Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

lunedì 12 dicembre 2011

La luna e i ceppi

E’ un dicembre insolitamente strano, quasi mite, il cielo è terso e la luna nella sua fase di plenilunio illumina a giorno la campagna circostante davanti casa mia. La guardo e il pensiero corre a Favazzina quando in questi giorni, da ragazzo, insieme ai miei amici andavamo a prendere i ceppi negli orti per il tradizionale falò della Vigilia di Natale.
Erano i giorni che precedevano l’evento tanto atteso, quello che più di tutti ci vedeva protagonisti e noi ci prodigavamo affinché vi fossero ceppi a sufficienza e il falò potesse ardere fino all’alba.
Ci trovavamo in piazza dopo cena quando la luna era già spuntata sopra Brancatò, spandendo la sua luce e orlando d’argento i tetti delle case e le stradine deserte del paese.
Ci teneva compagnia la luna e ci dava coraggio stemperando un po’ la paura del buio che inevitabilmente ognuno di noi aveva nascosta dentro di se.
Negli orti i suoi raggi argentati dilatavano le ombre e gli alberi di limoni ci sembravano dei giganti che volessero ghermirci, afferrarci con i loro rami e stringerci in un abbraccio mortale, e non so se fosse per questo o per paura che il contadino ci sorprendesse, che tiravamo su i ceppi più in fretta possibile e, altrettanto rapidamente, (tranne u Longu) tornavamo in piazza ognuno col suo carico sulle spalle.
E le sere dopo, insieme alla luna, ritornavamo ancora negli orti a prendere i ceppi e a tenere viva una tradizione che ahimè nel corso degli anni si è tristemente persa.
La luna, bellissima e splendente, silenziosa compagna di quelle meravigliose sere che ancora oggi custodisco gelosamente nel mio cuore.

3 commenti:

chinnurastazioni ha detto...

In questi giorni ho avuto nel naso, sentivo intorno a me quegli odori di terra d'orto e salsedine che avvolge le stradine del paese proprio in questo periodo. Bellissima Spusy. P.S.:( ci facciamo male da soli )

arcade fire ha detto...

Bravo Mimmo, sempre poetiche le tue descrizioni

u'longu ha detto...

Era bello Spusidda, che malinconia.
L'odore di terra e radici dei ceppi,le mandarinare stracolme, le rangiare rosse di frutti, come bua di bambini
Non amo il Natale perchè mi assalgono i ricordi, mio padre, tutti quelli che non ci sono più, io li ricordo a Natale e li rifaccio rivivere nella mia fantasia.
Una specie di Spoon River favazzinoto a Natale