Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

sabato 9 gennaio 2010

Il Demanio Statale verso il Possedimento Privato.

E' chiaro che la evoluzione favazzinota dell'imprenditoria privata e il ristabilimento del diritto della proprieta' privata sta scatenando nuvoloni pieni di parole grandi che inevitabilmente cominceranno a cadere su tutti noi del blog favazzinoto come quelle pioggie torrenziali calabresi che annunciano l'imminente arrivo della primavera. Io spero solo che l'argomentazione dei punti di vista non si traduca in una sciarra: la grande sciarra del 2010!
Siccome io non conosco, o non posso dare un volto a molti dei nomi del blog, il mio punto di vista non e' paritigiano e pertanto non offensivo a chicchessia.
Ovviamente i miei punti di vista hanno un sapore americano. Se avete qualcosa in contrario da dire, arrabbiatevi con Bush e la CIA.

Il Parcheggio.
Come descritto da Ninuzzu beddu, Favazzina e' annualmente invasa da automobilisti di tutti i tipi. Ci sono quelli che ritornano al paese natio per fare il bagno in un mare che e la culla di molti ricordi, quelli che vengono perche hanno una dimora abusiva, e quei turisti che vengono, per non so quale ragione, a spendere soldi dalle nostre parti.
Come veri italiani, questi automobilisti parcheggiano la loro macchina esclusivamente con il loro interesse personale in mente e se ne sono sempre strafottuti degli interessi indigeni al paese o degli altri covisitanti. Io ancora mi ricordo quando c'erano macchine da tutte le parti che rompevano i coglioni anche all'Ape con gli zipanguli.
D'altro canto, c'erano aree del paese molto spaziose come la Piazza della Rimembranza e il Piazzale della Stazione che erano per la maggior parte sottoutilizzate e non producevano niente alle casse erariali del comune e, conseguentemente, ai cittadini di Favazzina.
Come sapete, io credo fermamente nell'imprenditoria privata, pertanto devo applaudire l'iniziativa del Mister, chiunque egli sia, per avere avuto una idea che permetta di soddisfare le esigenze automobilistiche del parcheggio, faccia in modo che i turisti o i visitatori accidentali abbiano piu' tempo per spendere soldi a Favazzina, e, come aggiunta, porta extra introiti nelle sue tasche e nelle tasse erariali del comune (o dello Stato tramite il permesso dalle FS). Ovviamente, i diritti dei residenti della palazzina della stazione devono essere preservati e facilitati se necessario. Se cio' avviene, io non ho nulla in contrario che ci sia una gestione privata di quello spazio che una volta era pubblico. Devo presumere che il parcheggio e' a pagamento. Se cio' avviene, io esigerei che il gestore migliori l'apparenza dell'area, come asfalto, illuminazione, sicurezza, eccetera. In altre parole, l'ente pubblico, nel dare un appalto al privato cittadino puo' e dovrebbe esigere un miglioramento dell'infrastruttura a beneficio della popolazione servita. Cosi' facendo, l'interesse pubblico e' soddisfatto dall'imprenditoria privata: il cittadino gode di un ambiente migliore, l'imprenditore ha un ritorno finanziario del suo investimento. L'alternativa sarebbe l'inutilizzo di aree pubbliche per la mancanza di fondi erariali che la popolazione non sempre e' disposta a fornire attraverso tassazione.

La spiaggia rimpicciolita.
Io mi ricordo che quando ero piccolo mio zio Rocco, zia Peppina e mio padre mi dicevano che il muretto degli orti sulla strada del cimitero una volta arrivava al bagnasciuga. Loro ricordavano che i piedi si bruciavano a camminare sulla sabbia e che per arrivare al mare dovevano correre.
Cio' che succede ora con la spiaggia dipende esclusivamente dalle leggi in vigore. Io credo fermamente che la proprieta' privata deve essere salvaguardata. Lo Stato puo' impossessarsi della proprieta' del cittadino solo per supremi interessi nazionali dopo aver pagato un prezzo ragionevole per la proprieta' privata che vuole espropriare. Con questo preambolo, se non c'e' una legge demaniale che automaticamente si impossessa di una proprieta' privata reclamata dal mare, come il Lungo ha indicato, la spiaggia in questione appartiene al proprietario indicato nel documento catastale. Tuttavia, non avrei obiezioni coll'esigere un diritto pubblico di passaggio per coloro che transitano da nord a sud della spiaggia.
Ovviamente, il mio commento scaturisce da una interpretazione personale del problema in questione. Tuttavia, mi domando come mai i proprietari di quegli orti, se la legge lo ha sempre permesso, non hanno mai reclamato la loro proprieta' prima di adesso. Non ci sono limiti statutori al reclamo di una proprieta'? Mi domando se Marina ora reclamera' la spiaggia in fronte al suo giardino.
Non fraintedetemi, a me piacerebbe avere una spiaggia pubblica continua dalla Sciumara fin'a frunti, ma se cio' infringe nella proprieta' privata altrui, il mio desiderio deve assiggettarsu al diritto del proprietario. L'unico ricorso sarebbe che lo Stato comprasse tutti i pezzi di terreno privato ora divenuti spiaggia e di donarli poi ai cittadini di Favazzina. Come sapete la probabilita' che cio' accada e' zero, cosi' ci dovremo accontentare di vivere in una spiaggia che diventera' sempre piu' piccola.

7 commenti:

u'longu ha detto...

Antonio per farti capire come stanno realmente le cose, la spiaggia di fronte a Marina non esiste più, il mare tocca direttamente il muro dove stavamo al fresco e mettevamo i nostri pochi stracci prima di fare il bagno.
La spiaggia oramai non esiste più, pochi metri dove si accalcano centinaia di persone, tipo Rimini, e due lidi, di cui uno è dato in concessione demaniale al Mister.
Gioco forza tutta la spiaggia, tranne la foce del torrente, se si va a guardare al catasto, diventa proprietà privata,perchè prima c'erano dei giardini poi abbandonati perchè distrutti dal mare. Quindi se vale la chiusura fatta oggi, dovrà valere una chiusura fatta domani da chiunque altro, il risultato sarà comico e drammatico nello stesso tempo, per fare il bagno dovremmo andare "da banda a sciumara" dove per altro scarica la fogna di tutto il paese.
Naturalmente auguro che questo non accada mai, però potenzialmente potrebbe accadere.
Ciao

U Mister ha detto...

Antonio grazie di aver speso dei pareri positivi su di me,(è raro che accada) cmq il parcheggio in considerazione non è a pagamento,è un servizio in piu che offro io ai miei clienti del lido.Io pago solo la concessione del suolo.

arcade fire ha detto...

"come quelle piogge torrenziali calabresi che annunciano l'imminente arrivo della primavera"

Ntoni, non fari u sceccu nto linzolu:se vo fari poesia a pavari i tassi. Inutili chi ti mmucci arretu alla sipala raundi to ziu to nonno to cuginu viruvunu u mari cu cannocchiali. Aimu cinquant'anni ma sti cazzi di orti, minchia, un mito, Atlantide, i giardini di Babilonia.
Come dice Mimmo questi lidi pagano per avere una concessione demaniale. Non basta questo?

Complimenti per le avanzate nozioni di economia, puru Samuelson ta poti sucari.

chinnurastazioni ha detto...

Antonio, ci vuole una svolta intelligente: la direzione che bisogna prendere deve portare ad uno sviluppo turistico responsabile e sostenibile, un modo di muoversi, nella consapevolezza della realtà ambientale del paese, fare, quindi, una scelta meditata pensando al contesto in cui ci troviamo. Nel corso dei decenni i possessori dei giardini hanno perso le loro proprietà a causa del mare che avanzando ha trasformato il terreno fertile prima in spiagge e in seguito in pietraie. Per cui bisogna stare attenti a non ingenerare ulteriori processi di degrado, atti allo sfruttamento e alla distruzione di quello che oggi rimane del paese.

u'longu ha detto...

Nino ma non vi accorgete che il paese sta morendo ?
Ci saranno scarsi cento abitanti.
Parlo proprio io che me ne sono andato ? ma tutti se ne sono andati, perchè se non c'è lavoro non c'è futuro, anche se riesci a lavorare, poi i figli cosa fanno ?
La politica, non solo quella di adesso, quella di sempre, non ha mai voluto prospettare un futuro per il paese, favorendo un'edilizia popolare per ripopolare il paese, per quelli che sono rimasti anche dei paesi vicini..
Oramai siamo come a Tunnara, Pentimele, Mortelle in Sicilia, un paese di mare per due mesi all'anno.
La nostra cultura, il nostro dialetto, i nostri prodotti tipici, sono scomparsi, u favazzinotu puro lo parlano in pochi, gli altri hanno la cadenza
scillese, reggina, bagnarota,
dialetti a cui va il mio rispetto, ma che non c'entrano niente col favazzinoto.
Non voglio fare il purista ma solo constatare la fine di una cultura che si avvicina inesorabile

chinnurastazioni ha detto...

Caro Mimmo, facimunci na cruci, supra a stù paisi, e non ndi parramu chiù. Si! E' vangelu chiddu chi ddici, è un paese fantasma, le ragioni dello spopolamento sono tante, la mancanza di lavoro in primis, una politica di edilizia popolare, che non ha favorito il nostro territorio. Un processo lento, ma irreversibile, di svuotamento di Favazzina. L'arrivo, nel periodo estivo, di gente che viene dalla provincia forse potrebbe essere la cura per iniziare a ripopolare. Un dialetto nuovo, magari con sfumature reggine, femiote e calabro-lombardo. Ciao

u'longu ha detto...

In natura tutto si evolve, niente si distrugge.
E' normale che tutto abbia una fine, compreso Favazzina, quello che mi da tanto fastidio sono gli
avvoltoi che girano intorno.
Accetterei anche il dialetto bergamasco, mulioto, chianotu, pur che non scomparisse il paese.
Purtroppo i sentimenti sono una cosa, la realtà un'altra.