Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

lunedì 24 maggio 2010

Il gabbiano

Avevo fatto la mia solita nuotata e tornato a riva mi ero steso su un masso a prendere il sole. Poco lontano da me, su un altro masso, vi era il solito pescatore della domenica, riconoscibile dell’armamentario che possedeva: giubbetto verde (nonostante il caldo), strapieno di tasche, canne di tutte le dimensioni, valigetta con ami, piombi, moschettoni e pilivermo di vari diametri e per finire carniere in metallo estensibile.
Mica come u Longu, pagghiolu e canna!
Più che pescare faceva una confusione indescrivibile, sparpagliando esche sui massi e ruccandu in continuazione, un vero disastro!
Quando gli parve di averne combinato abbastanza, tirò su tutto il suo armamentario e se ne andò, promettendosi (maricchieddi nui) che sarebbe ritornato la prossima domenica, lasciando li sul masso esche ancora vive, scatole vuote, pezzi di pilivermio e buste varie.
Un gabbiano, attirato dalle numerose esche, arrivò in picchiata e felice per tutto quel ben di Dio, si mise a banchettare allegramente.
Quel c….. a parte quello già descritto, aveva lasciato anche un pezzo di lenza rotta con l’amo e l’esca ancora attaccata.
Io non mi ero assolutamente accorto della lenza e mi gustavo il gabbiano che divorava i vermi voracemente. Quando lo vidi avvicinarsi e ingoiare amo ed esca era ormai troppo tardi.
Rimase come sorpreso e smise di beccare le altre esche iniziando a dimenare la testa nel tentativo di liberarsi del pilivermo che gli usciva dalla bocca.
Pareva smarrito e dopo vari tentativi purtroppo inutili, stanco di dimenare la testa, si girò a guardarmi con una faccia stupita, come a chiedermi cosa gli fosse successo.
Mi faceva una gran pena e mi avvicinai piano, piano per non spaventarlo e per cercare di aiutarlo, anche se in verità non sapevo cosa avrei potuto fare.
Lui dapprima mi lasciò avvicinare, poi quando ero ormai a pochi centimetri dall’afferrare il pilivermo, si librò in volo, ed io rimasi ad osservarlo mentre volava col pilivermo che fuorusciva dal becco e, illuminato dal sole, disegnava una scia luminosa dietro di lui.
Ci rimasi davvero male, poiché ero certo che non c’è l’avrebbe fatta a sopravvivere e che avrebbe fatto una morte atroce e tutto per colpa di un c…… e della sua trascuratezza.

...Ninetta mia crepare di maggio
ci vuole tanto troppo coraggio,
Ninetta bella dritto all'inferno
avrei preferito andarci in inverno....

9 commenti:

arcade fire ha detto...

Quando uno è cazzone non merita puntini ma puntati nto culu.
Bellissima Mimmo.

arcade fire ha detto...

Mi assale un dubbio, non è che volevi dire coglione? Puntati nto culu u stessu

u'longu ha detto...

Bella Spusidda.
Purtroppo la mamma dei coglioni è sempre incinta.
Una volta, forse era lo stesso, sul terzo molo arrivò una super man della pesca.
Aveva tante di quelle canne, tutte a mulinello,che ha ha dovuto fare due viaggi dalla macchina.
Invase tutto il molo, piazzando canne dappertutto.
Mi costrinse in un angolo, come un parente povero.
Gestiva le canne saltando da un masso all'altro, pariva n'ariddu, ma l'ennesimo salto gli fu fatale.
Si combinau comu l'ecce homo, l'accompagnai all'ospedale con tutte le canne solamente perchè prevalse la mia natura cristiana.
Per ringraziarmi per averlo tirato fuori dai massi e portato all'ospedale, mi volle regalare una sua canna, la buttai subito dopo, almeno l'avevo leggermente disarmato.

Spusiddha ha detto...

Caro Mario forse coglione è più appropriato.
Sono daccordo con te, puntati nto culu e scorcicoddu!

Spusiddha ha detto...

Sono certo caro Longo che te ne saranno capitate tante durante le tue pescate.
Questa che hai descritto meritava comunque un post.
Spero di leggere presto un'altra chicca!

chinnurastazioni ha detto...

Ciao Mimmo, è una brutta storia, di quelle che fanno riffletere. L'inganno è sempre dietro l'angolo, il gabbiano si è fidato del pescatore che a sua insaputa si trasformato in bracconiere.. Mi viene da dire chiudiamo il molo ai pescatori domenicali, fannu sulu dannu.

chinnurastazioni ha detto...

Sono molto vicino ad un pescatore che porta: canna, pagghiolu e gatto. Sostiene la popolazione di felis.

Statua A ha detto...

Spusiddha voto 10 per la tua sensibilità e per il tentativo di aiutare il povero gabbiano!
Purtroppo l'ignoranza e l'inciviltà imperano.

Noto con molto piacere che non volendo Chinnurastazioni ha lanciato l'imput per quello che una volta veniva denominato "argomento settimanale". Questo, visto gli ultimi post, potrebbe avere titolo:
Caccia & Pesca

Grande Chinnu!

Vedo di postare qualcosa va..

trilly ha detto...

Povero gabbiano.
Spusy semprecuoregentile