. Temendo che l'invidia di qualche infido favazzinoto, di cui diffidava moltissimo, potesse portare al furto della luce dei suoi occhi, ogni sera prima di andare a casa procedeva a smontare il carburatore e a portarselo dietro in una busta del supermercato, carburatore che puntualmente la mattina dopo non era in grado di rimontare, il che lo faceva produrre in magnifiche bestemmie in genovese stretto che pareva di sentire un'intero album di De Andrè.
E il cazzottone in faccia che prese una sera in piazza Rimembranza da tal Luigi (chi se lo ricorda?)? Che seratona!!! Greco, ti ricordi il servizio ambulanza che organizzammo quella sera? Raffaele, dovunque tu sia batti un colpo. Fa' che la memoria di te non scompaia

giovedì 6 settembre 2007

La grigliata

La grigliata è una delle usanze favazzinote inventata dalle Brigate Rozze e praticata durante tutto il corso degli anni '90. Presenta un rigido rituale che, con gli anni, è andato scomparendo, ma a noi piace ricordarla così, come l'abbiamo creata.
Ci si vedeva, verso la mezzanotte, in pochi intimi in qualche vicolo oscuro del paese quindi si procedeva verso la spiaggia (zona SNAM) cercando di non essere visti. Durante il percorso ci si "procurava" della legna che alcuni autoctoni gentilmente fornivano.
Raggiunta la spiaggia si provvedeva ad accendere il fuoco e ad arrostire 'u satizzu che andava rigorosamente salato con acqua di mare. 'U satizzu non andava MAI bucato per non perdere il prezioso grasso al suo interno. Vista la severa proibizione relativa all'utilizzo di posate e affini, si mangiava esclusivamente con le mani: 'U satizzu, strappato a morsi, veniva passato in senso orario. Ad ogni morso il prezioso grasso incandescente cadeva su di noi provocando leggiadre forme di poesia mentre, per rallegrare il tutto, si dava anche una sostanziosa sorsata all'immancabile fiasco di vino che veniva passato in senso antiorario. Una volta terminate le derrate alimentari ci si sdraiava sulla spiaggia a cazzeggiare su tutta una serie di argomenti.... dalla filosofia orientale all'immancabile naccheru.

Ninja a Favazzina


Favazzina.. primi anni '90

Io, il Greco e Diego u scirbalocchiu sostavamo nella mitica panchina nell'allora lido i Petrinu, precisamente quella che si affaccia sul mare in direzione ru molu, quando all'improvviso in lontananza una sagoma scura dal profilo quasi umano fuoriesce dagli scogli saltellando qua e là! l'escamazione fu all'unisono: CU CAZZU E'?
Girava voce in quei giorni di altri avvistamenti di quel genere in diversi punti di Favazzina. Si diceva che sul tetto della stazione avevano visto un uomo vestito di nero saltare e rotolare su se stesso accompagnandosi con espressioni vocali del tipo: "juuuuuuuu... jutaaaaaaaaaaaaaà" e cose simili! Il popolo era convinto della presenza di un Ninja in paese..
La domanda nacque spontanea: quale dei mitici "personaggi" che rendevano alta la fama del piccolo paese poteva nascondersi dentro quegli abiti scuri?

Qualche giorno dopo 'nta chiazza si assiste ad uno dei celebri rituali notturni di Pelè ovvero fare intrattenimento fino alle 5 di mattina sulle panchine, tirando fuori storie allucinanti che vertono principalmente sul tema 'mpilari! Dopo aver dato il meglio di sè Pelè, stanco, si assopisce nel silenzio della notte sulla panchina...... ed ecco che all'improvviso spunta il Ninja con tanto di armi che in tre secondi gli salta addosso gridando "jaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"!!!!
Pelè sviene, emana una strana puzza, si è cacato addosso! intanto il ninja, preoccupato, cerca di farlo riprendere: "pelè..peleeeeeeeeè.. stortu sugnu ieu, Mimmu.."!

Era il mitico MEMMO LOIK. (Poi francesizzato LUA'), un personaggio che ha animato nei modi più imprevedibili e stravaganti (e con il minimo sforzo...) le estati favazzinote ma che, anche per questo, si è sempre fatto volere un gran bene!


I pinni i piscistoccu

... si na pinna 'i piscistoccu custa dumualiri
quantu custano du pinni i piscistoccu?

Chi sa la risposta rispondi!

Sciacquatrippa ricchiunazzu scigghitanu scibbalocchiu

Cari, sognu arrivato pure ieu!!!

Dopo anni ed anni di proggettazione finalmente ... ci simu... anche in internettt.

Dedicato a chi era a conoscenza del video che ho appena postato ed a chi non era ancora a conoscenza di questa ulteriore chicca musicale delle brigate.

L'unico neo... la mancanza di Scibalocchio e del Mago.

Sentitevi pure liberi di fare commenti ed inserire ricordi relativi al motivo postato.

Salutamo ricchiunazzi!

martedì 4 settembre 2007

U molu ra prima spiaggia


Perchè un gruppo di giovani dai 13 ai 30 anni, pur avendo km di spiaggia a disposizione, ha passato per anni le giornate a mare su di un cubo di cemento sbilenco chiamato "U Molu"? A questa domanda non so rispondere, so solo che per tutti noi "U molu" ha rappresentato, fino all'incirca alla fine degli anni '90, uno dei principali luoghi di aggregazione.
Se volevi essere del gruppo e se volevi essere considerato giovane DOVEVI andare a mare 'nto molu. E li sopra abbiamo riso, abbiamo pianto, sono nati e finiti amori, sono nate amicizie, abbiamo imparato a suonare, abbiamo scritto canzoni, ci siamo inventati divertimenti, ci siamo ubriacati fino a vomitare, abbiamo fatto sesso (magari sotto 'U Molu) e abbiamo pure ittatu petri a mari, ma questa è un'altra storia.
Insomma possiamo dire che U' Molu ra prima spiaggia ha rappresentato un pezzo importante della nostra storia!
Certo che ora fà un po' di tristezza vederlo desolato con al massimo un paio di pescatori sopra.... per commemorarlo degnamente sono riuscito a trovare una vecchia foto dove c'è una perla meravigliosa: il Geco con le stampelle e i capelli!

Riti pagani a Favazzina

Il rito di invocazione di Pelè: questa singolare cerimonia, la cui pratica è testimoniata fin dai tardi anni settanta, va eseguita pronunciando il nome di Pelè rigorosamente in sua assenza e ad alta voce (pochi decibel sotto il livello della Bagnarota delle spatole), mentre si percuote ritmicamente con il taglio della mano il pomo d'adamo (il che rende difficile che ad invocarlo correttamente siano delle donne, come l'esperienza ci ha mostrato). Il risultato sarà un bramito di richiamo, udibile pressappoco fino alla SNAM, cui spesso rispondono grugnendo i maiali i' Pinu L* (altro personaggio prossimamente sul blog): PEEEELE-E-E-E-E-E-E-E-E

lunedì 3 settembre 2007

L'elicottero assassino

Questa storia è da annoverare nella categoria delle leggende metropolitane di Favazzina per cui scriverò sia la versione "raccontata" che quella vera.

Il fatto avvenne più o meno nel 1983. Durante un torrido mese di agosto, sulle montagne sopra Bagnara divampò un temibile incendio. Dopo qualche ora, prontamente, arrivò uno di quegli elicotteri con il "secchio attaccato" (non so come si chiamano) per spegnerlo.
L'elicottero prendeva l'acqua nella zona di mare antistante a dove c'è ora "Luna Rossa" e poi la spargeva, aprendo il secchio, sopra l'incendio. Chiaramente noi ragazzini non potemmo fare a meno di recarci in quella spiaggia per assistere da vicino all'evento.
A memoria ricordo che la gang era composta da me, Raffaele, Valeria, Magù (forse), Pelè (forse), Walter (forse) e qualche altro ragazzino.

VERSIONE RACCONTANTA
Appena arriammu, Raffaele, mi faci u buffone, si ittau a mari e natau verso l'elicottero nsurtandu u pilota, ma si nvicinau troppo e si fici pigghiare ru pagghiolu! Noi grirammu "Raffaele, sata!" ma iddu si schiantau e non satau! L'elicotteru partì e 'u ittau cu tutta l'acqua supra l'incendio! U truammu dopo qualche iornu a Solanu!

Appena arrivammo, Raffaele, per fare il buffone, si tuffò a mare nuotando verso l'elicottero e insultando il pilota, ma si avvicinò troppo facendosi prendere dal secchio! Noi gridammo "Raffaele, salta!" ma lui ebbe paura e non saltò! L'elicottero parti e lo lanciò con tutta l'acqua sopra l'incendio! Lo trovammo dopo qualche giorno a Solano!

VERSIONE VERA
Raffaele effettivamente si buttò a mare e nuotò verso l'elicottero e, un pò per il risucchio provocato dal secchio, un pò per quello provocato dalla rotazione delle pale, veniva attirato verso il secchio. Noi gridammo "Raffaele nuota!" e lui, con un pò di fatica riusci a tornare a riva con una gran paura.
Così sono andati i fatti anche se a me fa più piacere credere a Raffaele lanciato dall'elicottero in mezzo all'incendio!

Fonte: cultura popolare di Favazzina