Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 28 ottobre 2015

Ciao Paolo

Ieri sentendo u Longu per telefono ho saputo che è morto Paolo Polifrone, noto per tutti noi che lo conoscevamo bene e in modo affettuoso, come Paulu Cagna.
Con lui se ne va un uomo mite, un amico e anche un lavoratore infaticabile, uno degli ultimi contadini che erano ancora rimasti, un altro pezzo della Favazzina che quelli della mia età ricordano con nostalgia.
Me lo ricordo quando faceva il parmentaro, correre per i vicoli del paese trasportando i barili pieni di mosto sulle spalle o quando scendeva dalla vigna con la sciunetta sulla spalla, oppure quando andava a mbivirari con gli stivali di gomma ai piedi e u zappuni in mano.
Quest’estate, quando alla mattina presto uscivo di casa per recami alla vigna, lo incontravo che già ritornava dalla sua, madido di sudore con una cufinetta sulle spalle e un panaro in mano.
“Paolo dai che ti aiuto” gli dicevo,
“No, no, grazie ormai sono arrivato” mi rispondeva, e trotterellando sulle gambe malferme scompariva dentro il vicolo.
Al pomeriggio ci incontravamo sul muretto vicino alla chiesa e rimanevamo lì a chiacchierare. Spesso gli chiedevo di parlami di com’era Favazzina ai suoi tempi e lui non si faceva pregare ed esaudiva con piacere tutte le mie domande.
Poi quando arrivavano altri amici il discorso cadeva inevitabilmente sul Milan, la sua squadra del cuore, e finiva sempre per incazzarsi con Galliani “du strunzu”, l’unico responsabile, secondo lui, se il Milan in questi ultimi anni andava male.
So che si è sentito male alla vigna, dove mille volte i suoi gli avevano detto di non andare, la stessa cosa che anch’io in più di una occasione gli avevo consigliato.
“Ma chi cazzu rici Micu, finu a chi aiu forza a vigna nci vaiu”
D’altronde ad un contadino di vecchio stampo come lui come potevi impedirgli di non andare alla vigna?Per certi versi mi ricordava mio padre.
Ero molto affezionato a Paolo e sono molto dispiaciuto per la sua morte, mi mancherà non vederlo seduto sul muretto ad aspettarmi o davanti casa sua a sonnecchiare o a leggere il giornale, mi mancherà davvero.
Ciao Paolo

2 commenti:

Elisa ha detto...

Ciao Paolo....
dicevi sempre che saresti morto nella tua amata vigna è cosi è stato...
Un abbraccio
Elisa Noè

Malumbra ha detto...

spusidda hai fatto una descrizione davvero bella. Mi ha impressionato una cosa: subito dopo la sua morte ci sono state piogge incessanti che per due giorni hanno interessato la calabria e favazzina. La sua vigna, ormai destinata all'abbandono, è franata in più punti.....