Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

sabato 12 maggio 2012

PASCUNI

Il pic-nic favazzinotu per eccellenza era u pascuni, pasquetta per i non addetti ai lavori, “lunedì dell’Angelo” per gli osservanti. Quand’ero una ragazzino il pascuni veniva organizzato molto spesso dall’Azione Cattolica favazzinota, con a capo il previti don Roccu, che diciamoccelo, non aviva tanta fantasia e forse mancu tanta gana, pertanto gli itinerari eranu sempri i stessi. Gambarie con la seggiovia e Ganzirri con il lago salato. Per Gambarie affittavano un vecchio pullman con enfisema al motore, specialmente d’inchianata a Ganzirri invece, una volta traghettati fino a Messina, a pedi finu alla meta, almeno deci chilometri. Attraversare Messina e Torre Faro a pedi, più che un pascuni era un pellegrinaggio senza Madonna finale, un atto di fede che allora non mancava, se no eranu maschiatuni autru che dibattiti teologici. Un po’ più grandicelli finalmente l’affrancamento. Una sera in una libera e democratica riunione presso i noti scaluni dedicemmo, prossimo pascuni da soli a Taormina, senza tutori. educatori e scassa minchia vari. Per noi ragazzini di quei tempi, andare a Taormina era un po’ come andare all’estero, dimenticando che i nostri padri erano tornati dalla Russia, dai campi di concentramento tedeschi, dalla prigionia in Inghilterra, Sud Africa e chissà da quali altri posti, ci avevano cresciuti nella bambagia ancora impauriti di quello che era successo a loro. Fervevano i preparativi, tutto era pronto, unica incognita il tempo, ci sarebbe stato il sole o chiuviva ? La sera di pasqua bisognava guardare il tempo in televisione, poi ci saremmo regolati. Bernacca quella sera mise tra Messina e Catania, quindi a Taormina, quattru umbrella, una saetta e gocciuluni d’acqua comu muluni, pertanto significava che se non era diluvio pocu ‘nci mancava. :- Che fare ? – disse Lenin e puru nui. Decidemmo di partire lo stesso, però equipaggiati per la bisogna, umbrelli, ‘mpermeabili, giacchi pisanti,cazettuni. Il sospetto mi vinni i prima matina aspettando il treno, faciva caddu e di nuvole nemmeno l’ombra. Ma andavamo all’estero e oltre lo stretto c’era l’incognita, il salto nel buio. Per farla breve quando arrivammo a Taormina si facevano i bagni e pure noi, di sudore. Da quel giorno non ho più amato i pic-nic e Bernacca, bonanima, non l’ho più tenuto in considerazione, anche se, qualche volta c’inzirtava. p.s – questa storia vera può essere che l’abbia già raccontata, se così fosse perdonatemi

8 commenti:

chinnurastazioni ha detto...

Oggi si e' liquefatto tutto, non c'e' parrocchia, u previti non vuole venire mancu mi rici missa, non ci sono giovani intraprendenti e l'azione cattolica appare come se non fosse mai esistita. Dalle mie parti i previti organizzano gite per l' IKEA, cosi dicono facciamo utile e il dilettevole. Sei essenziale Mimmo.
.

arcade fire ha detto...

Ce ne scampi e liberi di P&P, Nino: è la maledizione degli scaluni, rimossi questi è crollata la chiesa.
Longu, pensa, u prossumu pascuni lo trascorri col nipotino. Ciao maestro-nonno.

u'longu ha detto...

Sono indeciso a chi dare l'8 per mille.
Allo stato no perchè mi sta futtendu mezza liquidazione.
Alla chiesa no perchè non vorrei contribuire alle scarpette rosse di Prada che il pontefice indossa come una star.
Se mi date un consiglio

chinnurastazioni ha detto...

Mangiamindilli n'to Bais.

chinnurastazioni ha detto...

Scusa, naturalmente insieme al mio 8.

chinnurastazioni ha detto...

Si fannu i scaluni novi ci rugnu puru u reci(10).

u'longu ha detto...

I scaluni, caro Nino, sono vittime della democrazia, della mancanza del senso del bello ed ultima ma non ultima, vittime della cazzunaggini.
La democrazia se non è accompagnata dalla qualità, non serve a niente, anzi è deleteria.
Per la Chiesa poi, la democrazia è una bestemmia, pertanto i scaluni resteranno nei nostri ricordi.
E noi, nel nostro piccolo, ci vendichiamo

mbù ha detto...

I nostri Pascuni erano diretti verso Tropea. Ricordo una volta che eravamo in 4:io, u pacciu, tempesta e malumbra (forse).Siamo andati fino a Tropea per giocare ai tappi sulla spiaggia.Non aviumu propriu nenti i fari...