Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

domenica 31 ottobre 2010

Cari paisani

Quel traliccio galeotto, "Altafiumara 300mila Kv”. Simbolo del progresso energetico e dello sviluppo economico nell’estremo Sud, fonte non rinnovabile oramai estinta, scheletro di ferro abbandonato a se stesso, monito per il futuro.
Radiografati, attraversati da onde di elettrosmog, colpiti da mareggiate di magnetismo, e senza andare troppo per le lunghe, di seguito, alcune fonti d'inquinamento: tv, forno a micro, telefonini, ripetitori, tralicci ecc.ecc.
Corrente alternata e corrente continua, ad alta e bassa frequenza, siamo sistematicamente e volontariamente sottoposti a scariche. Viviamo una vita elettro-dipendenti, non se ne può fare a meno, elettrizzati dal telefonino nuovo, e vorremmo tutti la TV da 50 pollici a LED da 200 hertz, da mettere in sala. Abbiamo il mostro in casa e ci lamentiamo del vicino.
Figghioli, nui simu elettrostatici e vivimu nella putrida giunglia dell'inquinamento da almeno mezzo secolo. Viviamo il progresso e ne subiamo le conseguenze. Se chiudiamo gli occhi, e pensiamo per un attimo, che tutti questi servizi non sono indispensabili e possiamo farne a meno, liberiamocene! Oppure bisogna trovare il modo di limitare i danni.
Dimenticavo se poi vogliamo innescare una protesta e aprire una polemica sull' elettrodotto, facciamolo pure, tanto è tutto fiato sprecato. Cari paisani


Ps:
Per la costa: i lavori di scavo per realizzare la galleria che ospiterà il tratto di linea interrato, produrranno una quantità di terre e rocce stimata in circa 100.000 m³; l'accordo siglato oggi prevede l'impegno da parte di Terna, previa verifica di compatibilità ambientale e mineralogica, per la fornitura e la posa in opera del materiale asportato, in una misura pari al 70% del totale disponibile, finalizzata al ripascimento dell'area costiera di Favazzina.

mercoledì 27 ottobre 2010

Elettrodotto, un po di storia.




Caro Statua, ancora non capiscia cu si (perdonami per questo)! hai commentato: "Greco e malumbra, passiamo per una volta ai fatti!". I fatti però sono già avvenuti, c'è stato un discreto movimento per contrastare l'elettrodotto:







Quando si era ancora in tempo per farte qualcosa (anche se il Comune di Scilla aveva già dato il via libera nel silenzio più assoluto) abbiamo organizzato 2 petizioni a favazzina (il 95% dei paesani ha firmato) nel giro di un anno, una a Scilla, una petizione on-line; queste sono state inviate al comune, provincia, regione, ministeri, terna. Abbiamo richiesto consigli comunali aperti mai concessi dal sindaco (ci ha solo concesso un incontro da peppino al bar con i carabinieri). Abbiamo scomodato la stampa locale e regionale, chiamato in causa la Regione e il Ministero dell'ambiente i cui tecnici si sono incontrati con gli ingegneri di Terna a Favazzina per poi dare parere sfavorevole in sede di consiglio regionale. Abbiamo proposto un passaggio alternativo tra Scilla e Favazzina, sono arrivati esperti geologi. Ci siamo gemellati con Montalto Uffugo in provincia di Cosenza dove lo stesso elettrodotto passa tra le case. Siamo stati a Roma alla Terna per vedere il progetto, ma... tutto era già stato deciso. Nulla adesso si può fare se il comune di scilla è favorevole!


Possiamo occupare la spiaggia Sutta a Frunti andando tutti a pesca, ci facciamo le tende e mangiamo il pescato! Frittura mista chi pisci ru Longu che ovviamente.. a cumanda!!


martedì 26 ottobre 2010

Molo a T

Forse quel molo alla Sena servirà per questo ?
Maggiori dettagli sono disponibili sul sito www.alfastudioscilla.it

Del resto se il nostro "Re Sola" tiene in scacco un intero Parlamento per proteggersi dai suoi guai giudiziari cosa volete che sia un semplicissimo interesse privato in atti di ufficio nella remota Favazzina.












lunedì 25 ottobre 2010

A proposito di Elettrodotto

A quanto pare non siamo i soli in Italia ad essere così fortunati ad avere un Elettrodotto che attraversa il paese.
Riporto quanto letto da una situazione analoga alla nostra.

Oggetto:"Nuovo Elettrodotto 380kV semplice terna tra l'esistente Stazione Elettrica 380/220/132kV di Colunga e l'esistente Stazione elettrica di Calenzano e le opere connesse alla realizzazione dello stesso"

In relazione alla costruzione del nuovo elettrodotto da 380kV che, in base al progetto di Terna, dovrebbe attraversare per 87km i Comuni di Castenaso, San Lazzaro, Ozzano, Pianoro, Monterenzio, Loiano, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli e tre Comuni della Toscana.
Il Movimento 5 Stelle Beppe Grillo dell'Emilia-Romagna esprime la sua massima contrarietà nel merito e nel metodo dell'opera.
Il tracciato della linea proposto da Terna prevede una vicinanza dei cavi e dei tralicci a abitazioni private, aziende agricole, allevamenti, produzioni biologiche e insediamenti produttivi, assurda e pericolosa per la salute pubblica, in base ai più recenti studi epidemiologici sui campi elettromagnetici e ai recenti pronunciamenti della Magistratura (Tribunale di Venezia 02/08) che hanno condannato proprio la Società Terna, a risarcire i cittadini per le patologie mortali determinate dall'inquinamento elettromagnetico.
A mio parere dovremmo dare più risalto a questa ulteriore tragedia che si sta abbattendo sul nosto paese, magari, non so cosa ne pensate, contattando il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo!

sabato 23 ottobre 2010

Mi sfogo con voi

A) Qualcuno mi può dire, che cos’hanno in comune un mucchio di massi a forma di “T”, buttali lì, senza senso, a protezione di una proprietà privata, e l’esplicita urgenza di sistemare la costa e i moli di fronte a Favazzina ?
La solita farsa, anziché intervenire per il bene di tutti, con le tasse dei cittadini si privilegiano gli interessi dei privati.
E’ possibile che nessuno abbia una coscienza civica, un minimo di attaccamento e di responsabilità verso il proprio territorio, che sta andando piano, piano, a scomparire,i eroso dal mare e dalla pioggia. C’è bisogno di una trasformazione integrale, fatta rigorosamente, con un progetto sensato che interessi tutto il paese. non sti puttanati.


B) Quale fiducia possiamo avere per il futuro ? Io dico nessuna.
L’ottimistica spinta in avanti che ci vuole dovrebbe scaturire da una nuova classe di amministratori, << ma chisti n’di presentunu i parenti, comu roba nova>>. E’ ora di dire basta. Noi tutti, dobbiamo considerare il paese non come un luogo di una semplice vacanza, ma un mondo che ci appartiene, malgrado la distanza, e ogni volta che torniamo, anche per breve tempo, ci ricarichiamo fisicamente ed emozionalmente, facendoci sentire vivi.
E’ come un rifugio, per brevi momenti di riposo, un ambiente che riporta alle proprie radici. Amiamo la nostra terra, può sembrare retorica ma io ci credo.-

mercoledì 20 ottobre 2010

di Pavel Florenskij

« Tutto passa, ma tutto rimane. Questa è la mia sensazione più profonda: che niente si perde completamente, niente svanisce, ma si conserva in qualche modo e da qualche parte. Ciò che ha valore rimane, anche se noi cessiamo di percepirlo. » Non so cosa mi spinge a postare questo scritto di P.A.Florenskij, ma sento il bisogno di condividerlo con voi.

martedì 19 ottobre 2010

MA CHE C... E' STO COSO???



Carissimi, un saluto a tutti! scusate l'espressione ma è la prima domanda che mi viene ogni volta che guardo questo strano lavoro.
E' ormai dai primi mesi estivi che nu poverettu mpala terra e petri pi fari stu molu! la domanda però sorge spontanea: a cosa servirà mai? alcuni dicono che è la pista per lo scarico o il carico di materiali; che materiali? Poi, leggendo il cartello dei lavori, ci si può rendere conto che si tratta della famosa barriera sommersa! Io di sommerso vedrei tante altre cose... anche perchè il nostro Sindaco, in Piazza Santacroce, aveva parlato di un lungo pennello di contenimento in zona "Sena" dal quale poi sarebbe proseguita in futuro (quandu nci su sordi) la barriera sommersa.



La battaglia per fare questo benedetto pennello ntà Sena era iniziata già 30 anni fa, ma poi si scelse di scaricare tonnellate di cemento davanti al paese distruggendone la spiaggia. Già da allora qualcuno diceva che il materiale prodotto dalle piene del torrente (che è quello che ha sempre alimentato la spiaggia di favazzina) si sposta verso bagnara poichè non c'è un contenimento. Questo è l'effetto dell'utima piena del torrente favazzina:

lato sud (dal quale si può notare come i massi impediscono il ripascimento)


lato nord (che spettacolo)





In conclusione: chi mi rappresenta stu molu?? ma lo sanno che basta fare un grosso molo di contenimento alla fine della spiaggia della Sena per mantenere questa spiaggia bellissima, che invece è tornata ad essere così (dopo appena un anno):


Se qualcuno ne sa di più esprima la sua!

giovedì 14 ottobre 2010

Pescatori Cinesi

Genova. Era una fresca mattinata di tarda primavera, con un sole che spaccava il molo del porto vecchio, ero lì, insieme ad un collega, quando abbiamo deciso di fare un giro intorno alle barche che arrivavano dalle battute di pesca.
Non vi dico che barche, di tutti specii e misuri, gozzi, vaschi i bagnu chi remi, scialuppe datate, ma erano tutti cu puzzetu chinu i piscii, sicci, pruppi, occhiati, sarachi, insoma era nu spettacolo, infondo a stu molu stava rrivandu un guscio di noce con due piccoli cinesi.
Cazzu! Rissimu andiamo a vedere chi pijaru, voi non ci crederete, ma avevano una mezza botte di plastica gialla piena di pesci, che li per li, sembravano opi, ma inveci quando ci avvicinammo vittimu che erano tutti scazzupuli.
Mi avvicinai e cercai di trattare il pescato con il cinese, che parlava ammalappena un italiano con un inclinazione genovese ci rissi: << Quanto vuoi per una busta di pesce, amico>> mi disse lui:<< dale cinque euli e poltale via>>. Evviva i cinesi!

domenica 10 ottobre 2010

Scazzupoli, viviiii.....

venerdì 8 ottobre 2010

Scazzupoli

Lo scazzupolo è un pesce rivierasco con attitudini notturne, non chiedetemi il nome scientifico, nemmeno quello in lingua madre, lo ignoro, ma puta caso lo sapessi, non lo direi mai.
Lo scazzupolo nasce scazzupolo e muore scazzupolo, dalle notte dei tempi.
Il fatto
Qualche estate fa io ed il mio amico Tonino B. (zio della mia amata Claudette) insieme ad una coppia di turisti umbri, decidemmo di fare una battuta di pesca allo scazzupolo.
Gli esperti pescatori eravamo noi, gli altri due amici, marito e moglie, erano dilettanti, molto dilettanti, però forniti di gommone e relativo motore.
Preparammo le lenze, le esche, mentre l'umbro preparava l'imbarcazione, motore, benzina e via di seguito.
Il faut savoir, e sicuramente voi lo sapete benissimo, che la pesca allo scazzupolo è la più romantica in quanto si svolge al crepuscolo, quando il sole è al tramonto e ti viene la voglia di perderti in quel mare di velluto con riflessi d'oro, ti senti in pace con tutto il mondo.
Tranne che con gli scazzupoli.
Ma torniamo a noi
Pronti a salpare ci accorgemmo che il gommone era un quasi canotto, il motore ossidato era asmatico con tendenza alla bronco polmonite, il tutto sarà stato di quarta mano.
Non deve essere difficile imbrogliare gli umbri nell'acquisto di natanti.
Comunque salpammo
L'umbro al motore, dilettante ma incline al comando, distribuì il peso sull'imbarcazione (?)
e ci drigemmo verso il luogo di pesca.
Quella sera il mare diceva scazzupoli, li tiravamo su due, tre, quattro alla volta, per fare velocemente li buttavamo direttamente in fondo al gommone o canotto che dir si voglia.
Tramontò il sole, scese la sera e con essa il buio, non si vedeva un cazzo perchè la torcia in dotazione era anemica, pescavamo a memoria, senza intoppi, alla grande.
Quando sentì il mare alle caviglie, chiesi con discrezione:
:- Comandante imbarchiamo acqua -
:- Naturale - rispose il comandante imperterrito
:- Naturale sta minchia - pensai e continuai a pescare
Quando l'acqua mi arrivò ai polpacci, il serbatoio della benzina galleggiava, gli scazzupoli pescati ancora vivi, prendevano la rincorsa e si ributtavano a mare, dissi un pò preoccupato:
:- Stiamo affondando -
:- Improbabile - rispose il comandante
Non so come riuscimmo a raggiungere la riva, con i pesci che saltavano da tutte le parti, il motore spento e la moglie del comandante che urlava terrorizzata.
Si era semplicemente dimenticato di mettere il tappo.



P.S. - il fatto è veramente accaduto nello splendido mare d'agosto a Favazzina

lunedì 4 ottobre 2010

W l'Italia

Tratto da "L'amaca" di Michele Serra.

1)Un importante quotidiano dedica la sua prima pagina al probabile ritrovamento di una cucina Scavolini.
2)Un premier europeo è accusato di controllare 64 società off-shore attraverso le quali avrebbe sottratto 884 miliardi di lire al fisco del paese del quale è primo ministro.
3)Un celebrato playboy viene accusato dal suo anziano amante gay di averlo mantenuto per anni.
4)Un ministro definisce "porci" i cittadini della capitale del suo Paese.
5)Un sindaco fa sgomberare dai carabinieri i giornalisti che volevano seguire una seduta del Consiglio comunale.
6)Un miliardario a lungo latitante nei Caraibi torna in Italia per spiegare in televisione che i numeri vincenti del Superenalotto erano i suoi e non quelli della sua ex fidanzata, nel frattempo diventata moglie del presidente della Camera.
7)Si indaga sui brogli elettorali che hanno falsato un reality-show.
8)Il Papa annuncia che imbiancherà personalmente il suo appartamento in Vaticano.
9) Viene reso pubblico il regolare contratto di assunzione (diecimila euro di stipendio al mese) con il quale un governo ha pagato il voto di due parlamentari esterni alla sua maggioranza.

Una sola di queste notizie è falsa. Sapreste dire quale?

domenica 3 ottobre 2010

Cari amici del blog, non so se quella strafavazzata di corsa di cui si parla nel post di Mario Bross (“Strafavazzina”) sia la stessa a cui partecipai io, in qualità di cazzone rotolante, e adesso vi spiego il perché:

Avevo forse 13 anni, e con il Marco (che adesso pare si interessi di moto e di diritto, come a dire "Io sono uno che fila dritto") si scianfulìava spesso per quelle anguste viuzze che circondavano il grande castello dei Pia***tini, dal quale non ci si sarebbe meravigliati di essere scacciati con olio bollente e lancio di sassi, tanto era imponente, merlato, roseabondo e spropositatamente signoresco in quel presepuzzo di casine tutte incastonate, colorate dal sole e schiaffeggiate dal mare, ma fatte per l'estate e per l'inverno, come a dire, forse a dargli un'occhiata adesso a Favazzina, si capisce solo da come sono fatte le case che qualcosa non quadra... e insomma, però, senza stravagare, a proposito della Strafavazzina, i tempi erano quelli.

A me non me ne fregava assolutamente nulla della Strafava (detta così, poi), ma mi sembrava una buona occasione per mettersi in mostra e prendersi una di quelle tipiche soddisfazioni virili da tredicenne che danno un qualche senso al fatto che ti stanno uscendo dei peli sotto al naso ma ancora non te li puoi tagliare e tutto a un tratto parli come Amanda Lear, inoltre, messa la posta sul competitivo, fosse quello che fosse, dal mangiarsi una lucertola al sotterrarsi vivi con una cannuccia della cocacola in bocca per respirare, io reagivo sempre come un cane di Pavlov, solo non con l'atletismo né con la capacità di scatto tipica dei canìdi. Essendo dunque io voluto partecipare alla grande alla Strafavazzina, ma ingiustificatamente in ritardo (ero tornato tardi dal mare, dove mi aggradava fare il bagno con l'ultimo sole, infilando l'acqua proprio nella striscia infocata che quello pennellava al tramonto, anche se poi, però, quando ero in acqua, che ero nella striscia non si vedeva più, e dunque avrei dovuto sospettare un qualche inganno dei sensi, ma, giustamente, a 13 anni se sospetti che stai sentendo qualcosa sei già vecchio, e dunque va bene così, ma torniamo a noi), essendo dunque che le squadre erano già state divise per età ed io ero fuori dalla lista dei pari perché ritardatario di mare, ma essendo ancora nondimeno irremovibile nel reclamare l'esigibilità del mio diritto a competere, gli organizzatori, felici di liberarsi di un moccioso tanto vanaglorioso e piagnone, la risolsero collocandomi nella muta successiva, dalla quale mi differenziavo più in lunghezza delle leve che in ispirito ardimentoso e sete di vittoria. A mo' di compensazia (e qui il mio amico giurista potrà questionare ed eventualmente assistermi ove ci fossero ancora gli estremi per rivalersi in giudizio, anche se io preferirei un giro in moto), mi si concessero una decina di metri di vantaggio, che a me, in cuor mio, mi pareva già di avere vinto e di prendermi gli applausi nella pubblica piazza con le campane suonate a festa dall'inossidabile Guglielmo. Del tutto ignaro di Achille, paradossi e tartarughe, all'udir del Via! mi gettai a scavezzacollo giù per la discesa, verso Piazza Rimembranza, più inseguito da bestie feroci che in fuga verso la vittoria; raggiunto infatti all'altezza della fontanella davanti le scuole da quello che mi pareva un inarrestabile levriero favazzinoto, abituato a saltare gli alberi di limoni a piedi uniti e probabilmente aduso alla libera corsa in campo aperto come antico e più sano rimedio ad un manesco cazziatone paterno (è per questo che noi, gente di città, siamo cresciuti con un carattere più malinconico ed introverso), fracassaimi le genocchia insul cemento, lamentaimi moltissimo, imprecai le ingiustizie dei grandi, e conobbi le antiche doglie dello strapparsi la garza dal ginocchio con la crosta dentro, come ebbi a fare esperienza qualche settimana dopo, in seguito ad un frettoloso automedicamento. E questa fu la storia della mia partecipazione alla Strafava, ché come sempre io, i miei ricordi di Favazzina, innanzitutto ce li ho iscritti sopra a gomiti e ginocchia.

Still Bleeding

Gianluca (della Nobile stirpe dei Galanti)

sabato 2 ottobre 2010

Primi del '900













Tanto per smentire il pessimismo del viaggiatore straniero, ecco come si presentava Reggio (Corso Garibaldi) nel 1907.

venerdì 1 ottobre 2010

Considerazioni di un viaggiatore straniero

La Calabria è sempre stata per molti aspetti, completamente isolata dal resto del mondo. Proprio per questo è una terra del tutto particolare e gli usi e i costumi della gente non ha subito molte variazioni rispetto agli altri popoli d’Italia. In quale parte d’Europa potrebbe trovarsi un paese come questo? Ci sono uomini di grande cultura e intelligenza ma anche di grande rozzezza, basti pensare lo stato in cui versano le popolazioni. AD.1848