Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 31 gennaio 2008

a partita

Tutti conoscono il bar del mago per le vicende estive che si sono sviluppate dentro e fuori il locale, ma pochi sanno come funziona il bar nella stagione invernale.il nago apre il locale poche ore al giorno alcune volte solo su richiesta, fino a qualche anno fa i pochi residenti invernali del paese si riunivano per trascorrere qualche ora in compagnia e fare una partita al gioco più usuale in quei tempi, il famigerato "cinchinu". a questo gioco si partecipa in cinque,e in inverno a favazzina non sempre si riesce a raggiungere tale quota, e dopo aver distribuito le carte a giro un giocatore per volta decide se chiamare un tre (valgono le regole del tresette) che diventa automaticamente il suo compagno occulto, un pò come la briscola in cinque, con la quale ci siamo spesso divertiti anche noi. A me è capitato di assistere ad alcune partite,dove oltre alle piccole somme di denaro messe in palio, i partecipanti si giocavano l'onere di essere grandi campioni di giochi con le carte. Ad una di queste partite, partecipava un signore che per quasi tutta la durata della partita non riceveva buone carte.d'un tratto la sua faccia si illuminò per la sorte che almeno in quel giro lo aveva tenuto in considerazione.quando arrivò il suo turno, con aria spavalda sirivolse agli altri giocatori e disse""Nsomma un domani, tantu pi diri, chiamu u tri i spadi"".la partita andò avanti e all'ultimo tiro delle carte gli avversari si accorsero che il tre di spade lo aveva lui, in gergo aveva fatto una "sula", una chiamata cioè a trabocchetto.contati i punti si accorse di aver perso e gli altri giocatori, si rivolsero a lui chiedendo il perchè di tale giocata. per pronta risposta ricevettero""Nsomma un domani, tantu pi diri, aiva belli carti e pinsava di vinciri sulu,ihihih"".
questo racconto è dedicato a tempesta

3 commenti:

tempesta ha detto...

Voglio diiire insomma oggi o domani...
Grande Mbù

Malumbra ha detto...

chissà perchè mi viene in mente una fiat uno che cammina "senza" guidatore.......

mbù ha detto...

malanova mi hai malumbra i canusci tutti.
tempesta rimandami l'ultimo messaggio che ho cancellato per sbaglio.ciao