Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 29 marzo 2012

Volevo soltanto amare

In vita costrinsi il pensiero,
un incanto distrusse i sogni
di un ragazzo vero,
nessuno consolerà quel che ero.

L'abbandono mi ha reso solo,
l'amore non è oro,
di tristezza la mia vita coloro.

Devo riuscire a imparare,
che perdere
è sinonimo di amare.

Per una volta mondo di merda ti ammiro,
tu non soffri!!!
Adesso toglimi il respiro.

Luca Caccamo




Anche se il mondo ti ha tolto il respiro
il soffio di Dio ti ha già dato l'Amore Eterno,
quello vero.. che tanto hai desiderato.

Ciao "Stazionario"

mercoledì 28 marzo 2012

Luca

Era un batterista e anche poeta, un ragazzone scherzoso e sorridente, il povero Luca adesso suona e scrive dall'altra parte del cielo. Ciao Luca

mercoledì 21 marzo 2012

Io c'ero (Griffith-Benvenuti- I)

Se vogliamo incrociare i guantoni sono pronto, fuori i secondi. In quell'anno 1967 si capiva già quello che sarei diventato: un peso medio naturale, una leggera predisposizione al fighettismo e altre considerazioni estetiche, scherma, schermaglia, la noble art. Per questo tifavo Nino Benvenuti. Mazzinghi, già solo il nome, braccia come bastoni, ci stava menando di brutto ma l'abbiamo steso alla sesta con l'uppercut perfetto, la botta di culo del fuoriclasse. Nino era il campione mondiale dei medi junior, lo sfidante ufficiale di Emile Griffith campione del mondo dei medi e basta. Era una notte d'aprile, il grande di noi tre fratelli organizzò il match posizionando la radio su un tavolino in mezzo ai letti. Il buio attorno al ring del Madison Square Garden lo evocammo spegnendo la luce nella stanza. Paolo Valenti, il cronista, iniziò piano in una fase di studio simile a quella dei due pugili. Alla seconda ripresa Benvenuti centra al mento e manda al tappeto Griffith, ora la voce dello speaker rimbomba facendosi largo in mezzo ai transistor trasmettendo nella stanza l'eccitazione e la sorpresa del Madison. -Vinci?- chiesi al fratello maggiore ma la domanda fu assorbita dal suono del gong. Alla terza ripresa il campione in carica aveva già smaltito il knock down, diceva Valenti, e tentava di tagliare la distanza portandosi sotto. Al quarto round un largo gancio di Griffith sbarella Benvenuti che tenta di aggrapparsi alle corde ma cade, il nostro campione è al tappeto dice la voce dall'etere. -Perdi?- chiesi al fratello di mezzo. Nino subisce il conteggio ma si riprende e conclude la ripresa. Seguirono vari round in equilibrio. All'ottava ripresa si apre la porta della stanza, mio padre di ritorno da un treno notturno cattìa dallo stipite: -Comu iamu?- chiede. -Pareggiamu- risponde il maggiore.-Mazzinghi nci vuliva!- e poi cercando di scorgere nel buio -U figghiolu dormi?- Sì, mi addormentai subito dopo. L'indomani i fratelli mi raccontarono come eravamo diventati campioni del mondo, con tanta dovizia di particolari che potei mettere assieme la spocchia di quelli che ve la meneranno sempre dicendovi: -Io c'ero! -

venerdì 16 marzo 2012

Post-it







giovedì 1 marzo 2012

Ciao Lucio

Purtroppo è vero, la notizia si sta diffondendo su tutta la rete, Lucio Dalla è morto.
Con lui scompare uno dei più grandi interpreti della canzone italiana, anzi a detta di molti, critici e gente comune, il migliore.
Con l’album “Dalla” del 1980, il più venduto quell’anno, a mio modesto parere credo abbia toccato l'apice del successo e della maturità artistica, mentre i singoli “Caruso” e “Come è profondo il mare” sono due perle che rimarranno indelebili nella storia della canzone italiana.
Francesco Guccini alla domanda, qual‘era la canzone che avrebbe voluto comporre, rispose senza esitazione “Come è profondo il mare”.
Ricordo ad un concerto con De Gregori nell’attesa che questi arrivasse, alcuni facinorosi si misero a gridare “nudo, nudo” e lui senza scomporsi minimamente rispose “Se questo può servire a qualcosa sono pronto a farlo”,ricevendo dal pubblico un fragoroso applauso e zittendo quegli imbecilli che volevano deriderlo.
Un grande Lucio Dalla che lascerà un vuoto enorme nel panorama musicale, poiché sia come interprete che come autore, ha inciso profondamente nella storia della musica italiana.

"Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla
e con quanto sentimento ti blocchi e guardi la mia spalla
se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi, tu vorresti partire
come se andare lontano fosse uguale a morire
e non c'e' niente di strano ma non posso venire.
Così come una farfalla ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori per provare anch'io a volare. . . .

Ora che sei lassù insieme agli angeli, puoi davvero volare, ciao Lucio.