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Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

martedì 1 ottobre 2013

Pittura e vino ovvero arte e degustazione

Domenica 29 settembre insieme a mia moglie, mio figlio e la sua ragazza, siamo andati a vedere i lavori che la nostra amica e compaesana Enza Benedetto esponeva presso l’azienda agricola Ugo Vezzoli a San Pancrazio di Palazzolo S/O, in occasione del Festival Franciacorta che si tiene annualmente.
Voglio precisare che, essendo noi degli estimatori di Enza, è stato questo il motivo principale che ci ha spinto ad accettare l’invito in modo da poter ammirare i suoi lavori, oltre naturalmente a visitare l’azienda e scoprire i vini che produce.
Al nostro arrivo presso l’azienda siamo stati accolti con estrema gentilezza dai proprietari, i fratelli Vezzoli, e calorosamente da Enza e Fabio, il marito, che forse non si aspettavano una nostra visita.
Dapprima, uno dei fratelli Vezzoli ci ha illustrato, brevemente, la storia dell’azienda, dalle sue origini intorno al ‘500 e delle continue mutazioni che negli anni ha subito fino ai giorni nostri, invitandoci poi a seguirlo per farci conoscere dove e come nascono i loro vini, dalle cantine fino ai vigneti, attraverso contenitori di acciaio inox, botti di rovere e migliaia di bottiglie, circa ventimila, in attesa di lavorazione o pronte per essere bevute.
Lungo il percorso si potevano ammirare i quadri di Enza, da il “Podere” esposto proprio all’ingresso, o a “Terra fertile” e “Acqua vitale” sotto il porticato e, proseguendo “Terreno coltivato”, “Orti lontani” e “Orti vicini”, “Frammenti di terra e cielo”, “Frammenti di terra e cielo d’Oriente” e “Oasi nel deserto”.
Prima di scendere in cantina, sul muro accanto alle scale, “Aspettando il raccolto” e “Terra rossa”, mi hanno lasciato senza fiato, due opere stupende a mio modesto parere.
Scendendo giù, in alto sulla parete, spiccava, “Il grano” e prima di entrare nella cantina attirava subito lo sguardo “Dopo il raccolto”, altra opera davvero intensa, infine all’interno, tra le botti di rovere e i muri pregni di muffa, “Uva rossa”, una spirale da favola.
Tutte opere tratte dal ciclo “Frammenti di terra e cielo” e mai connubio fu così azzeccato, poiché i quadri si integrano perfettamente con quelle che sono le finalità dell’azienda, ovvero la produzione del vino, con un percorso parallelo, dalla lavorazione della terra (Terra fertile e Terra rossa), alla coltivazione della vite (Terreno coltivato), all’uva (Uva rossa) e infine al raccolto (Aspettando il raccolto e Dopo il raccolto).
Alla fine del percorso siamo tornati sotto il porticato e il Vezzoli ci ha invitato a degustare i loro vini, dal rosso Barricato, un vino favoloso, al Rosè, al Saten e al Millesimato, questi ultimi, spumanti eccezionali e ad assaggiare dei prodotti locali, come una sorta di bresaola della zona, la carne salata tipica del bresciano, prosciutto cotto affumicato, formaggi vari e delle alici sott’olio provenienti dalla Spagna, tutto buonissimo.
Dato che i visitatori arrivavano in continuazione, dopo aver comprato due bottiglie di vino rosso, due di spumante Rosè e due di Saten, abbiamo salutato e ringraziato i fratelli Vezzoli per l’ottima accoglienza e accompagnati alla macchina da Enza, Fabio e Mariella che, insieme al marito e ai figli, era giunta nel frattempo, anche se un po’ allegri, per non dire brilli almeno io, abbiamo fatto ritorno a casa.
Devo dire che abbiamo trascorso un pomeriggio davvero speciale, in un posto stupendo, tra quadri bellissimi (quest’ultima fatica di Enza merita di essere vista) e vini favolosi, a facci i cu non vinni.







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