Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

domenica 20 febbraio 2011

1964


Questa cartolina è del 1964 e permette una datazione più precisa della precedente foto.
Non esisteva ancora la palazzina della Ferrovia per cui ha ragione Chinnu nel sostenere che l'altra non poteva essere degli anni 50.

sabato 19 febbraio 2011

Favazzina Anni 50




L'ho trovata vagando in rete.
Che spiaggia enorme e senza moli !!

giovedì 17 febbraio 2011

Partigiani Suddisti ( Attualità)

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Brigante se more
(testo: Anonimo)

Amm pusate chitarra e tammurr
Pecché sta musica s'adda cagnà
Simmu brigant e facimm paura
E ca scuppetta vulimm cantà.

E mo cantamm na nova canzon
Tutta la gente se l'adda 'mparà
Nuje cumbattimmo p''u rre Burbone
A terra è nostra e nun s'adda tuccà

Chi ha visto 'u lupu s'a misu paura
Nun sape bune qual è 'a verità
'u veru lupu ca magna i criatur
È u piemuntes c'avimma caccià

Tutt'e paise da Basilicata
Se so scetate e vonna luttà
Pur'a Calabria si s'è arruvutata
E stu nemico 'u facimm tremmà

Femmen belle ca dat lu core
Si nu brigante vulite aiutà
Nun 'u cercate scurdatev 'u nome
Ch ci fa 'a guerra nun tena pietà

Omm se nasce brigante se more
E fin all'ultum avimma sparà
Ma si murimm menat nu fiur
È na preghiera pe' sta libertà

martedì 15 febbraio 2011

Grammy Awards

Ai Grammy Awards, gli Oscar della musica, che si sono tenuti Los Angeles, come album dell’anno è stato premiato The Suburbs degli Arcade Fire, il gruppo rock canadese dal quale il nostro amico Mario ha preso in prestito il nome come Blogger.
Sapendo della sua cultura musicale devo riconoscere che aveva visto lontano e che la band, dopo aver ascoltato alcuni dei loro pezzi, devo ammettere non è niente male.
Grande Mario!
Che cosa centra con Favazzina?
Centra, centra, purchè se ne parli e si tenga vivo il Blog!

lunedì 14 febbraio 2011

I giorni della Merra (Merla)

Una merla bianca come la neve, stanca di essere perseguitata dal freddo Gennaio, fece provviste sufficienti e si rinchiuse nella sua tana per tutto il mese.
Quando Gennaio finì, la merla uscì e si mise a cantare. Allora Gennaio chiese in prestito tre giorni al mese di Febbraio e si mise ad imperversare con bufere di neve, vento, gelo e pioggia.
La povera merla allora si rifugiò in un camino e vi rimase per tre giorni. Quando uscì fuori, il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.
Ma ora che è morta ed è salita in cielo a ‘Ntonia a Merra le piume sono diventate di nuovo bianche.

giovedì 10 febbraio 2011

I mattanza

Li possiamo chiamare per allietare le nostre serate estive quando Favazzina diventerà la culla della cultura popolare e non solo. Quando ci saranno concerti, mostre, fotografie, storie e poesia.
che bello che sarebbe




“Un popolo senza storia è come un albero senza radici. È destinato a morire!”
Questa è la frase con cui i Mattanza concludono tutti i loro concerti ed è la motivazione principale per cui, dal 1976, sono impegnati nel portare avanti una completa valorizzazione della cultura popolare, attraverso un linguaggio musicale nuovo ed accessibile, non solo per gli addetti ai lavori, con strumentazione prevalentemente acustica. I Mattanza portano questo nome proprio per porre l’accento sull’etnocidio che è in atto ormai da decenni.

Il parto delle nuvole pesanti

A me piace molto e mi ricorda tantissimo i
nostri luoghi

Se non ora quando?

Ciao ragazzi, amici favazzinoti.
direte ma che cosa c'entra con il blog?
e invece mi sono detta tra uomini e donne pensanti di questa portata mi sembra giusto promuovere un evento che ormai sta prendendo fattezze straordinarie.

Sono lieta di partecipare a una manifestazione di grande civiltà e democrazia. Invito uomini e donne del nostro blog a partecipare nella propria città alla mobilitazione che si terrà domenica 13 febbraio in oltre 1000 città italiane

a REGGIO CALABRIA - 13 febbraio, ore 17.00, Piazza Biagio Camagna

http://senonoraquando13febbraio2011.wordpress.com/2011/02/02/gli-appuntamenti-citta-per-citta/


Vi abbraccio tutti con il consueto affetto

Baci
Mariuzza

mercoledì 9 febbraio 2011

Altro matrimonio in vista?

Pco fa stavo curiosando sull'albo pretorio online del Comune di Scilla. Indovinate un Po' alla ricerca di cosa? Quando mi sono imbattuto in una pubblicazione di matrimonio a nome di un nostro caro amico blogger che non si fa sentire da tempo. L'occasione mi sembra perfetta per fargli i miei migliori auguri! Volete sapere di chi si tratta? Potete dare un'occhiata su questa pagina

http://alboscilla.asmenet.it/

Che comunque invito tutti a visitare spesso (che meraviglia certe volte il web!)

lunedì 7 febbraio 2011

giovedì 3 febbraio 2011

L'atabus i Bergumu

L'atabus i Bergumu, un mito, una leggenda.
Diversamente dalla locomotiva di Guccini non era un mostro che divorava la pianura, ma la discesa, nelle salite soffriva un pò, ma non più di tanto.
Era color azzurro cielo con qualche macchia di ruggine, come isole nel mare, la prua era interamente occupata dalle prese d'aria del radiatore che gli davano una grinta formidabile, pariva come i musi dei caccia Tigers americani contro i Zero giapponesi nel Pacifico.
A poppa degradava, tipo Porsche, con una scala come coda, serviva per accedere al bagagliaio posto sul tetto.
I bagagli erano: cesta di pisci, quasi sempri spatuli, e panara di frutta diretti al mercato di Piazza del Popolo a Reggio.
Percorso: Solano Sup., Bagnara Municipio, Favazzina Stazione Vecchia, Scilla a Matrici, Cannitello, Villa Stazione FS, Catona, Gallico, Santa Caterina, Reggio Stazione C.le.
Orari: puntuale come un'orologio svizzero, setti i matina, arrivo a Reggio all'ottu.
Una menzione particolare al clacson, sunava a Bagnara e u sintivunu a Scilla, l'autista lo usava in continuazione, sia per segnalare l'arrivo nelle curve, sia per salutare qualche amico che incrociava.
A bordo un'umanità varia
Personale viaggiante: autista e bigliettaio, due bestemmiatori incalliti, non tanto per blasfemia quanto per stress da viaggio.
L'autista o meglio il pilota, era un tipo muscoloso, sempre incazzato, na sciarra continua, perchè essendo la statale molto stretta rischiava un frontale ogni cento metri, alla curva del Greco a Scilla, per un momento ti vedevi a mare poi miracolosamente rimaneva sulla strada, quasi un
atterraggio, solo con qualche rischio in più.
Il santo preferito, tale Rocco con cane e bastone
Il bigliettaio era un mingherlino con i baffi, meno incazzato ma inflessibile, non facevi in tempo a salire ed eri già fornito di biglietto, senza domande, sapeva dove andavi.
S'incazzava come una biscia quando nelle fermate intermedie doveva scaricare i cesti di pesce o i panara di frutta.
Prediligeva l'Immacolata
I passeggeri erano per la maggior parte bagnarote con i loro bellissimi costumi, i sai, parlavano urlando, scaldavano la voce per l'imminente bandiata.
Gli odori erano intensi, un miscuglio di pesce e pira mature, sublimato dall'odore amaro degli oleandri che costeggiavano la strada.
Colori vivaci, secondo il lato che ti capitava, a destra l'azzurro del mare, a sinistra il verde delle colline a strapiombo, nel mezzo l'asfalto nero pieno di buche, l'aggiustavano solo quando passava, se passava, Il Giro d'Italia o quando veniva in visita pastorale il Papa, appunto ad ogni morte di Papa.
Sono riuscito a ritrovare il suono del clacson, lo uso per il cellulare, così ogni volta che qualcuno mi chiama mi sembra di vederlo, il mio caro, amato, bellissimo, atabus i Bergumu, ed il mio eroe, il pilota, chi si sciarriava puru cu ventu.