Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

martedì 5 maggio 2009

Peppi L. fotografo

Quando il blog si trova in posizione di stallo è il momento di fare ricorso alle storie dei personaggi del passato e di aprire lo scrigno dove sono nascosti gli amori, l'arme e le audaci imprese dei nostri eroi che furo al tempo de le sciarri infra popoli fratelli e coltelli.

Anni settanta. Sul corso di Bagnara il nostro compaesano Peppi L, che s'era preso di passione per la fotografia, con in mano una macchina fotografica ultimo modello, iava scattandu fotu paru paru. Immortalò la panoramica del corso, gli scorci delle viuzze laterali, na cannistra di mulingiani e pipi (natura morta), na spasa i pasti i De Forti e quattru spatuli in bella vista nto bancu pisci. Tutto attirava la sua attenzione: le bagnarote nelle vesti tradizionali e pure una bella signorina affacciata al balcone di casa. La inquadrò nel mirino e le si rivolse a voce alta: -Signorina posi, posi verso di me.- Era quasi pronto per scattare la foto quando si udì una voce che ingiunse: -Passa pì jintra!- e poi verso il fotografo sottostante: -Spetta jocu chi ora scindu e ti posu ieu du tumpuluni nte mussa!- Il nostro fotografo non poteva andarsene senza mi faci u diu ra malaviruta e quando il loggionista scese al suo livello cercò dapprima di schivare na puntata drittu pì drittu nte palli e poi na pacchira parzialmente attutita con la guancia destra. -Spetta, chi fai? ti pozzu spiegari.- -Tu, a me soru, non là nzurtari!- -Na stava nzurtandu, nci vuliva fari na fotografia.- -E cu tu resi u permessu?- e via natra maschiata anche questa non completamente a segno. Comu fu comu non fu, si ritrovarono dentro la casa del bagnaroto e cosa successe non si seppe mai. Gli amici ogni tanto provocavano:-Ma chi succiriu dà intra, ti spasciaru di corpa?- Peppi rispondeva sempre così: -Ieu amicu trasìa e amicu niscìa. Puntu e stoppi!-

Poi, come cambiano le cose. Qualche anno dopo, nel vicolo dove Peppi viveva, una ragazza scattava foto e casualmente le capitò di inquadrare anche il nostro amico. -Signurina, vui m'aiti a dari u rullinu.- -Ma perché? è solo una fotografia.- -Signurina ratimi u rullinu. Vui non sapiti a quali conseguenzi poti purtari na fotografia.-
Memore della sciarra bagnarota o garante della privacy antelitteram, cusapi?

4 commenti:

romanaccia ha detto...

Post bellum bello e benvenuto.

georgie ha detto...

Zio bella questa, anche se già Tacito me l'aveva raccontata.

u'longu ha detto...

Bella Mario, chista na sapiva.
Mitico in nostro L., indimenticabile

Spusiddha ha detto...

Sempre belle e colorite le storie che riguardano L.. , e poi sapientemente raccontate.
Bella come sempre dutturi!