Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 12 agosto 2009

Figura riversa

Volavo giù per una ripida ripida discesa lancia in resta in arcione al velocipede e ripeto veloce .
Contro ogni buona creanza e convenzione del vivere civile e secondo l’usanza di giovanissimi ciclisti scapestrati, valangavo giù ahimè sul marciapiede atto sì al passeggiare sereno di sereni passanti, sì al frettoloso transitare dei pedoni(di chi è spedito, diretto ad un certo sito o a un luogo via l’altro del che si dice andare per commissioni) , sì al sostare soli o in crocchio di esseri appiedati(tutti presi a stringere mani, battere pacche, dispensare buffetti), ma ahimè inadatto del tutto al precipitare cieco di un biciclo impazzito.
Così scendono: le frane, gli aerei abbattuti nell’estremo tentativo di tenere una speranza orizzontale, gli sciatori in discesa libera, i ciclisti dal Mortitolo, i ciclisti dall’Alpe d'Huez, le persone che cadono in sogno, le stelle cadenti.
Così scendevo a testa bassa per questioni di dinamica aerea fino allo schianto e al volo (di freccia scoccata, pietra fiondata, di evoluzioni circensi: agili fratelli coreani, uomo proiettile, donna cannone) e allo schianto.
Santiddio che sarà stato? Si chiese la mia coscienza che cercava penosamente di riassemblarsi come palline di mercurio del termometro. Ipotizzai: un muro, una montagna, un elefante grasso, una balena molto arenata, il colosso di Rodi, la piramide di Cheope, altri monumenti.
“Ti sei fatta male?” mi giunse all’orecchio, sovrastando il ronzio diffuso di stelle che mi vorticavano attorno al capo e il cinguettio degli uccellini che inseguivano le stelle in un giulivo carosello.
Meglio la morte. Meglio la morte del colpo traditore inflitto a uno spirito impavido e orgoglioso dalla domanda “Ti sei fatta male?”. E il peggio si è che non si trattava di un sollecito passante che avesse assistito al tragico scontro tra una bambina in bicicletta e un camion con rimorchio. Cercando la bocca di quella voce e vedendo, nel cercare d’intorno con gli occhi, la strada deserta, immutata rispetto al prima, priva di significativi cambiamenti in grado di spiegare il perché, potei inferire il chi. E chi il gigantesco essere che assommava in sé i ruoli di carnefice, vittima nonché soccorritore?
Uno stipetto in verde militare. Un ometto in divisa dell’esercito, piccolo, così oggettivamente piccolo che io che ero piccola lo vedevo soggettivamente piccolo.
Tenente colonnello doveva essere considerando i nudi fatti dato che teneva, se teneva!, con tutta la resistenza di un intero colonnato e non s’era mosso d’un centimetro né s’era infuriato. Rimanendo imperturbato nel fisico e nello spirito.
Rimontai veloce in sella biascicando non so bene se nononiente, scusitanto o magari bei fanti di Savoia gridate Evviva il Re e fuggii inseguita dalla gran vergogna di aver fatto una cosa grave senza conseguenze. Fuggii e non trovai neanche un cane che volesse giocare al dottore ma germogliava in me una fede intima e segreta nelle nostre forze armate.

*Avrei potuto raccontare un fatto più recente e più calzante e più pertinente. Ma datosi che è accaduto da poco e si è trattato proprio di una brutta figura e siccome si è verificato in un ambito noto a molti frequentatori di questo blog, ho rinunciato. Avrei potuto non raccontare niente, ma mi rincresce per lo stato d’abbandono in cui versa la rubrica.

5 commenti:

arcade fire ha detto...

e io che mi voglio vedere soggettivamente grande chè non so nemmeno come possa permettermelo ti vedo oggettivamente grande come non ce n'è. Per nessuno.

*anche i fatti recenti ci piacerebbe ascoltare. Caccosa chi cumbinasti a Favazzina?

arcade fire ha detto...

perché chè che non è un perché? quel chè è che e punto

arcade fire ha detto...

tenente colonnello che teneva colonnati è una perla, capo.

arcade fire ha detto...

scritto male ma si capisce, che teneva come fosse un colonnato

Spusiddha ha detto...

Ogni volta rimango incantato da quello che scrivi, da come lo scrivi!
Bravissima!