Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 29 giugno 2011

Stupefacenti e stupefatti


Sostanze Stupefacenti e Psicotrope
nel territorio di Favazzina



Spazzanasi - bacche di consistenza lignea prodotte dall'albero bagolaro. Si consumano previa masticazione che produce il caratteristico suono che fa pensare alla frattura del setto nasale, in realtà la frattura avviene in uno dei molari prescelti per la masticazione. Stupefatto Spusidda ne fa una precisa descrizione in uno dei suoi libri più riusciti: L'albero dei rosari.

Zucameli - steli di trifoglio, forse, acetosella, forse, agretti, forse. Si consumano prevalentemente per suzione, da cui il nome. Stupefatto, Linneo: "vafacitila nto culu cu tutti sti nomi!"

Vinocito malumbrico - si produce per pigiatura, fermentazione e ossidazione di bacche rosse locali chiamate racina. Stupefatto Bacco si dimette da ministro dell'agricoltura.

Cucuzza joint - stelo semilegnoso della cucurbita pepo, si consuma per aspirazione. Stupefatto il cavaliere che aveva sempre creduto di fumare marlboro.

Ficazzani - Opuntia ficus-indica, il frutto è ricco di vitamine e sali minerali e presenta una potente attività occlusiva. Stupefatto Statua A, ricordandosi di Cola, ha deciso di smettere definitivamente.

Sunna - pianta erbacea che cresce esclusivamente nei paraggi della stazione nuova. Serve da nutrimento all'unico boi di Favazzina, quello di cugginu Santu C. abbandasciumara. Il bue munito di regolare abbonamento a/r fa il pendolare per mangiare, come tanti. Stupefatto Chinnu dall'assillante domanda: " O Ninu, a sunna chi minchia è?"


Aggiornamento 28/06/11

Tortera d'alici fatta con le sarde - tortera d'arancia, pinoli, pangrattato, passuli, pistacchi di Bronte, mare di Mondello, barocco di Noto, teatro di Taormina, olio e sale. Rimanete nel dubbio fra alice e sarda e non mettete nè l'una nè l'altra. Stupefatto 'u Longu, unico commensale fra gli aristogatti.

lunedì 27 giugno 2011

NONSOLOPIZZA

Sembrava un azzardo, una scommessa persa in partenza, quello che Peppe De Franco l’estate scorsa si apprestava a fare. Aprire una rosticceria a Favazzina dove il mercato era praticamente saturo e da sempre vigeva il monopolio, pareva ai più un’impresa difficile da realizzare. Invece grazie alla sua caparbietà e all’intraprendenza di suo figlio Luca, un giovane dinamico e molto capace, quello che prima, come detto, poteva sembrare un azzardo, si è rivelata , alla faccia degli scettici, una scelta molto azzeccata.
Grazie alla bravura della signora Patrizia, una cuoca eccellente, e della moglie Lina, la rosticceria ha riscosso un successo davvero inaspettato, ma oltremodo meritato.
La decisione di puntare su prodotti locali e genuini e di mettere prezzi molto contenuti è stata la mossa vincente dei De Franco, padre e figlio, premiati oltremisura per la loro oculatezza.
Come lo stesso nome “Nonsolopizza” evidenzia, nella rosticceria non si prepara solo pizza, peraltro ottima e di diversi tipi, ma un po’ di tutto, dagli arancini, ai tramezzini, ai panzarotti, alle piadine (ottima quella con pecorino e capicollo) alla parmigiana, alla pasta al forno e alle lasagne.
Ma quello che più di tutti l’ha fatto da padrone è stato l’arancino, realizzato dalle due cuoche in diversi e svariati modi. Da quello più tradizionale con ragù e piselli, a quello ai formaggi, al salmone, ai frutti di mare e alla nduja, a quello più originale, senza riso, a base di salsiccia e melanzane.
Grazie all’idea di Luca, un favazzinoto davvero brillante, di suo padre Peppe e alle bravura delle due cuoche, l’estate scorsa abbiamo gustato dei prodotti eccellenti, che ci hanno fatto ricordare sapori oramai dimenticati (chi si prende più il tempo e la pazienza per fare la parmigiana o la pasta al forno come la facevano le nostre madri?).
Mi auguro che anche quest’estate e per molto tempo ancora noi tutti, villeggianti e non, possiamo godere delle prelibatezze che la rosticceria “Nonsolopizza“ saprà regalarci.
Io, conoscendo molto bene sia Peppe che Luca e la loro originalità, non ho alcun dubbio in proposito, anzi sono certo che ci regaleranno altre novità, e la domanda che mi pongo e che pongo a tutti voi è questa, cosa dobbiamo aspettarci ancora da Peppe e Luca De Franco?

venerdì 24 giugno 2011

L'esame di maturità

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Esami di Stato conclusivi dei Corsi di Studio di Istruzione Secondaria Superiore

PROVA DI FAVAZZINOTO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)

TIPOLOGIA A - TEMA DI ORDINE GENERALE
"Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti"
Il candidato, prendendo spunto da questa “previsione” di Andy Warhol, analizzi il valore assegnato alla “fama” (effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di “fama” proposto dall’industria televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Facebook, YouTube, Weblog, ecc.).

"Se Cola cacava non muriva"

Il candidato analizzi il valore scato-escatologico di questa affermazione del Caratozzolo proponendo un confronto critico in relazione alla previsione del Warhol.

TIPOLOGIA B - ANALISI DEL TESTO
1)"Petra chi non faci lippu sa leva a sciumara"
2)"Petra chi non rucciulìa faci a muffa"

Il candidato proponga un'interpretazione complessiva del testo numero 1, valuti l'affermazione in positivo del Galanti "speriamo m'è petra chi faci lippu"(cfr Favazzina blog post W gli sposi) e la confronti con l'affermazione del Mariuzza "non c'intra nenti ma va bene lo stesso"nel post Accademia della Fava.
Il candidato analizzi il testo numero 2 "Petra chi non rucciulìa faci a muffa", svolga una comparazione fra i due testi proposti e spieghi che cosa dovrebbe fare una pietra a Favazzina.
Infine il candidato conduca un'indagine etimologica del termine "lippu".

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Lo storico Eric J. Hobsbawm definisce Secolo breve gli anni che vanno dalla pavimentazione della via marina fino al collasso del Circolo Autonomo Sportivo (CAS). A suo giudizio, “la struttura del Secolo breve appare come quella di un trittico, di un sandwich storico o al più comu na pagnotta china di pumaroru e mulingiani friuti. A un’Età della catastrofe, che va dal 1950 sino ai postumi della prima versione (o toccu) di Patruni e Sutta, hanno fatto seguito una ventina d’anni di straordinaria crescita economica e di trasformazione sociale, che probabilmente hanno modificato la società favazzinota più profondamente di qualunque altro periodo di analoga brevità. Guardando indietro, quegli anni possono essere considerati come una specie di Età dell’oro, e così furono visti non appena giunsero al termine all’inizio degli anni ’80. L’ultima parte del secolo è stata una nuova epoca di decomposizione, di incertezza e di crisi – e addirittura, per larghe parti del paese come 'a Rimembranza, l’ex Pastificio e il litorale Sena-Suttafrunti, un’Età di catastrofe”.
Il candidato valuti criticamente la periodizzazione proposta da Hobsbawm e si soffermi sugli eventi che a suo parere caratterizzano gli anni ’80 di Favazzina.


TIPOLOGIA D - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
"Ava cazzu! rissi Labbati quandu vitti a so soru prena
.
"Cola cula u cafè".
"Spetta mamma, prima mi lavu i mani e poi u culu".

L'ironia favazzinota è motivo di disaccordo. Alcuni studiosi la considerano una forma della cazzunaggine. (Longu: "Cazzunaggine e stortami: similitudini e differenze"; Spusidda-Longu: "Cazzon chi legge"). Altri autori negano l'autonomia di tale ironia che non presenta tratti distintivi dai caratteri comunali (Croceocrocè: "Perchè non possiamo non dirci cucuzzi longhi").

CONSEGNE
Sviluppa l’argomento o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

giovedì 23 giugno 2011

Fiat lux

Per gli amanti del genere



venerdì 17 giugno 2011

Scene d'agosto a Favazzina

In estate u terraneu è l’aria condizionata dei poveri nel nostro amato paese.
Scindi a sira da sciumara senza far rumore, muove al massimo qualche fogghia i nespulara e poi ti rinfrisca, ti rende tonico.
A casa mia basta na ‘ngagghia i barcuni e si dormi i padreterno, burdellu pirmittendo.
A proposito i burdellu chiddu ri motorini è terrificante, na vota si corteggiavano le ragazze a peri, ora si usa il motorino, ‘mpinnati, accelerate, frinati, alle tre di notte, menu mali che nessuna Entità Superiore ha mai accolto le malanove chi ‘nci mandu, mi sarebbe dispiaciuto.
Il paese è fatto per non dormire e forse è meglio così,
A matina intesa come alba, chiddu ru pani, immediatamente dopo u camion ra spazzatura che si ferma per il caffè lasciando il motore e la puzza accesi, poi chiddi ra frutta, poi passa chiddu ch’aggiusta cucine (novità) comu se le cucine si spasciassero un giorno si e l’autru puru, poi chiddu chi vindi materazzi, comu cazzu si faci mi s’accatta nu materazzu an’mezzo a purbiri ra strada ?
Poi arrivano i ciclisti a prendersi la granita con il pirla o megghiu u cazzuni, che racconta agli altri, urlando, come ha affrontato a ‘nchianata i Sant’Elia e tu che speri che prima o poi faccia un frontale cu l’atabus i Bergumu, senza farsi niente, solo perdere la voce per la paura.
Nell’immediato pomeriggio arriva chiddu di muluni a prova o senza prova, questione di fiducia, il vero problema è fare entrare u muluni rintra o frigoriferu, poi arrivano le bagnarote con le spatule invendute a Bagnara, inseguite dai gatti randagi e da sciami di vespe, la bandiata ti penetra nel cervello specialmente se accennavi ad un pisolino pomeridiano.
E allora Sutta a Frunti, per riposare, ma anche lì è diventato un casino.
Da qualche anno proprio Sutta a Frunti fanno un raduno di motoscafi, gommoni, si ancorano e fanno il bagno, fin qui niente di male.
Siccome la mamma dei cazzoni è sempre incinta, alcuni si ancorano a pochi metri dalla riva, musica ad alto volume, di quella che rimbomba di scoglio in scoglio, ma dico io, puttanazza di quella spundatazza, il mare è talmente grande, immenso, infinito, e tu proprio in questo angolino devi venire a rompere i coglioni.
Poi ci sono i sub, i cacciatori subacquei, esplorano ogni centimetro quadrato di fondale armati di fiocine, arpioni, sparano pure alle viole, se non stai attento sparano pure a te sullo scoglio scambiandoti per un tonno a pinna gialla per via del colore della maglietta.
La maggior parte vengono dagli altopiani, molto spesso confondono le lardite con le meduse e le raccolgono, sai che bruciore di stomaco.
Finalmente la sera in piazza, dove pare che tutti i bambini della provincia si siano dati appuntamento.
Ragazzi non c’è lavoro, non c’è futuro, ma si tromba alla grande.
Passeggiata con gli amici tra biciclette che ti sfiorano, bambini che cadono, mamme che urlano, gelati che si sciolgono, amari che si scaldano, non rimane che la ribba o mari, sperando di non disturbare qualche coppietta.
Eppure non saprei come e dove divertirmi di più, amo questo casino, amo non dormire, mi piace l’aria, gli odori, la gente, il rompimento di palle poi mi passa, rimane il gusto amaro e dolce, tenero e gentile del mio paese.

mercoledì 15 giugno 2011

EVVIVA GLI SPOSI!!!

l'11 giugno Enza a figghia ra bagnarota si maritau
auguri



saluti

un caro saluto a tutti gli amici "Favazzinoti"...

lunedì 13 giugno 2011

I giochi della mia infanzia

L’altra sera guardando un programma in televisione, ho visto un filmato in bianco e nero risalente agli anni ’60 dove dei bambini facevano gli stessi giochi che anch’io quando ero ancora ragazzino facevo a Favazzina coi miei amici.
Devo confessare che mi è venuta una struggente nostalgia ed anche un po’ di commozione pensando a quei tempi vissuti in modo spensierato dove ci bastava davvero poco per divertirci ed essere felici.
Per quelli nostalgici come me e per quelli più giovani, che sicuramente non li conoscono, cercherò di elencare i giochi che facevamo allora, sperando di ricordarmeli e, alcuni spero, nel modo giusto.
-Cu palluni
-Cu ligneddhu
-Cu palorgiu
-A mucciateddha
-A surdati e briganti
-A venga
-O masru (chi chiappi)
-O ngioppu
-A scarricasali
-A linia (chi sordi)
-O parmu (chi sordi)
-Chi nuciddhi (a Natali)
-Chi ligna nto cunduttu (chi nomi ri corridori)
-Chi brigghia
-Ca fionda
-Cu circu
-A l’indiani (Sutt’a Frunti)
-E pirati (chi spadi i lignu)
-O schiaffu
-O cucuzzaru
-E statui (nta marina, non sugnu sicuru ru nomi)
-O campanaru (cchiù i fimmini)
-Cu mari forti (i ‘nbernu)
Spero, soprattutto a quelli della mia età o a quelli più grandi, di avervi fatto ritornare indietro con la memoria e di avervi ricordato la Favazzina dei nostri tempi.
Se nell’elencare i giochi della nostra infanzia me ne sono dimenticato qualcuno o non l’ho detto in modo corretto, potete sempre aggiungerlo o correggerlo.

sabato 4 giugno 2011

Informazioni Referendum del 12 e 13 giugno 2011

Informazioni un pò di parte, la parte che tiene al bene comune! E al diavolo la par condicio. Ovviamente chi ha idee contrapposte può farsi avanti, non è vietato.



Per il quarto quesito riguardante il "legittimo impedimento", si deve votare " SI" se
si vuole eliminare la facoltà degli attuali e futuri Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministri, di poter sottrarsi ad eventuali processi giudiziari a loro carico.Votando " SI" quindi si mantiene ben saldo il significato de "La legge è uguale per tutti" secondo l' articolo 3 della Costituzione che recita testualmente:"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".

Come avrete intuito, per il su detto quesito manca il video informativo, a cui ho cercato spero decentemente di sopperire mediante scrittura, perchè non son riuscito a trovarne uno nel quale non vi sia la presenza di simboli o rappresentanti dei partiti vari.

In verità un video attinente, se così si può dire, al legittimo impedimento l'avrei pure trovato...
ma così... giusto per "ALLEGGERIRE" un pò i toni...


Scherzi a parte... Le idee relative ai quesiti a cui siamo chiamati a rispondere nel referendum del 12 e 13 giugno non devono appartenere a nessuna logica partitico-politica, ma devono essere dettate dal sentimento del bene comune.

giovedì 2 giugno 2011

Intervallo