Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

martedì 13 novembre 2012

Il bagnino

Era una calda giornata di fine agosto, quest’anno ,una leggera maretta s’infrangeva sulle nostre amate sponde ed io pescavo beato dal molo di Falò, cefali, occhiate e qualche sarago. Finito di pescare, un po’ stanco, decisi di fare un idromassaggio con le onde sempre più piccole che si approssimavano a riva. Uno spasso, marcavo le onde completamente sdraiato a ribba i mari, unico inconveniente l’invasione di briccio dentro il mio vecchio costume una volta rosso ora fucsia tendente al rosèe sfumato. Nel contempo la stessa invasione mi dava carattere di superdotato, e non mi dispiaceva. Quand’ecco una voce :- Scusi non le dice niente la bandiera rossa ? – era un ometto nero, forse un bagnino. Risposi :– Certo, bandiera rossa la trionferà evviva il comunismo della libertà – :- Non faccia lo spiritoso ed esca dall’acqua che è pericoloso, non vede che onde – :- Onde ? Aundi sunnu ? Chista è calmeria i sciroccu Trastullandomi con la maretta ero andato a finire nel lido antistante ed il relativo bagnino , vedendomi sempre a riva, cu sapi chi si pinzava. E allora mi vennero in mente le passate stagioni e la presente ed il suon di lei, come diciva Giacumino, non chiddu ra frutta, io che bucavo le onde di punenti con i miei amici, quando la spiaggia era una lama di coltello, andavamo a caccia delle onde più grosse, qualche volta rimanevamo sotto ed era come una centrifuga,non si sapiva quando è come si sarebbe usciti. E ora, veni un bagnino qualunque e m’invita ad uscire, come un turista qualsiasi, a mia, Mimmu u Longu,mangiatore di cavalloni. Lo stavo mandando affanculo, poi pensando che in fondo faceva il suo mestiere, uscì dall’acqua non prima di aver bucato l’ultima onda, di sciancu, alla Ninu Scheccia.

6 commenti:

arcade fire ha detto...

Ahhhhhhhh (di godimento e soddisfazione) era ura Longu. Te lo devo dire: voci a me giunte riferiscono che il bagnino sia stato mandato da qualcuno a te vicino, controlla fra gli omonimi.
Quando entri tu ritorniamo scolari, Maestro!

romanaccia ha detto...

Concordo col presidente usurpato e sottoscrivo

Galanti ha detto...


« Ad un tratto entrò nella stanza un soldato e gli ordinò di andare con lui da Marcello. Archimede rispose che sarebbe andato dopo aver risolto il problema e messa in ordine la dimostrazione. Il soldato si adirò, sguainò la spada e lo uccise. »

Longu è l'inconsapevolezza dei mediocri di fronte ai Grandi.Consolati ti è andata meglio di Archimede.

Spusiddha ha detto...

Minchia, Longu, spettacolare. Mi facisti scialari.
Come diceva il Sommo poeta:Non ragioniam di loro ma nnata e futtatindi.
Ma u bagninu almenu sapiva nnatari?

u'longu ha detto...

E' proprio vero che crisciunu i sambuchi e cumbognunu i sipali.
Fare il bagno con il mare incazzato
fa parte del nostro DNA, come gli indios nella foresta o i thuareg nel deserto.
Non c'è cazzu di bagnino chi teni

chinnurastazioni ha detto...

Geppi il bagnino prima lancia a sagula e poi a ciambella, non ci voli nenti mi era del mare del nord, troppu precipitosu fù. Bellissima Mimmo