Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

martedì 15 gennaio 2008

in giru cu capu i palmi

ho appena finito di leggere i commenti delle auto usate per scappare da favazzina nelle sere di noia e andare a bere una birra a scilla o bagnara. vi volevo far notare l'assenza in quella lista della macchina di s. u capu i palmi. come non ricordare a "barca", così da me soprannominata per il suo continuo ondulare ad ogni curva, forse voi no avete mai vissuto l'emozione di salirci sopra e farvi un giro, era meglio delle montagne russe anche se quelle erano più sicure. un giorno partimmo io e lui da soli, per prenotare ai campi di calcetto di bagnara una partita. dopo aver prenotato, ci facemmo una passeggiata sul corso e lui disse ""Mbù ndu pigghiamu nu gelatu?"" e io risposi ""si, ma sugnu senza sordi, tu l'hai u portafogliu?"". lui incalzò ""Non ti preoccupari aundi ti portu ieu non pavamu"". ""Comu non pavamu?"" rispundia. ""Si iamu ndi d. f. chi dda è sempri chinu, ndi pigghiamu i gelati e ndi niscimu senza pavari, fici cusì l'atra sira e non si ndaccurgiu nuddu, cu tutti i sordi chi fannu mancu ndi virunu a nu dui"". Arrivati nel bar ordinammo i nostri gelati e io mi avvicinai alla cassa fermandomi però sulla soglia della porta, come ad intendere che i coni li avrebbe pagati lui, quando u capu si avvicinò alla cassa io uscii fuori e lui dietro di me ridendo soddisfatto mi disse ""u viristi chi non ci vuliva nenti"" e iniziò a leccare di gusto il gelato. Girato l'angolo della strada, ci venne incontro un grosso pastore tedesco senza guinzaglio e si diresse verso u capu che, dopo essere stato più volte annusato, gli buttò il cono in terra per farlo distrarre ed allontanarsi. Il suo commento fu ""Malanova mi avi ddu cani non mi fici mangiari u gelatu, menu mali chi no pavaia se no...""

3 commenti:

Malumbra ha detto...

ah ah ah ah........ che spettacolo! ma tutti tu i mbatti sti situazioni?
Adesso interpello il diretto interessato che era già stato sollecitato per l'iscrizione al blog. Ora che è stato chiamato in causa .....

mbù ha detto...

u capu è una fonte senza fine di storie da raccontare, presto ne saranno pubblicate altre.promesso

u Grecu ha detto...

Come dimenticare il mitico S.Palmi? Vi prego fate tanti post e raccontate le sue storie!