Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

martedì 30 settembre 2008

A conca

All'inizio degli anni 70 non c'era il riscaldamento nelle case di Favazzina, veramente non c'è nemmeno adesso, ma il progresso ha portato le stufe a gas, quelle elettriche e altre cose che servono a mitigare le umide serate invernali.
A quei tempi c'era la conca, che consisteva in un braciere pieno di carbone, che una volta acceso, si lasciava maturare fuori casa per evitare il monossido di carbonio (spero sia giusto) altrimenti molto pericoloso, specialmente al chiuso.
Quindi le sere d'inverno il paese era pieno di conche lasciate fuori a maturare.
Anche u mericanu aviva la sua conca che faceva maturare sul marciapiede fuori casa sua.
Io e Scheccia eravamo al Circolo, non lontano della White House, e aspettavamo qualcuno per fare una partita a carte.
Scheccia disse - Minchia chi friddu stasira, comu avimu a fari?
Detto fatto, si avvicinò furtivamente alla conca du mericano, a pigghiau e a purtau 'nto Circulu, la mise sotto un tavolo e quindi 'ndi sittammu appoggiando i piedi sul bordo della conca per riscaldarci.
Dopo un pò arrivarono altri amici e cominciammo a giocare a carte.
I nuovi arrivati dissero - che bel caldo stasira, di solitu murimu i friddu -
Io risposi - I pidocchiusi du Circulu si decidiru finalmente di accattari na conca -
Ad un certo punto arrivò u mericanu , 'ntiruzzutu ru friddu,, e dissi - Figghioli, quarchi figghiu di buttana mi futtiu a conca -
-Dont,worry America - 'nci dissi - sittatevi e caddiativi c'avimu a conca ru Circulu, a vostra prima o poi sata fora, quarchi scherzu i sti figghioli, certu non c'è cchiu rispettu -
U mericanu si sittau e vardava sutta o tavulu a conca ru Circulu
- Eu sta conca mi pari ca canusciu - dissi u mericanu
A questo punto io e Scheccia scoppiammo a ridere e lui, mangiata la foglia, si riprese la sua conca e poi mi dissi - Longu quanti m'indi fai -
Io non mi difesi nemmeno, ogni cosa che gli succedeva era sempre colpa mia, tanto poi mi perdonava sempre.
Mi perdonava anche perchè ero il suo scrivano preferito, perchè lui sapeva leggere benissimo ma non sapeva scrivere, ero il suo intellettuale di riferimento, avevo preso il posto di R..... u medicu,
e vi garantisco che non era facile scrivere in favazzinotu, in italiano, e in slang americano di brucculinu.

Barbielucidistelle

La prima volta che ho visto Favazzina avevo 7 anni. I miei zii affittavano già da qualche estate una casa vicino alla chiesa per tutto il mese di luglio. Quell' anno avevano convinto anche i miei genitori a fare lo stesso. Ricordo che mio padre aveva caricato la macchina con pacchi e pacchetti di ogni misura, televisore e provviste alimentari per un esercito compresi. Anche allora Favazzina distava da RC solo una manciata di Km, ma evidentemente pensavano che non saremmo più tornati indietro.
Mentre mia madre sistemava la nuova casa che ci avrebbe ospitati per l'intera estate, mia zia mi accompagnò in giro per il paese. Dopo quella che a me sembrò una camminata interminabile, finimmo vicino ad una villetta bianca, accanto al mare. Davanti alla porta di casa c'erano due bambine sedute su una panca di legno. Mia zia mi chiese se volevo giocare anche io e, senza aspettare una mia risposta, si rivolse a loro con il tipico tono di voce che un adulto usa per parlare con i bambini, con la convinzione che se non scandisci bene ogni singola parola loro non possano capirti.
La prima bambina sollevò la testolina bionda senza parlare, lanciò uno sguardo alla sua compagna di giochi che sorrise, spalancò gli occhioni e, noncurante della domanda di mia zia, si rivolse direttamente a me:
"Ce l'hai la Barbie?"
Un codice tutto nostro. Infatti ogni bambina della mia generazione possedeva una Barbie preferita che portava ovunque. La mia era: Barbie-luci-di-stelle, una massa di capelli boccolosi con un vestitino rosa e bianco da principessa, tutto tempestato di stelline fosforescenti. Io però avevo paura del buio e non ho mai verificato se in assenza di luce la mia bambola rendesse onore al nome che portava.
Credo di aver passato ogni pomeriggio della mia prima estate favazzinese davanti casa di Cri a giocare con lei e Ale con le nostre rispettive Barbie e l'unico Ken in circolazione che usavamo a turno come fidanzato ora dell'una, ora dell'atra (che uomo di plastica fortunato).
Quei pomeriggi sono rimasti tra i ricordi più belli e teneri della mia infanzia.
Dedicato a Boa e Olivia, le prime persone che ho conosciuto a Favazzina, e a tutte le ex-bambine favazzinote del blog che, come me, hanno giocato per anni con le Barbie e che, almeno una volta nella loro vita, hanno nascosto Ken quando si avvicinava qualcuno.
Anche se non ho mai ben capito perchè ;-)

AMERIGO VESPUCCI

Un saluto "goliardico" dall'AMERIGO VESPUCCI.

Maciste e la lettera

Maciste ed io essendo coetanei ficimu u militari nto stessu periodo, tra l’altro eravamo pure abbastanza vicini, lui ad Udine ed io a Sacile una cittadina vicino Pordenone. Prima di partire Peppe era fidanzato in casa con Lina, sua moglie, mentre io ero zito a mucciuni con Mimma B…. a figghia ru farmacista. Come ho già scritto nel mio libro “La casa bianca” alcuni giorni prima di partire, dopo mille peripezie, io e Mimma ci eravamo incontrati a Reggio alla villa comunale e lì, tra promesse e giuramenti l’avevo convinta a scrivermi, anche se sapevo che per lei non era affatto facile, data la sorveglianza alla quale era sottoposta (figghioli criritimi, tandu erunu atri tempi!). Comunque avevo predisposto tutto in maniera che io, una volta saputa la mia destinazione, avrei dato il mio recapito a Peppe, lui l’avrebbe dato a Lina e lei l’avrebbe fatto avere a Mimma, quello che in effetti, arrivato a Sacile, subito feci. Tutte le mattine in caserma, dopo la colazione, veniva distribuita la posta ed io, ogni volta che sentivo chiamare il mio nome, correvo trepidante a prendere la lettera, nella speranza che fosse la sua, ma tutte le volte rimanevo deluso. Una mattina, quando ormai non ci speravo più, vidi, nel ritirare la lettera che era di Mimma. Non vi dico la mia gioia e, ancora incredulo, corsi nella mia camerata a leggerla. L’aprì, con le mani che mi tremavano per l’emozione e, col cuore che mi batteva all’impazzata, cominciai a leggerla. Caro Mimmo….. e, ti amo di qua, ti amo di là, ti pensu i supra, ti pensu i sutta, insomma per farla breve, na littira tutta d’amuri. Non vi dico il magone che avevo e, se non ricordo male, versai pure qualche lacrima. Infine, tra un sospiro e l’altro, arrivai in fondo alla lettera …. con amore la tua, giro la lettera, Peppe Maciste e nella riga sotto Spusidda ti piaciu u scherzu?
«Minchia se mi piaciu, se ti putiva aviri nte mani!» subito pensai, ma poi, inchinandomi davanti alla genialità di Maciste, non potei far altro che sorridere.
P.S. La lettera Maciste l’aveva spedita da Favazzina!

Invito

Nell'argomento:personaggi mitologici di sabato 27 ottobre 2007 c'è un post dedicato a Roccu l'americano, vi invito ad andare a leggerlo.

TANTO PER FARCI I 'CASSETTINI' VOSTRI....

Mi rivolgo ai 'narratori' del blog, in particolare a Z.Arcade, u Longu, Spusiddha &co (scusate se non cito tutti) in quanto vorrei che foste voi adesso ad aprire qualche cassettino della memoria in cui custodite sicuramente qualche foto. Io, Luna ecc. con le nostre foto vi abbiamo fatto vedere la 'nostra' Favazzina....fateci vedere la 'vostra'!!!!!!!!

lunedì 29 settembre 2008

Misteri

Siccomu Spusidda s'addimura...ti mandu 'na poesia di riserva.

Misteri

Mister quanti misteri per poter vivere
e quanti misteri per saper decidere
quale destino avrai fra le mani
passare dall'oggi al domani.
Misteri che vanno e misteri che tornano
trascorrono i giorni nella luce e nell'ombra
il corpo acquietato e la mente sgombra
uno spicchio di mare per quelli che sognano
...si cambiaaa...
Uno sticchio in bikini arrostito dal sole
donne a bizzeffe nella spuma del mare
sveste il pareo ohhh e in topless appare
è una donna ahhh che sa quel che vuole.
Apri l'ombrello Mister proteggile il viso
prima di sera ti avrà già sorriso
non falle mancare la granita al limone
prima di sera sarai il suo padrone.

Mister quanti misteri per poter vivere
ma nu misteri megghiu i chistu aundi 'u trovi?

ottanta

Na sira a casa ru mericano si iucava a poker.
Eravamo io, a bon'anima ru mericanu, a bon'anima i Petru V., a bon'anima i Ninu scheccia, e dopo sta carneficina, c'era pure tale Petru D.G. che spero sia sano e pieno di vita (non si sapi mai chi tempi chi currunu e poi avi assai chi no viru)
Era na sirata nira pu mericanu, non riusciva a fare un piatto e i Madonni e i Signuri calavanu e 'nchianavanu chi era na bellizza.
Finalmente, 'nta nu piattu grossu, pigghiau quattru deci sirbuti ed era iancu comu nu inzolu.
Aviti a sapiri chi quandu u mericanu pigghiava un puntu grossu, all'improvviso cominciava a parlare in italiano o quasi.
- Bitto tutto quello che ho davanti - disse - ed io, Pietro V,,e Scheccia di schiantammu e 'nda fuimmu, non Petru D.G., che impassibile disse - Gioco
-Longu dai le carte a quel signore che io sono sirbuto - disse u mericanu
Il signore in questione prese tre carte e da due donne che aveva ne fece quattro
Dopo vari rilanci u mericanu, convinto di vincere, calò i quattro dieci e disse - Quaranta -
Petru calò le quattro donne e disse - Ottanta -
Non si giocò alla "white house" per diversi giorni, poi "più dell'onor potè il digiuno" e ricominciò a giocare, non più a poker, ma a romino, (sarebbe ramino, ma chi aveva il coraggio di contraddirlo)

ottantas

Maciste e i confetti

Quando Maciste ed io andavamo a Reggio, io a scuola e lui a lavorare, eravamo abbastanza famosi tra gli studenti che viaggiavano in treno con noi (minchia chi modestia). Sia a me che a lui è sempre piaciuto cantare e il nostro scompartimento era sempre pieno, soprattutto di ragazze che venivano ad ascoltarci e a ridere per gli show che fin d’allora Maciste faceva. Come detto Peppe andava già a lavorare e come, scritto pure ru Longu, si occupava di altre innumerevoli cose, come raccogliere le gardenie, fare piccoli lavori da elettricista o ‘mbivirari i limuni a Roccu u mericanu, l’unico dal quale non è mai riuscito ad avere un soldo. Tutti gli anni, quando arrivava il momento di pagarlo, l’americano si inventava che il motore era spasciato e poi incolpava Peppe di averlo rotto, così trovava la scusa per non dargli i soldi, era furbu comu na vurpi. I soldi comunque a Peppe non mancavano ed aveva le tasche sempre piene di caramelle e cioccolatini che, con aria da gran signore o per fare il figo se preferite, offriva a tutte le ragazze nello scompartimento. All’andata io e Peppe andavamo sempre insieme, ma al ritorno raramente ci incontravamo, avendo ovviamente orari diversi. Un giorno, come di solito facevo, dopo aver fatto i compiti, scesi al campo per incontrarmi con i miei amici, (u campu era il nostro punto d’incontro preferito) vidi Peppe e subito gli chiesi con chi era tornato e com’era andata. Mi fece il nome di alcune ragazze che conoscevo e mi disse che aveva fatto un figurone offrendo loro dei confetti che aveva appena comprato, dopo aver visto la pubblicità in televisione. Un po’ per la curiosità ed anche perché speravo me li facesse assaggiare, gli dissi di farmeli vedere. Tirò fuori di tasca la scatola e me la mostrò. Erano i famosi confetti Falqui.
«Pi ddaveru nci rasti sti cunfetti?» gli chiesi, pensando scherzasse.
«Certu chi nci resi e ci piacirunu puru, mi ndi mangiaru menza scatula!»
«Minchia Peppi, ma no sai chi chista è na purga?»
«Na purga? E chi cazzu ndi sapiva!»
«Ma no liggisti nta scatula? E poi possibili chi nudda si ‘ndarcuggiu?»
«No, si pigghiaru senza mi rinnu nenti!»
Mi immaginai la scena con Peppe tutto gentile che offriva loro i confetti e le ragazze che li prendevano sorridenti, per poi, una volta a casa, correre al cesso. Non riuscii più a trattenermi e scoppiai a ridere.
«Ma ti rendi cuntu chi purgasti a tutti?» gli dissi piegandomi in due dalle risate.
«Chi voi mi nci fazzu, oramai si pigghiaru, e poi, mu tu ricu a tia, cu si ndi futti se purgai, tantu chiddi u stessu non mu raunu!» (u sticchiu n.d.r.)
E ripensando alle ragazze e a quello che Maciste aveva loro combinato, andai avanti a ridere tutto il pomeriggio.

Tira ca veni......



Bella mei.....ora chi riva u periudu, po nsumari....va va....bacione

Palanca 'a lea!

Anni 70, i catanzaresi ci avevano da poco fottuto il capoluogo e, poiché le disgrazie spesso arrivano in coppia comu e fungi, la loro squadra di calcio si apprestava a venire in serie A e sarebbe stata la prima volta per una squadra calabrese. Un anno tremendo, dovemmo sopportare frizzi, lazzi, rumpimenti i cazzi e un motivetto che ancora oggi mi scombussola: CATANZARO CIA' CIA' CIA', CAPOLUOGO E SERIE A. Il centravanti era un certo Palanca, 'na speci di pigmeu un metru e vintisetti, numuru trentadui di peri, chi-malanova mi avi- faciva gol paru paru: in mischia, in contropiedi, punizioni, carci d'angulu (!) e i testa (!!!).
R**favazzinotu ca' mbragghia, per motivi sentimentali si era trasferito da pochi anni in un paese della provincia di Catanzaro e, spero per amore, era diventato un tifoso ultrà della squadra di questa città, non esageriamo, di questo ridente borgo pirdutu 'nte muntagni. Gli capitava spesso di venire a Favazzina e altrettanto spesso ndi scassava i ngunagghi cu 'stu Catanzaru e cu 'stu Palanca e dopo averci sbeffeggiato (noi tifosi di una Reggina pericolante) quella volta concluse così : " Pirchì, Palanca 'A LEA!". Non conoscevamo questo termine del nord, forse significava che Palanca era abile a condurre il pallone e a recapitarlo in gol, fatto sta che E**, il padre di Olivia, gli fa "LEITI ri cugghiuni R** e viri mi parri comu ti nzignau to mamma"
Mentre scrivo la Reggina è in serie A da tanti anni, qualcuno sa dove sia sprofondato il Catanzaro?

domenica 28 settembre 2008

IL Nostro diario segreto

Per il GRECO in prima persona, e anche per tutti gli iscritti al blog !
Che ne dite se tutte le mitiche storie rancontate da ognuno di noi venissero raccolte e catalogate per farne ( un libro) IL NOSTRO DIARIO SEGRETO di favazzina????....chi sa magari troviamo pure qualcuno che lo pubblichi.... tra 2 - 3 racconti 1 -2 poesie del nostro poeta spusidda e cosi via.... non sarebbe bello?????

Dedicato

Vorrei dedicare questa poesia che ho appena scritto a tutte le ragazze del blog.
Mister non fari u mbiriusu a truvai a poesia pi tia, a prossima vota ta dedicu.

RICORDARMI DI TE

Ho chiesto alla luna
di far brillare tre stelle,
anche solo per un attimo.
La prima per guardare i tuoi occhi,
la seconda per guardare il tuo viso,
la terza per guardare nel tuo cuore.
Poi le ho chiesto di spegnerle
e nel buio, cercare
di ricordarmi di te.

RIFLESSIONE (seria)

Ragazzi, rileggendo le storie vecchie di favazzina, specialmente il linguaggio con cui vengono raccontate, mi viene in mente un pensiero: questo piccolo, ma piccolo paesino ha sfornato un sacco di talenti, di gente che ha da dare qualcosa (certo ha sfornato anche tanta altra roba... )! Poi sono andati tutti via, costretti. Ma voi ci pensate cosa poteva essere favazzina se fossero oggi tutti qui?

Dedicato ad arcade fire, spusiddha, u longu, galante e tanti tanti altri..

risultato terzo sondaggio

Cari amici....è tempo di risultati...come mi aspettavo avete scritto una miriade di canzoni...e ognuno di voi avrà rievocato chissà quanti bei momenti....confesso che alcune canzoni non le conosco...ma sarà un motivo in più per andare a scaricarla...ehmm....a comprare qualche cd datato se lo trovo!!!!Penso sarebbe eccessivo riscrivere tutte le vostre risposte,,,,però sappiate che ci sono i vari cocciante,tiromancino,883,negramamro,binario,frou frou,alanis morisette,pink floyd,europe,spandau ballet,abba,ace of base,cranberrieske etc etc...ma è giusto menzionare quelle che hanno avuto più di due preferenze fino al podio!!!Con tre preferenze ci son gli 883 con due canzoni: la melodica e romantica "come mai" e il loro pezzo di lancio "hanno ucciso l'uomo ragno"...poi abbiamo uno dei tormentoni estivi più canticchiati (e io ne so qualcosa) degli ultimi anni "dammi tre parole" di valeria rossi...e infine il mitico vasco con la sua mitica "albachiara" (chi non l'ha mai cantata attorno ad un falò???)...veniamo ai gradini più alti...con 5 preferenze ...abbiamo "ONE" versione SCIBALOCCHIU che ha strabiliato tutti con le sue performance...e al primo posto c'è un pari merito...ovvero ancora "one" cantata dal grande bono stavolta eh eh eheh e inaspettatamente troviamo U BAMBINU che canta "Shampoo"!!!!!figghioli io sta canzone du bambinu non ma ricordu ca**u!!!Era un risultato atteso o pensavate che avrebbero stravinto i vari vasco,liga,883,rem,pink floyd...figghioli,,,,invece si sono dovuti inchinare o bambinu e scibalocchiu!!!ahi ahi ...

sabato 27 settembre 2008

Caccia al tesoro anni 70

La razza F** probabilmente possiede uno specifico gene che presiede all'ideazione e all'organizzazione della caccia al tesoro; 'u Grecu ancora figghioleddu, i suoi cugini M**e R**negli anni '70 ne vararono alcune edizioni. Certo, erano naif rispetto alle successive sicuramente meglio preparate e più raffinate; si tenga presente che non si poteva contare sul talento grafico di un Malumbra e quindi disegni, carte, mappe e altro non facevano parte del corredo iconografico. Però erano divertenti lo stesso e ricordo un'edizione particolarmente vivace. Gli organizzatori avevano ideato che, alla fine del percorso, ogni squadra avrebbe dovuto portare uno o più oggetti apparentemente complicati ma basati sui giochi di parola e si sperava che i partecipanti con l'aiuto di un buon vocabolario riuscissero a superare l'ostacolo. La squadra X doveva portare UNA COSTOLA (si poteva intendere il bordo di un libro, il dizionario lo contempla) e chi faci? Si scapatiunu nta marina e a trovunu: 'na CUSTULA DI BOI, longa non menu i menzu metru, cu mari aiva sciacquatu. Accettata! La squadra Y che aveva da portare CENTO GRILLI (grillo sta anche per pallino e sarebbe bastato un foglio riempito di pallini) si presentò con una bottiglia piena di grilli. Veri e vivi. Và cuntili tu se sunnu centu. Accettati pure questi e senza contarli. Ma la squadra Z raggiunse vette sublimi: dovevano recapitare "L'ACCRESCITIVO DI UN FOLLE" e s'intendeva UN MATTONE. 'U capusquadra veni ravanti 'a giuria cu nu lambrazzuni chi pisava armenu centu chili e chi aiva nta testa nu sculapasta menzu rruggiatu.
"E chistu cu è?"
"Nu pacciu, non si viri?"
"E allura?"
"No viri quant' è ddossu? Esti nu PACCIU CRISCIUTU, comu vulivuvu vui"
Ineccepibile. Vinsero il primo premio.

Favazzina e la neve!

Questa storia risale a molti anni fa eppure ha lasciato in me un ricordo così vivido e romantico che non posso non raccontarla...
Questo l'antefatto. Fu un Natale indimenticabile e Cristina può confermarlo: passamo insieme le vacanze di Natale in Germania, ospiti dei suoi premurosi ed affettuosi nonni materni, in una bellissima "casa nordica" circondata da un giardino con sontuosi abeti argentati... la vigilia di Natale, come da tradizione, decorammo l'albero con candele vere e cioccolatini di ogni tipo. Insomma: il classico Bianco Natal e della neve... neppure il più piccolo cristallo!!
Ero "tedesca" ormai e, per via delle origini germaniche del mio nome, per circa 15 giorni, mi trasformai in IRMGARD, l'amica italiana di KRISTINA!!!
Seppur felicissime dell'avventuroso viaggio (abbiamo spedito cartoline a tutto il mondo!!) entrambe ancora "fanciulle", dopo due settimane di pranzi e cene con i "grandi", intorno al fuoco scintillante del camino, eravamo desiderose di trascorrere almeno il capodanno con i nostri amici, A REGGIO!!!
Il pensiero era sempre e solo uno: tornare A CASA!
Finalmente di ritorno, ad attenderci in Italia un clima davvero rigido, Calabria compresa!
Iniziarono i preparativi frenetici per il capodanno...tra un invito e l'altro, alla ricerca della festa più divertente e con gli amici più simpatici, infine, per l'ennesima volta, ci "convinsero" (i genitori di Cri)a trascorrerre il veglione insieme a loro...ma non in un posto qualunque... nientemeno che al "Grand Hotel De la Ville" a Villa... Vabbè...sfumato ormai per sempre il riggitano "veglione mondano", quasi pronte per tornare a scuola (ed io a casa, 1000 km più su!), ci rifugiammo nella nostra cara, amata e "dimenticata" Favazzina... per ritrovare NOI STESSE!!!
E FAVAZZINA, proprio lei, come sempre, ci regalò una serata inaspettata, bellissima ed emozionante...
Dopo un pomeriggio trascorso un po' a zonzo per le stradine desolate del paese e qualche foto sul molo, in compagnia di Nunzio (allora mio pretendente) Nino, Pelè, Donato e compagnia bella, rincasammo letteralmente morte di freddo.
Di lì a poco, per caso, uscii in balcone e... davanti ai miei occhi, senza fiato, finalmente lei: LA NEVE!
Lenta,leggera,soffice,candida,volteggiava leggiadra e silenziosa e già ricopriva tutto: le viuzze, i tetti, gli alberi,il lampione e, ancor di più,la spiaggia....
Fu una serata bellissima... in quel silenzio surreale, per tutto il paese, bianco, etereo e finalmente solo mio!

StraFavazzina

Ciao a tutti, scavando tra i ricordi e non solo (scatole di vecchie foto, cassetti, cantina, ecc.), mi è tornata in mente una vecchia ma apprezzata manifestazione sportiva: la StraFavazzina. Ora non ricordo se era il 1989 o il 1990, ma alla corsa tra le strade ed i vicoli del paesino, con arrivo in "salita" nel piazzale della Stazione, ci preparammo tutti con grande dedizione. Due le categorie, adulti e ragazzi. Nella prima il favorito di casa, Rocco 'Nnao (del quale conservo sempre buoni ricordi, soprattutto per i "Giochi sulla Spiaggia), dopo una lunga battaglia contro uno "straniero", arrivò secondo. Nella categoria ragazzi, consapevole che non sarei mai riuscito a vincere, mi ero preparato per un piazzamento, e così fu (terzo posto), battuto il volata da uno sprint al "vomito" di A...... Budini (che saluto con affetto), che per supermi anche in preda ai crampi allo stomaco, mentre correva ha vomitato di tutto. Di questo episodio, come anche di gran parte di quella gara, pare esista anche un filmato, registrato dai fratelli Car********, Ciccio e Stefano (memorabili i ferragosto a Gambarie a casa loro, comprese le gare di velocità sulla Melia di Scilla, per vedere chi arrivava prima da Favazzina). Spero di trovare il materiale in questione, nel frattempo un saluto a tutti e tutte.

u pacciu e zorro

U pacciu non era pacciu, anzi, ma era costretto a volte a fari u pacciu perchè vessato dai fratelli più grandi che lo controllavano a vista.
Intendiamoci, erano tutti bambini, compresi i fratelli, quindi quello che vado a raccontarvi è pura verità anche se i protagonisti probabilmente non si ricorderanno nulla.
Il paccio o presunto tale, altri non è che il ns amato " nd....o" ,che da bambino cresceva magro e non ci crederete persino bello (si pirdiu pi strada) .Viveva normalmente con la sua famiglia che gestiva un negozio di generi alimentari ,che vendeva, tra le altre cose, gelati (confezionati) ...fatale attrazione per il ns amato.
Ogni giorno si sentiva un trambusto, subito dopo si vedeva la fuga del paccio con un gelato in mano e i suoi fratelli che lo rincorrevano per strada per recuperare il mal torto. Appena si vedeva raggiunto lui mordeva il gelato per renderlo incommerciabile , e per difendersi sputava su tutti quelli che si avvicinavano. Io per difenderlo dicevo ai suoi fratelli - ma non viditi ch'e pacciu? - e loro - sarà pacciu.. ma si sta futtendu tutti i gelati!!!-

Zorro

Altro personaggio mitico del ns paese, grande pescatore, purtroppo è tanto tempo che non lo vedo, se ci legge lo saluto o fatelo voi se lo incontrate.
Da bambino, presumo per colpa di una serie interminabile di telefilm su Zorro, una sera decise di affrontare tutta la discesa di via aspromonte di corsa, mascherato con un pezzo di cartone nero ed armato con un manico di scopa a mò di spada.
Arrivato in piazza con il fiatone, disse semplicemente - sono giorro!! - (gli mancava ancora la zeta)
Da allora penso che anche sua madre lo chiami Zorro

E prossimamente.......Pernazza...e altri.....

venerdì 26 settembre 2008

IL FILOSOFO

Sono le circostanze che ti fanno diventare filosofo, le stesse che possono farti diventare un terrorista. Cosa stavo chiedendo alla vita, in fondo, questa sera? Me la passavo con gli amici del blog tra commenti, racconti, poesie e tante foto- maronna quanti fotu, chicazzuè l' Archivio Fotografico Nazionale Alinari?- insomma ero felice e spensierato come un bambino quando non pensi che sia così necessario che il telefono debba per forza suonare e inveci mannaiallamuntagna stu testa di cazzu sona, anzi parra e dici "Ti stiamo aspettando, vieni? Il teatro...ti sei dimenticato?" Dimenticato no, era u ciriveddu chi dissi Scancella e ieu aiva scancellatu. "Va bene, vengo". Puru se hai n'amicu rumpicugghiuni sempri n'amicu è e non puoi esimerti e non puoi mancare e non puoi perdertelo e...e chi esti a semifinali Italia-Germania 4-3? No, era il dramma Gli spettri di Ibsen. Ora ieu Ibsen u canusciu pocu ma sacciu chi unu sulu è peggiu r'iddu, Strindberg. Però chi nci vulimu fari, è la cultura, è il dramma esistenziale dell'uomo moderno, è il decadentismo, è na poltrona aundi circava mi mi mmucciu pì putiri durmiri nu pocu, era scomoda e allura pinzava...a chist'ura putivi essiri nto blog o forsi stavi scrivendu na cosa comu a chista chi stai scrivendu e parravi cu Ninu, cu Grecu e Malumbra e u longu e Spusidda e u Mister e Scibbalocchiu-aiti pacenza figghioli chi l'aiu a scriviri tutti, i nomi- insomma tutti vui. No, non era possibili, u me destinu stasira è chi m'aiu a fari du paddi cusì rossi chi nci pozzu ppuggiari supra 1 lattina di cocacola 1 confezione magnum di popcorn 1 cornetto algida e 1 sacchetto di brustolini, costo totale 10,40 euro. Non di putiva cchiù e s'aissi avutu na bumba n'cià schicciava nto parcu-magari tra primu e sicundu tempu- ma si viri chi non aiu a scorcia ru terrorista e optaia pa filosofia: "stoico è colui che sopporta rassegnato i mali fisici e morali" (Seneca, forse) e " non fari u cazzuni, ccumpagniti sempri cu chiddi megghiu i tia"(me nonnu N.,sicuramente).

U scacchista

Aìti a sapiri...che all'inizio degli anni 70 il mondo era tutto in fermento..C'era la sfida a scacchi tra l'americno Fisher ed il russo Spasky (?), e tutti quindi giocavano a scacchi, cani e porci.. nel senso che giocavano anche scecchi che non avevano mai visto una scacchiera.
Invece nel nostro amato paese, avevamo un maestro internazionale,tale Pinotto, che veniva al paese solo d'estate e fino a quel momento nun su cacava nuddu!..(tranne io naturalmente!!pirchì a mia a genti cchiù è strana e cchiù mi piaci..)..e quell'estate,suo malgrado, diventò protagonista.
Approfittando della momentanea notorietà del gioco ,ed anche per allenarsi, insegnò a quasi tutti i giovani del paese a giocare, poi ci sfidava o singolarmente o tutti contro di lui (simultaneamente)...e regolarmente stravinceva anche senza guardare la scacchiera, solo a memoria......Minchia chi testa!!!
Io ero il suo allievo prediletto, nonchè amico e coetaneo, perchè sosteneva che giocavo al di fuori degli schemi, e passavo interi pomeriggi a casa sua a giocare ed apprendere...ma il maestro, caro Arcade Fire (ma chi cazzu i nomi ti mittisti!) era sempre lui.
Un gorno mi disse: "Domani..giochiamo suttu a frunti."..ed io pensai : "chi cintra suttu a frunti chi scacchi" , ma siccome tutti i geni sono un po' strambi ( e poi eravamo anche amici) accettai la strana proposta.
All'indomani mi presentai suttu a frunti.
"Ti presento una mia amica"...era una bionda alta quanto me,giunonica,e (cosa nuova per quei tempi)..in topless!!..E cu jucava cchiù e scacchi!!!non riuscivo a non guardarla..era troppo bella!!
" Stai attento che ti mangio la regina " diceva il maestro, ed io pensavo " Ma cu cazzu s'indi futti da regina!"..
Insomma, grande figura di merda!!.Ah dimenticavo...caro Arcade non era brasiliana ma dell'ex Jugoslavia, e in quell'occasione mi sfidò anche a scacchi!!...e durante la partita..non so perchè..non riuscivo a guardarla negli occhi!..Provate voi a giocare a scacchi (ma anche a tombola) con una sventola seminuda , a 20 anni, d'estate e ,ancora megghiu, suttu a frunti!!!
Quella stessa estate la Pro Loco di Bagnara organizzò un torneo di scacchi, a cui il ns. maestro si iscrisse regolarmente.
I bagnaroti, fanatici, dicevano "varda, varda, puru i favazzinoti sannu jucari e scacchi!.."..non sapevano quello che li attendeva...
Al torneo c'erano tutti gli intellettuali ,o pseudo tali di Bagnara, in giacca e cravatta in piena estate e con le mogli ingioiellate. Il ns maestro si presentò in pantaloncini corti azzurri, che ormai tendevano al grigio, maglietta nera 2 misure più piccola del dovuto e un paio di zoccoli di legno consumati.
Naturalmente non ci fu partita..e noi portammo la coppa in trionfo per la nostra Favazzina come se avessimo vinto le finali del campionato del mondo.
Saluto tutti...specialmente Arcade e Spusiddha.

I sireni ri cascati

.....Spero di fare invidea a qualcuno... hahahaha

Ecco alcune foto!





Ragazzi queste foto sono proprio vecchiotte. Ci sono Valeria la romana, Valeria S. e Serena.
Poi una foto di Pasquetta del 1993.

Le scarpe nuove

La domenica pomeriggio, soprattutto d’inverno, quando i miei amici ed io eravamo stufi di cazzeggiare, spesso e volentieri ce ne andavamo al cinema a Bagnara. Dati gli scarsi mezzi di locomozione che avevamo a disposizione (sulu Maciste aviva na bicicletta e puru scassata), facevamo quasi sempre l’autostop, oppure ci andavamo col treno, ovviamente senza biglietto, stipati nel cesso come sardine e nei casi più estremi a piedi. Anche quella domenica io, u Longu e Maciste, dopo aver scartato le varie alternative che Favazzina ci offriva (ma undi!), decidemmo di andare al cinema.
Il giorno prima, facendo spendere a mia madre una cifra considerevole, mi ero comprato a Reggio un paio di scarpe di vernice, allora molto di moda. Sto parlando degli anni sessanta, dell’era dei beat (pochi sanno che oltre che Spusidda, in quegli anni, ero pure soprannominato Mimmu u bit).
Quale migliore occasione per sfoggiare le mie scarpe nuove se non quella di andare a Bagnara? Non ricordo come andammo (a peri non pensu, se no chi scarpi novi cu sapi quandu ruaumu), nemmeno il film che vedemmo, quello di cui sono certo è che quando uscimmo dal cinema ci recammo al bar lì accanto a comprarci, come facevamo ogni volta, i balò, una sorta di gigantesco krapfen con la crema. Devo confessarvi che la domenica a Bagnara più che per il cinema ci andavamo per i balò
Usciti dal bar, ognuno col suo balò in mano, ci avviammo allegramente (panza china faci cantari) alla stazione a prendere il treno. Non so se esiste ancora, ma allora per arrivare in stazione, vi era da fare un sottopassaggio. Vuoi che stava scendendo già la sera, vuoi che il sottopassaggio non era illuminato, ma li dentro non si vedeva quasi niente. Ancora oggi, con tutto quel buio, non so come Maciste abbia fatto a scorgere la cagata esagerata (pariva chidda i na vacca), chi nu curnutu aveva da poco lasciato nel sottopassaggio e come gli sia venuta subito l’idea. Lui e u Longu si scambiarono un rapido cenno d’intesa ed io, ignaro, mi ritrovai in mezzo a loro due, al centro della loro attenzione. Presero a farmi parlare col chiaro intento di distrarmi e, un colpo sul fianco di uno e una leggera spinta dell’altro, mi guidarono, comu a chiddu chi nta festa a Favazzina iavi a rumpiri i pignateddi, al bersaglio. La presi in pieno e pigghiai na sciddicata che se non ero pronto ad attaccarmi a loro due, sarei caduto in terra lungo disteso. Sul momento non mi resi conto di cosa mi fosse successo, ma guardando per terra vidi che avevo la scarpa china i merda.
«Dda puttana! I scarpi novi, varda comu i cumbinai» e incazzato come una bestia mi rivolsi ai due cercando un po’ di comprensione. O pigghiati a Peppi e o Longu e cu i putiva tiniri! Si misero a ridere come matti «I scarpi novi, i scarpi novi» sghignazzavano additando le scarpe, dandosi nel contempo gomitate e pacche sulle spalle soddisfatti per essere riusciti nel loro intento. «Situ du strunzi!» li apostrofai intuendo lo scherzo che mi avevano combinato «Se vi pigghiu» e presi a rincorrerli cercando di raggiungerli, ma loro se la svignarono ed io imprecando contro di loro e du curnutu chi aviva cacatu a menzu a strata, mi fermai a pulire in qualche modo le scarpe. Quando li raggiunsi alla stazione, un po’ mi era passata, ma gli dissi lo stesso che erano due stronzi e loro sorridendo, beati come due angioletti (chi corna però), mi dissero « E pirchì ne vulivi battiari?»

Arriva l'autunno

Ragazzi vedendo tutte queste belle foto mi fate ricordare che l'estate purtroppo è finita e allora

ARRIVA L'AUTUNNO

Gli ultimi giorni settembre consuma
di un'estate morente,
già sale sui colli la bruma
leggera e silente.
Copiose si abbaton le piogge
sull'arida terra, sull'indaco mare,
i vecchi, sotto le logge
stanchi stanno a guardare.
Nei campi il granturco è maturo
e colma di uva è la vite,
sarà un buon raccolto, sicuro,
si spera che ottobre sia mite.
Nel bosco in mezzo ai castagni,
tra ricci e odore di funghi,
la tela tessono i ragni
con fili sempre più lunghi.
Mentre si stacca da un ramo una foglia
e si posa per terra pian piano,
accanto alla casa del villico spoglia,
l'estate all'autunno passa la mano.

......E NON E' FINITA QUI











ANCHE IL MIO CASSETTINO DEI RICORDI SI E' APERTO















































































DEDICATO A TUTTI VOI....

giovedì 25 settembre 2008

Verdello di Favazzina al posto del lime

MOJITO


Ingredienti:
50 ml di rhum bianco (invecchiato 3 anni), 25 ml di succo di lime o verdello di Favazzina, 2 cucchiaini di zucchero di canna, 5 foglioline di menta, soda, ghiaccio tritato.

Preparazione:
In un bicchiere lungo pestare le foglie di menta con lo zucchero ed una spruzzata di soda.
Aggiungete il ghiaccio tritato, il rhum, il succo di lime o di verdello di Favazzina e mescolate bene. Riempite il bicchiere con la soda e guarnite con qualche fogliolina di menta.
Salud!

Con l'approvazione del Grande Fidel !!!

Buongiorno con dedica


Auguro un buongiorno a tutti e dedico queste immagini al Mister, al Negretto ed al mitico Pietrino (fuoriclasse della competizione)...

Dedicato

Vorrei dedicare questa poesia a tutti quelli che come me vivono lontani dal nostro paese, soprattutto al Ferroviere dato il tema.

TRENI

Quanti treni nella mia vita!
Treni lenti, treni veloci,
treni pieni di voci,
di gente che cullava un sogno,
treni che agognano un ritorno.
Treni che sempre portano via,
treni pieni di malinconia,
di lacrime e di strazianti addii,
treni carichi di nostalgia.
Treni che anch’io sono andato via,
col cuore a pezzi grondante poesia.
Treni che ormai si è infranto un sogno,
treni… chissà se mai farò ritorno!

Quest'altra invece la voglio dedicare a Luna piena e Belloepossibile e a quelli romantici come me (anch'io so essere sdolcinato)

SARO' ARPA, SARAI VELA

Oh, se potessi un'arpa diventare,
suonerei per te all'imbrunire
musiche nuove
scritte dal mio cuore,
e dalle corde
che il vento fa vibrare,
come per incanto
farei uscire
soavi melodie.
E tu leggera ballerai
sotto le stelle,
con la luna curiosa
che ti guarda e tace.
E quando stanca
ti lascerai cadere
accanto al fuoco,
ancor più bello, acceso,
risplenderà il tuo viso.
E mano nella mano
attraverseremo la notte muta,
finché incontreremo
un'alba sconosciuta,
e al sorgere del sole
con la nebbia che dirada,
sarai tu la vela, amore,
lungo la mia strada.

mercoledì 24 settembre 2008

Dove seiiiiii.......


Aundi è a Stella ru mary..........

Autre 'Ngiurie - richiesta di post

Ciao a tutti,
mi rivolgo in particolar modo a U Longu:
Longu, quest'estate, la sera prima che partissi, mi hai raccontato la storia della nascita del soprannome "u pacciu". Visto che so da fonti certe (i miei cugini Rocco e Mario) che sei l'autore di tanti altre 'ngiurie celebri, non è che ti andrebbe di raccontarne la storia sul blog? Ti assicuro che durante tutto il viaggio (otto ore di macchina) non ho fatto altro che ridere da solo come.... 'nu pacciu!

LO SPIRITO DEL BLOG

Aiva finutu mi leggiu quaranta commenti di Riflessioni nto blog e forsi eru nu pocu nturdunutu, bbaddariavu comu a nu mbriacu e all'intrasattu nta stanza nu lampu mi russigghia completamenti e viru na sauma intra a na nuvula di fumu. Nu sciauru ruci,alcolicu, chi non capisciva bonu chi era: sangria, mi pariva propriu sangria. Vardu megghiu sta sorta di figura e viru chi avi i latu nu cani rossu, iancu cu na macchia nira nta n'occhiu. Ma...ieu a chistu u canusciu..."G**ma tu si G**P** e chistu esti 'u pirata!". S'incazzau e mi rissi "Non fari nomi, ieu sugnu 'U SPIRITU RU BLOG. Ora tu pigghia na pinna (i piscistoccu, dumilaliri) e scrivi:

ODE ALLA MINDIFUTTENZA
MINDI FUTTU I L'ANONIMI I L'OMONIMI E RI SINONIMI
SE T'INCAZZI CAZZI TOI POI TI SCAZZI FINARMENTI
SCRIVI IDDA SCRIVI TU ORA I FIMMINI ORA L'OMINI
MANDA FOTU MANDA CANTI MANDA FILM E DOCUMENTI
FUTTATINDI SE SI' PACCIU NON VARDAMU MALATIA
FUTTATINDI SE SI' SANU PURU A CHISTU C'E' RIPARU
MBIVI VINU SE TI PIACI CERCA 'U PILU ADDAPARU
CU SBAGGHIAU? RASSA FUTTIRI CAPITAU PURU A TIA
NON PINZARI STAMATINA E SE TI MINUNU NTE RICCHI
SI NTO BLOG I FAVAZZINA STUITI I MUSSA E POI TI LLICCHI

Ieu scrivia e poi...puuuffff G**scumpariu, iddu e puru u cani.

Chiarimento

Il post è soprattutto per Malumbra.....
Credo che nessuno di noi sia contro la libertà di espressione, me compreso.
Ho fatto delle critiche e basta....
Perchè non si fà un indice di gradimento per il contesto dei post? Io credo che lo spirito goliardico risulterebbe tra i più amati....
Ciò non toglie che chiunque possa scrivere dei post a rischio diabete.....ci mancherebbe! Credo solo che la prima affermazione di Malumbra e (credo) del Ferroviere( Pernazzaaaa ciaoooooo!)sia reale, ma non accusatoria....
Si sta(va)scivolando in "c'è posta per te"....ma in fondo che male c'è??? Giusto??
Un bacio Canarinoooooooo :)

RIFLESSIONI (continua)

Leggendo i molteplici e vari commenti che lo scritto di Malumbra ha scatenato, vorrei fare anch’io una piccola considerazione.
Dico che u Grecu dandoci la possibilità di scrivere sul blog, ha dato a ciascuno di noi una grande libertà di parola, ma è altrettanto vero che ci ha dato una grande responsabilità.
Quando io scrivo un articolo per il giornale del paese dove vivo, prima di essere pubblicato, viene recensito dalla direzione del giornale, cosa che credo avvenga in tutte le redazioni, sul blog questo non avviene e ognuno di noi scrive tutto quello che gli pare. Trovo giusto che uno si debba esprimere come meglio crede o come ritiene più consono, data la finalità del blog, ma è anche vero che deve accettare i commenti a volte positivi, talvolta negativi degli altri. Sarei un presuntuoso se pensassi che i miei scritti siano migliori di quelli ru Longu, di Arcade fire o ru Mister, tanto per citare qualcuno. C’è chi li troverà interessanti, divertenti e magari susciteranno in lui qualche emozione, altri invece, com’è ovvio che sia, diranno che quello che scrivo sono solo stronzate. E’ un rischio questo al quale ciascuno di noi va incontro e del quale deve essere consapevole, altrimenti, mi dispiace dirlo, è meglio che non scriva.
Tuttavia, anche tra polemiche, discussioni e cazzate varie, sono certo che tutti noi, tranne u Mister, (ormai la purtari sta cruci! Ti voglio bene D.) daremo sempre il meglio per far crescere e migliorare il “nostro” blog.

buongiorno

Buongiorno a tutte le persone mielose e che gradiscono ...
Per gli altri, invece, andate a quel paese!!!
Scherzo, ovviamente

martedì 23 settembre 2008

Dedicato al mio Malumbra....

Wish You Were Here:
Allora, pensi di saper distinguere il paradiso dall'inferno? I cieli azzurri dal dolore? Sai distinguere un campo verde da una fredda rotaia d'acciaio? Un sorriso da un pretesto? Pensi di saperli distinguere?
E ti hanno portata a barattare i tuoi eroi per fantasmi? Ceneri calde con gli alberi? Aria calda con brezza fresca? Un caldo benessere con un cambiamento? e hai scambiato un ruolo di comparsa nella guerra con il ruolo di protagonista in una battaglia?
Come vorrei, come vorrei che tu fossi qui Siamo solo due anime sperdute Che nuotano in una boccia di pesci Anno dopo anno Corriamo sullo stesso vecchio terreno. E cosa abbiamo trovato? Le solite vecchie paure Vorrei che tu fossi qui

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH........

RAGAZZI COSA HO COMBINATO...!!!?
Sono appena tornato a casa e sbirciando sul blog ho visto 22 commenti al mio post, e che commenti..
Vi premetto che non mi sarei mai immaginato di aizzare gli animi con questa riflessione anche perchè l'ho scritta con uno spirito di cazzeggio che neanche ve lo immaginate!
Chiedo innanzitutto scusa a Luna (ho preso quelle frasi perchè erano le prime che mi sono venute davanti) ma non era assolutamente nelle mie intenzione criticare i tuoi post, io mi aspettavo commenti del tipo: "Malumbra va caca" " va curcati cu tò è sonnu" e cose simili! il post era un pò goliardico e mi aspettavo commenti del genere! infatti eravamo partiti bene con 'U ficonsgi che mi scriveva "TI AMO... spendili i sordi.."
Mi dissocio da tutti i commenti che hanno preso posizioni pesanti (Scibbalocchiu mio, il tuo commento non è stato molto illuminato..) e ne approfitto, in modo serio, per dire la mia a riguardo: L'unica cosa che può approvare o disapprovare un post è il regolamento, e nel nostro regolamento non esiste un punto che parli di messaggi dolci o grezzi, ecc.. quindi il problema che si è posto , ovvero libertà di scrivere quello che si desidera (nei limiti del regolamento) non esiste!
Ognuno è libero di metterci del suo sul blog ma ognuno è anche libero di giocarci un pò con le cose che si scrivono, sempre nel rispetto reciproco.
Mi rendo conto di aver sbagliato una cosa fondamentale in questo post (anche perchè l'ho scritto morto di sonno) : l'etichetta!!! Io dovevo scrivere "CAZZATE VARIE" e non "RIFLESSONI"...
Luna ma davvero te la sei presa? ti dedico questo video, moooooooooolto goliardicamente...

Buongiorno


Nonostante la "full immersion" lavorativa...

lunedì 22 settembre 2008

Personaggio misterioso

Non ricordo glia anni..... ma già in questo periodo con malumbra ogni mattina ndi iarmavumu e partivumu!!! dopo chi ndi carriavumu borsoni,pagghiolu,remi,lenzi e chi ndi calavumu a barcuzza i lignu a mari eravamu pronti mi partimu. Sulla barca u malumbra piscava ca filosa e ieu ka fringa! dopo una delle tante mattinate perse a pescare a traina o megghiu a mutili,prima di concludere come a sempre la giornata a pruppa chi rindiva i chiu,dovevamo farci due risate come sempre con un personaggio di favazzina!
La nostra "trainata" si spostava da scilla verso favazzina,camina camina passiamo in direzione ra "caserma" e la puntualmente ogni mattina ogni giorno c'era il nostro personaggio misterioso,pantaloni della tuta bleu notte, maglia bianca a maniche corte, la giacca della tuta legata alla vita e Cannocchiale al collo.... .
Dopo poco il nostro passagio i sutta a caserma ndi varda cu cannokkiale.... e puntualmente con malumbra facimu finta chi pigghiavumu i mutili,per chi non se ne intende,quando si prendono i mutuli con la barca si attuono delle manovre particolari.
Questi movimenti particolari li facevamo per due tre volte di seguito e puntualmente il nostro personaggio si catupultava sulla barca e varava.....
ruvava vicinu i nui e ndi faciva signu ca manu : Quantu ndi pigghiastu??????
e nui : 6-7......
e lui naturalmenti ci credeva.
Dopo qualche minuto io e malumbra ce ne andavamo verso la nostra postazione per pescare a mutuli lasciando girare a vuoto il nostro personaggio nonchè carissimo amico.
Malumbra ti ricordi quantu risati???????????

RIFLESSIONE:

Figghioli.. ma questo blog sta diventando troppo sdolcinato!!
"sognami.... la mia casa è insieme a te.. mancato amore...." oggi il ferroviere si è lamentato in privato! e pensare che il greco aveva inaugurato questo blog con un post dal titolo: "Menzu pagghiolu!"

ps. invito le ragazze a non leggerlo assolutamente



Per te compare

Per il Negretto.....tu meriti....e x tutte le donne del Blog....Una in particolare......:-)

Consueto richiamo

Come ormai è di consueto ricordo a qualche distratto di rispondere al terzo sondaggio...ancora pochissimi giorni e sarà chiuso...quindi...stellamary,pinna i piscicani,boa,focu meu,ferroviere,mariuccia,maruzza, etc etc etc etc....muvitivi!!!please

Una storia paranormale

Vi racconto una storia accaduta a mio padre nei primi anni cinquanta, una storia che, come avrete modo di leggere, sconfina nel paranormale.
Quando l’Italia, nel lontano 1940, entrò in guerra mio padre aveva allora ventisette anni. Fu lasciato inizialmente a casa, poi, dopo l’armistizio nel 1943, a trent’anni, fu richiamato alle armi, ma non ritenuto idoneo per andare a combattere in prima linea, data l’età, fu arruolato nella riserva. Fu mandato a Diamante, un paese in provincia di Cosenza, e insieme ad altri commilitoni, assegnato a pattugliare la linea ferroviaria, per scongiurare eventuali sabotaggi dei tedeschi in ritirata. Un giorno si trovava di pattuglia nei pressi di Favazzina, vuoi per la nostalgia di casa, vuoi che si era da poco fidanzato con mia madre, in un vidiri e svidiri, lasciò la compagnia e si presentò a casa da mia madre. A nulla valsero le esortazioni per farlo ritornare in caserma e lui per evitare guai, andò a nascondersi in una casetta, in una sua vigna a Fermu. Un paio di giorni dopo, com’era prevedibile, vennero a cercarlo i carabinieri e dato che non lo trovarono (ovviamente mia madre negò di averlo visto) le dissero che se si faceva vivo, era meglio per lui se rientrava in caserma. Mia madre e mia nonna lo supplicarono quasi in ginocchio per cercare di convincerlo e lui dopo una settimana, sebbene a malincuore, fece ritorno in caserma. Si giustificò dicendo che sua madre era molto malata e trovandosi così vicino a casa, non aveva resistito al desiderio di andarla a trovare.
Finita la guerra, quando ormai non ci pensava più, gli arrivò una lettera, nella quale c’era scritto che, in una tale data, doveva presentarsi al tribunale di Catanzaro per rispondere di un’accusa di diserzione. Tirando su tutti i soldi che aveva e con la morte nel cuore, un giorno prima della data stabilita per il processo, prese il treno per Catanzaro. In quei giorni a Catanzaro si stavano svolgendo parecchi processi per diserzione e gli albergatori, a conoscenza della cosa, avevano piazzato all’uscita della stazione i loro uomini. Uno di loro avvicinò mio padre, non era difficile per loro riconoscere chi arrivava in città per le prima volta, e dopo avergli chiesto se aveva bisogno di qualcosa, si offrì di accompagnarlo in albergo e a dargli l’indirizzo di un buon avvocato. Mio padre, preoccupato com’era, non aveva ne tempo ne voglia di cercarsi tanto l’albergo che l’avvocato e accettò l’offerta di quell’uomo. Andò prima dall’avvocato e, dopo avergli raccontato i fatti e ascoltato la linea di difesa che questi avrebbe tenuto, si recò in albergo. Arrivò che era già sera, cenò e stanco per la giornata intensa che aveva avuto e in ansia per quello che l’indomani l’attendeva, decise di andarsene a letto. Prima di alzarsi il padrone dell’albergo si avvicinò al suo tavolo e con fare da ruffiano gli disse che se voleva compagnia per la notte, avrebbe provveduto a fargliela avere direttamente in camera. Mio padre aveva altro per la testa e rifiutò garbatamente. Si coricò, ma non riusciva a prendere sonno, poi finalmente si addormentò, ma il suo fu un sonno alquanto agitato. Era in quello stato di dormiveglia, quando senti bussare alla porta. Pensò fosse la donna che il padrone dell’albergo, non volendo desistere, gli aveva mandato e deciso a dirle che non la voleva, senza riflettere disse «Avanti!». La porta si spalancò con una violenza inaudita e nella camera si scatenò l’inferno, pareva vi fosse un uragano. Mio padre rimase per un attimo sbalordito e non sapendo cosa fare, cercò istintivamente di proteggersi e tirò su le coperte coprendosi fino al volto, aspettando che quella furia si placasse. Ma quella cosa non accennava a fermarsi e lui, ormai completamente sveglio, capì subito si trattava di un qualcosa di soprannaturale. Mio padre non aveva paura di niente e di nessuno, nemmeno del diavolo (da ragazzo suo padre lo lasciava di notte nella vigna a Frunti a fare la guardia alla roba e lui dormiva da solo nella casetta) e anche in quella situazione non si fece prendere dal panico, si tirò su a sedere sul letto e tenendo gli occhi chiusi, prese a farsi il segno della croce e a invocare «Signore aiutami tu!». Così come arrivò, di colpo quella furia si placò. Mio padre si alzò, si vestì prese la sua roba e scese giù deciso a lasciare subito quell’albergo. Il padrone vedendolo con la valigia in mano gli chiese come mai voleva andarsene via a quell’ora di notte e mio padre di rimando gli chiese perché gli avesse dato quella camera. Il tizio volle sapere cosa gli fosse successo e mio padre gli raccontò quello che era accaduto. Quello rimase un attimo sconcertato e cercando di nascondere il suo turbamento gli disse che se voleva gli avrebbe dato un’altra camera. Mio padre a quel punto pretese di sapere tutta la verità altrimenti, minacciò, se ne sarebbe andato via senza pagare. Messo alle strette l’albergatore gli confessò che alcuni giorni prima, in quella camera, un tizio si era ammazzato e che lui mai avrebbe pensato potesse accadere quello che mio padre gli aveva raccontato. Comunque, lo rassicurò, appena giorno avrebbe chiamato subito un prete e avrebbe fatto benedire la camera. Insistette ancora affinché mio padre prendesse un’altra camera, ma lui non ne volle sapere, pagò e ritornò alla stazione ad aspettare, seduto in sala d’attesa, che facesse giorno, ancora scosso per quello che gli era capitato.
Per la cronaca mio padre venne poi assolto dall’accusa di diserzione. L’avvocato sostenne che mio padre aveva fatto ritorno in caserma spontaneamente e, cosa più importante, in possesso delle armi che aveva in dotazione, per cui non aveva affatto disertato. L’unica colpa che gli si poteva imputare era quella di essere rientrato in caserma in ritardo.
Per i più scettici posso assicurare che mio padre:
1- Non ha mai raccontato balle
2- Sono certo non facesse uso di droga
3- Non è mai stato un’ubriacone
4- Era completamente sveglio
5- Solo dopo ha saputo dall’albergatore che in quella camera un tizio si era suicidato.

Buongiorno...



Buongiorno e buon inizio di settimana ...

domenica 21 settembre 2008

BIAGIO TI ADORO

CHE QUESTA MIA CANZONE …. ARRIVI A TE TI PORTERà DOVE NIENTE E NESSUNO L’ASCOLTERà—LA CANTERò CON POCA VOCE… SUSSURRANDOtela e arriverà PRIMA CHE TU……TI ADDORMENTerai….
Sognami mancato amore,
La mia cASA è insieme a te
Sono l’ombra che farai
Sognami da li……….
Il mio cuore è li….

...Rèves de moi amour perdu

Rèves moi, s’il neigera
Je suis vent et nostalgie
Je suis où tu vas

I ragazzi 'ru cunduttu

Non era ancora stata avviata la cementificazione selvaggia del paese e il lato montagna 'ru campu presentava un muro poco alto a separare un rigoglioso giardino di limoni dal condotto.
Il murettino 'ru cunduttu era la nostra seduta preferita: là vi si suonava la chitarra, si cantava, si incontrava gente e l'acqua che scorreva alle nostre spalle produceva un sottofondo musicale (ambient, direi) che cullava i nostri sogni. Ma era,fu, il posto ideale per sanguinosi agguati.
Sittatu cu na fimmina favazzinota, G** 'nu riggitanu niu entri iava facendu 'u scannaturi sciacquatrippa: e io di qua e io di là e tirituppiti e tiritappiti. Peppi N** mi faci "A chistu l'aiumu a tingiri!". Nci facimu nzinga a Peppi P** (non ci pozzu fari nenti: cà quandu non si chiamunu Roccu, si chiamunu Peppi) e pigghiandu a strata ra stazioni 'nta nnenti simu intra o giardinu ri limuna alle spalle del ceddiatore. Io e Peppi N** lanciamo due buste piene d'acqua e subito corriamo direzione villa per scavalcare il muro e tornare 'nto campu: era per l'alibi. " E Peppi aundè?" "Ristau dda intra".
G**cento chili di lardo grondante acqua, zzuppatu micciu, sbraitava rivolto al giardino "Vigliacchi! Maleducati! Fatevi vedere se avete coraggio perchè IO VI SPARO!" Forsi chi purbiri bagnati pirchì mentri aiva ancora u brazzu iasatu minacciandu schiuppettati, na cazza di busta r'acqua 'u centra nta testa. Quantu sunnu, vinti litri? Non si ndi pirdiu na uccia!
G**varda a busta chi chianu chianu ra testa nci scivula nterra, si scutola nu pocu, parti pa casa e dda sira non nisciu cchiù.

Postille- G**non era una persona antipatica, tutt'altro, ma alle volte oltrepassava i limiti della sciacquatrippagine e bisognava limitarlo. Un saluto affettuoso G** che ormai sei con i più.
-Peppi N** altri non è che Peppi V**
-La genialata di Peppe P**(gavettone posticipato, acqua sul bagnato) fu del tutto casuale: la prima busta perdeva e dovette tornare indietro a riempirne un'altra.

Un'altra luna

Mi ricollego al sondaggio del Negretto "Le nostre Hit", alle varie poesie sulla luna e... anche alla nostra amica Luna Piena visto che ci siamo.
Dal mio dimenticatoio personale è uscita fuori questa vecchia canzone dei primi anni '80, chiaramente i più giovani di noi diranno "ma chi cazzu è chisto... e chi è sta canzuni?". Allora il tipo si chiamava Gianni Togni, la canzone, ovviamente "Luna", è stato un grandissimo successo nonchè tormentone estivo del giubbocs ru Magu, quando il residence si chiamava ancora u campu i tennis!
A parte l'autore e il video un po' naif, secondo me il pezzo è bellissimo, originale e ha un testo fantastico... ogni tanto mi viene da chiedermi, ma come è possibile che dai mitici anni '80 siano usciti cantautori come Ramazzotti che, con tutto il rispetto, avrebbe potuto vendere frutta a Porta Portese e magari cantare alla sagra dei castelli, mentre artisti geniali come il povero Gianni Togni siano scomparsi?
Comunque questa canzone è stata la colonna sonora dell'infanzia di molti di noi. La ricordavate?

sabato 20 settembre 2008

RISULTATO SECONDO SONDAGGIO:che fine hanno fatto?

Cari amici...la prima cosa che ho pensato nel conteggiare le vostre risposte è stata: Minchia quanta genti passau i Favazzina!! Davvero tanti...alcuni me li ero proprio dimenticati altri non capiscia ancora cu sunnu!!!Ci sono una miriade di nomi...quelli che hanno ottenuto più di una preferenza sono: ANNALISA(la cara Hannalee...vedi quanto manchi a favazzina?tu non mi criri!!Torna...nta sta cchiumara...torna...), Hugo di milano(ma cu ca** è stu hugu?)...il grande peppe Inn... ,marcello di milano(il biondino),anna e maria di treviso,stefano sold... di milano ,il cunno della tempra verde(mitico),,,il grande BUDO,,,la bellissima Cristiana,,,una certa katia pa..n ...
Ma veniamo ai più "cliccati"...incontrastata al primo posto c'è DEBORA LA MODENESE...la grande sempre sorridente simpaticissima debora...a ruota a pari merito abbiamo LAura di Milano assente ormai da diversissimi anni...uno dei personaggi più caratteristici delle estati anni 80 WALTER di MILANO(per intenderci quello del racconto di pelè con la zita e il tettuccio della macchina!!!)...e i CASERTANI...un gruppo di ragazzi che non ricordo come cariru a Favazzina ma che hanno ravvivato diversi estati!!!Poi ci sono Francesca perugia,dominga,mario longhit...,viviana e mauro cuc,silvio spagnolo, crizia e clelia,massimo verona,milo milano,enzo di torino,angela salerno,edo, fabio modena,eleonora e rocco gal,giuliana,jennifer,kiara senia,barbara milano,emauela,claudia post,riccardo roma,alessia.....
A questo punto però lancerei(non un altro sondaggio,,,tranquilli!!) un invito...chi sa che fine hanno fatto,,,chi ca*** stannu cumbinandu questi personaggi....scrivetelo...così ci toglieremo almeno la curiosità...
GRAZIE e arrisentirci per il prossimo sondaggio!!!

LA NOTTE NERA A SCILLA

Ragazzi volevo riportare il post scritto da MarVeL86 del blog SCILLAOLTRE sulla locandina "la notte nera scillese", simbolo del malcontento della popolazione nei confronti degli amministratori:


E' un pò l'emblema del
disagio e dell'insoddisfazione che un pò tutto il popolo scillese ha provato questo, come gli altri anni, circa la mancata organizzazione di eventi e di una vera e propria "estate scillese"...questo è ciò che è apparso ieri per le strade di Scilla mentre a Reggio ci si preparava per una lunga NOTTE BIANCA...signori e signore ecco a voi l'esclusiva NOTTE NERA di SCILLA:



Cosa ne pensate?..........

venerdì 19 settembre 2008

era di maggio

Era di maggio, tre compari favazzinoti, Enzo G., Peppe M. e l'umile sottoscritto, decisero di andare a Messina, non come dicono le male lingue, a caccia di sesso a pagamento, ma a magnificarsi della bellezza della città dello stretto. Cu ci cridi è fissa.
Come unica attenuante abbiamo e avevamo, che u pilu a quei tempi volava veramente basso.
Io posssedevo l'enorme somma di tremila lire, Peppe M. diecimilia perchè lavorava (raccoglieva gardenie per cinquecento lire al giorno e irrigava i giardini per pochi soldi e forse fu da allora che decisi che da grande avrei fatto il sindacalista) , non ricordo l'ammontare dell'avere di Enzo, ma non si doveva discostare di molto.
All'arrivo a Messina, vicino al molo, sono comparsi dei compari che con il famoso gioco delle tre carte (per me e Peppe non lo era affatto) ci fotterono i soldi sia a me che a Peppe, Enzo che era molto più sveglio di noi, non ha giocato ed infatti è stato l'unico ad assaporare la bellezza della città dello stretto mentre io e Peppe stavamo ad aspettare comu dui cani bastuniati.
Ma non tutti sanno cosa successe dopo.
Con i pochi spiccioli rimasti abbiamo comprato il sale (in sicilia a quei tempi costava molto meno rispetto al continente) dieci lire al chilo, quindi abbiamo pensato che con il contrabbando avremmo recuperato un pò di soldi, ma a Villa c'era la finanza che controllava.
Sul traghetto avevamo conosciuto un giovane hippie tedesco e abbiamo pensato bene di caricare nel suo zaino tutto il sale comprato. Ma non era giornata.
Infatti mentre c'intrattenivamo con il giovane tedesco, comparve Peppe u fontaneri , scignitanu,
che non dicu che era stortu ma nemmeno che apparteneva all'intellinghetia del suo paese.
Appena vide il tedesco ci dissi - M'peuh bruttu lordu va lavati, va tagnati i capiddi, chi faciti vui cu stu pizzenti ?
Io risposi - ma pirchi non ti fai i cazzi toi ?
Il tedesco, che non era scemo, si accorse che qualcosa non andava, e quando gli tradussi in inglese quello che andava dicendo u funtaneri, si mise a rincorrerlo per la nave.
Così abbiamo perso il tedesco, il sale, purtroppo no u funtaneri, che continuò negli anni a spasciari funtani

Favazzina news


Nelle manifestazioni natalizie del 1988 vi fu uno sketch in cui l’allora 15enne Malumbra leggeva le “Favazzina News”:una delle notizie, riguardante un fatto realmente accaduto, recitava più o meno così:
“Strage ai danni dell’allevamento di conigli di Don P… Dopo accurate indagini, gli inquirenti sembrano circoscrivere i sospetti su Barone uno spinone di due anni di proprietà dello stesso Don P… messo a guardia delle gabbie ma notoriamente mortu di fami”.

Malumbra e la canoa

Era una torrida estate degli anni '90, non ricordo l'anno preciso, forse perchè questa storia era da tempo caduta nel dimenticatoio! Comunque all'epoca il nostro Malumbra stava vivendo il periodo più dark della sua vita: capelli lunghi e tanti, occhiali da sole anche la notte, vestito con camicia e jeans corti anche in spiaggia. Per qualcuna delle sue strane elucubrazioni mentali aveva deciso di passare l'intera estate senza mai fare un bagno a mare. A dire il vero anch'io, sebbene meno estremista, preferivo passare le giornate nella sua stanzetta a suonare invece che andare in spiaggia. Eravamo bianchi come vampiri!
Un pomeriggio ci ritrovammo in spiaggia, in prossimità dell'allora Topp Lido. Di fare il bagno non se ne parlava, di prendere il sole manco a dirlo..... "e allora chi cazzu facimu?".... "U pedalò è troppo da fighetti.... allora pigghiamu 'a canoa!!!!".
Completamente vestiti saliamo a bordo della canoa gialla di Petr****, Malumbra avanti e io dietro, cominciamo a remare... "ora chi simu 'nto mari chi cazzu aimu a fari?".... "bo... rema, passamu ameno i moli.....".
Passiamo i moli e vediamo il megagommone di Boa pieno di ragazzi e ragazze che prendono il sole tranquillamente (NDR: il megagommone era una sorta di enorme materassino circolare in grado di ospitare almeno 10 persone). Non ricordo a chi venne l'idea, ma la decisione fù "remamu e ittamuci 'na botta, così si 'ndi carunu a mari!".
Iniziamo a remare come forsennati, Malumbra essendo seduto a prua fungeva da timoniere io, a causa dei suoi capelli (allora abbondanti) non vedevo nulla!

30 metri....
20 metri....
10 metri....
1 metro....
collisione
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMMMMMM!

Sento una botta paurosa e comincio a sospettare che forse non avevamo preso proprio la gomma... infatti mi sporgo e mi accorgo che, a tutta velocità, con la punta della canoa avevamo centrato proprio in pieno la testa della cugina di Boa che inveiva contro di noi in tedesco, anche gli altri ospiti del gommone ci rivolgevano gentili e delicati epiteti "che cazzu facistu!!! ..... Stortazzi ........ MANNAJJJJJJJAAAAAA.......".
A questo punto io e Malumbra ritenemmo opportuno fare retromarcia e dileguarci in fretta!

Le magie di Favazzina

Favazzina è magica perchè è sempilce, genuina, tanto da farla sembrare un borgo di altri tempi..
E' bella per il mare, per il profumo dei giardini, per il paesaggio...
La cosa che la rende unica e che ho potuto constatare in questi anni è il senso di appartenenza dei propri abitanti e sopratutto l'amicizia.
Amicizia, tra gente di qualsiasi età, piccoli e grandi, senza distinzione di ceto sociale, che si ritrova magari dopo diversi anni di assenza e comincia da dove aveva lasciato...
Amicizia, quindi... e trovo spunto per dedicare questa bellissima canzone di Cocciante a tutti gli amici e le amiche del blog....

Non dico che dividerei una montagna ma andrei a piedi certamente a Bologna per un amico in più...per un amico in più Perché mi sento molto ricco e molto meno infelice e vedo anche quando c'è poca luce con un amico in più...con il mio amico in più
Non farci caso tutto passa hanno tradito anche mealmeno adesso tu sai bene chi èpiccolo grande aiuto, discreto amico mutoIl lavoro cosa vuoi che sia mai,un giorno bene, un giorno male, lo saidai retta un poco a me....giochiamo a briscola
Non posso certo diventare imbroglione,ma passerei qualche notte in prigione per un amico in più...per un amico in più E se ti sei innamorato di lei, io rinuncio anche subito sai forse guadagno qualche cosa di più...un nuovo amico,tu
Perché un amico se lo svegli di notte, è capitato già esce in pigiama e prende anche le botte...e poi te le rida'............
Capelli grigi se qualcuno ne haiè meglio avremo un po' più tempo vedrai divertendoci come non mai...ancora insieme noi
Non dico che dividerei una montagna ma andrei a piedi certamente a Bologna per un amico in più...
Forse guadagno qualche cosa di più...un vero amico....

la SUMMERTIME Favazzina

Pochi o molti sanno, che da qualche anno, " Favazzina", ha una squadra di calcio amatoriale che partecipa degnamente, tenendo alto il Nome che rappresenta, al Torneo Uisp di Campo Calabro. Presidente è u Mister, mentre il Mister vero è compari L..a Il Negretto. Tutti i sabato, dopo le partite, ci ritrovavamo al Fadò e tra un commento calcistico e l'altro, situazioni a go-go.
Qualche anno addietro abbiamo anche partecipato alle finali nazionali di Chianciano, senza sfigurare.
Mister, pubblica qualche foto o filmato in tuo possesso, per rendere partecipi gli amici del blog...
Che bel periodo...

DEDICATO A TE...

Buongiorno,
é il testo di una canzone, in una notte d'estate, che mi ricorda una persona speciale, che è tra noi e che ogni volta che vedo o sento mi fa battere il cuore...


Baciami baciami ancora e concentrati ti prego non vorrei che fosse l'ultima volta sai accendermi accendi il mio fuego cosi' che io possa darti nuovamente la mia anima in pasto shake ) feriscimi feriscimi ancora e bailando sul mio ventre puoi chinarti per cogliere il mio seme ma sara' perche' sei cosi' lontana che tu gia' vivi sette ore nel passato di ogni mio giorno stringimi ancora come quella volta in spiaggia con la luna in una notte d'estate stringimi ancora come quella volta in spiaggia con la luna in una notte d'estate uh trrrrrrrr aiah iah iah oooh yeppah auh yeah uuuuh feriscimi feriscimi ancora e concentrati ti prego non vorrei che fosse l'ultima volta ma sara' perche' sei cosi' lontana che tu gia' vivi sette ore nel passato di ogni mio giorno stringimi ancora come quella volta in spiaggia con la luna in una notte d'estate stringimi ancora come quella volta in spiaggia con la luna in una notte d'estate laaaaih lalalalailah lailaaaah lailah lailaaaah stringimi ancora come quella volta in spiaggia con la luna in una notte d'estate in una notte d'estate in una notte d'estate in una notte d'estate in una notte d'estate in una notte d'estate in una notte d'estate in una notte d'estate in una notte d'estate....

giovedì 18 settembre 2008

FAELI


Ecco il montone Faeli simbolo della "virilità e mascolinità favazzinota" (cfr. Galanti)

Le nostre hit

...Intanto per le strade non c’era più nessuno, nemmeno in piazza e così lui si fermò proprio davanti ad una panchina e scesero dall’auto con la autoradio accesa per ascoltare un po’ di musica. Era veramente bella quell’atmosfera, le luci della piazza, la luna che splendeva alta. Continuarono a parlare, a ridere, a scherzare, il tempo passava senza che i due se ne accorgessero, quando ad un tratto da una sconosciuta stazione radio partì una base musicale familiare ....“ LE NOTTI NON FINISCONO ALL’ALBA NELLA VIA…”...era “Come mai”, come l’altra sera, come la sera del loro primo ballo....Si guardarono e sorrisero, imbarazzati, lui si tolse le scarpe e si alzò in piedi
<>
<>. E quando le due mani si sfiorarono, si toccarono, si strinsero quella serata così storta per la ragazza divenne in un attimo la più bella ed emozionante, e non era ancora finita.



Mi son permesso di estrapolare un piccolo passaggio di un testo letto in passato ed inserirlo come introduzione al terzo sondaggio...Quanti ricordi passati abbiamo legato a canzoni?quante volte ascoltando una canzone ci scorrono nella mente immagini e ricordi di un tempo?Ebbene il terzo sondaggio è:

Le cinque canzoni che hanno caratterizzato le vostri estati favazzinote

Vi ricordo che le parole non le pagate quindi siete pregati di specificare almeno il titolo e l'autore o se non ve liricordate magari scrivete qualcosa che ci possa far capire a quale canzone vi riferite!grazie

Risultato primo sondaggio

Cari amici...è arrivato il momento di dare forma alle vostre risposte andando a riassumere e commentare il risultato di questo primo sondaggio.
Prima di farlo qualche nota statistica: avete risposto in 24...non so quanti siamo in tutto...ma secondo me all'appello mancano parecchi...cmq...fatti vostri...noi ci siamo divertiti a rispondere lo stesso!!!
Come qualcuno ha detto penso anche io che ogni luogo di Favazzina sia magico perchè magici sono i ricordi...i momenti vissuti...le risate fatte durante un periodo delle propria vita irripetibile ed emozionante come l'adolescenza; ma ai fini del sondaggio bisognava sceglierne solo alcuni e così è stato...
Parto dai luoghi più "strani" o che cmq hanno avuto meno preferenze...e quindi segnalo il giardino di R.C e anche la sua classica postazione giornaliera(penso che a scriverla sia stata un mio grande compare!), il vecchio condotto, le cascate,il cimitero,il campo di bascket di m,g ,la mitica fontanella, i diversi vicoletti aspromonte,la stradina buia del campo(hannalee mi vuoi dire il perchè???),gli scalini di Gan,di Piz,la filanda,il cortile del residence, le case di Boa,Mister,casertani,nonna koki, il terrazzino di M.G ,letto bambinu,il giardino di grecu e la stanza di malumbra(per rimanere in ambiti privati)...passiamo poi agli esercizi pubblici come il bar di cicala, il mitico campo da tennis, il chisco di pino e quel del topp lido,la sala giochi del mago(riampiango oggi di non avere mai avuto un buon rapporto con le macchinette...mi sa che mi son perso belle scene!!!)!!!poi c'è l'ammbito spiaggia....con il campo da beach le varie spiaggette(II , IV, V, sutta a frunti) e gli scogli di polifemo!! E veniamo ora ai gradini più alti...
5° posto : ASILO ...luogo davvero mitico per i favazzinoti doc
4° posto : PIAZZA SANTA CROCE io dico che se quelle panchine e quegli scalini potessero parlare...quante confidenze,,,quante confessioni...quanti baci,,,,quanti tagghi e cugi...quante cazzate di fine nottata...
3° posto: IL BAR DEL MAGO cosa dire ragazzi?il bar del mago è stato il ritrovo per noi ragazzini...quante serate passate a canticchiare le canzoni del juke box...a gustare le granite...o mangiare le pizzette e le patatine...tutti siamo passati da lì..da quei tavolini....
2° posto : LA STAZIONE la sorpresa almeno per me...non pensavo avesse queste preferenze...anche se è un luogo affascinante con la sua vista sul paese...la sua tranquillità...le sue penombre...i suoi muri pieni di scritte e dediche...

I ° POSTO : IL MOLOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!

Ragazzi...il molo è il posto clou di favazzina...soprattutto negli anni 80 e 90 (chiddi mi ricordu ieu!!)...solo chi ha vissuto Favazzina può capire cosa voglia dire questo posto per NOI!!!!ogni parola sarebbe sprecata...basta chiudere gli occhi ...fatelo e sognerete!!!!
W il MOLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO...e l' estate 2009 il motto sarà
RICONQUISTIAMO IL NOSTRO MOLOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!

Biasi e il gioco delle tre carte

Una domenica Enzo Ttizzafocu, Mimmo u Longu e Peppe Maciste spinti da una voglia irrefrenabile di pilu, decisero di andare a Messina a, come dice De Andrè nella canzone Bocca di rosa, soddisfare le proprie voglie (mi pareva poco elegante dire a puttane). Arrivati al porto ebbero la malaugurata sorte, diciamo così, di imbattersi in un tizio che faceva il gioco delle tre carte (in realtà Peppe mi ha sempre confessato che, secondo lui, quello, li stava aspettando. E che il tizio li avesse presi per cardoli non gli è mai andata giù). Non sto a dilungarmi su quanto avvenne, (il fatto merita maggior approfondimento, Longu pensaci tu), dirò soltanto che quello li lasciò praticamente in mutande, con la voglia insoddisfatta e senza nemmeno i soldi per tornare a casa. Il giorno dopo, la sera, io, Biasi e i tre ci trovavamo nella vecchia casa di Enzo, quella che aveva Suproponti, sulla Nazionale. Ci andavamo, di solito, dopo cena a giocare a carte o ad ascoltare della musica e a farci un sacco di risate per tutte le storie che Peppe, con la sua verve, non finiva mai di raccontare. Stavamo giocando a carte e Peppe, Enzo e u Longu, ancora abbacchiati per quanto gli era accaduto, decisero di raccontare a me e a Biasi la loro disavventura.
«Mi dispiaci pi tia chi si furbu, ma non ci pozzu cririri chi ti facisti futtiri i sta manera. No sai chi cu chiddi non rinesci mai mi vinci?» dissi rivolgendomi a Peppe. «Ddu figghiu i buttana era brau, ma chiddu chi mi fici fissa fu u so cumpari, chi facendu finta chi nuddu u virira, nci faciva a ricchi a carta chi vinciva. Nui mintiumu i sordi sicuri i vinciri, ma quandu chiddu vutava a carta non era chiu a stissa» cercò di giustificarsi.
«E’ nu truccu vecchiu chiddu ra ricchi isata, ma sulu i chiu bravi u sannu fari» gli dissi cercando di consolarlo.
L’avevo visto fare a un vecchietto, alla festa della Madonna che d’estate, fino a pochi anni fa, come tutti sanno, si faceva a Favazzina. Ero rimasto sbalordito dalla sua bravura e osservandolo avevo imparato anch’io a fare il gioco delle tre carte. Biasi, che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad ascoltare, con ostentata sicurezza disse «Se ncera ieu non mi faciva fari fissa».
«Arruau iddu!» rispose Enzo che ancora gli bruciava «U gghiocaturi».
«Tu po riri chiddu chi voi, ma a mia non mi futtiva» ribadì Biasi.
Peppe e u Longu, sapendo che sapevo fare il gioco delle tre carte, mi dissero di farglielo, per vedere, visto che si sentiva così sicuro, se era altrettanto bravo ad indovinare. Tra me lui non è che scorresse buon sangue. Non ho mai capito perché, ma non è che mi potesse vedere più di tanto. Comunque non ero io quello che gli stava sui coglioni più di tutti, al primo posto, nella sua personalissima classifica, vi era Ciccio Carnera. Ad ogni modo per evitare questioni mi rifiutai, ma loro insistettero e Biasi punto sul vivo mi obbligò a farlo. Presi tre carte e, mostrandogli l’asso, cominciai a muoverle con destrezza «L’asu vinci, l’asu perdi, l’asu vinci, l’asu perdi. Aund’è l’asu?» e con estrema rapidità li disposi sul tavolo.
«Virimu se nzerti» Peppe lo sfidò.
Biasi fissò attentamente le carte poi, con una manata che rimbombò nel silenzio che era calato nella stanza, coprì quella che secondo lui era l’asso «Cca è!» disse, convinto di aver indovinato. Io non fiatai e lui, senza aspettare che io la girasse, scoprì la carta. U tri i spadi. Era meglio se gli avessi dato una coltellata. Se avesse potuto, quella sera, sono certo mi avrebbe strozzato. U Longu si buttò per terra ridendo a crepapelle e Peppe, per le convulsioni, per poco non cadde dalla sedia, Enzo invece dal tanto ridere non riusciva a frenare le lacrime. Io e Biasi rimanemmo seduti uno di fronte all’altro, in silenzio, lui con la faccia scura, cchiu nira ra malanova, ed io sforzandomi di rimanere serio. Se avessi riso, ero certo, avremmo litigato. Quando Peppe, Enzo e u Longu si ripresero, andarono avanti a sfotterlo per tutta la sera. E se loro ebbero una parziale rivincita per quello che gli era successo a Messina, io da quella sera, se non passai al primo posto tra quelli che a Biasi gli stavano sulle palle, sicuramente mi ritrovai alla pari con Ciccio Carnera.

Un fiore....


Questa ninphea è per tutte le bellissime ragazze che fanno parte del nostro blog...

Buongiorno



Con questa bellissima immagine, auguro a tutti una buona giornata...