Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

lunedì 28 settembre 2009

La pesca dal masso ( I manuali ed. Ciaponno)

...concludo dicendo che è un libro documentato, puntuale, che risponde a quasi tutti gli interrogativi che un pescatore si pone durante l'attività. L'unica pecca se vogliamo è di non aver chiarito pecchì se u pagnolu è chinu di pisci ora e chiju è senza pisci dopu, se nuju tuccau u pagnolu cu si futtiu i pisci? Su questo tema l'autore è stato lacunoso, si spera che in una successiva edizione egli possa rimediare. Voglio, a parte, elogiare la scelta grafica e il formato. Perfetto come tascabile, il libro è alla portata di qualsiasi tasca persino del costume da bagno a palloncino di certuno.
(Prefazione di Peppa)

Introduzione
...per questo vi dico che se non conoscete Joe, se non l'avete mai visto pescare, la cosa più utile da fare è andarsene in ferie a Favazzina e seguirlo su quei massi. Imparerete molto di più di quello che questo libro potrà insegnarvi...

Cap I
...pure la terminologia è importante, dovete imparare cos'è u pilivermu dovete distinguere tra cacasentula e purcedduzzu, capire cosa s'intende con scindenti, muntanti e tagghiu i rema e altre cose che man mano diremo. Se credete che siano cose superflue forse la pesca non fa per voi, meglio la riffa...

Cap II
...avremo massi naturali e massi artificiali. Il masso artificiale è comodo, offre basi d'appoggio sicure, u pagghiolu ppoggia paru, i gabbiani preferiscono cacare sui massi naturali. Se optate per un masso naturale sceglietelo piatto e non troppo al largo. Piatto per non sciddicare e non troppo al largo perchè se viene una mareggiata il naufragar m'è dolce in questo mare 'sta minchia...

Cap III
... per la canna è tollerato l'acquisto in offerta speciale, quello che conta è il manico e se questo non c'è inutile spendere tanto che potresti comprare na quintalata di ciciaredda e cristandeddi...

Cap IV
...quando fai il resoconto con gli amici non dimenticare che le occhiate sono saraghi, i cefali spigole e le sarpe orate. Normalmente non si prendono mutuli dal masso, se dovesse accadere dici che era un tonno: un fesso che abbocca si trova sempre...

Cap V
...se la lenza si mbrogghia ci voli pacenza e metodo. Non tirare ma allarga, allarga sempre poi piglia un coltello e tagghia tutti cosi: ma fannu nto culu chiumbu lami nnisca e galleggianti...

Epilogo
...silenzio, attesa, sonnolenza vigile e sbadigli nascosti nel palmo della mano, anche per questo si ama la pesca, anche per questo si odia. Quello che non si può non amare è lo scenario nato dalla mitologia greca e da una botta di culo orografica. Non è la stessa cosa calare una lenza dentro un buco attorniato da ghiaccio, mangiare fegato di foca e essere chiamati eschimesi.

...concludo dicendo che è un libro documentato, preciso, affronta ed eviscera i vari aspetti della pesca dal masso. Se devo fare un appunto all'autore direi che poteva definire meglio i limiti del pescare in coppia. Come vuole una regola non scritta, che l'autore evidentemente non conosce, "pescare con parenti o cognate, son cazzi di re o son mareggiate". Il formato del tascabile è azzeccato, bella l'idea delle pagine bianche per gli appunti, quasi un moleskine direi, utile e comodo, alla portata della borsetta di certuna.
(Postfazione di 'u Longu)

8 commenti:

Spusiddha ha detto...

Dove si può comprare un manuale così istruttivo? L'edizioni della Ciaponno & Sucari purtroppo non sono presenti in tutte le librerie qui al nord.
Stupenda Mario, mi pare che calzi stupendamente alla figura del Longo, oggi in fatto di pesca il numero uno.

u'longu ha detto...

Bell'idea Mario, un manuale di pesca dai massi a firma Joe con qualche intervento del Longo.
Facimu i sordi, anzi se li fa il capo.
Nel mio intervento spiegherò come tacitare i parenti (specialmente cognate) che 'mbrogghiunu lenzi, cantano canzoni stonate, e non aggiungo altro per amor di patria

romanaccia ha detto...

Soldi? Che soldi? Qui soldi non se ne sono mai visti. Ma io vi pubblico anche in perdita. Anche in mutande. I posteri mi rimeriteranno.
Come mi piace il capitolo V!

peppa ha detto...

arcade, anch'io ho letto tanti manuali sulla pesca, ma non erano così istruttivi e tascabili come questo. pensa che la dimensione è la misura giusta per la tasca con la cernierina del costumino a palloncino galleggiante del mio maestro, che quando fa il bagno con il mare una tavola sembra una matroska ubbriaca, è così carino... il manuale è fatto apposta per tutti quelli che mentre pescano, fra un pesce e l'altro possono leggerlo e non perderlo come capita con i pesci al mio maestro. solo un'allieva modello che ha preso il VARO di prima canna delle donne di favazzina, dopo un anno di duro studio di canne a carbonio leggere e ultra sensibili, di pancarrè portato dal nord a cartoni comprato a poco prezzo e mezzo ammuffito che serve per la preparazione accurata del pastone per i pesci , per chi non lo sa ( esca)ed infine di tanta pazienza per sopportare un maestro incazzoso forse perchè dopo anni ancora è seconda canna di favazzina , il primo posto super meritato (BARRITTEDDA).tengo a dire che il mio maestro non ama la platea , tranne quando la pesca è abbondante come quella di gesù , e quando combatte con un pesce non ci sono ne santi ne cognate e ne parenti , ma una lotta contro un mostro marino. un masso non gli basta , ma occupa tutto un molo, la canna si piega fino a dire non ne posso più , allora quello è il momento che alza la lenza ed ecco che si porta dietro oltre alla tua , anche quelle di chi sta pescando dalla spiaggia lontana tre miglia da lui e , stanco e sudato dice : << mi fuiu , era troppu rossu , ma tu cazzu po puru piscari chiù ppe ià, chi ti mparaia cazzi? ora sannu a ffari ranovu i lenzi >>.a questo punto si che sono cazzi di re , ma amari,tutto è da rifare, ma dopo uno sfogo accompagnato da male parole tutto ritorna tranqillo e si inizia daccapo.comunque nessun manuale mi ha fatto diventare prima canna , ma l'insegnamento del mio maestro, si incazzoso ma bravo nello spiegare l'arte della pesca .questo non vuol dire , che la prossima estate non andro a vedere pescare joe.

arcade fire ha detto...

senti Peppa questo sarebbe stato, è, un bellissimo post. Non fare come una persona di mia conoscenza che stimo anche se posta al posto sbagliato(volutamente). Viri non mi scangi cu... cu lampiuni e post cu cummenti. Detto questo adeguandomi dico: bellissimo commento

peppa ha detto...

arcade, in un blog di pazzi , che differenza fà scrivere un post o fare un commento ?

u'longu ha detto...

Peppa è come fare il pane con la tua farina senza usare quella degli altri

romanaccia ha detto...

Peppa mi associo: bel compost.

“Siam cristiani anche noi: dobbiamo mangiar pane anche noi”
A.M. I. P. S. cap 12
Nemici del popolo e affamatori del proletariato! e pure burocrati! La farina è di tutti!

Firmato dal Gruppo d’Inazione della Sipala e dal collettivo Mucciatedda