Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

martedì 16 settembre 2008

E Biasi vinse il montone

Tra le manifestazioni collaterali indette per la festa del paese ce n'era una che si svolgeva a cadenza variabile: 'u tiru o muntuni.
Vorrei tranquillizzare gli animalisti, in realtà si trattava di colpire a fucilate un bersaglio posto a circa ottanta-cento metri e non il povero montone che peraltro presenziava alla gara a lui dedicata legato a un palo e con un vezzoso fiocco rosso al collo, ignaro (ignaro?) della destinazione culinaria che gli sarebbe stata riservata.
Ci furono vari poligoni di tiro ma il più bello e scenografico era 'U campu: il fuciliere si piazzava latu muntagna vicinu 'o cunduttu e 'u mercu, collocato in cima a un palo, si stagliava laggiù verso l'azzurro mare cchiù bbellu ru mundu.
'U campu si riempiva dei più rinomati killer di montoni della provincia; numerosi erano i Mulioti che facevano gioco di squadra valutando la traiettoria della palla e scambiandosi opinioni sulla direzione del vento; Scigghitani e Bagnaroti partecipavano quasi per onor di firma a causa della diversa vocazione e del divieto assoluto di usare arpioni, fiocine e altro. C'era qualche Riggitanu e si riconosceva subito chè sembrava venuto direttamente da corso Garibaldi vestito a tipo "prima comunione". Fuori luogo in mezzo alla rude scorcia dei temibili Sulanoti, i favoriti assoluti. Vedere un Sulanoto preparare e affrontare questa gara è come vedere, non vorrei apparire blasfemo, un sacerdote che prepara il rito dell'Eucarestia. Gli abiti comodi, rigorosamente di velluto marrone, un gilet con cartuccera incorporata, scarpe grosse per conferire stabilità statuaria e il fucile lucido e perfetto, lisciato e coccolato come un fratellino più piccolo. Incutevano timore: -'U viri a chiddu? A Cosoletu vinciu tririci voti nta durici! - Comu tririci? -Pirchì na vota rrivau primu e puru sicundu. - Ah?! E i Favazzinoti? direte voi. I favazzinoti non amano organizzarsi e prepararsi, i favazzinoti da sempre hanno scelto il ruolo di outsider: vaiu, pigghiu nu fucili e vinciu. La vittoria a costo zero. Il seguito dimostrerà che a volte succedeva.
Una giornata d'agosto da cartolina, cielo azzurro intenso e il sole a picco su centinaia di canne di fucile che brillavano come i cristalli di un lampadario veneziano. La gara si svolgeva in due tornate di tiro e colui che più si fosse avvicinato al centro del bersaglio sarebbe stato il vincitore.
La prima tornata confermò i pronostici: ai primi due posti due sulanoti seguiti da un mulioto. Dei favazzinoti mancu l'umbra. Biasi, ultimo in ordine di sparo risultò pure ultimo in ordine di mira centrando la base del palo e sollevando un polverone denso e duraturo.
Il secondo giro non sembrava riservare sorprese: i sulanoti sempre ai primi posti e, man mano che la lista degli sparatori scorreva verso il basso, già assaporavano il gusto della vittoria e forse anche del montone. Ma...parte l'ultima fucilata... BIASI SPARA...nessuna percezione particolare...BIASI ABBASSA IL FUCILE...si intravvedono le bandiere rosse dei controllori del bersaglio...BIASI ASPETTA...agitazioni grira centro centro perfetto è primo...BIASI CARI COMU CORPU MORTU CARI (grazie Dante). Tripudio per le vie del paese -Biasi si vinciu 'u muntuni...Biasi si vinciu 'u muntuni- e complimenti e felicitazioni e... comu cazzu facisti?
- Cangiaia tattica! - E comu? - CHIURIA L'OCCHI E SPARAIA! E ora il vincitore se ne va vinedda dopo vinedda insieme al montone col fiocco rosso al collo.

P.S. Quel montone non fu sacrificato, gli fu imposto un nome (Faeli, presumo stia per Raffaele) e fu usato per fini riproduttivi.

7 commenti:

georgie ha detto...

ma queste sono storie sono troppo divertenti...bravo arcade...ma come fate a ricordarvele tutte??

Galanti ha detto...

Arcade Fire,
ti meriti u premiu Nobel per la letteratura popolare..!!!!
Stasira turnandu ru lavuru ririva sulu comu nu deficienti pinsandu a Peppi L... chi nci rici a Cicciu u P..... "Sonimi sta trumba, strunzu"

arcade fire ha detto...

Se ndi rurunu u premiu, o Galanti, ndi iamu cu tuttu u blog a Stoccolma e ndi purtamu puru u magu ri graniti. cu tuttu u ghiacciu chi hannu...Granita al salmone...
Ciau

Nino u ficonsgi ha detto...

Galanti t'immagginu nta machina chi riri...:-)...Arcade sei da podio...N°1...mi pisciu i supra credimi..." rrivau primu e puru sicundu "...:-)

Galanti ha detto...

Direi di nominare il montone Faeli simbolo della virilità e della mascolinità favazzinota.

arcade fire ha detto...

Colto nel segno Galanti.Nu favazinotu masculu non si putiva mangiari un suo simile.
Grazie Ninu però sugnu preoccupatu: ora chi finisciu u filuni...pani biscottu

Nino u ficonsgi ha detto...

Noooo....sicundu mia tu si nu puzzu senza fini......calma e tranq...ti rilassasti, iasti in vacanza no.....chinu, chianu.......:-)