Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 31 gennaio 2008

UNA BRUTTA NOTIZIA


Ho appena ricevuto una bruttissima notizia che mi ha lasciato veramente senza parole!
Pino L. è morto, sembra per un infarto! Aveva solo 38 anni, moglie e un figlio.
I funerali li faranno a Torino.
Io ho un sacco di ricordi legati a lui e sicuramente anche voi.
Invito tutti ad esprimere un pensiero per Pino!


a partita

Tutti conoscono il bar del mago per le vicende estive che si sono sviluppate dentro e fuori il locale, ma pochi sanno come funziona il bar nella stagione invernale.il nago apre il locale poche ore al giorno alcune volte solo su richiesta, fino a qualche anno fa i pochi residenti invernali del paese si riunivano per trascorrere qualche ora in compagnia e fare una partita al gioco più usuale in quei tempi, il famigerato "cinchinu". a questo gioco si partecipa in cinque,e in inverno a favazzina non sempre si riesce a raggiungere tale quota, e dopo aver distribuito le carte a giro un giocatore per volta decide se chiamare un tre (valgono le regole del tresette) che diventa automaticamente il suo compagno occulto, un pò come la briscola in cinque, con la quale ci siamo spesso divertiti anche noi. A me è capitato di assistere ad alcune partite,dove oltre alle piccole somme di denaro messe in palio, i partecipanti si giocavano l'onere di essere grandi campioni di giochi con le carte. Ad una di queste partite, partecipava un signore che per quasi tutta la durata della partita non riceveva buone carte.d'un tratto la sua faccia si illuminò per la sorte che almeno in quel giro lo aveva tenuto in considerazione.quando arrivò il suo turno, con aria spavalda sirivolse agli altri giocatori e disse""Nsomma un domani, tantu pi diri, chiamu u tri i spadi"".la partita andò avanti e all'ultimo tiro delle carte gli avversari si accorsero che il tre di spade lo aveva lui, in gergo aveva fatto una "sula", una chiamata cioè a trabocchetto.contati i punti si accorse di aver perso e gli altri giocatori, si rivolsero a lui chiedendo il perchè di tale giocata. per pronta risposta ricevettero""Nsomma un domani, tantu pi diri, aiva belli carti e pinsava di vinciri sulu,ihihih"".
questo racconto è dedicato a tempesta

mercoledì 30 gennaio 2008

o campu i tennis

tra i luoghi favazzinoti penso che meriti una citazione anche il campo da tennis di peppino, intorno al quale si possono raccontare vari aneddoti, come questo per esempio:
era una sera di circa 25 anni fà e allora a favazzina giovani e meno giovani si radunavano al campo da tennis i peppinu, penso che tutti vi ricordiate come fosse strutturato:il campo da tennis, lo spiazzo con i tavoli per mangira pizza e gelati seduti, l'interno del locale e il campo di bocce, dopo quest'ultimo c'era un terreno incolto pieno di erba alta al quale si accedeva dall'ingresso princiale della pizzeria oppure dalla piazza rimembranza(attuale ingresso del residence). noi eravamo in piazza ad annoiarci senza niente da fare,ma a movimentare la serata ci avrebbe pensato il nostro amico pelè. Arrivò da noi e con aria misteriosa tirò fuori dai pantaloncini una calza,presumibilmente di sua mamma, e disse ""Figghioli ora ndi scialumu nu pocu"". dopo qualche attimo di smarrimento capimmo cosa voleva fare e ci prestammo al gioco... noi ci incammnammo verso il campo da tennis passando dalla sterpaglia e lui subito dietro di noi con indosso quella calza che lo rendeva irriconoscibile.Arrivati al primo gruppetto di persone,ragazzi che avevano qualche anno più di noi, noi ci spostammo e pelè si trovò alle spalle di una ragazza di reggio, e. p.quando lei si voltò percependo la sensazione di avere qualcuno alle spalle si trovò davanti quest'uomo,perchè anche se piccolo d'età era molto alto, con il viso coperto e dopo aver emesso un urlo svenne per lo spavento.pelè più spaventato che altro si girò e scappò verso la piazza.la ragazza fù soccorsa dai suoi amici che le diederò un pò di acqua e zucchero e chiesero a noi chi fosse stato l'autore di quello scherzo di pessimo gusto, noi, con spirito di cameratismo, rispondemmo che non sapevamo di fosse, ma gli altri facendo 2 + 2 capirono di chi si trattasse.quando rinvenne la ragazza era molto risentita per lo scherzo e chiese chi fosse stato lo stupido che aveva organizzato tutto.non ricordo se qualcuno li disse niente, ma ricordo che quando raccontammo a pelè la sua reazione lui si mise a ridere soddisfatto.

martedì 29 gennaio 2008

Frì Frì


Visto che siamo in tema i Ricchiunazzi
vardati che bellu chistu...

chi è stato a dire

buon giorno tutti, oggi voglio mettere alla prova la vostra arguzia, ditemi chi è stato a dire le seguenti frasi in "italiano favazzinoto":
1) ragazzi fate attenzione che c'è l aterra nel MUSSO della bottiglia,
2) ho le CAZETTE piene di terra,
3) Roberto ma in Spagna BOLLEVA? (riferendesi al già noto NACCURU).
Le prime due le ha dette la stessa persona.a voi la soluzione

Quando gli accenti fanno la differenza...

Magù se ti vuoi 'llisciare il pelo segui i consigli di questa qui!


lunedì 28 gennaio 2008

'Na sira (cu l'Autista) 2

Dopo il mitico Post di Mbù dallo stesso titolo vi voglio raccontare una storia della quale è sempre protagonista il fantomatico Autista! Vi prego di postare le vostre storie dallo stesso "tema"!

Ore 19,00 Favazzina
...'Na sira stavo passeggiando tranquillamente per le vie di Favazzina. Sarà stato il mese di Marzo del 1996 se ben ricordo. Il Paese era vuoto e desolato quando tutt'un tratto vidi arrivare una tipo bianca.
L' "autista" si avvicinò a me, abbassò il finestrino e disse: "chi fai stasira, nesci? Dai che ti portu a' Sosta e ndi ciddiamu cacchi monella!". Sinceramente non ne avevo per niente voglia, anche perché sapevo che la mattina dopo mi sarei dovuto alzare prestissimo per studiare, ma per qualche strana ragione risposi: "Va bene, P***, ma basta che non facciamo troppo tardi".

Ore 22,30 La partenza
Sono a bordo della Tipo bianca, a fianco dell' "Autista" e ci dirigiamo alla volta di Villa S. Giovanni. L' "Autista" che per l'occasione adotta un look da rimorchio con camicia slacciata, giacca e collanina non fa altro che decantarmi le sue passate conquiste all'interno del famoso locale e io comincio a preoccuparmi per l'orario del rientro.

Ore 23,00 Il Locale
Appena arrivati al locale mi rendo conto che la situazione non è affatto malvagia: la musica è buona ed è pieno di ragazzette abbastanza succinte "in caccia". Dopo circa un'ora di ambientamento noto due di queste ragazze che ci guardano, parlottano tra loro, ridacchiano un po'.... insomma ci sono tutte le premesse per darsi un po' da fare! Mi giro verso l'autista e descrivo l'accaduto, ma lui incredibilmente: "Ma chi diiiiiiiici!??! lassale futtiri chidde! Aspetta n'attimu che aiu a sistemare 'na situazioni". Rimango un po' attonito dalla sorpresa, ma non potete immaginare il mio stupore quando lo vedo attaccare conversazione con una grassona che avrà avuto 40 anni passati!!!! (noi sui 26)!!!!
Autista: "(esprimendosi in un improbabile accento milanese) Sai noi d'Estate siamo a Favazzina, li ci si diverte... organizziamo party sulla spiaggia poi c'è Gino P******* che organizza falò, feste....." insomma passa un paio d'ore inventando palle mostruose e a descriverle Favazzina come una specie di Beverly Hills!

Visto che la situazione con le ragazze di prima è sfumata e visto che si sono fatte le 2 passate inizio a proporre di tornare a casa, ma per convincerlo ci vuole moooolto tempo! Quando finalmente realizza che con la grassona non c'era più nulla da fare accetta di tornare a casa.

Ore 03,00 Il ritorno in macchina

Io: "P*** ma che cazzo ti è preso? ci siamo fatti sfuggire quelle due fighette per fa' conversazione co' 'stà palla de grasso?"
Autista: "Grecu, a mia mi piaci a fimmina 'rossa cu i minnazzi.... vabbò fermamundi all'autogrill chi ti offru nu cappuccinu!"

Ore 03,20 autogrill
l' "Autista" entra nell'area di sosta, si avvicina al bar e..... "VIRI CHI NCE'!!!!" mi giro e vedo due esseri strani che si avvicinano alla macchina! Erano i famosi ricchiunazzi già descritti da Mbù!!!
L'Autista inizia una conversazione con i tipi i cui argomenti sono: minni, culu, ormoni, vacanze in Marocco descritte con dovizia di particolari. Per l'occasione assistiamo anche ad un tentativo di abbordaggio ai danni di un camionista, con tanto di strip alla 9 settimane e mezzo, illuminato dagli abbaglianti della Tipo bianca - "fanci viriri u culu chi ti fazzu luci!!!!!!!!"

Ore 04,00 DELLA MATTINA
Finalmente, dopo il cappuccino, l'Autista decide che la serata è completa e finalmente torniamo a casa.

Una volta a letto non mi rimane che pensare al sorriso delle ragazze della Sosta che avrei potuto rimorchiare invece di passare la serata a conversare con grassone e trans!!!

giovedì 24 gennaio 2008

na sira....

na sira, comu tanti autri voti, ndivumu organizzatu pi nchianari o PILONI, pi passari na sirata a ballari.comi o solitu i posti nda machina erunu sempri a cosa chiu difficili i truvari, ma navota chi ndi sistemammu partimmu.Prima i nchianari in discoteca però u patruni ra machina fici na deviazioni e ndi purtau a fari benzina, nenti i stranu diciti vui, ma iddu rivolgendosi a nui rissi""Figghioli vi vuliti fari du risati?"" e inveci mi si ferma ravanti a pompa i benzina girau ca machina e si ndi iau arretu o bar. quandu rallentau mi si ferma, vittimu du sagumi i cristiani e procedendo a passo d'uomo nd'accostammu a chisti. uno di noi passeggeri chidiu a chiddu chi guidava ""(soprannomi) cu ca..u su chiddi?"" e iddu si girau e rissi ""ora viri caiella"". io non viriva bonu pirchì era sittatu arretu, ma quandu ndi firmammu capiscia i chi si stava parrandu. l'autista tranquillamenti si mintiu a parrari cu chisti""Comu va?"" e unu/a ri dui rispundiu ""non viri chi non c'è nuddu?"" e iddu subito ""Ma ti ngrossaru i minni!"", di risposta ""si staiu facendu na cura i ormoni"".nu autri stavumu da a ririri, poi l'autista partitu spregiudicatu, ""mi fa viriri?"" e chistu/a si iasau a maglietta, subitu l'autista partiu mi nci tocca, ma l'amicu/a nci rissi ""finiscila chi avi famigghia"". unu di noi si vutau versu l'autista e nci rissi ""ma chi sta cumbinandu?"", ricivendu comu risposta ""non ti preoccupari, stortu"", e si mintiu a ririri. io e l'autru sittati arretu, stavumu cingendu ri risati notando l'imbarazzo dell'altro passeggero. dopo qualche secondo però chiddu/a si ittau rintra a machina e nci rissi all'autista ""pirchi non mi fa tuccari u toi?"". a stu puntu ieu e l'autru scoppiammu a ririri, chiddu chi era sittatu avanti, si girau versu l'autista e cu na faccia chi era tuttu un programma nci rissi ""(soprannomi) malanova mi hai iamanindi subutu i ca!!!"" e partimmu pi iari o PILONI.

mercoledì 23 gennaio 2008

L'ispirazione per magù...



Magù ho sentito che ti manca l'ispirazione per scrivere sul blog!?
si dice che tira più un pelo di f... che un carro di buoi!

eccoti servito allora...





a tempra virdi

Non so se era cchiu famosa a machina o u patruni, ma pi na para r'anni erunu tutt'e dui sempri nda chiazza rimembranza. uno attaccatu a l'autra, se c'era a machina, putivi stari tranquillu chi iddu era da vicinu. purtava a mari a famigghia, ma iddu non si fici mancu un tuffu pirchì aiva a controllari u so grandi amuri: A TEMPRA VIRDI, targata Torino. non si ndi futtiva se so mugghieri non cia faciva a chiantari l'ombrelluni o se i so figghi niavunu a mari, iddu non si putiva spostari i da pirchì aiva a controllari chi non ci succiriva nenti a machina. Prima a chiazza va ricurdati com'era...terra e purbiri chi si iasava, ma da tempra era sempri splendenti, pirchì ogni tantu nci girava intornu cu nu pannu e a spurbirava. ogni tantu, pi ririri un pocu, passavumu vicinu a machina e iddu ndi vardava sospettoso e prioccupatu, na vota mi ricordu chi ficimu finta mi ndi pigghjamu a petrati e tirammu nu limuni, iddu era sittatu nde scaluni i p...ia e comu vitti na cosa vulari vicinu a machina iasau a testa comu u periscopiu i nu sommergibili, prontu mi si iasa, pi difendiri u so amuri.na vota passiavu cu capu chi si girau veru a machina e si mpuiau, subitu u patruni scattau a dritta e nci rissi mi si luntana. u capu subitu nci rissi""Ma pirchì non vi ndi iati a mari?"" e iddu nci rispundiu ""E a tia chi t'interessa? ieu staiu bonu ca!""

sabato 19 gennaio 2008

Il Geco


Tra i soprannomi che sono stati confezionati ad arte, forse quello del Geco è il più appropriato tanto che molti, me compreso, avendo lasciato da parte il suo vero nome, da anni lo chiamano proprio Geco! Questa denominazione deriva dall'impressionante somiglianza del Nostro, soprattutto nelle movenze, al piccolo rettile (come si può facilmente verificare nei post precedenti).
Il Geco, bianco come un lenzuolo, si aggira di giorno per la spiaggia favazzinota alla ricerca di femmine per le quali veste l'abito di accoppiamento, consistente nell'onnipresente costume variopinto e lungo fino al ginocchio e l'immancabile asciugamano messo sulle spalle e annodato al collo a mo' di mantello di Superman.
Di notte è facile incontrarlo per le vie del paese, sempre a caccia di prede, ma in tale occasione è facile sentire i suoi richiami: "Gnè.. gnè...".
Il Geco non appartiene alla categoria dei predatori, infatti, nel rituale di accoppiamento, normalmente orbita nei pressi di cacciatori più esperti e, solo dopo che questi ultimi si sono serviti, si avventa "sul rimanente".
Le abitudini alimentari del Geco sono meglio descritte in altri post... in questa sede possiamo solo classificarlo come un onnivoro teso alle sperimentazioni alimentari!
Attualmente, raggiunta l'età della maturità, passa per serio professionista in quel di R..., ma sembra che sia affetto da una forma grave di indolenza visto che, benché da tempo iscritto al blog, non ci ha degnati né di un post e nemmeno di un commento. Spero che almeno ci legga!
PS: non avendo foto degne a documentare tale personaggio, prego gli autori a postare le loro!

u capu

parrari ru capu a cu non ci stesi vicinu è difficili. quandu era a favazzina era capaci i cumbinari e scumbinari ogni cosa. pur essendo un quasi avvocato, allora, faciva i tutto pi non simbrarlu.aviva mparu i ranfuli i plastica chi quandu si cacciava u pacciu nci riciva sempri ""Ma chi è sta puzza i pecurinu"", pi no nparrari ru custumi chi si mintava a giugnu e su cacciava a settembri. i capiddi poi parivunu nu cascu calatu nda testa pirchi non si rassava mancu un ditu di basetta. a so vita a favazzina era fatta di diri cazzati e circari "pilu", a tal proposito era sempri chiddu chi iarmava pi partiri pu "papirussu" o pu limoneto. era spesso vittima ri nostri scherzi, comu quandu mbriacu scummittiru cu iddu chi non era capaci m' indovina i cu era u itu chi nci mpuiavunu nda manu. L'ultimi notizi chi avimu ru capu dicunu chi è n'affermato professionista o so paisi e l'ultima vota chi u vitti era divintatu u doppiu i comu mu ricurdava. prossimamente pubblicherò altri post sul capo, sperando di averlo tra di noi presto

IL GECO

Penso che questa caricatura del geco sia molto meglio

di una foto perchè ha il particolare dono della sintesi....









venerdì 18 gennaio 2008

u capu è sempri u capu

A richiesta del greco faccio piccoli accenni alla vita ru capu in quel di Favazzina:
vi ricurdati quanti voti Pelè nci stutau nda manu i sigaretti chi finiva i fumari?
E da sira chi era mbriacu e scummittiu chi ricanusciva i ita i l'autri?sapiti comu finiu?

giovedì 17 gennaio 2008

il Geco e la teoria della "suggestione"! - Cap 1

Una sera d'estate suona il campanello di casa: è il Geco che passa a chiamarmi per uscire. Io non sono ancora pronto e, tra un suo gneeeè e l'altro (ma anche frasi del tipo: non te sbrighi coglione che sta pieno de fregna fuori?), lo lascio borbottante in cucina! Dopo qualche minuto un silenzio si impossessa di quel luogo, non lo sento più parlare! torno verso di lui chiamandolo: "Geco..? Geeeeeeco?", ma niente! entro in cucina e me lo vedo di spalle alle prese con qualcosa, come se in fondo volesse nascondere il suo operato. Una cosa però era evidente e cioè che il Geco stava producendo uno strano rumore, come uno sgranocchiare!
Allora gli dico: "Geco.. che c... fai?"
E lui, sempre di spalle: "sto' a magnà!"
E io: "e che cavolo stai mangiando?"

Bene.. non ci crederete ma stava mangiando.......



I croccantini del mio gatto!


La teoria difensiva del Geco fu questa: "ma.. so boni! è tutta questione de suggestione! se non pensi che sono del gatto te li magni pure tu!"


martedì 15 gennaio 2008

in giru cu capu i palmi

ho appena finito di leggere i commenti delle auto usate per scappare da favazzina nelle sere di noia e andare a bere una birra a scilla o bagnara. vi volevo far notare l'assenza in quella lista della macchina di s. u capu i palmi. come non ricordare a "barca", così da me soprannominata per il suo continuo ondulare ad ogni curva, forse voi no avete mai vissuto l'emozione di salirci sopra e farvi un giro, era meglio delle montagne russe anche se quelle erano più sicure. un giorno partimmo io e lui da soli, per prenotare ai campi di calcetto di bagnara una partita. dopo aver prenotato, ci facemmo una passeggiata sul corso e lui disse ""Mbù ndu pigghiamu nu gelatu?"" e io risposi ""si, ma sugnu senza sordi, tu l'hai u portafogliu?"". lui incalzò ""Non ti preoccupari aundi ti portu ieu non pavamu"". ""Comu non pavamu?"" rispundia. ""Si iamu ndi d. f. chi dda è sempri chinu, ndi pigghiamu i gelati e ndi niscimu senza pavari, fici cusì l'atra sira e non si ndaccurgiu nuddu, cu tutti i sordi chi fannu mancu ndi virunu a nu dui"". Arrivati nel bar ordinammo i nostri gelati e io mi avvicinai alla cassa fermandomi però sulla soglia della porta, come ad intendere che i coni li avrebbe pagati lui, quando u capu si avvicinò alla cassa io uscii fuori e lui dietro di me ridendo soddisfatto mi disse ""u viristi chi non ci vuliva nenti"" e iniziò a leccare di gusto il gelato. Girato l'angolo della strada, ci venne incontro un grosso pastore tedesco senza guinzaglio e si diresse verso u capu che, dopo essere stato più volte annusato, gli buttò il cono in terra per farlo distrarre ed allontanarsi. Il suo commento fu ""Malanova mi avi ddu cani non mi fici mangiari u gelatu, menu mali chi no pavaia se no...""

domenica 13 gennaio 2008

u bar ru cicaluni

quandu liggia chi si parrava i stu bar subitu mi vinnuru in menti i lezioni i matematica chi u proprietariu ogni tantu faciva.a dire il vero chiamarla matematica è un pocu riduttivo, pirchì erunu vere e proprie lezioni di economia. di solito queste lezioni erano celate ai più, ma un giorno il prof. cicaluni con l'aiuto della sua assistente(leggasi la moglie)diede prova delle sue qualità davanti a tutti.
era un afoso pomeriggio estivo quando un avventore del bar chiese 6 bottigliette di birra peroni, allora il costo di una singola bottiglia era di 800 lire e l'assistente si stava prodigando a calcolare il costo di tali bottiglie "" ottocento, milleseicento, duemilae ..."" quando fu interrotta dal marito il quale colse due piccioni con una fava, infatti non solo spiegò alla moglie come fare per avitare chilometriche addizioni, ma riuscì anche a fare un ottimo affare.""nesciti i docu chi fazzu ieu i cunta"" detto queso si rivolse al cliente...""...6 per 48....ratimi 2.400"" grandi cicaluni!!!!!!!!!!!!!!!

sabato 12 gennaio 2008

RITROVATO DOPO LUNGHI ANNI L'INSOSPETTABILE AUTORE DEL FURTO!




Ricordate la famosa storia che suscitò scandalo e stupore legata alla sparizione o, meglio, al furto dello stemma Mercedes da un'automobile che era abitualmente parcheggiata lungo la salita della strada che porta alla stazione?

Erano i primi anni '90 ....

Nessuno l'avrebbe mai detto! Anni e anni di storie e avventure passate insieme a lui, sostegno morale e fisico dato da noi tutti per aiutarlo a condividere un'estate con un paio di stampelle, la fiducia proferita durante i tornei di pallavolo da lui organizzati e arbitrati senza fischietto, la purezza emanata dall'inattaccabile biancore della sua pelle!
Chi mai avrebbe sospettato di lui, ma...

finalmente l'abbiamo preso ed è nelle nostre mani!









PS. invito voi tutti a scrivere le storie che conoscete in cui il ....
è protagonista!



venerdì 11 gennaio 2008

Come cazzu ndi scrivimu ntò blog?

Questo post è dedicato a tutti i "testuni ra sipala" che non riescono ad iscriversi al blog. Ho cercato di riportare le indicazioni in modo più fedele possibile.... se anche dopo questo post non riuscite ad iscrivervi... 'ccattatevi a pleistescion che è megghiu :-)

1. Prima di tutto io o Malumbra vi dobbiamo aver mandato l'invito via email.

2. aprite la vostra email e dovreste trovare un messaggio simile a questo. fate clic sul collegamento indicato nella figura i sutta.


3. fatto questo sarete magicamente alla pagina di registrazione. A questo punto vi è richiesto un grande sforzo, trattenete il fiato e pensate: "ho già un account google?"

se la rispota è "si, l'aiu e m'u ricordo" allora ziccate nome utente (email) e password (punto 2 sulla figura) e fate clic su accetta l'invito e il gioco è fatto.
Per entrare nel blog e scrivere i post seguite le istruzione contenute nel post "come cazzu si scrivi 'ntu blog" nella sezione varie

se la risposta è "no", "m'a spirdia", "forse", allora dovete crearlo. Per fare questo fate clic sul punto 1 della figura precedente "crea ora il tuo account". Si aprirà questa pagina:

aiti a ziccari tutti i vostri dati poi fate clic sulla freccia arancione, seguite la procedura e avrete u vostru nome utente e password.
Fatto questo potete tornare alla pagina di registrazione, ziccate nome utente e password e fate clic su accetta l'invito.
Per entrare nel blog e scrivere i post seguite le istruzione contenute nel post "come cazzu si scrivi 'ntu blog" nella sezione varie.

U PROBLEMA

Durante i freddi inverni favazzinoti era uso e costume intrattenersi 'nta chiazza Santa Cruci, nelle celebri panchine che ne hanno viste e sentite di tutti i colori!
Passava di li una sera P. u L...k il quale, evidentemente ispirato, ci raccontò di una sua prestazione sessuale ponendoci alla fine un quesito, ecco il suo racconto:

"a 'nchianaia supra a lapa e a purtaia o livitu a scilla!
Scindimmu e a mintia a pecurina chi mani 'mpuiati 'ntò sportellu.
'Nci minaia quattru botti i pizza.. . ogni botta pisava menzu chilu!
Quantu chili i pizza 'nci minaia?"

Allorché uno di noi (non ricordo chi) rispose:

" 'dù chili"

E lui disse:

"Bravu o porcu"


giovedì 10 gennaio 2008

luoghi favazzinoti

stavu liggendu ri luoghi favazzinoti e quandu vitti a stazioni pinzaia subitu a du cosi:
1) ora chi i porti su murati nuddu poti cchi pigghiari ndi cazzi i 50 liri ziccati sutta o muru
2) a stazioni è unu ri posti aundi si narra chi fu vistu e sintutu un nostru amicu ninja, chi usava ndi posti solitari pi concentrarsi
per non parrari poi ra strata chi porta a stazioni, aundi uno di noi commise un furto senza precedenti, soprattutto perchè fu commesso nei confronti di un "personaggione" più che mitico e del quale ancora non ho visto scritto niente
vi ricordate di chi sto parlando?
tanti saluti a tutti e alla prossima

mercoledì 9 gennaio 2008

saluti a tutti

Finalmenti ncia fici mi mi scrivu, vi salutu a tutti e a tempesta nci ricu chi putiva nesciri na sira a natali cu mia e chi so cugini inveci mi si ietta supra o divanu a non fari nenti, grazie grecu pi l'aiutu chi mi rasti

martedì 8 gennaio 2008

buon anno a tutti!!

Ciao a tutti e buon anno...
tranquillo greco, ho già pronto un nuovo post... aspettavo solo che quei maledetti della telecom mi attivassero così potevo fare tutto più tranquillamente...poi mi dirai anche come fare per pubblicare le foto ...ne ho alcune!!!
Un bacio , a presto
Irmina

A PROCESSIONI

Sotto espressa richiesta i Donatu 'u pacciu mi tocca aprire una parentesi supra "a processioni", 1982-83 circa!
A processioni era una sorta di emulazione della processione ufficiale che si teneva a Favazzina per venerare la Santa Croce, patrona del paese! Noi bambini eravamo molto attratti dalle feste patronali, dai fuochi, dalle bancarelle, dalla banda e tutte le varie cose che facevano parte di questi eventi, perchè erano le uniche forme di "festa" che ci proponevano i vari comitati paesani!
Un giorno ricordo che trovai un tavolo rotto che aveva come struttura portante dei piedi a croce e due mascelle di legno incrociate che li stabilizzavano. La fantasia incominciò a macinare e a Favazzina... la fantasia di noi bambini volava! Mi venne così l'idea di staccare il pezzo delle due mascelle dai piedi del tavolo ottenendo così una vera e propria croce in legno, 'a Santa Cruci, che fu accuratamente decorata e fissata su una vara (una cassetta di plastica per le bottiglie). A quest'ultima erano fissati due pali di legno destinati ai "portatori". Nacque così 'a processioni, che consisteva nel portare a spasso il tutto, con tanto di banda musicale (tamburello, clavietta e sonagli vari..), chirichetti ed infine la corsa e i fuochi (qualche botto schiumbatu o scintilla che rimanevano da capodanno)! E pensare che la gente ci dava anche le offerte..
Dopo le prime edizioni "in famiglia" (tra cugini) la cosa ebbe un eco fino giù in paese. Ecco che entrò in scena Pelè il quale prese subito parte all'evento in qualità di tuttofare e contribuì alla promozione di un'altra iniziativa correlata alla processione: i Giochi! nacque così 'u palu ra cuccagna, la corsa con i sacchi, e altri vari giochi che ora non ricordo!
Mi vengono adesso in mente diverse scene, due in particolare: quella in cui Donato 'u pacciu vinse una macchinina ma alla consegna del premio ne pretese un'altra, "se non ma rati non vegnu chiù!" e l'altra che vede protagonista Nino tempesta il quale si arrampicò come una scimmia sul palo della cuccagna ma arrivato in cima crollò con tutto il palo...


Le prove di tutto ciò sono in questa foto che documenta una scena della processione (in una delle prime edizioni, prima dell'arrivo di Pelè) e nella quale si possono riconoscere diverse persone.............................













lunedì 7 gennaio 2008

Il personaggio misterioso

Chi ha usato tanti anni fa queste due celebri espressioni?

I MOTOTITI...

ASTICCINI..

questo è un personaggio che merita diversi post!!

sabato 5 gennaio 2008

GIANNI E A BUMBULA

Questa è una storia che appartiene a gli anni '80 ed ha come protagonista Gianni Tabacca (u frati i pelè) . Gianni gestiva le bombole del gas e veniva spesso chiamato a domicilio per sostituire le bombole esaurite con le nuove!
Un giorno lo chiamò l'allora celebre Pappinu u L..k, dicendogli di recarsi a casa sua perchè aveva terminato il gas! La casa in questione era molto particolare perchè aveva all'ingresso un ambiente cucina con annessa,
in un piccolo vano, la tazza del bagno . A separare le due realtà era una semplice tendina!
Ecco il racconto di Gianni:

Quandu arrivaia a so casa ca bumbula bussaia e iddu mi rissi: "trasi!"
Appena trasia u vitti chi era giratu i spaddi.. cu na manu stava pisciandu e cu l'autra sbattiva l'ova!
mi rissi: "mentila 'dà.. chi mi staiu facendu na frittata!"


venerdì 4 gennaio 2008

Donato u Paccio


Donato u Paccio e Tempesta in discoteca (1992 circa).

Tra i vari miti che hanno caratterizzato le estati favazzinote non è possibile non citare Donato u Paccio, infatti, mi accingo a scrivere questo post dietro espressa richiesta dell'interessato che, una volta visitato questo blog, si è lamentato del fatto che nessuno ancora aveva scritto di lui!

L'infanzia: Come testimonia la foto presente nel post "U palluni ri figghioli", Donato era un bambino "abbastanza robusto", con caschetto alla Pelè (so frati) e dotato di una certa irrequietezza caratteriale che lo portava ad emettere ogni parola con un livello esagerato di decibel. Questo vigore caratteriale e vocale gli portò l'appellativo di Paccio (coniato, mi sembra da Mimmu u Longu). Le sue parole mitiche di quegli anni erano "STUOOORTU!!!", "LIGNU!!!!" ed altri similari e affettuosi epiteti.

L'adolescenza: U Paccio scopre Vasco Rossi e Jovanotti. La sua vita ha una svolta radicale: cambia look (bandana e simili), inizia ad andare in discoteca e comincia la spietata "caccia a 'e fimmene". A questo periodo risale il favoloso urlo subacqueo. Tale rituale era praticato quotidianamente da Donato: consisteva nel buttarsi a mare "a cascitta" bagnando tutti i presenti nel raggio di 500 metri, immergersi sott'acqua, emettere un urlo da svariati decibel e quindi riemergere fiero dello scompiglio creato.
Il lessico di Donato si arricchisce di neologismi e frasi storiche che puntualmente, ogni estate, diventavano veri e propri tormentoni... ne cito alcuni come esempio:
"AUUUUSSSSS" grido di eccitazione usato spesso in discoteca o a fronte di battute significative.
"SI FUTTTI??" in presenza di coppiette imboscate o simili.
"A TIA" seguito dal nome dell'interlocutore.
"YUUUUUUUSSSSS, SDA" richiamo craparo-muliotu da usare in ogni occasione.
"PELEEEEEEEEEE" vedi post "il rito di invocazione di Pelè".
"AIU PIRA" leggasi "non penso proprio" o simile (*).

La maturità: u Paccio da anni non vive più a Favazzina. Attualmente è vistosamente dimagrito, palestrato, non pratica più l'urlo e parla con un nuovo accento, ma qualche hanno fa, incontrandolo in spiaggia, bianco come un lenzuolo, mentre si metteva la crema solare mi disse: "U VIRI COME MI RIDDUCIA???? C'A CREMINA.... COME I RICCHIUNEDDI!!!!". Tale frase mi ha fatto capire che U Paccio di una volta è ancora tra noi!

* Nota dell'autore: La rassegna delle frasi di Donato u Paccio è largamente incompleta (non ne ricordo altre): invito tutti gli autori di Favazzinablog ad aggiungerne altre!

martedì 1 gennaio 2008

U nonnu r'America


Carissimi frequentatori di Favazzinablog,
se come me aiti u nonnu chi emigrau 'nta America, potete rintracciare il suo viaggio in nave attraverso questo sito:

http://www.ellisisland.org

Io sono riuscito a trovare la lista passeggeri del viaggio del mitico nonno Rocco.... risalente al 1907 e, quella lista, a giudicare dai cognomi, è piena di Favazzinoti!