Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 6 ottobre 2011

Spusey e il caso dei mulettuni

Correva a perdifiato. Veniva dal violo chi nchiana ra marina o rioni villa. Curvando a sinistra perse la zoccola destra ma continuò a correre verso il paese. Roccu gli urlò dietro : -Chi fai, footing?- -Si chiama jogging, sceccu! - Davanti alla scuola inciampò nella sedia dove era seduta sua suocera: fece finta di non conoscerla e proseguì. Correva, sotto il traguardo "il mago delle granite" Giuanni gli gridò: -Ferma! mangiti na granita- -Mangiatilla tu e viri mi ti veni a sciorta- Correva, passò sotto i balconi della casa rossa: - Lelong, ndo' cori?- -Mi taccio perchè siete una signora-
Travalicò con quattro giompi la nchianata della cresia, fanculeggiò vari curiosi che occhieggiavano dalle vinedde, entrò correndo nella casa d'angolo del vicolo cieco.
-O ou, ferma chi mi spasci u salottu-
-Cugino Spusey, è stato compiuto un delitto sul molo-
-Un delitto sul molo?-
-Ho subito un furto-
-Hai subito un furto?-
-Mi futtiru i mulettuni-
-I mulettuni?-
-Cugino, quando avrai finito di mettere punti interrogativi alle mie parole vedi di venire al molo per le indagini. Porta gli attrezzi del mestiere, chindisacciu, impronte digitali, guanti di paraffina, test del Dna, vedi tu ma fai viatu, corri.

mulenda†→ molenda
mulesco
[mu-lé-sco]
agg. (pl. m. -schi; f. -sca, pl. -sche)
Di, da mulo: flemma, ostinazione mulesca
muleta
[mu-lé-ta]
s.f. inv.
Nelle corride, drappo rosso sostenuto da un bastone, che il matador agita davanti al toro per provocarlo o distrarlo
muletto
[mu-lét-to]
s.m.
1 Dim. di “mùlo”
muliebre
[mu-lì-e-bre]
agg. (pl. -bri)
lett. Di, della donna: grazia, bellezza m.; ornamenti muliebri; statua m.

Nenti, mulettune non c'è. Nci spiau a Merra chi nci rissi: -Porcarusu, non ti virgogni?- Chiese a Micu 'u P.: -Ancora no sai, a to' età?-
Decise di andare da Joe Birrittedda.

Correva, veniva dalla filanda verso la piazza. Correva, dal balcone della casa rossa: -Spusey, ndo' cori?- -Siete la signora di sopra e di prima?- passò sprintando sotto lo striscione del mago, Giuanni gli disse: - Ferma! mangiti na granita- -Giuanni, ti passau a sciorta?- Correva, alla scuola mburrò contro la sedia della suocera, non sua né la sedia né la suocera, che fece finta di non conoscerlo, alla villa Roccu gli disse: -Chi fai, footing?- -Jogging. Ma si propriu nu sceccu!-
Dal violo scese in spiaggia, correndo arrivò al molo, frenò poco prima di cadere in acqua.
Sul molo due uomini giocavano a scacchi. Fissavano la scacchiera. Spusey osservava, non voleva interrompere quella partita che sembrava avvincente. Passarono dieci minuti, i giocatori guardavano fisso la scacchiera e non muovevano. Spusey era affascinato da quell'intenso lavorio cerebrale. Passarono altri dieci minuti e i giocatori non muovevano. Spusey ammirava quella capacità di concentrazione totale. Passarono altri dieci minuti, Spusey percepì una lieve tensione in sé medesimo, mi unchiaru i cugghiuni constatò, disse deciso: -Lelong, i mulettuni sono cefali-
Nemmeno distolse lo sguardo dalla scacchiera, Lelong rispose: -Cugino, diventi ogni giorno più bravo. A ogni modo li ho ritrovati, u pagghiolu era caduto in una ngrugna fra i massi.-
Spusey se ne andò lasciando quell'emozionante partita e i due giocatori che guardavano la scacchiera e non muovevano.
Dopo dieci minuti, Lelong guardò l'avversario Pinotto e disse:
-A chi tocca?

7 commenti:

u'longu ha detto...

Tuttu putiva pinsari tranne che i mulettuni ti avrebbero ispirato un post.
Ma a volte dimentico che sei geniale, perdonami.
Il mulettone è un cefalo di media grandezza chi tira comu nu pacciu, forse per questo u chiamunu mulettuni.
Si distingue dal cefalo normale perchè ha una macchia gialla vicino alle branchie ed ha una forma arcuata.
Quando è all'amo faci giompi nell'atmosferio ricadendo in mare, a maggior parti ri voti si sciuppa facendo calare il calendario al pescatore, sicuramente quando capita a mia.
Non solo, quando ormai catturato è rintra o pagghiulu cu nu pocu d'acqua, , faci salti improvvisi
schicciando a mari.
Una settimana fa ho steso la mia maglietta per coprire u pagghiulu e s'indi schicciau cu tutta a maglietta.
Vedevi la maglietta navigare verso il largo, menu mali che era vecchia
Si muove il blog, sono contento, arrivo presto

arcade fire ha detto...

Longu ti ringrazio per la definizione di mulettuni che manco la Treccani avrebbe potuto definire meglio. Cazzu, u pisci ca maglietta: ci sarebbe materiale per fare un altro post. Pensaci tu però, io sto inflazionando. Sempri curpa i Spusidda: mancu nte scaluni si poti stari in paci.

chinnurastazioni ha detto...

Bella Mario. Mulettuni ca canottera

arcade fire ha detto...

Mulettuni ca conottera? chissà le ascelle.

arcade fire ha detto...

E.C. canottera, conottera è un insetto

Spusiddha ha detto...

Era ura mi si runa da fari, a forza i non fari nenti a Spusey nci stacva vinendu a panza.
Bravo come sempre caro Mario e mi prendo tutta la colpa purchè tu continui a scrivere.

arcade fire ha detto...

Pi chistu fannu jogging.
Ciao Mimmo