Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

venerdì 18 settembre 2009

Il dottor Spusey e il signor Spusidda

L'armadio
La moglie negava: io non c'entro, le avrai prese alle pulci di Sinigallia terùn de l'ostia. Come no? mantellina e trench inglesi, cappello a doppia tesa con nastro e nnocca al vertice, pure la pipa che ho smesso di fumare da quarant'anni e, cazzulatina!, perfino un kilt in tartan mancu fussi Sean Connery. L'armadio della camera da letto si arricchiva di oggetti che non riteneva consoni al suo gusto e alla sua personalità. Che mistero era mai quello e poi, per dirla tutta, da tempo si sentiva strano: gli sembrava di non avere più il controllo psicofisico della sua persona, Spusidda Domenico di Favazzina. Consultò il medico che formulò un' ipotesi diagnostica che spaziava dalla crisi di assenza epilettica alla fuga isterica, iamu bbonu o sugnu pacciu o sugnu dostojevski. Per quegli oggetti nell'armadio, allucinazioni deliranti tagliò corto il medico, dovete consultare uno psichiatra. Aiu l'impressioni chi chistu non capisci nenti, comu o novanta per centu ra categoria. Vaiu nto magu, pensò.
-Ti senti bene? chiese il mago
-Devi farmi conoscere stu Spusey di cui tutti parlano
-Ma...
-Mi devi dire dove lo trovo
-Ma...
-Anzi poiché devo partire ti prego di consegnargli questa lettera quando lo vedi
-Ma...
-Ti salutu, Peppinu
-Ma...mbriacu di prima matina- commentò il mago.

La lettera del signor Spusidda
Ispettore, la sua fama è giunta a me e speravo che potesse succedere pure alla sua persona ma per quanto l'abbia cercata non sono riuscito a trovarla. Strane cose succedono nel mio armadio e nella mia vita. Per il primo ho deciso di buttare tutto allancallaria e comprare un nuovo mobilio. Per la seconda è evidente che non posso fare altrettanto e poi se vogliamo mi sento bene, ho ancora un fisicaccio della madonna (chieda a mia moglie) e foramalocchiu. Pare che io abbia dei problemi attinenti alla sfera psichica, pare ma non è certo ed è per questo che a breve partirò per gli Stati Uniti dove sarò visitato da un luminare della neuropsichiatria. Quello che chiedo e che lei possa indagare su mio incarico. Vorrei che facesse luce su ciò che avviene in casa mia, ne ha ampia facoltà. Le chiavi può averle dal portiere a pian terreno.
Firmato
Domenico Spusidda
PS. Approfitti pure dello scotch whisky, si trova nell'armadio della camera da letto. Approfitti copiosamente, io sono astemio.

Harvard medical school. La visita.
Vincent D. Cinquefrondi, lontane origini calabresi, disse: -Chi traduce qua?
-Il mio amico Arcade.
-Spusidda viri cu canusci megghiu tu u ngrisi.
-Aundi iamu iamu nd'aimu a fari accanusciri? scrivi ddocu Arcade e statti cittu.
Il professore percosse il torace, palpeggiò l'addome e digitò la prostata. Prese a martellate ogni giuntura, rifilò due colpi di karate nei pressi dei reni, infisse aghi torno torno, fece risuonare il diapason sulla testa del paziente, concluse con uno scappellotto nto cozzettu e disse: lei è sano comu an pisci (like a fish, ndt) non vede che fisicaccio che tiene, basta chiedere a sua moglie. Mille dollari per me e buon viaggio per voi.
-Ah ahh, mi sentu n'atra tanta, veni Arcade turnamanindi pa casa.

Le indagini del dottor Spusey
Questo Domenico Spusidda l'ho già sentito nominare. Strana lettera e strane cose in questo armadio per quanto, tutta roba di prima: il trench mi scende a pennello, pare tagliato sulle mie misure...basta, non è roba tua, andiamo a trovare Le Long.
Il maestro sedeva sul molo attorniato dagli allievi, si pescava e si fumava. Canne al vento. Lo anticipava sempre, da una vita, e gli disse:-A bellezza i me cuginu Spu...Fu stoppato: -Non cominciare a fare l'istrione Le Long. Dimmi, cosa succede a casa di Spusidda?- -E se no sai tu, cuginu Spu...-Sempre il solito, fingi di pescare e fai lo gnorri, Le Long. Ti avverto, risolverò anche il caso del signor Spusidda. Parola di Spusey.-Mbriacu di prima matina commentò Le Long.

Gocce d'acqua
Entrò in casa senza far rumore per non svegliare la moglie, andò a cercare un libro nello studio, accese la luce e si vide seduto sulla poltrona. Aveva un bicchiere in mano. Sono proprio ubriaco, che ci faccio dall'altra parte della stanza fermo sulla porta? Se anche ci fosse uno specchio, che non ricordo ci sia, dovrebbe riflettermi a figura intera. Questo alcool mi sta bruciando il cervello, è dura ammetterlo ma è così. Professori americani del menga: Spusidda sei veramente malato. Finiranno i fumi e anche lo spirito svanirà. Mi piglio due aspirine, passerà il mal di testa e lo spirito scomparirà. Quello in piedi si avvicinò a quello seduto e parlò:- Sono Domenico Spusidda. -No, tu sei me che sono ubriaco. -Io sono astemio, cribbio! -Allora sei la mia coscienza sporca. -Scompari fantasma della mia mente, comu cazzu ti vististi chi pari u tenenti Sheridan. -Sono il dottor Spusey, il più grande detective vivente, e mi vesto come mi si confà.
(Non è il finale)
Gli aveva detto: bevi pure tu. Sono astemio, cosa mi succederà? Nulla di grave se ti ubriachi pure tu. Se mi ubriaco, tu sparirai? Forse, oppure diventeremo quattro. Sul tavolino varie bottiglie piene d'aria e accanto due poltrone uguali. Come gocce d'acqua.

Il finale sul molo
-Maestro, voi come lo fate lo gnorri?
-Metti gli ingredienti a cuocere e futtatindi. E nega, nega di essere tu il cuoco.


*Posso testimoniare che Spusidda è una delle persone migliori che io conosca per cui questa sciocchezza che avete appena letto non ha alcun riferimento alla realtà delle cose. Tutto è per amor di scrittura e siccome Mimmo è un vero scrittore sono sicuro che mi perdonerà.
Di Spusey non sono responsabile, semmai posso segnalare il caso agli Alcolisti Anonimi.

**per i più piccini: il tenente Sheridan fu un investigatore (con trench bianco ovviamente) protagonista di una serie televisiva negli anni sessanta, mi par di ricordare. Poi divenne un personaggio di Carosello dove pubblicizzava una marca di liquori con questo slogan: Un sorso di xxxxxxx, mette il fuoco nelle vene.

3 commenti:

u'longu ha detto...

Bella Mario, ci mancava la psicanalisi, oramai non abbiamo ne limiti ne confini.
Spusey for ever

georgie ha detto...

pure le note dell'autore
dettagliato e preciso
baci zio

Spusiddha ha detto...

A fini mi mbriacasti veramenti!
Spusey e Spusidda ringraziano per la stima.
Troppo buono e troppo bravo caro Mario, oramai tu e u Longu non avete più confini!