Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

lunedì 1 ottobre 2007

U vittiru 'nta facci

A questo punto mi sembra doveroso scrivere un racconto di cui è protagonista il Geko. Durante una sera dell'estate 1994 (forse) l'allegra comitiva era un po' scazzata. Era una di quelle occasioni nelle quali ci sovrastava il nulla cosmico e dove sembrava che non si prendesse nessuna piega. Per uscire dall'empasse decidemmo di abbandonare il paese. E' doverosa una precisazione: abbandonare il paese significava, di solito, andare a Scilla. Io sono sempre stato invece, malgrado l'opinione di tutti dopo anni smentita, un grande sostenitore di Bagnara dove notavo un passeggio "maggiormente produttivo" e dove si narrava che, nella nuova birreria, ci fosse una cameriera straniera veramente notevole. Se non erro la formazione, oltre al sottoscritto, era formata da Malumbra, Scibbalocchiu e il Geko.
Appena arriammu 'nta birreria, vittimu c'a cameriera era effettivamente bionda, alta e considerevolmente bona. Ordinammo l'immancabile birra. Dopo un po' la cameriera arrivò con un vassoio con quattro birre: tre bei grandi boccali colmi fino all'orlo e un piccolo bicchierino insignificante. Guardò Malumbra negli occhi, lo giudicò meritevole di tanta ricchezza e gli pose innanzi un boccale grande. Stessa sorte toccò a me e a Scibbalocchiu, ma ancora non era finita.... guardò il Geko con uno sguardo commiserevole e con un gesto di sufficienza gli mise davanti il bicchierino di birra.
Tale gesto segnò il destino di un uomo! Ci risvegliammo subito dal torpore del nulla cosmico al coro unanime di "U VITTIRU 'NTA FACCI!" e cominciammo a ridere come pazzi!
Ancora non lo sapevamo, ma quella sera era nato un mito! La frase "U VITTIRU 'NTA FACCI" contrassegnò il Geko negli anni a venire in tante altre avventure.

2 commenti:

Malumbra ha detto...

Greeco, dopo questa storia, non sò perchè, mi inzia a risuonare in testa "wish you were here" cantata dal Geco...

u Grecu ha detto...

fammi pensare..... una cosa tipo... "aa uis... aa uisciuueriar"? Dai ti prego scrivila! Il ricordo del profilo del Geco sullo sfondo della luna mi rimarrà per tutta la vita!